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Autore: Dihanabi    09/06/2016    2 recensioni
Questa è una raccolta di One shot su Jungkook e Taehyung, Vkook. Sono piccoli momenti di una vita insieme. Amicizia e forse di più.
Dal primo capitolo:
"Erano fredde, le notti, in Corea. Il bianco della candida neve era illuminato a tratti dalle luci dei giganteschi palazzi di Seoul. Il vento si era calmato, è vero, ma il gelo sembrava essersi intrufolato all'interno delle case. Jungkook odiava il riscaldamento troppo alto di quel luogo, e lo aveva spento. Non se ne pentì quando fu costretto a dormire stretto al suo hyung per non tremare."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laugh and Coffè

 

Namjoon, ogni mattina, sedeva su uno sgabello, in attesa. Le gambe erano lasciate pigramente penzolare. Giocava con i vari oggetti che trovava sul banco da cucina, oppure muoveva il piede seguendo il ritmo della musica pompata nelle orecchie. Delle volte il resto della band doveva persino stare attenta che non rompesse nulla o si facesse male durante quei pochi minuti in cui non era occupato e gli oggetti della cucina erano tutti a sua portata..
Le prime luci del giorno illuminavano la stanza di un candido rosa, rendendo i suoi capelli, originariamente argentei, quasi rosati. Un forte odore di caffè invadeva la stanza, facendolo sorridere.
Namjoon amava il caffè, preferibilmente amaro, soprattutto quando era Jin a prepararglielo. Così ogni mattina aspettava che quest'ultimo gli portasse una tazza fumante da bere insieme.
Si sedevano uno di fronte all'altro e con un piccolo sorriso iniziavano la giornata nel migliore dei modi, con il liquido bollente che gli scorreva giù per la gola.
Jungkook li ammirava in quei momenti. Gli sembravano così adulti, così diversi da lui.
Delle volte gli dava fastidio essere il più piccolo, per quanto non lo sembrasse affatto. Si impegnava sempre per non essere un peso e non sembrare stupido, ma essere giocoso, e forse un po' infantile, era nella sua indole, sopratutto quando Kim Taehyung era nei paraggi..

 

Una di quelle rare mattine libere di impegni, in cui non bisognava correre e prepararsi all’alba per chi sa quale attività, il dormitorio si era lentamente svuotato. I più grandi del gruppo erano usciti, godendosi quel po’ del loro tempo. L'unico ad essere rimasto era Taehyung, che ancora godeva del morbido e caldo letto e non sembrava avere l’intenzione di alzarsi troppo presto..

Il silenzio regnava sovrano. Era in quei momenti che Jungkook si rendeva conto di quanto non fosse abituato all’assenza degli hyung.
Decise ugualmente di approfittare di quella situazione invece di annoiarsi, o, peggio ancora, di sentirsi solo. Nella sua mente si proiettò l’immagine dei due ragazzi che bevevano caffè e, quasi come il capriccio di un bambino che vuole sentirsi grande, decise di sperimentare.

A lui non piaceva il caffé. Non gli era mai piaciuto. Soprattutto amaro. Però in quel momento gli sembrava una cosa geniale da fare. E allora provò.
Inutile dire che si sentiva emozionato nel fare quello che i suoi hyung fanno sempre. In quel momento, poi, nessuno avrebbe potuto ridere di lui per una cosa apparentemente così sciocca. Se a lui piaceva poi, cosa c’era di male?

Il forte aroma aveva ormai riempito le stanza. Il Golden Maknae sembrava soddisfatto del risultato, per quanto si rendesse conto di aver forse esagerato nella quantità. D'altronde era abituato a vedere Jin che ne preparava sempre un po’ di più, sia per lui che per il leader.
Non si era mai preoccupato di mettersi ai fornelli, ma a quanto pare era in grado di fare almeno un azione tanto elementare.

Stava accuratamente versando la sostanza nella sua tazza dell’Attacco dei giganti quando la voce di Taehyung lo colse all’improvviso.
Sembrava assonnato mentre si strofinava il pugno chiuso contro un occhio. Indossava ancora il “pigiama” composto da un enorme maglia bianca e i boxer e camminava scalzo verso di lui.
“Che fai, Kookie?” gli chiese, con la voce ancora impastata.
“Il caffè.” rispose, con un tono che lasciava intendere l’ovvio, indicando la tazza fumante.
Dallo sguardo sbigottito che Taehyung gli rivolse a quelle parole Jungkook capì quanto l’intera situazione sembrasse assurda.
“Da quando bevi il caffè!?”
“Da...oggi?” suonò esitante la voce del minore.

