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Autore: elleonora    06/06/2016    1 recensioni
Amalia, giovane studentessa universitaria, si vede costretta dalla sua coinquilina ad andare a fare la spesa. Qui incontrerà un ragazzo misterioso che la aiuterà in una situazione "scomoda". Lo rivedrà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Sguardi e supermercati

SGUARDI E SUPERMERCATI






“Amalia vai tu a fare la spesa oggi?” la voce di Isabelle la svegliò da un meraviglioso sogno che ora lei non ricordava e non lo avrebbe di certo ricordato per tutta la giornata. E la cosa l’avrebbe infastidita. Parecchio.

Come cavolo fa ad esser così euforica di prima mattina? Pensò Amalia girandosi nel letto, dando un’occhiata alla sveglia e sobbalzando.
“Le sette e un quarto?” disse la coinquilina di Isabelle mettendosi seduta nel letto “Maledetta, mi hai svegliato alle sette e un quarto?”
“Buon giorno e non maledirmi tesoro. Il mattino ha l’oro in bocca, lo sai. Volevo svegliarti prima che arrivasse Luke e chiederti se andavi tu a fare la spesa. Il caffè è tragicamente finito e io... Bhe sì, avrei delle cose da fare.”
 
Luke era il ragazzo di Isabelle da circa tre anni e mezzo, un bellissimo ragazzo che faceva girare regolarmente la testa a quasi tutte le matricole femmine ogni anno accademico. Isabelle dal canto suo faceva altrettanto con una buona parte degli ultimi arrivati al campus. Erano entrambi bellissimi, molto simpatici e generosi. Amalia era la migliore amica e coinquilina di Isabelle, si erano ritrovate insieme il primo giorno a un corso di letteratura americana tre anni prima, hanno preso un caffè insieme e successivamente hanno deciso di cercare una cosa ed essere coinquiline, dato che entrambe erano senza alloggio. La loro è sempre stata una meravigliosa amicizia, si sono piaciute da subito e sono sempre andate d’accordo. Isabelle dal canto suo aveva sempre sperato di vedere felice la sua coinquilina con un ragazzo che la meritasse, sapeva che sarebbe arrivato, prima o poi. In quei tre anni di convivenza Amalia aveva dedicato la sua attenzione prettamente allo studio, di ragazzi ce n’erano stati… Ovviamente. Ma mai nessuno era riuscito ad entrare nel suo cuore e rimanerci. Viveva tranquillamente la sua condizione da single e se per caso c’era qualcuno che le piaceva non si tirava di certo indietro. “Ogni lasciata è persa!” ripetevano ogni tanto ridendo le due coinquiline.
 
“Buon giorno principesse!” Luke entrò con un sorriso nell’appartamento delle due ragazze.
“Mio salvatore e mio unico amore!” disse Isabelle avventandosi sulla borsa di Starbucks che il suo ragazzo aveva in mano e cercando la sua dose mattutina di caffè.
“Caffè, Amalia?” disse Luke porgendole un bicchiere enorme di quel liquido tanto adorato da lei.
“Oh sì! Grazie Luke!” rispose lei dandogli un bacio sulla guancia.
Amalia era sempre andata d’accordo anche con lui, ormai era una specie di fratello. L’aveva visto in numerose situazioni imbarazzanti e aveva organizzato con lui numerose sorprese per la sua Isabelle.
“Dici che prima o poi Is si ricorderà di avere un ragazzo?” chiese preoccupato Luke facendo un cenno alla cucina.
“Falle prima finire il suo caffè” rispose Amalia con un sorriso.
“Amore...” chiamò Isabelle con una voce molto sensuale dalla sua camera.
“Cosa ti avevo detto?” disse lei ridendo.
“Perdonami Amalia, ma ho la mia donna che chiama” rispose lui assorto in qualche pensiero.
“Vai pure Luke. So com’è la situazione. E buon divertimento!” disse Amalia fece l’occhiolino al ragazzo della sua migliore amica che stava andando in camera.
 
La sera prima Isabelle era piombata in camera sua con un completino meraviglioso in pizzo bianco di Victoria Secret’s con un “Che ne pensi? Come sto? Dimmi!”.
La sua risposta era stata “Dio, ma è meraviglioso! C’è anche in nero? Dimmi di sì!” sperò Amalia, lei aveva sempre avuto un debole per i completino in pizzo nero.
Isabelle porse una borsina rosa in confezione regalo ad Amalia “Ho preso un regalino anche a te, amica mia” le aveva detto sorridendo “Aprilo e provalo!”.
Amalia aveva aperto il regalo dell’amica: il suo stesso completino in versione nera. “Ti adoro! Lo sai questo, vero?”. E lo sapeva, lo sapeva bene. Insieme ne avevano passate di tutti i colori.
“Lo so, ma non uccidermi…” disse Isabelle preoccupata.
Ovviamente c’era la fregatura, pensò Amalia. Generalmente le faceva questo tipo di regali quando la doveva trascinare a qualche festa. Ad Amalia non è che non le piacevano, solo non le apprezzava molto, soprattutto se c’erano ogni giorno. Ma alle feste ci sono i ragazzi, le disse la sua vocina interna.
Amalia disse “Sputa il rospo, bionda!”
“Domani sera, festa. Un party organizzato da Jake, per il ritorno dall’Erasmus di un loro amico carissimo che conosco anche io.”
“Va bene, va bene. Verrò!” disse Amalia quasi stupendosi della sua risposta.
“Strano che tu abbia accettato subito.” disse Isabelle sospettosa.
“Victoria Secret’s.” rispose facendo l’occhiolino alla sua coinquilina. Amalia lo sapeva bene, Victoria, come la chiamava lei, era la sua rovina.
“Uh, Luke sarà felice di saperlo. In aggiunta questo...” disse passandosi le mani sul corpo “..glielo farò vedere domani mattina per una piccola prova e domani sera, dopo la festa!”
“Sarà sicuramente felice!” commentò Amalia con un sorriso.
“Sì, lo credo anche io! E lo sarai anche tu!” disse ridendo Isabelle.
 
