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Autore: wangiebaexo    09/06/2016    1 recensioni
Non aveva idea di quanto si stesse sbagliando, di quante volte gli avesse mentito attraverso quelle parole. Chan Yeol non aveva idea di quanto l'instabilità mentale di Baek Hyun fosse più grande di lui e di quello che potesse fare per aiutarlo.
E, agonizzando, si stavano mandando a fondo, stringendosi la mano per salvarsi a vicenda. Ma nessuno dei due aveva la forza per poterlo fare, nessuno dei due ne aveva la capacità.
[ChanBaek/BaekYeol]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Waiting For You — XII

 

 

 

 

 

31 Marzo 2014.

 

 

 

 

 

Le iraconde parole di Kyung Soo furono come piccoli pezzi di carta, da usare e gettare. Baek Hyun le prese, le udì, le interpretò e le capì. Dopo, com'erano penetrate nella sua mente, alla stessa velocità, vi erano uscite.

E così aveva sempre fatto con tutti gli insulti e le cattiverie nei suoi confronti, di tutti coloro che lo trovavano strano, troppo fuori posto in un mondo di normali - ma cos'era davvero la normalità?. Coloro che desideravano non esistesse o che, per lo meno, potesse sparire all'istante. 

Baek Hyun aveva imparato ad ignorare tutti e tutto, aveva imparato a credere solamente in se stesso, in quello che riteneva essere reale. Aveva imparato, ma non era riuscito ad isolarsi completamente. Le cattiverie che sentiva, di giorno in giorno, fin da piccolo, erano diventate per lui la normalità, la sua realtà.

Lui era quello strano. Lui era quello diverso. Lui era quello sbagliato. Lui era l'errore.

Alla fine, Baek Hyun fece come suo solito; le parole di Kyung Soo furono come le onde del mare: lo passarono e lo lasciarono nel suo tormento, alla deriva di una spiaggia desolata.

Per quei pochi giorni a venire, Baek Hyun poté solo aspettare con impazienza il ritorno di Chan Yeol, che, però, sembrava non accennare ad affrettare quel momento. Il tempo sembrava scorrere con lentezza, lasciando Baek Hyun ai suoi dubbi, alla sue preoccupazioni e ai suoi pensieri tormentati.

Ogni giorno, osservava con meticolosità gli estranei che scendevano dagli autobus, alla ricerca del suo ragazzo. Agli occhi di tutti quegli sconosciuti, Baek Hyun sembrava completamente impazzito.

Ogni tanto, la sua mente scambiava qualcuno per Chan Yeol: una volta per la statura, l'altra per il colore dei capelli e ancora per il timbro della voce profonda. Ogni volta, Baek Hyun si alzava di scatto, quasi cadendo. Sperava con tutto il suo cuore che Chan Yeol gli venisse incontro, con il suo ampio sorriso stampato in faccia, per abbracciarlo e stringerlo al suo petto, affondando il viso nei capelli del maggiore. Erano pochi attimi, poi la sua mente lo riportava alla cruda realtà e si rendeva conto che tutto era solo un'illusione, che Chan Yeol non c'era, non era tornato.

Baek Hyun aveva quasi perso le speranze più volte, si era quasi arreso, stremato dalle sue forze. Eppure, nonostante tutto, non voleva, non poteva. Rimase lì ad aspettarlo con la pioggia, il vento e il freddo, con gli sguardi di pietà e compassione, accompagnato dal borbottio di sottofondo. Baek Hyun lo avrebbe aspettato fino alla fine.

Per l'ennesima volta Baek Hyun pensò di vederlo, di intravederlo tra la folla. Ma si era abituato agli scherzi che gli faceva la sua mente. Per l'ennesima volta pensò di esserselo immaginato, di essersi sbagliato. Per l'ennesima volta, rimase deluso e sconfitto.

Eppure, era vero, lui era lì. 

Quando si rese conto che Chan Yeol, in carne ed ossa, gli stava andando incontro come aveva immaginato in quei giorni, il piccolo cuore di Baek Hyun perse un colpo e ebbe un fremito nel petto.

Tutto quello che fece, fu d'istinto. Non riusciva nemmeno a pensare, la sua mente era completamente annebbiata e gli occhi si erano appannati a causa delle numerosi lacrime che sgorgavano dal suo viso. Si alzò di scatto dalla panchina e corse verso il ragazzo. 

