Simon guardò la sua ragazza con uno sguardo basito, un misto di eccitazione, sorpresa, stupore. Il suo cuore era gonfio di tutte queste emozioni e sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro per quanto ne potesse sapere lui.
"Iz, non mi stai prendendo in giro, vero? Perché io sono serissimo, come mai prima d'ora… Voglio passare ogni secondo possibile della mia vita con te, svegliarmi al mattino nello stesso letto, potermi girare durante la notte e vedere il tuo viso, poterti abbracciare e baciare in qualsiasi momento mi venga voglia."
"Simon, tesoro, non sto scherzando. Voglio anche io tutte queste cose! Non sai quanto ci ho pensato in questo ultimo periodo…Speravo che prima o poi mi chiedessi una cosa del genere ma non mi aspettavo che questo momento giungesse così presto, così in contemporanea ai miei pensieri". Gli sorrise accompagnando il tutto con uno sguardo pieno di euforia, aspettative, voglie.
Simon allora, senza pensarci ulteriormente, prese dalla tasca interna della giacca il cofanetto con dentro la chiave di casa sua, anzi, data la situazione, si corresse mentalmente, di casa loro, e la porse a Isabelle con la mano tremante.
Non era riuscito ancora a credere che una persona splendida e unica come lei avesse deciso di stare con lui, figurarsi se si aspettava che potesse accettare immediatamente (e con questo entusiasmo) di andare a convivere!
Izzy prese il cofanetto come se fosse la cosa più preziosa che possedesse; la aprì senza esitazioni, impaziente di vedere la chiave di quella che sarebbe stata di lì a poco anche casa sua.
Simon pensò di vedere uno scintillio negli occhi della ragazza quando aprì la scatolina, come se il riflesso del contenuto fosse rimasto intrappolato lì, in quelle pozze nere profonde come l'universo, o come una lacrima trattenuta a stento. Pensò "Mi starò sbagliando… Avrò sicuramente visto male" e così non disse nulla, preferendo guardare ogni piccolo cambiamento nei suoi lineamenti.
Con mani decise e una presa salda, Isabelle infilò la chiave nella toppa, e quando vide che girava perfettamente e sentì lo scatto tipico che faceva quella porta prima di aprirsi, percepì un brivido lungo tutta la colonna vertebrale, un brivido piacevole che si irradiò subito nel suo intero corpo.
Stava per oltrepassare la soglia quando si rese conto che prima voleva tirare a sé Simon, il quale era rimasto dietro di lei per godersi ogni sua reazione e minimo movimento.
Lo avvolse in un abbraccio strettissimo che minacciava di fare perdere il fiato ad entrambi, tanto era contenta. Lo baciò con altrettanta foga lasciandolo senza fiato e cercando di comunicargli tutto quello che provava in quel momento.
"Non stavo scherzando neanche quando parlavo di inaugurare il letto" e rise con quella risata cristallina e lievemente maliziosa che poteva smuovere il mondo intero.
Simon allora la prese in braccio e Izzy, capendo le sue intenzioni, allacciò le gambe alla vita di lui. La portò direttamente nella camera con il letto a due piazze che lei lo aveva convinto a comprare un mese prima e la poggiò delicatamente sul materasso come fosse un fiore fragile da cui non si voleva allontanare per nessun motivo.
Ammirò la sua pelle candida che contrastava magnificamente con i capelli corvini, i quali formavano una cornice perfetta per il suo viso con lineamenti decisamente angelici. Isabelle era l'unica persona che lo avesse amato completamente, senza riserve, che lo avesse accettato con tutti i difetti che aveva, compresi l'essere geloso, permaloso, orgoglioso e insicuro, che lo avesse fatto sentire una persona buona e migliore di quanto potesse mai immaginare.
Al contempo Simon faceva sentire Iz apprezzata come mai nella sua vita, le aveva sempre mostrato il suo appoggio e sostegno, non l'aveva mai sottovalutata come tutti gli altri, perché lui non era uno come tanti, lui era unico.
Erano davvero fatti l'uno per l'altra e se lo erano dimostrati centinaia di volte ormai.