“Scusate l’interruzione” disse Amalia bussando ed entrando in camera della sua coinquilina quella mattina dopo essersi fatta la doccia e vestita. Entrambe lo facevano sempre e non si erano mai vergognate, un po’ di più un paio di ragazzi di Amalia e la prima settimana Luke. “Tesoro, a te serve solo il caffè o anche altro?”
“Mh. Aspetta un attimo Luke...” rispose Isabelle spostandolo dal suo seno nudo “Mi prendi anche i tacos?”
“Amore, mi hai interrotto per parlare dei tacos?” le chiese Luke guardando la sua dolce metà nuda tra le sue braccia.
“Mmmm. Mi farò perdonare.” disse Isabelle baciandolo avidamente.
“Finisco di prepararmi e vado, almeno vi lascio la casa libera!” disse Amalia facendo l’occhiolino.
“Uh, Amalia, Is mi ha detto che ce l’hai anche tu questo meraviglioso completino” disse Luke prendendo in mano il pezzo sopra dell’intimo della sua ragazza. “Questa sera ci saranno molti bei ragazzi” concluse infine con aria misteriosa.
Amalia aveva capito l’allusione, ormai erano tre buoni anni che anche il ragazzo di Isabelle voleva vederla felice, felice come erano loro due.
“Come potrei non mettere quella meraviglia?” rispose Amalia.
“Chissà, magari è la serata giusta.” disse maliziosamente Isabelle.
“Tutto merito di Victoria, lo sai.” concluse Amalia sorridendo e uscendo dalla camera. “Fate con calma. Io vado in biblioteca a studiare, poi passo al supermercato.”
“Bravissimaaaah” fu la risposta di Isabelle dalla porta chiusa.
Fatemi uscire da qui. E’ peggio di un film porno… pensò Amalia.
Sai, è ora che anche tu ti dia da fare! Le disse la sua vocina.
Vedremo... pensò.
 
Amalia aveva bevuto un altro caffè parlando con Jason, il suo amico omosessuale che considerava come un fratello più piccolo. Jason l’accompagnò in biblioteca enunciando tutte le coincidenze astrali meravigliose per l’imminente serata.
“Tesoro, ho controllato il tuo oroscopo. Questa sarà una magica notte. Lo sai vero? Ma-gi-ca!”
“Me l’hai detto, circa una decina di volte. Sai perché sarà una magica notte?” chiese Amalia.
“Perché me l’hanno detto tutti i siti di oroscopi che conosco?” rispose lui abbastanza certo.
“Ma no! Perché ho un meraviglioso completino di Victoria da sfoggiare!”
“Scherzi? Perché non mi hai fatto vedere come ti sta?” chiese Jason quasi indispettendosi.
“Non scherzo. E non l’hai ancora visto perché... Bhe, perché Isabelle me l’ha regalato ieri!”
“Ti ha corrotto per venire alla festa, ammettilo. Amo la mente perfida e soggiogatrice di quella femmina!”
“So quanto tu adori Is, Jason!” rispose lei.
“Mai quanto ami e veneri te, Amalia!”
“Mi fai la sviolinata?” chiese ridendo Amalia.
“No. Semplicemente mi autoinvito a casa vostra questa sera così facciamo trucco e capelli!”
“Stai scherzando?”
“Oh no piccola meraviglia, ti renderemo bellissima più di quanto tu non lo sia già ora”
“Ti prego no… Sono capace da sola!”
“Ma non saprai mai fare meglio di un truccatore professionale!”
“Da quando conosci un truccatore professionale?” chiede Amalia stupita.
“Da questa notte, più o meno... Insomma da quando è venuto a letto con me!”
“E non me l’hai detto?”
“Volevo fare una sorpresa a te e a Is...” le rispose Jason innocentemente.
“Tu sei pazzo. Ma potrei adorarti!” disse Amalia dandogli un bacio sulla guancia.
“Ti accompagno in biblioteca, dolcezza. Poi chiamo Paul per il make-up di questa sera e gli confermo tutto”
“Tu non vieni a studiare?”
“Magari dopo, ho un esame tranquillo da preparare e per ora va bene così”
“Vuoi accompagnarmi a fare la spesa?”
“No tesoro. Vai pure da sola. L’oroscopo parlava chiaro. Devi uscire e andare in giro da sola.”
“Va bene. Uh, ecco. Volevo chiederti Jason... Di chi è la festa questa sera?”
“Non lo so. Jake e Luke mi hanno detto di un loro carissimo amico… Uno che conosce anche Is.”
“Magari lo conosco anche io?” chiese la ragazza.
“Credo di no Tania perché altrimenti conoscendo i nostri amici, lo avresti già conosciuto.”
“Credo che lo scopriremo presto...” concluse infine lei.
“Oh sì! Vado splendore. Passo da voi per le sette!”
“Ma la festa è alla dieci...”
“Lo so, tre ore per prepararsi è troppo poco. Da pazzi, insomma. Ma ci proveremo e ce la faremo lo stesso, ne sono certo. Anzi certissimo!”
Incredibile, pensò Amalia.
“Ciao Jason, a stasera” concluse lei sorridendo e aprendo la porta della biblioteca.
 