Baek Hyun non riuscì a trattenere il sorriso che mostrò a Chan Yeol, quando questi allargò le braccia e lo accolse in un abbraccio caloroso. E non poté nascondere il sussultò del suo cuore quando Chan Yeol lo strinse con forza a se. Quest'ultimo inspirò l'odore dei suoi vestiti, che gli arrivarono alle narici come una realtà cruente: era identico a quello dell'ospedale, evitò di pensarci.

«Baek, come stai?», fu la prima domanda che passò per la mente del più giovane. Il maggiore lo guardò negli occhi scuri, mentre gli stringeva una mano. Chan Yeol poté distinguere con chiarezza il gelido tocco dell'altro ed ebbe un leggere tremito. «Ma hai le mani congelate».

Baek Hyun rimase completamente incantato, sentendo di nuovo la soffice voce dell'altro. I loro occhi si incontrarono di nuovo e, di nuovo, si persero nel loro mondo. Tutto sembrava essersi fermato in quel momento, come se il tempo non scorresse più, solo per loro. Il cinguettio degli uccelli divenne un suono di sottofondo in lontananza, il motore delle macchine e il chiacchiericcio delle persone divennero flebili rumori.

Tutto sembrò essersi mutato.

Chan Yeol strinse dolcemente le mani di Baek Hyun tra le sue, cercò di riscaldarle come poteva. I loro sguardi non si lasciarono mai, rimasero incatenati per tutto il tempo. Baek Hyun aveva paura, che chiudendo le palpebre, il minore potesse sparire e dissolversi nell'aria, realizzando che era tutta un'illusione.

«Ti ho aspettato così tanto», sussurrò all'improvviso Baek Hyun con la voce incrinata. Sentiva le palpebre riempirsi di lacrime, ma non aveva intenzione di piangere. «Perché non sei venuto prima?».

Chan Yeol lo guardò, felice di poterlo rivedere, e gli sorrise come aveva fatto la prima volta che Baek Hyun gli aveva parlato. Il maggiore sentì una piccola fitta al cuore, ammirando di nuovo il viso del suo ragazzo. Poi Chan Yeol gli accarezzò la testa con un tocco gentile e affettuoso, come per fargli capire che lui era davvero lì.

«Sono qui, è questo l'importante». Poche parole, brevi ma coincise, che colpirono nel profondo Baek Hyun. Lui era lì e ora non l'avrebbe più lasciato andare. Sembrava quasi una tacita promessa, che però Chan Yeol non riuscì mai a mantenere.

Gli occhi di Baek Hyun si allagarono come un fiume in piena e le lacrime strariparono oltre le sue palpebre, scorrendo lungo le guance. Pianse per un tempo che sembrò infinito, singhiozzando contro il petto del minore, avvolto dal suo caloroso abbraccio. Le sue lacrime furono più significative di mille parole. Chan Yeol era diventato un parte essenziale della sua vita. Era entrato come un uragano ed aveva abbattuto tutte le sue difese in un colpo solo. Era riuscito a farlo innamorare di lui e ora doveva prendersi le sue responsabilità.

Baek Hyun aveva la sensazione che tutto sarebbe andato per il verso giusto, se fossero stati insieme. Ma la loro storia era un percorso sterrato pieno di sbandamenti fuori dalla strada principale.

Quando il maggiore riuscì a calmarsi, si sedettero sulla panchina, accompagnati dal rumore chiassoso della città urbana.

Chan Yeol si passò una mano tra i capelli con fare agitato e sorrise ambiguamente al maggiore. Dettagli che non sfuggirono agli occhi vigili di Baek Hyun.

«Che succede?», domandò Baek Hyun. Chan Yeol gli lanciò uno sguardo rassicurante, ma il più grande sentiva che qualcosa non andava.

«Lo so che abbiamo litigato per questo l'altra volta. Lo so che probabilmente non vuoi, ma io te lo voglio chiedere lo stesso». Chan Yeol trattenne il fiato, prima di espirare e rivelare tutto d'un fiato senza pensarci più di un secondo. «Vieni a vivere con me, per favore».

Baek Hyun guardò Chan Yeol in faccia: decisamente non se lo aspettava. L'espressione sul viso del minore sembrava urlargli di accettare, di farlo per lui. Si sentì crollare addosso il mondo, come poteva accettare? Come poteva permettersi di scappare e sparire dall'ospedale?

