Anime & Manga > Owari no Seraph
Segui la storia  |       
Autore: Kibbutzkibi_    06/06/2016    1 recensioni
"I nemici sono sempre più numerosi e forti, i nostri schieramenti completamente distrutti, non possiamo più fidarci né di Guren, né tantomeno della famiglia Hiiragi e non sappiamo ancora come controllare il gene che ti alberga dentro. In questa situazione essere uniti è indispensabile."
Ciò che resta della Compagnia demoniaca della luna si sta dirigendo a Sanguinem con l'intento di liberare la sorella di Kimizuki, caduta vittima degli esperimenti condotti dall'Esercito demoniaco imperiale Giapponese su volontà della famiglia Hiiragi. Mikaela si aggiunge al gruppo, deciso a proteggere l'amico d'infanzia sul campo di battaglia e consapevole dell'ineluttabilità degli eventi che porteranno vampiri e umani allo scontro decisivo. La sorte dell'umanità è appesa ad un filo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti, Yūichirō Hyakuya
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mika è irrequieto, lo avverto distintamente mentre ci lasciamo la battaglia decisiva delle sorti dell'umanità alle spalle e raccogliamo quanto rimasto fra la cenere.
Siamo sopravvissuti, dopotutto.
 
Sono passati quattro mesi da allora e il suo temperamento non è migliorato. La spedizione verso Sanguinem è iniziata già da tre giorni, ma non ha mai parlato molto, nonostante sia Yoichi che Shinoa stiano facendo l'impossibile per farlo integrare nel gruppo e convincerlo di essere finalmente una squadra. Nonostante appaia noncurante e freddo, ascolta ogni discorso attentamente, ma non si rivolge mai a nessuno, tranne che a me e talvolta a lei. Sono convinto che si tratti del suo modo di mostrarle riconoscenza dopo che si è rivoltata per prima contro il suo stesso schieramento, pur di salvarlo.
Gli altri hanno cercato di conquistare la sua fiducia raccogliendo il loro sangue in una bottiglietta, sangue di cui ha bisogno quasi giornalmente ormai per tenere a freno la sete, ma si è rifiutato di toccarlo.
Spesso mi chiedo quanto debba avere sofferto veramente negli ultimi quattro anni per cambiare così tanto. Sicuramente tanto quanto basta a trasformare quel bambino dolce e ottimista che ricordavo in un ragazzo diffidente, costretto a guardarsi continuamente le spalle.
Osservarlo di nascosto a volte mi distrugge. È spesso debole a causa della sete e fa ancora enormemente fatica a reprimere i propri istinti. Ha gli occhi segnati. Accenna a sorridere solo raramente. In tutto questo io mi sento terribilmente impotente e non sempre riesco a comprendere i suoi gesti fino in fondo.
Mika era il sole. Era luce pura. Una di quelle persone che piace istintivamente a chiunque e si prende cura più degli altri che di sé. Ora certe volte sembra solo il pallido riflesso di quel bambino amorevole. Non gliene faccio una colpa naturalmente, ma non sono all'altezza di sostituirlo nel ruolo che rivestiva. Non so come poterlo salvare prima di tutto da sé stesso, anche se è esattamente ciò che più desidero al mondo.
 
Stiamo camminando da ore. Il sole sta lentamente tramontando e nessuno parla più da molto. Sento le gambe cominciare a cedere. Dopotutto non ci siamo ancora propriamente fermati a lungo da nessuna parte: ogni luogo non sembra sufficientemente sicuro.
"Ci accampiamo qui per la notte. La baracca è abbandonata e ci permetterà di riposare e riprendere le forze prima di raggiungere Sanguinem" annuncia infine Kimizuki.
 Nessuno pare obiettare. In fila indiana raggiungiamo la casa di legno disabitata: la posizione strategica offre un riparo dal vento che sferza impietoso. L'estate sta finendo. Sebbene sia evidente lo stato di abbandono, la struttura dell'abitazione appare sufficientemente solida. 

"Faremo turni, fino a domattina per essere sicuri che nulla ci colga di sorpresa" aggiunge Mitsuba con il suo solito tono autoritario che non ammette repliche.
Mangiamo in relativa armonia le riserve dopo esserci sistemati alla bell'e meglio, evitando di accendere fuochi per non destare eccessivamente l'attenzione e chiacchierando amabilmente. Poco dopo desideriamo solo coricarci. Mika inizia la ronda, tenendo a sottolineare come non abbia più bisogno di dormire a lungo ora che è diventato un vampiro. Così esce dall'abitazione, chiudendo bene la porta.
 
"Ce la stiamo mettendo tutta Yuu san" si giustifica con me Shinoa quando è sicura di non non essere a portata d'orecchi. Le sfugge un sospiro rassegnato e non posso che compatirla: questa situazione le provoca molto dispiacere. Mika d'altronde è eccessivamente testardo.
"So che ci vorrà del tempo, ma non vedo miglioramenti in tutta onestà", aggiunge poi lei.
"Quello ci odia Shinoa, si capisce lontano un miglio. È costretto ad avere a che fare con noi, ma non ha altro interesse se non Yuu" sbotta Kimizuki di rimando già disteso a terra.
Mi sento irritato dalla sua uscita, ma i fatti gli danno ragione e non posso replicare.
 "Io sono sicuro che Mika kun stia facendo il possibile per adattarsi alla situazione, riusciremo a convincerlo delle nostre buone intenzioni." Yoichi risponde francamente tra uno sbadiglio e l'altro e sento un moto d'affetto per quel ragazzo dal temperamento così pacato. In molti aspetti mi ricorda il vecchio Mika.
"Io sono d'accordo con Kimizuki una volta tanto. Non ci sono stati molti progressi in questi mesi e a questo punto non so se potremmo fidarci di lui sul campo. Non metto in dubbio che interverrebbe se la vita di Yuu fosse in pericolo, ma la formazione deve poter contare al 100% su ogni componente" rincara la dose Mitsuba.
Impulsivamente sento un moto di ribellione crescere dentro di me.
"Vi state sbagliando di grosso, Mika è una persona di cui ci si può fidare. Lo conosco, sono cresciuto con lui e so per certo che nel tempo si aprirà anche con voi. Ma ha subito un grande trauma, più grande delle tragedie vissute da ognuno di noi: gli serve tempo."
Una voce si schiarisce. "I nemici sono sempre più numerosi e forti, i nostri schieramenti completamente distrutti, non possiamo più fidarci né di Guren, né tantomeno della famiglia Hiiragi e non sappiamo ancora come controllare il gene che ti alberga dentro. In questa situazione essere uniti è indispensabile. Perciò ti conviene cercare di parlargli e farlo ragionare al più presto, perché il tempo purtroppo è un lusso che non possiamo permetterci."
Makoto prende seriamente la parola per la prima volta. Ha visto morire molti dei suoi compagni più cari in occasione della battaglia che ha deciso le sorti dell'umanità.
Sono costretto a fare un cenno di assenso con il capo, raggelato dalla drasticità della situazione, distogliendo lo sguardo dagli occhi penetranti e seri di quel ragazzo poco più grande di me.
"Vi prometto che cercherò di fare il possibile dico sommessamente", alzandomi per uscire e lasciando la stanza alle spalle.
 
Nota dell'autrice: Konnichiwa ^.^ Questo è il primo capitolo della raccolta che vi propongo e spero vivamente di aver destato il vostro interesse.
Grazie infinite per essere arrivati fino in fondo e al prossimo capitolo!
Bye† 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Owari no Seraph / Vai alla pagina dell'autore: Kibbutzkibi_