Amalia aveva passato l’intera mattinata a studiare in biblioteca. Era stata una mattina molto proficua, aveva studiato molto e si era portata avanti anche con quello che si era ripromessa di studiare il giorno dopo. Questa sera come minimo ho intenzione di divertirmi e di bere. Le sbronze hanno sempre degli effetti collaterali: il giorno dopo. Meglio portarmi avanti con lo studio oggi. Aveva pensato prendendo un libro dallo scaffale della biblioteca. Aspirine, devo ricordarmi le aspirine per il post sbornia... E i tacos di Isabelle. Si disse Amalia appuntandosi mentalmente tutto quello che doveva prendere. Amalia decise che quello era il momento adatto per andare a fare la spesa, poi sarebbe passata da casa a lasciare tutte le sue compere e se non avesse disturbato i suoi amici, sarebbe rimasta a leggere un libro o a guardare un telefilm.
 
Un’ora e mezza dopo Amalia aveva il suo carrello pieno di cose nel supermercato più grosso del campus, ed era solo a metà spesa. Con un sorriso stampato in volto passava di corsia in corsia, salutando i compagni di corso e amici più o meno conosciuti che erano lì anche loro a fare un po’ di acquisti. Le era sempre piaciuto andare a fare compere, e sì, anche le compere di quel genere alimentare. Adorava passare tra le corsie, vedere i nuovi prodotti, sognare nuove ricette con nuovi alimenti. Le piaceva davvero troppo ed era di un perfetto buon umore, fino a quando...
“Ciao Amalia!” la fermò Emma, sua compagna di un corso l’anno precedente.
“Ehi! Ciao!” disse Amalia alla conoscente che la sopportava a giorni alterni, il più erano ovviamente i giorni no. I giorni sì era quando non era presente a lezione o aveva mal di gola, almeno non poteva parlare.
“Vieni al party di stasera?” chiese la ragazza che partecipava a tutte le feste del campus, era la reginetta di tutti gli eventi e la più popolare tra le “oche”, come le chiamava Isabelle. Era anche conosciuta con un altro nome che le avevano dato i ragazzi con cui stava abitualmente.
“Certo. Sì sì.” rispose Amalia guardandosi intorno e cercando di scappare da quella situazione il prima possibile.
Sopportava a fatica Emma, ma al di fuori dalle lezioni era veramente fastidiosa, perché era assetata di gossip. Sapeva tutto di tutti. Conosceva tutti. E puntualmente metteva in giro voci dubbiosamente veritiere.
“Bene, finalmente esci dal tuo appartamento!” la punzecchiò Emma. E sul “finalmente” aveva quasi gridato facendolo sapere a tutti.
Vi prego salvatemi. Possibile che non si sia nessuno nei paraggi che possa salvarmi da questa arpia? Magari una vecchietta in difficoltà per recuperare una scatola di pasta sul ripiano più alto? Uno degli inservienti non potrebbe pulire e fare rumore? Qualsiasi persona? Vi prego! Pensò Amalia facendo finta di cercare qualcuno tra il banco dei surgelati.
“Già.” sorrise Amalia mezza imbarazzata con un filo di voce.
“Vieni con qualcuno? O sei sempre sola?” inutile dire l’elevata presenza di decibel rimarcata sulla parola “sola”.
Ma che gioia questi incontri nel supermercato... Meno male che l’oroscopo di Jason diceva di andare in giro da sola… Me la pagherà! Lui e il suo oroscopo! Sospirò tra sé e sé la povera Amalia.
“Credo che verrò con Isabelle” rispose cercando di apparire il più normale e naturale possibile.
Dio, perché deve mettermi così in imbarazzo questa ragazza?
Forse perché è potente e popolare in questo campus.
Amalia, cerca di essere carina.
Annuisci e sorridi facendo finta di nulla.
 “Ah, ottimo. Io intendevo uomini.” Ma va? Pensò sarcastica nella sua mente Amalia. “Non stai con nessuno, quindi. Inutile dire che lo sospettavo. Anzi, ne ero quasi certa. Ma volevo una tua conferma. Io vengo perché Mike, sai il campione del football? Quel figo pazzesco di Mike? Non puoi non conoscerlo. Lo conoscono tutti lui. Ecco, insomma lui, conosce il ragazzo che è tornato da Parigi per il quale si fa questa mega festa strepitosa. Mi hanno proprio detto che sarà stre-pi-tosa! Almeno lui, lo conosci?” concluse il suo monologo Emma respirando.
“No. Non lo conosco mi spiace.” rispose Amalia stupendosi di quanto riuscisse a parlare così velocemente senza respirare. Ah, ecco di che cosa parlavano i ragazzi del campus con la frase “ci sa un sacco fare con l’apnea”.
