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Autore: piccolimarcoakajohn    08/06/2016    0 recensioni
Il tempo per ascoltare è sempre quello speso meglio. Ora non posso far altro che stare a scrivere, anche se ultimamente sembra essere un'attività diversamente valutata da come la intendo. Questo lavoro breve si basa su tecniche di osservazione, trasfigurazione ed esternazione di meccanismi mentali oramai da me ben collaudati negli anni. Chiudo altrimenti diviene più lunga l'introduzione. Un saluto.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Parlare di Fernando penso sia il modo più economico per iniziare ad affrontare quanto viene dopo. 
Ciò che ora leggi è stato autonomamente generato da cellule di cui non hai il controllo, ma che 
sicuramente puoi considerare in qualche modo attinenti a ciò che è, anche per la tua parte. Nando è 
nato in un'epoca poco vicina alle modalità di vita a cui una persona cresciuta tra i due millenni è abituata. 
  A questo punto è meglio fare una pausa, anche se sono passate solo tre righe dall'inizio del mio racconto. 
Una persona è distante  se lo spazio che la separa da chi la sente a questo modo si allontana sempre di più, 
oppure non sembra mai così irraggiungibile, nonostante basti alzare la mano di pochi millimetri per poterla sfiorare. 
Una persona invece è poco vicina se è implicito il desiderio di avvicinarla ancora di più di quanto già lo sia. Questo 
perché sia per essere distanti che per essere poco vicini, un certo grado di vicinanza ci deve pur essere.
  Ma torniamo a Nando, a quel suo stato altero, dissimile dalla norma. Nando è cresciuto in stretto contatto con 
individui che ritenevano fosse loro dovuto, come segno di gratitudine, di essere ripagati per la scelta di accudire nei 
primi anni un nuovo essere umano loro concorrente, fornendogli tra l'altro, senza suo sforzo alcuno, tutto ciò di cui aveva bisogno.
 Questo a detta loro, che ben poco comprendevano le sue richieste, i suoi desideri, oppure le
sue sofferenze. Questo perché per Nando la sincerità è la prima cosa che un'artista deve imparare a mettere da
parte. Lui soffre, soffre a causa di una contraddizione innata. Lui sente e sentendo ha bisogno di esternare,
per non ricordarsi di essere impotente di fronte a quanto il suo fisico percepisce. Eppure con questi propositi non fa altro che
allungare gli sguardi. Le sue modalità sono tutt'altro che lineari e prevedibili.
  Nando genera incomprensione, proprio lui che desidera sentirsi compreso e accolto. E in questo le sensazioni impennano. 
Le braccia. le gambe. Il collo. Tutto ciò che prende energia dal respiro si liquefa, pronto ad essere contenuto in uno 
sterile becker da laboratorio. Perché questo, Nando non può fermarlo e in questa sua incontrollabile essenza viene
osservato, trovato, giudicato e accolto. Non facendo nulla, non volendo nulla, ecco che il desiderio di Nando venne realizzato. 
Ma oramai era troppo tardi, e di questo se ne dispiacque.   09062016
  
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