Anime & Manga > Owari no Seraph
Ricorda la storia  |      
Autore: PusheenCat    08/06/2016    3 recensioni
{ Shitsuba ? } | { Yuri } | { Song-fic } | { Missing Moment! }
***
[Shinoa si intrufolava in camera di Mitsuba solo di notte – la bionda non ricordava una sola volta in cui l’altra avesse messo piede nella sua stanza durante il giorno -, e ad orari improbabili tra l’altro. C’erano volte in cui la trovava seduta sul suo materasso, le mani poggiate sulle gambe e un sorrisetto che le increspava il volto, quando le luci in tutte le altre stanze erano ancora accese, mentre in altre era stata svegliata verso le quattro dai passi che si avvicinavano al suo letto, il buio fuori la finestra che cominciava quasi in modo impercettibile a schiarire.]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Mitsuba Sangū, Shinoa Hīragi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  
-[ Michelle ]-
 
 
 

 



Michelle, ma belle,
these are words that go together well,
My Michelle

 
Shinoa si intrufolava in camera di Mitsuba solo di notte – la bionda non ricordava una sola volta in cui l’altra avesse messo piede nella sua stanza durante il giorno -, e ad orari improbabili tra l’altro. C’erano volte in cui la trovava seduta sul suo materasso, le mani poggiate sulle gambe e un sorrisetto che le increspava il volto, quando le luci in tutte le altre stanze erano ancora accese, mentre in altre era stata svegliata verso le quattro dai passi che si avvicinavano al suo letto, il buio fuori la finestra che cominciava quasi in modo impercettibile a schiarire.
Non c’era amore nelle attenzioni che la più piccola le riservava, semplicemente affetto accompagnato da una piccola nota di divertimento – dopotutto, Shinoa era innamorata di Yuu, Mitsuba lo sapeva, così come l’altra era a conoscenza di fino a che punto la bionda sapesse.
 
Michelle, ma belle
Sont des mots qui vont tres bien ensemble
Tres bien ensemble

Ma c’erano cose che Shinoa non sapeva - non sapeva degli sguardi che Mitsuba le rivolgeva una volta che le dava le spalle, né di quando si era infiltrata nella sua camera per vedere quale shampoo usasse per capire come facessero i suoi capelli ad essere talmente profumati. Non sapeva del pesciolino rosso che le aveva fatto trovare accanto la porta, dopo averla sentita rivelare a Yuu di quanto le dispiacesse l’aver lasciato il proprio a casa, o con quanta forza la bionda dovesse mordersi la lingua per non lasciarsi sfuggire neanche un ‘ti amo’ durante i loro rapporti.
O almeno, Mitsuba la pensava a quel modo.
 
I love you, I love you, I love you
That's all I want to say
Until I find a way
I will say the only words I know that
You'll understand
 
Piccola ingenua Micchan. Shinoa stentava a credere che avesse più esperienza di lei. Davvero era certa che sarebbe riuscita a tener per sé i suoi pensieri, pur sapendo quanto fosse brava la quindicenne a leggere tra le righe? – certo, non che il comportamento della maggiore lasciasse intravedere poco di ciò che provasse per lei.
Sei troppo trasparente, Micchan. Lo sei sempre stata” In maniera quasi irritante, tra l’altro. E proprio per quel motivo Shinoa non era mai riuscita a lasciarsi andare completamente, tentando di essere il più delicata possibile durante quelle notti, calibrando il tocco in modo da non causarle neppure il più leggero dolore.
 
Michelle, ma belle
Sont des mots qui vont tres bien ensemble
Tres bien ensemble
 
La verità era che Mitsuba le faceva tenerezza: si comportava in modo tanto duro e severo con gli altri, quando in verità era la prima ad essere fragile. Curava le ferite dell’animo e della carne dei suoi compagni, mentre le sue erano ancora sanguinanti, senza permettere a nessuno tranne sé stessa di vederle o di provare a prendersene cura, ci doveva riuscire da sola. Come se non bastasse era anche maledettamente testarda, Micchan. Solo con Shinoa si era rivelata per intero per ciò che veramente era, e la ragazza non sapeva se essere deliziata da un simile privilegio o intenerita dalla tanta fiducia che riponeva l’altra in lei.
Fu per questo che una sera la giovane Hiragi prese una decisione.
 
I need to, I need to, I need to
I need to make you see
Oh, what you mean to me
Until I do I'm hoping you will
Know what I mean