Prima che Emma iniziasse un altro monologo, Amalia portò la sua attenzione su un meraviglioso ragazzo alto che stava aprendo un freezer.
Un ragazzo che lei non aveva mai visto.
Un ragazzo?
Dio mio, che bel ragazzo.
E lui da dov’è uscito?
Finalmente c’è qualcuno!
Non è che mi salvi ragazzo dei surgelati?
“Ah caspiterina. Spiace anche a me. Davvero tanto. Ma sei sicura? Proprio zero? Sicura sicura? Sai, ti avrei chiesto di presentarmelo. Sai ho bisogno di un nuovo ragazzo da avere come amico di letto. Uno in più del solito, ne ho proprio bisogno. Sai com’è...”
“Oh, sì. Capisco.” le rispose Amalia rimanendo palesemente intontita e a bocca aperta quando quel ragazzo si girò inaspettatamente verso di lei.
Due occhi azzurri, due incantevoli e ipnotici occhi azzurri come il cielo a primavera le sconvolsero l’anima trapassandola da parte a parte.
Dio, non è possibile.
Due occhi così così azzurri… Azzurri azzurri così… Non possono essere reali.
Sembrava un sogno per Amalia.
E’ palesemente un sogno. Ne sono certa.
Non svegliatemi.
Quegli occhi la scombussolarono talmente tanto che un brivido percorse la sua schiena dal basso verso l’alto.
Tu…
Tu, da dove sbuchi?
Tu... Io ora mi libero di lei e ti seguo.
Ti seguo come una stalker seriale.
Fanculo alla spesa, fanculo a tutto.
Fanculo anche ai tacos di Isabelle.
E soprattutto fanculo anche al reato di stalking.
“Quindi tornando a noi e a cose un po’ più interessanti e reali di persone che non conosci. Senti un po’, sono certa che tu ne sei chiaramente a conoscenza. Tra Isabelle e quel gnocco di Luke va sempre tutto bene, vero?”
“Eh?” chiese Amalia tornando bruscamente alla realtà.
“Amalia, tesoro, mi sembri un attimino persa. Hai un calo di zuccheri? Pensi che non mangiando a colazione si dimagrisce? Vuoi una caramella? Comunque, ti ho chiesto se tra la tua coinquilina e l’altro super figaccione va sempre tutto bene.”
“Sì sì, certo.” rispose Amalia cercando di sbirciare ancora dietro la spalla di Emma cercando di non farsi minimamente notare.
Vide che lui… Bhe, lui era ancora lì. E la stava anche guardando.
Guarda… me? No, non è possibile.
No, assolutamente no. E’ un no categorico.
Non è possibile.
E se forse…
Guarda te e ti sta sorridendo, renditene conto Amalia.
Com’è possibile?
Se continua così mi verrà un infarto.
Dio, ora svengo. Così magari lui si accorge di me e io termino questa conversazione straziante con questa emerita cretina.
“Ma davvero? Stanno ancora insieme? Dopo tutto questo tempo? Non si sarà stancato di avere solo una partner sessuale? Dovrebbe prendere in considerazione di avere almeno un paio di amanti. Io ad esempio mi sarei sicuramente candidata come una delle tante. Avrei fatto più che volentieri un giro su di lui...”
Come su tutti gli altri impegnati. Pensò Amalia cercando di tenere queste parole solo nella sua testa.
“Bene, Emma. Ora devo proprio andare...” Amalia aveva l’intenzione di liberarsi di lei il prima possibile e iniziare la sua carriera di stalker con il ragazzo misterioso.
 “Aspetta un attimino dai! Non avrei mica fretta? Che cosa potresti mai fare oggi? Non hai neanche un fidanzato o un amante dal quale correre. Volevo proprio chiederti altro su Luke!” aggiunse trionfante Emma.
Perché? Perché a me? Perché ora?
Salvatemi!
Amalia diede ancora un’ultima occhiata con un’aria chiaramente disperata verso quegli occhi così azzurri, come per dirgli “Addio è stato bello solo poterti guardare” e focalizzò la sua attenzione su di lei.
Questa è stata una lasciata persa. Decisamente persa. Isabelle e Jason rideranno parecchio. Io e quel motto andavamo così d’accordo! Pensò Amalia sospirando.
“Tesoro, ho preso i piselli surgelati. Possiamo andare?” una voce morbida e incantevole riempì le orecchie di Amalia che si ritrovò davanti il ragazzo del banco dei surgelati.
Il ragazzo del banco dei surgelati era un ragazzo alto, davvero molto alto, bellissimo, con degli occhi sorprendenti, capelli scuri, labbra che sembravano oh, così morbidissime e emanava un profumo davvero delizioso.
Dio mio, era ovvio.
Era così ovvio e lei era stata così stupida e non ci aveva neanche fatto caso.
Lui era Mike.
Mike il giocatore di football fighissimo e nuova fiamma di Emma.
Mike, grazie comunque per avermi salvata. Pensò Amalia.
 