Taehyung rise, ben conscio dell’ilarità della situazione, e prese una tazza, accingendosi a versarsi il liquido bollente. Poi frugò nelle mensole, alla ricerca della zuccheriera di metallo, per poi portarsela appresso non appena trovata.
Jungkook lo osservò in silenzio finché il maggiore non si sedette proprio di fronte a lui e iniziò a mettere, una dopo l’altra, le zollette dentro la tazza.
“Quello non è caffè con lo zucchero, ma zucchero con il caffè!” lo sgridò Jungkook.
Questo servì solo a far nascere un sorriso un po’ squadrato sul viso del maggiore, che, con la sua solita risata bassa, gli rispose “Ma così è più buono…”

Taehyung aveva lo sguardo fisso sulla zolletta che si stava sciogliendo, mentre, con un cucchiaino, girava in cerchio, facendola sciogliere lentamente. Passò un minuto intero prima che si decise a portare la tazza alle labbra, sicuro che altrimenti si sarebbe scottato.
Jungkook fece lo stesso, e, contemporaneamente, presero un primo sorso. Si guardavano negli occhi, quasi quella fosse diventata una delle loro tante sfide.
Il minore fece una piccola smorfia al sapore forte e amaro, non riuscendo proprio a trattenerla. Il ragazzo seduto davanti a lui manteneva il suo sorriso, in un’espressione fintamente saccente.
“Te lo avevo detto.” si prese gioco di lui.
“Ma...” iniziò Jungkook. Avrebbe voluto dire che quello che l’altro stava bevendo ormai non era più caffè. Avrebbe voluto fargli notare quanto in quel momento sembrasse infantile con quell’espressione allegra, e fin troppo adorabile. Poi si rese conto di sembrare anche più infantile di lui.
Stava per ridere, una delle solite risate dolci e accennate, simile a quella di un bambino birbante, ma non fece in tempo.
Taehyung si alzò leggermente, sporgendosi verso di lui e posando le labbra sulle sue. Le mosse piano, per poi passarvi la lingua. Per Jungkook aprire la bocca fu un gesto istintivo, ma del tutto inutile. Taehyung, infatti, gli lasciò un ultimo piccolo bacio, per poi allontanarsi e tornare al suo posto con il sorriso ancora stampato in viso.

Jungkook era confuso, fin troppo confuso da quel gesto improvviso e inaspettato. Eppure felice.
Richiuse le labbra, e poi le leccò, sentendo il sapore del caffè zuccherato di Taehyung.
“È più buono dolce, vero?” gli chiese, piegando la testa da un lato.
“Si. Hai ragione.” disse, leggermente imbarazzato.

Il rossore sulle sue guance, però, non gli impedì di appropriarsi nuovamente delle labbra di Taehyung non appena questo prese un altro sorso dalla sua tazza.

Si stupì leggermente di come tutto quello gli sembrasse naturale, e l’ansia che li aveva colti in un primo momento fosse scemata in pochi istanti. Era tutto così giusto, mentre le lunghe dita di Taehyung si infiltravano tra i suoi capelli, mentre si baciavano.
Le sue mani libere trovarono spazio tra i fianchi del maggiore, stringendogli le ossa, per poi salire alle sue spalle, e ad accarezzargli il collo.
Non si sarebbe mai voluto staccare da quelle labbra, ma il bisogno di ossigeno li costrinse ad allontanarsi. Restarono vicini, vicinissimi. Con Jungkook che riprendeva fiato sulle sue labbra.
Poi le dita di Taehyung si intrufolarono tra di loro, portando una zolletta alle labbra del minore, strofinandola su tutta la carne, prima si premerla all’interno. La lingua del minore non esitò a circondarla e bagnarla sotto lo sguardo di Taehyung che non lo aveva abbandonato un secondo. Poi quest’ultimo lo baciò, facendo sciogliere la zolletta tra di loro.

Quando il baciò terminò si guardarono per alcuni istanti, prima di ridere felici. Le mani del maggiore posate sulle sua guance.

 

Quando gli altri ragazzi tornarono a casa non potevano immaginare quello che era successo. Trovarono semplicemente del caffè ormai freddo sul banco da cucina e la zuccheriera completamente svuotata.
Jungkook e Taehyung apparivano come sempre, legati da una forte solida amicizia. Nessuno, al di fuori di loro, sapeva se c’era di più.
“Forest of Dreams” rimbombava per tutto il dormitorio, mentre i due ragazzi cantavano a squarciagola.
Tutto come sempre agli occhi degli altri, ma non per i due ragazzi che ridevano beati.

 

 

 

 

NdA

Ogni volta che finisco un capitolo di questa collection sento che è inutile. Non chiedetemi perché.

Spero che almeno a voi piaccia, e di non aver fatto un completo fallimento.

 

ps

Forest of Dreams è una canzone coreana che i Vkook adorano e hanno cantato insieme in una bangtanbomb in hotel in Cina

 

 

 

 

  
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