 
La luna gettava una luce chiara nella stanza, i capelli di Mitsuba che parevano fili argentati che si allungavano sul cuscino, riflessa sulla parete l’ombra di Shinoa seduta in mezzo le gambe piegate della bionda.
Era quasi ironico come la più piccola trovasse più soddisfacente l’atto con persone dello stesso sesso rispetto a quello con individui del genere opposto, lei che si era sempre detta contraria al rapporto sessuale con contraccettivi perché “ognuno deve avere come obiettivo primario l’aumento del genere umano, e impedire ai bambini di nascere sarebbe come infrangere la legge”.
Eppure pensava che il corpo, gli occhi serrati e le labbra rosse di Micchan fossero molto più deliziosi di ciò che qualsiasi ragazzo avrebbe mai potuto offrirle. Quando la percepì irrigidirsi di scatto per poi tirare un sospiro e rilassarsi, le schioccò un bacio sulla fronte, scostandosi da quella posizione per stendersi accanto all’ancora lievemente tremante compagna di mille notti.
“Stai imparando ad essere silenziosa” affondò la guancia nella morbida stoffa del cuscino. “Non hai urlato forte come le altre volte.”
“Sta…sta zitta, Hiragi.” La bionda si voltò sul fianco opposto all’altra, troppo esausta per fronteggiare il sarcasmo – o anche solo lo sguardo – di Shinoa. Percepì dopo pochi attimi le palpebre abbassarsi – per poi essere costretta a riaprire di scatto gli occhi, irrigidendosi, quando sentì delle braccia avvolgerle i fianchi e delle labbra strofinare contro la sua nuca, causandole la pelle d’oca.
“Micchan è così calda, vorrei che fosse la mia personale stufetta” cantilenò piano la più piccola, beandosi del calore emanato dal corpo della ragazza – la quale non poté impedirsi di girarsi verso di lei, le guance in fiamme ed una luce negli occhi che aveva tutta l’intenzione di essere accusatoria, ma che tradiva una scintilla di incredulità.
“Non torni in camera tua?”
Shinoa alzò le spalle, mentre un sorriso le increspava le labbra verso l’alto. “Mi scoccia alzarmi.”
La sedicenne alzò gli occhi al cielo, un sospiro esasperato che le sfuggiva dalla bocca. “Fa come vuoi.” esordì, tirando le lenzuola candide a coprire i loro corpi, mentre la sonnolenza si impossessava nuovamente di lei, portandola a vagare con lo sguardo nel vuoto, le palpebre che ad ogni battito di ciglia parevano sempre più pesanti. E poi, due parole, e la bellezza mista alla paura causata dalle cose inaspettate.
 
I love you
 
“Ti amo.”
Alcuni secondi di silenzio.
“Scusa, cos’hai detto?” chiese Mitsuba, certa di aver frainteso – perché doveva aver di sicuro capito male
 
I want you, I want you, I want you
I think you know by now
I'll get to you somehow
Until I do I'm telling you so
You'll understand

 
“Ti amo, Micchan.” mugugnò di nuovo l’altra, poggiando il mento sulla sua spalla e soffiandole una terza volta quelle parole in un orecchio. Allorché la maggiore sentì il viso andarle letteralmente in fiamme e i battiti del suo cuore talmente forti che temeva sarebbe fuoriuscito dalla gabbia toracica, e avrebbe voluto dirle una miriade di frasi e darle tantissimi baci per zittirla, per farle morire quella bugia sulle labbra.
Ma nessun suono oltrepassò le sue, e la giovane si limitò a poggiare la propria mano su quella di Shinoa, ascoltando il suo respiro che si faceva più calmo al passare di ogni attimo fino a quando non fu del tutto addormentata – e anche allora persistette nel donare lievi carezze alle sue dita, concentrandosi sulla piacevole sensazione del corpo della quindicenne che aderiva al suo.
E, finalmente, il sonno inghiottì anche lei.
 
Michelle, ma belle
Sont des mots qui vont tres bien ensemble
Tres bien ensemble

 
Sapevano entrambe fin troppo bene che le parole pronunciate quella sera da Shinoa erano una menzogna, eppure nessuna delle due osò contestarle – la mattina dopo, fu come se non le avesse mai dette.
La bionda era a conoscenza che quello che la compagna le offriva costituiva tutto ciò che avrebbe voluto fare con qualcun altro con il quale non avrebbe mai potuto competere – perché lei era cotta di Shinoa, e Shinoa era innamorata persa di Yuichiro.
Ma, dopotutto, a Mitsuba andava bene così.
 
 
I will say the only words I know
That you'll understand, my Michelle.









 
Note autrice
Non sono riuscita a pubblicare il quarto capitolo di Syrup is still syrup in a sippy cup, e temo che non se ne parlerà più fino alla fine degli esami. Quindi ecco a voi una cosina che conservavo gelosamente sull'hard disk da un po' di tempo, e che attendeva solo il mio volere per venire pubblicata. 
Che dire? L'ho scritta in un periodo piuttosto incasinato - forse anche più di quello attuale -, in cui stravedevo per Michelle; poi, l'illuminazione: e se avessi scritto una fanfiction su quella canzone? Rimuginando qualche ora, ho poi concluso che sarebbe stato meglio se l'avessi incentrata sul rapporto tra Shinoa e Mitsuba - ero presissima anche da OnS -, due personaggi che amo tuttora (rivolto in particolare a tutti coloro che mi chiedono da dove provenga il mio odio per Crowley). 
Sono stanca morta, e non credo di aver la forza necessaria ad aggiungere dell'altro. Ricordatevi di recensire u.u
Bacini baciotti,
Landy-chan
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Owari no Seraph / Vai alla pagina dell'autore: PusheenCat