Non sapeva quanto si fosse sbagliata.
 
Quel ragazzo si era avvicinato a lei, per cercare di salvarla da quell’inutile e stupida ragazza in cerca di gossip. Aveva chiaramente sentito che voleva fare un giro su Luke. E lui Luke lo conosceva davvero molto bene. Erano amici d’infanzia ed erano cresciuti insieme.
E aveva inoltre sentito parlare di quella da tutti come “Se vedi una super bionda chiarissima con delle tette enormi, allora questa è la Dea del Sesso, meglio conosciuta come Emma.” Oppure “Apnea… Non so se hai capito bene perché” e i ragazzi generalmente facevano l’occhiolino.
Dal canto suo, se l’aspettava molto più bella questa “Dea del Sesso”, non un’oca del genere che metteva chiaramente in imbarazzo qualsiasi persona che incontrava sulla sua strada starnazzando in un supermercato a voce stridula altissima.
La sua sorpresa era tutta per quell’incantevole ragazza con gli occhi verdi e i capelli scuri che stava parlando con Emma.
Chi era?
Non gli importava.
Era lì per lei.
E voleva lei.
Aveva visto il suo sguardo in cerca di soccorso e non poteva non aiutarla.
Era lì per lei.
Doveva solo farglielo capire.
Con quel “Tesoro, ho preso i piselli surgelati. Possiamo andare?” si era mostrato audace come mai non lo era stato con una ragazza. Chiaramente avrebbe potuto scegliere i gelati, la busta con il minestrone o quella delle patatine congelate. Ma aveva scelto proprio i piselli. Era indeciso tra i piselli e i Calippi dell’Algida. Ma aveva infine optato per i legumi. C’era meno doppio senso. Forse.
Era diventato audace, anche un po’ sfrontato. E la cosa iniziava anche un po’ a piacergli.
Chissenefrega del chi va sano va piano e va lontano, lui era totalmente sincero e aveva intenzione di salvare quella ragazza con una busta di piselli surgelati.
Ora era pronto per i fuochi d’artificio. Come dicevano sempre i suoi amici.
Sì, i fuochi d’artificio li farei con lei. Anche sul banco freezer. Pensò lui sorridendo e agitando la confezione di piselli surgelati che aveva in mano.
L’oca, si girò verso di lui con un’aria stupita. “E lui? Lui? Lui chi è? Non me lo presenti? Perché non me l’hai presentato subito?” attaccò rivolgendosi all’altra povera ragazza.
Lei, nei suoi occhi verdi, aveva dipinto tutte le sfumature di uno stupore immenso, con un sorriso molto seducente stampato sul viso aveva capito ciò che lui voleva fare.
O almeno, lui lo sperava vivamente.
Lei stava lì, in piedi, davanti a lui, sorridendo, aveva degli occhi meravigliosi, labbra decisamente incantevoli e un corpo da favola.
“Sai... Non è ancora nulla di ufficiale.” rispose lei con una voce che a lui fece aumentare le pulsazioni cardiache, e arrossì semplicemente. Una delle cose più carine che lui avesse mai visto.
“Vi lascio andare allora. Amalia a stasera… Ciao!” disse Emma andandosene verso le casse con un’aria chiaramente sconfitta.
Quindi questa ragazza si chiama Amalia. Buono a sapersi.
“Questa sera?” ha detto Apnea? Questa sera alla mia festa? Davvero molto molto bene. Pensò lui.
 
Amalia si voltò verso di lui sorridente con una nuova energia che le scorreva nel corpo. “Gr... Grazie... Davvero. Mi hai salvata!”
“Figurati! Ne ho sentite troppe di storie su di lei!” rispose lui sorridendo.
“Che strano… Cioè, non dovresti. Non ti ho mai visto in giro” rispose lei.
“Sono tornato da poco. Non mi sono neanche presentato. Che stupido. Griffin, piacere.”
“Sono Amalia, piacere mio.” disse lei arrossendo.
Enchanté.” rispose lui.
 Vuole farmi morire con questo francese?
Dio mio, me lo farei qui. Amalia, cosa stai pensando? Amalia cercò di calmare il battito del suo cuore e la strana passione che le era appena nata per lui, Griffin. Illogica. Irrazionale. Bellissima.
“Finisco di fare la spesa allora.” disse Amalia maliziosa “Magari ci rivedremo, mio salvatore...”
Strano, si disse Amalia, era come Isabelle aveva chiamato Luke questa mattina col caffè.
“Sicuramente!” le rispose Griffin. Non sai quanto presto, ma chère. Aggiunse lui nella sua testa. E l’idea gli piaceva fin troppo.
“Alla prossima spesa allora!” disse infine Amalia sorridendo.
Dimmi quando torni a fare la spesa, ti prego.
Sì, questa lasciata è stata decisamente persa. Pensò lei prendendo il suo carrello e andandosene via.
 