Eppure ci pensò per un po', evitando di guardare negli occhi il più giovane, e ricordò lo straziante dolore che aveva provato, quando Chan Yeol lo aveva - come aveva definito lui - abbandonato.

E capì che la sua unica opzione era quella, per salvaguardare il suo cuore.

«Ti seguirei ovunque Chan Yeol».

Nonostante tutte le loro promesse e i loro sogni, Park Chan Yeol non seppe mai quanto Byun Baek Hyun avesse bisogno di aiuto, né come aiutarlo.

Era completamente inconsapevole della vastità e delle moltitudini di possibilità, con cui avrebbe potuto stringere la mano del maggiore e trascinarlo fuori da quel baratro in cui era caduto anni prima. 

Non lo sapevo, non lo capiva e non poteva aiutarlo.

Chan Yeol era accecato dall'amore che provava per Baek Hyun. È questo rendeva il suo mondo tutto più luminoso, ma, allo stesso tempo, nascondeva le difficoltà della loro relazione perché Chan Yeol e Baek Hyun erano troppo diversi per potersi capire realmente l'un l'altro. Vivevano in due mondi completamente differenti e, per un secondo, si erano scontrati. Quel piccolo incontro, fu la scintilla della miccia che incendiò tutto.

 

 

 

 

 

|| || ||

 

 

 

 

 

31 Marzo 2015.

 

 

 

 

 

Baek Hyun non sapeva bene come affrontare Se Hun. La vergogna e l'imbarazzo lo divoravano interiormente. Si sentiva a disagio, ripensando a quello che era successo.

Quando, giorni dopo l'accaduto, ricordò tutto quello ch'era successo, si meravigliò e rimase stupefatto di se stesso. Era crollato emotivamente e non sapeva bene come gestire quelle sue emozioni. Non avrebbe mai voluto che accadesse, ma si era lasciato andare, dissolvendo l'involucro che aveva costruito per proteggersi e non sembrare vulnerabile agli occhi altrui. Aveva paura che potesse avere di nuovo una ricaduta, ma, che la prossima volta, probabilmente, non si sarebbe limitato a piangere. Lo sapeva, in cuor suo, ne era pienamente consapevole.

Se Hun non aveva proferito parola su quant'era successo e non aveva neanche chiesto cosa fosse accaduto l'anno precedente. Era rimasto in silenzio, rispettando Baek Hyun e la sua volontà. Il maggiore si sentiva confortato da questo, sentiva che il giovane lo capiva più di quanto dimostrasse. Ma sentiva anche di poter diventare una voragine in cui Se Hun sarebbe precipitato. E non poteva permetterlo, non di nuovo.

La sensazione di angoscia e dolore non erano ancora del tutto svanite. Pressanti e agonizzanti erano radicati dentro di lui come macchie d'inchiostro sugli abiti.

Baek Hyun era a conoscenza della sua vulnerabilità, eppure si disse di dover essere forte, di dover andare avanti e lasciarsi indietro il passato, di dover vivere la sua vita a pieno, perché questo era quello che Chan Yeol avrebbe voluto: che lui fosse felice in ogni occasione.

Se Chan Yeol fosse stato ancora vivo, non avrebbe mai permesso a Baek Hyun di piangere per i sensi di colpa, lo avrebbe rassicurato, confortandolo tra le sue braccia e sussurrandogli dolci parole rassicuranti. Dall'altro canto, però, se Chan Yeol fosse stato ancora vivo Baek Hyun non si sarebbe sentito così.

Il solo ricordare il minore provocava un dolore immenso al ragazzo, un dolore che andava oltre la concezione mentale e fisica, che superava qualsiasi dolore emotivo.

Baek Hyun era lacerato dentro e quella ferita stava sanguinando copiosamente. Non venne mai disinfettata e si stava infettando.

«Hyung». Baek Hyun ritornò alla realtà della sua vita, ritornò alla realtà priva di Chan Yeol. La voce di Se Hun arrivò alle sue orecchie come due tifoni, devastanti. Il minore gli corse incontro con in mano un bicchiere di cappuccino della caffetteria preferita di Chan Yeol, dove anche quest'ultimo comprava da bere a Baek Hyun. Il maggiore sentì un dolore al petto, fu un attimo poi tutto svanì all'improvviso.

