Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    08/06/2016    1 recensioni
"Non puoi trovare la luce Michael, o ce l'hai o non ce l'hai!"
"Non è vero, basta cercarla Kim!"
"Il buio è assenza di luce Michael, non puoi pretendere di usare ciò che non hai!"
"Anche nella luce c'è un po' di buio, la luce non esisterebbe se non ci fosse l'oscurità; ogni cosa esiste solo se esiste anche il suo opposto!"
"Quindi vorresti dirmi che senza l guerra non potrebbe esserci la pace?"
"No assolutamente. La guerra non dovrebbe esistere come ogni cosa orribile creata dall'uomo. Ma ogni cosa donata a noi dal creatore è giusto che esista. E la cosa che amiamo esiste anche grazie a quella che ci piace di meno."
"Che senso ha cercare la luce, se poi tanto devo rischiare di piombare in un buio più profondo di prima?"
"Kim! Ti preoccupi troppo di ciò che era e sarà. Ieri è solo storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Non devi privarti di fare qualcosa di entusiasmante oggi per la paura di ciò che potrebbe succedere domani.!"
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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“Michael? Perché piangi?”
“Io? No, non sto piangendo…”
“No? Io non direi proprio, ho stai piangendo o ti si sono rotte le cataratte degli occhi!”
“E’ piena di ricordi per me questa casa.  Sia belli che brutti. In questa camera ho un sacco di bei ricordi dei miei fratelli e delle mie sorelle.”
Kim abbracciò Michael e poi sfiorò le labbra di Michael con un bacio.
“Va meglio adesso?”
“Si! Assolutamente! Andiamo avanti ti faccio vedere il resto della casa.”
Non ci misero molto a fare il giro della casa, in quatto e quattr’otto la visitarono tutta quanto.
Arrivarono alla stanza delle torture, Kim sentì Michael rabbrividire. E le disse: “E’ tutto ok. Non entriamo se non vuoi. Meglio di no, non voglio farti soffrire.”
Michael abbracciò Kim e si allontanarono, uscirono dalla casa e Michael disse:
“Mi dispiace molto Kim, non è andata come speravo, avrei voluto essere più sereno ma non te la faccio.”
“Michael? Stai tranquillo, è  stato fantastico. Sei stato molto dolce, infinitamente dolce e romantico, mi è piaciuto un sacco. Ora torniamo all’albergo, domani arriva Tat e dobbiamo essere in gran forma.”
Sgommarono sulla moto e in pochissimo tempo erano già all’albergo.
 
 
Le stelle brillavano nel cielo buio, il rumore del vento, la sabbia dorata ancora tiepida il sole che tutto il giorno l’aveva irradiata.
“Jamal dove sei?” pensò Tat con le lacrime agli occhi, brividi le percorsero il corpo. Si sedette su una roccia, non poteva addentrarsi nel deserto più di così, si sarebbe potuta perdere.
Si sedette su una roccia piangendo a dirotto: “Addio Jamal.” Disse con un filo di voce.
 
Jamal corse fuori dal locale e raggiunse l’albergo di Tatum, che cosa aveva fatto? Come aveva potuta lasciarla scappare. Era tardi, avrebbe anche potuto denunciarlo, ma a lui non importava in quel momento.  L’albergo era illuminato e aperto, avrebbe potuto salire, parlarle, era solo a pochi metri da lui. Ma in fondo, a cosa sarebbe servito? Lei non lo amava, non c’è conversazione, gesto o tempo che possa cambiare un sentimento non corrisposto, se non c’è amore, non c’è amore. Lei amava Michael Jackson e Jamal sapeva come le ragazze più pericolose di cui innamorarsi, più capaci di ammaliare e più impossibili da cui farsi amare sono le fan di Michael Jackson. “Addio Tat!” disse Jamal con le lacrime agli occhi facendo poi retrofront per tornare al suo albergo.
 
 
  
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