“Sei un disastro, Amalia!” le disse Jason quella sera quando gli raccontò tutto.
“Sì, è quello che mi ha detto Isabelle oggi pomeriggio.”
“Gliel’ho detto a questo viso incantevole...” entrò Isabelle col suo intimo di pizzo bianco.
“Sei uno schianto Is!” le disse Jason “Tonerei etero per voi due. Forse.”
Le due coinquiline risero insieme.
“Come ho già detto a Isabelle è la prima volta che non sfrutto l’occasione. In questo momento sarei potuta essere con lui, sopra o sotto di lui. A crogiolarmi in quegli occhi da infarto.” e al solo pensiero Amalia rabbrividì.
“Domani torni là, vero?” chiese Jason.
“Certo. Domani vado a fare la spesa un’altra volta. Compro anche solo una cosa. Una sola cosa ogni giorno. Devo assolutamente rivederlo. E se lo vedo, per lui è fatta!”
“O per te è fatta!” aggiunge ridendo Isabelle.
“Principesse, è ora che vi prepariate. Tra una decina di minuti Paul sarà qui e voi diventerete delle Dee.” concluse con aria solenne Jason.
“L’idea mi piace.” disse Amalia sorridendo.
“In più abbiamo un conto in sospeso con Emma...” aggiunse sogghignando Isabelle “Morirà d’invidia.”
 
La fatidica festa in onore dell’amico di Luke e Jake era finalmente arrivata. Isabelle e Amalia erano davvero diventate delle meravigliose Dee, trasformate da Paul che appena le aveva viste aveva enunciato un “Oh mio Dio, sono perfette.” Jason sarebbe arrivato alla festa più tardi, aveva intenzione di ringraziare Paul a suo modo, dato che non aveva voluto essere pagato dalle ragazze.
Isabelle indossava un abito scollato verde smeraldo che la faceva splendere e le lasciava la schiena scoperta, Amalia un abito cortissimo e blu notte che le faceva risaltare ogni cosa, soprattutto le sue lunghe gambe. Erano incantevoli.
 
Appena arrivate alla festa erano state accolte da Luke e da Jake.
“Siete...” iniziò Jake.
“...bellissime mie adorate donne.” Disse Luke dando un bacio sulla guancia ad Amalia e uno sulle labbra alla sua ragazza. “Tu sei meravigliosa.” aggiunse sussurrando all’orecchio di Isabelle.
“Andiamo a fare un giro, tesoro? Da soli?” disse Isabelle a Luke e alla sua amica le strizzò l’occhio in segno di ammiccamento.
Un giro che terminerà a casa nostra... Aggiunse nella sua mente Amalia.
“Ah, Jake. Fai tu gli onori di casa. Sono certa che sarà un’ottima sorpresa!” aggiunse voltandosi Isabelle.
“Ciao Jake!” Amalia sorrise e abbracciò l’amico.
“Cosa ti hanno fatto questa sera? Sei più bella e raggiante del solito Amalia!” le disse Jake.
“Grazie. Sono stata sotto le mani di tuo fratello! E’ stato lui insieme a un suo amico a truccare e pettinare così Isabelle e me. Lui aveva detto che sarebbe stata una serata speciale...” Amalia chiacchierava tranquillamente con lui mentre entrava nella grande sala che avevano affittato.
“Sì, volevamo fare un qualcosa di speciale per il ritorno del nostro amico.”
“A proposito, non me lo presenti?” chiese Amalia entusiasta. Ne aveva sentito parlare da tutti per tutto il giorno ma nessuno gliel’aveva mostrato o presentato quella sera.
“Certo, seguimi...” disse Jake portandola in una saletta più piccola.
 
Amalia stava chiacchierando con Arianne, la quasi fidanzata di Jake e successivamente lui la chiamò e la fece voltare.
“Ecco, ti volevo presentare la mia amica...” disse Jake parlando con un ragazzo alto prima che si voltasse.
Ad Amalia venne un colpo.
Ora svengo qui, muoio qui...
No. Non è possibile.
Griffin, è qui.
E’ lui.
Lui lui.
La festa è sua.
“…Amalia.” concluse Griffin con una voce calda e invitante.
“Nessuna sorpresa allora! Vi conoscete già?” domandò sorridendo Jake.
“Sì.” rispose lui.
“No.” rispose Amalia.
“Conoscetevi allora. Vi lascio qui. Vedo che c’è Arianne che mi aspetta. Trattamela bene, Griffin.” disse Jake sparendo nel giro di due secondi.
“Buona sera Amalia.” disse Griffin con un’aria rassicurante.
“Buona sera a te…” disse Amalia cercando di far calmare il suo cuore. “Non sapevo.”
“Non ti preoccupare. E’ stata una piacevole sorpresa.”
Piacevole, non sai cosa potrebbe diventare realmente piacevole. Pensò Amalia avvampando.
“Anche per me.” ammise Amalia tirando fuori la sua determinazione.
Quella stessa determinazione che l’aveva abbandonata al supermercato. Ma ora Amalia non voleva e non aveva alcuna intenzione di lasciarsi scappare nulla.
“Vuoi fare due passi? Fuori c’è una vista meravigliosa.” disse Griffin con una voce vellutata allungando un braccio verso di lei.
“Ti seguo, allora.” aggiunse Amalia afferrando il suo braccio e andandogli vicino.
 