«Tieni, te lo offro». Baek Hyun prese il bicchiere con riluttanza. Il cuore gli urlava di non farlo, di non ferirsi da solo. Si chiese se il sapore fosse lo stesso di quello di Chan Yeol e se avesse la stessa temperatura, che ogni volta lo riscaldava.

Lo sorseggiò a lungo sotto il vigile sguardo dell'altro, indeciso se berlo o meno. Aveva come la sensazione, che se l'avesse fatto, avrebbe tradito Chan Yeol. Eppure decise di assaggiarlo per Se Hun, ma tutto quello che sentì, fu solo una profonda e amara tristezza. Il sapore di quel caffè era ben diverso da quello di Chan Yeol e il calore non c'era.

In quel momento, capì che in realtà tutte quelle sensazioni, quel calore, quel sapore erano nella sua mente e che tutto quello che sembrava non essere fatto da Chan Yeol gli sembrava sbagliato. Capì che il problema non era la bevanda, ma lui.

Baek Hyun lo sapeva bene.

«Non è buono?», chiese Se Hun, dopo essersi seduto accanto al ragazzo. Notò l'espressione affranta e desolata di Baek Hyun e si chiese se avesse sbagliato qualcosa. «Se vuoi vado a cambiarlo».

Baek Hyun scosse freneticamente la testa, poi rimase ad osservare il bicchiere di plastica con uno sguardo vuoto e privo di significato. Il liquido all'interno rifletteva la sua immagine, gli occhi che riuscì a distinguere vividamente erano colmi di tristezza.

«Non ha nessun problema il cappuccino», gli rispose il maggiore. Il sorriso che mostrò fu malinconico; Baek Hyun non provò nemmeno a nasconderlo. Se Hun ebbe un brivido lungo la schiena e la sensazione che qualcosa sarebbe andato a rotoli lo colpì come un fulmine a ciel sereno.

«Sono io il problema». Una frase, cinque parole. Fu come una tempesta, una diluvio dopo una giornata di sole. Se Hun ebbe un brivido. La paura che potesse piangere di nuovo, sparì velocemente, sostituita dalla sensazione di angoscia.

«Un anno fa, ero il tipo di ragazzo che se ne fregava altamente di quello che gli altri gli dicevano. Ed è che questo ho fatto: ho ignorato le parole di Kyung Soo». Se Hun vide le mani di Baek Hyun tremare leggermente, si chiese perché facesse così. Lo guardò in viso e gli occhi del maggiore era neri come la pece, non mostravano niente.

«Chan Yeol era tornato in perfetta salute, col sorriso sul viso e la gioia di vivere di sempre». Calò il silenzio e Baek Hyun cercò di ricordare cosa fosse successo, ma aveva come un vuoto di memoria e tutto sembrava essere scomparso. Era immerso nel nero.

«Poi cosa è successo? Che ti ha detto?».

Baek Hyun non voleva cadere in quel baratro che sapeva aspettarlo impaziente. Ma era troppo stanco per lottare contro la sua malattia e la mancanza di Chan Yeol peggiorava tutto. Se Hun si rese conto dello stato in cui si trovava il maggiore. Gli afferrò la mano e lo costrinse a guardarlo. I loro sguardi di incatenarono in qualcosa di surreale, qualcosa che andava contro la concezione umana. Il più giovane ebbe l'impressione di poter leggere tutto il dolore di Baek Hyun.

«Hyung, calmati», sussurrò con dolcezza, cercando di infondergli sicurezza. «Non è successo niente. Fai un profondo respiro e calmati».

Baek Hyun lo fece, ascoltò con attenzione la delicata voce di Se Hun, che sembrava cullarlo. Chiuse gli occhi, assaporandosi la pace di quel momento.

«Chan Yeol mi ha chiesto di andare ad abitare da lui», disse in un lampo di chiarezza, lasciando a bocca aperta l'altro. «Ho accettato per paura di poterlo perdere di nuovo».

Se Hun aspettò che Baek Hyun continuasse, con l'ansia che sembrava volerlo divorare da un momento all'altro.

«Nessuno dei due sapeva a cosa stavamo andando incontro. Chan Yeol, probabilmente, non seppe mai che io fui il suo più grande errore».

 
  
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