“Allora sei tornato da poco da Parigi?” chiese curiosa Amalia qualche tempo dopo.
Avevano chiacchierato, avevano riso e entrambi si trovavano molto a loro agio.
C’era una strana aria sensuale ed eccitante attorno a loro due.
“Oui... Scusami, sì. Devo ritornare a parlare tranquillamente.”
Lei rise e lui si beò di quella risata.
Cristallina e dolce allo stesso tempo.
Quanto vorrei prenderla e portarla via... Pensò lui. Strano, non gli era mai capitata un’intesa così spontanea, così vera e così bella. Non ci credeva nemmeno lui.
“Non fa nulla.” gli disse lei guadandolo in quegli oceani azzurri nei quali si perdeva ogni volta che lo guardava negli occhi.
“Non so come… Ma. Mi sembra di conoscerti da una vita!” quando parlò Griffin, una brezza fredda scompigliò i dolci boccoli di Amalia. “Se hai freddo possiamo rientrare, ma chere.”
“No, stiamo qui. Se non hai altri ospiti o amici da salutare.” bisbigliò lei.
“La persona con cui voglio stare ora è qui. Quindi va benissimo questo posto, con questa magnifica vista.” basta che ci sia tu. Pensò Griffin che non aveva mai provato nulla di così forte per una mezza sconosciuta.
“Sei sempre così... affascinante?” chiese Amalia avvicinandosi a lui.
“No. Credo di non esserlo mai stato.” disse Griffin facendo una smorfia.
“Menti…” disse lei.
“Assolutamente no.” Rispose con aria seria.
“Non hai lasciato nessuna ragazza piangente a Parigi?” chiese lei.
“No. Nessuna. Tu? Non hai nessuno che ti aspetta a casa?”
“Credo che in questo momento ci siano la mia coinquilina e il suo ragazzo Luke, a festeggiare...”
“Luke? E Isabelle?” chiese Griffin.
“Li conosci?”
“Luke è un mio carissimo amico. Isabelle anche!”
“Abbiamo le stesse conoscenze allora. Sono la coinquilina di Isabelle.” disse Amalia sorridendo.
“Sei davvero tu?” chiese lui stupefatto.
“Bhe sì…?” rispose lei stringendosi leggermente nelle sue spalle.
“Sai che sono anni che Luke mi dice che dovevo assolutamente uscire con la coinquilina della sua fidanzata? Perché sarebbe stata perfetta per me? Pensa le casualità della vita…” disse Griffin sconvolgendo Amalia.
“Oh mio Dio. Ma allora, ecco a chi si riferiva Isabelle per tutti questi anni quando mi voleva presentare un vecchio amico di Luke. Eri tu!” disse lei con un sorriso.
Un sorriso a cui lui ormai si era abituato.
“Posso...?” chiese lui spiazzandola.
“Cosa?”
“Un boccolo, qui. Ti è... Caduto.” disse Griffin afferrando il boccolo sfuggito e scompigliato dal vento sul viso di Amalia.
 
Ma erano molto vicini.
Troppo vicini.
Troppo
Griffin appoggiò la mano destra alla guancia morbida di Amalia accarezzandola dolcemente e con la sinistra le avvolse la schiena.
Tutto in quel contatto diceva una sola cosa: mia.
Amalia si lasciò andare, sciogliendosi come burro. Con entrambe le mani salì e si avvinghiò alla schiena tonica di Griffin. Riusciva a percepire il fisico asciutto e muscoloso dal tessuto.
Dio, è perfetto... Pensò lei.
E’ il momento... Pensò lui.
Il bacio che arrivò era inizialmente dolce, labbra su labbra.
Un bacio calmo e tranquillo. Per esplorarsi gentilmente.
Successivamente le labbra di entrambi si aprirono e le loro lingue danzano insieme per la prima volta. Ad Amalia scappò un gemito di piacere misto a stupore. Mai nella sua vita qualcuno l’aveva baciata così. E lui era... Semplicemente perfetto.
Dopo questo primo bacio si continuarono a baciare per un tempo che entrambi pareva infinito.
Quando infine si staccarono ansanti sorrisero.
E nei loro sorrisi c’era un qualcosa di nuovo. Una nuova passione.
Un nuovo… Inizio?
 
“Dio...” disse Amalia cercando di tornare a respirare.
“Chiamami semplicemente Griffin. Io potrei chiamare te, Dea.”
“Fidati, Amalia va benissimo.” rispose lei dandogli un bacio a stampo.
“Se il festeggiato sparisse... Dici che se ne accorgerebbero?” chiese Griffin malizioso.
“Credo di no.” disse ridendo Amalia.
“Entriamo un attimo. Prendiamo la mia giacca e la tua borsa e poi...”
“Poi...?” chiese speranzosa lei.
“Ti porto a casa mia.” rispose Griffin baciandola con trasporto.
“Credevo non mi ci volessi portare...” disse Amalia appoggiandosi a lui.
“Credimi. Ti prenderei qui, ma chere. Ma daremmo troppo nell’occhio...” rispose lui accarezzandola.
 
Appena entrarono in casa di Griffin i due ragazzi si baciarono con una consapevolezza nuova.
Quella consapevolezza che da lì a qualche minuto lui sarebbe stato dentro di lei.
Al solo pensiero Amalia ebbe un fremito.
“Tutto bene, ma chere?” chiese Griffin preoccupato. Com’è possibile che fosse già preoccupato per lei? Non lo sapeva, ma quell’apprensione andava più che bene. Era una nuova sensazione per Griffin e non gli dispiaceva.
“Mai... Stata... Meglio...” sussurrò lei tra un bacio e l’altro.
“Credi che riusciremo ad arrivare in camera mia?”
“Al massimo c’è il divano no? La camera... Dopo!” disse Amalia maliziosa iniziando a sbottonargli la camicia tra un bacio e l’altro.
“Quelli mani...” sussurrò lui chiudendo gli occhi.
“Sì? Cosa?” chiese lei sensuale.
“Mi fai... Andare fuori di testa.”
“E tu lo fai a me... Siamo pari.” concluse Amalia sfilandogli la camicia e cercando la cintura.
Dio, quel torace... Tutti quei muscoli. Voglio lui, ora... I pensieri di Amalia erano finalizzati al fare l’amore con lui.
Ora, subito, immediatamente.
“Ora tocca a me.” disse Griffin accompagnandola vicino al divano.
Amalia si godette la sensazione di lui che le faceva scendere la zip laterale del vestito e glielo sfilava gentilmente. Fu quasi una tortura. Una dolcissima ed estenuante tortura.
“Sei una visione...” concluse lui quando lei rimase col completino nero di pizzo di Victoria Secret’s.
Amalia si godette la sensazione della sua pelle contro il torace perfetto e scolpito di lui.
Infine decise di completare l’opera spogliando Griffin.
Continuarono a baciasi e ad esplorare i loro corpi.
Con gentilezza, con passione, con voglia…
E quando finalmente furono l’uno sopra l’altra, lui entrò in lei provocandogli un’intensa sensazione di piacere. Sconvolgendo lei e sconvolgendo se stesso per l’intensità.
Fecero l’amore, con passione mista a dolcezza.
Un equilibrio perfetto.
Con bisogno l’uno dell’altra.
Quando entrambi vennero, chiamandosi a vicenda, il mondo di Amalia e Griffin assunse dei nuovi colori.
Rimasero ansanti sul divano, a cercare di riprendere fiato dopo quella splendida esperienza.
 
“Dimmi...” iniziò Amalia titubante e nuda tra le braccia di Griffin, ma poi si fermò.
Sei patetica Amalia... Lo sai questo? Pensò lei.
“Cosa, ma chere?” chiese lui ammirandola.
“Dimmi che non te ne andrai.” fu la prima volta che Amalia lo chiese a un uomo.
Mai era stata così debole e così bisognosa di un ragazzo come lo era di Griffin.
“Non me ne andò finché tu lo vorrai.” rispose Griffin sorridendo e dandole un bacio sulla fronte.
“Grazie...” sussurrò lei.
“Grazie a te. Non ho mai provato nulla di tutto questo con nessun’altra e soprattutto in così poco tempo. Lo so, è poco virile ma è la verità.” le confessò lui.
“Fidati. La tua virilità è al sicuro con me.” disse girandosi Amalia e ponendogli un dolce bacio tra le labbra.
“Sai... Dovrei andare più spesso a fare la spesa!”
“E salvare ragazze innocenti con piselli surgelati?” chiese lei sorridendo.
“L’ho fatto una sola volta. E va benissimo così. Tu non saresti qui altrimenti.”
“Vero! Devo ringraziare che Isabelle avesse finito il caffè e che tu sia ritornato dalla Francia...”
“Se avessi saputo di trovarti qui, sarei tornato molto prima, ma chere.” e con queste parole i due ragazzi tornarono ad amarsi un’altra volta quella notte.
 
E molte altre volte durante numerosissime altre notti.



***

Buona sera a tutti, dopo circa due anni sono tornata a scrivere e l’ho fatto, forse, nel modo più congeniale a me. Riscrivendo, sistemando, togliendo, cancellando, aggiungendo parti a una mia storia (ebbene sì, questa!) di cinque anni fa. Questa one-shot mi è sempre stata a cuore, così ho deciso di donarle una seconda possibilità. Le ho dato una ventata di novità, che serviva molto anche a me. Spero che questa nuova versione vi piaccia. Io mi sono soprattutto divertita a scriverla. E la cosa mi ha donato un’energia pazzesca. Vi dico solo, che spero di tornare presto. Con tutto.
Ringrazio già tutti. Tutti coloro che leggeranno. Tutte le persone che hanno deciso di leggere qualcosa di mio. Tutti quelli che hanno aperto questa pagina questa sera. Tutti quelli che sono arrivati in fondo. Mi riempite il cuore. Grazie. 
Vi auguro una buonissima e piacevole serata… A presto! 
  
Un abbraccio.
E.

PS: ho anche deciso di pubblicare questa one-shot su Wattpad. Mi trovate anche lì!
   
 
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