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Autore: MartaSon93    09/06/2016    3 recensioni
Gohan e Goten, come tutto è cominciato. Raccolta di flash fic che descrive l'evolversi del rapporto fraterno tra i due giovani saiyan.
Dal testo :
#1 “Com’è dolce. E’ il ritratto di tuo padre.”
#2 “Go-han.” Scandì per bene il giovane saiyan, nell’ingenua speranza di sentirsi chiamare per nome dal fratello.
#4 “Piccola peste, chiedi scusa a tuo fratello. Non tutti i fratelli sono così comprensivi.”
#5 “Fratellone, pensi che un giorno potrò essere forte come te?”
#7 "Sono proprio un disastro come fratello maggiore, eh, piccolo?”
#8 "Stella cadente, ti chiedo solo una piccola cosa. Portami il mio papà dal cielo."
#9 "Ha solo quattro anni, ma ho l’impressione che da grande diventerà un rubacuori!”
#11“Fratellone, perché tu e papà avete gli occhi azzurri e i capelli biondi nella foto?”
#13 “Tanti auguri, fratellino! Stai diventando un ometto, sai?”
#15 "Ma come ci sei riuscito, fratellone? Sei diventato fortissimo! Me lo insegni?”
Genere: Avventura, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Goten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Racconti di vita della famiglia Son. '
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21 Ci sarò sempre per voi

Ormai era quasi tutto pronto per l’imminente matrimonio tra Gohan e Videl. Quel giorno, i membri della famiglia Son si diedero da fare per aiutare il giovane saiyan ad impacchettare la sua roba visto che nel giro di poco tempo si sarebbe trasferito insieme alla futura consorte nella casa che Mr. Satan aveva appositamente fatto loro costruire.
Chichi alternava momenti di entusiasmo ad altri di totale tristezza al pensiero che il suo “piccolo” Gohan avrebbe lasciato quella casa così piena di ricordi. Anche Goku, sebbene lo nascondesse grazie al suo solito carattere scherzoso, era molto emozionato anche perché sapeva che con Videl suo figlio sarebbe stato felice. Dopo tutto quello che aveva passato nella sua vita, pensava, Gohan meritava quella felicità.
“Ho finito di impacchettare questa parte di libri. Posso andare adesso?” Chiese improvvisamente Goten con tono irruento.
“Insomma, Goten, che modi sono?” Lo rimproverò Chichi, seguita a ruota da Goku, stranito da quella reazione.
Gohan, altrettanto stupito, si voltò verso di lui, cercando di capire il motivo di quella reazione del tutto immotivata. 
“Goten, che ti pre...”
“Non sono affari tuoi, va bene?” Sbottò l'interpellato, senza nemmeno dare il tempo al fratello di completare la frase.
Chichi a quel punto era già partita in quarta, pronta ad intervenire per far rinsavire il figlio, ma questi si era già allontanato volando via dalla finestra.
“Torna subito qui, piccola peste!” Urlò Chichi nel vano tentativo di fermarlo.
Gohan a quel punto le si avvicinò, poggiandole una mano sulla spalla.
“Stai tranquilla, mamma. So io che cosa gli passa per la testa.”
Detto questo si apprestò a raggiungere il fratello, sapendo già dove avrebbe potuto trovarlo.
Non passarono nemmeno cinque minuti dalla “fuga” di Goten che questi fu raggiunto dal fratello in men che non si dica, facendogli così alzare gli occhi al cielo.
“Sapevo che ti avrei trovato qui.” Esordì Gohan, osservando Goten che lanciava pietre nel lago dove erano soliti pescare.
Non ottenendo alcuna risposta però, andrò dritto al sodo.
“Non ti sembra di esagerare adesso?”
Goten immaginava che il fratello aveva già capito quale fosse il suo problema, perciò non si stupì più di tanto nel sentire quelle parole.
“Non fraintendermi.” Esordì questa volta con tono più calmo rispetto a prima, lasciando cadere la pietra che teneva in mano per terra. “Io sono felice per te e Videl, ma..” Continuò, per poi tirare su col naso.
Gohan avvertì una fitta allo stomaco nel constatare che il fratello stava piangendo per lui perciò gli si avvicinò, accarezzandogli la testa.
“Ma..?” Lo incalzò.
“…Ma non sarà più la stessa cosa. Tu non vivrai più qui e io sarò solo.”
“Solo?” Chiese Gohan, sorpreso. “Non è assolutamente vero. Ci sono papà e mamma e tu lo sai quanto la mamma abbia bisogno del suo piccolo ometto.” Continuò constatando quanto ormai Goten, prossimo al compimento dei dieci anni, fosse diventato grande.
“Lo sai che non è questo che intendo.”
Gohan sbuffò. Possibile che dopo tutti quegli anni suo fratello non avesse capito che niente li avrebbe mai divisi?
“Non hai niente da temere, lo dovresti sapere meglio di me ormai.” Disse, attirando la sua attenzione. “Il fatto che sto per sposarmi non significa che mi dimentichi di te o di mamma e papà. D’accordo non vivrò più qui, qualcosa inevitabilmente cambierà ma, ehi, continueremo a vederci. E' normale dopo tutto che le cose nella vita cambino, ma se vuoi veramente bene a qualcuno questo sentimento non potrà mai cambiare." Si fermò un attimo per assicurarsi che il fratello lo stesse seguendo. "Io ci sarò sempre per voi, Goten, devi mettertelo bene in testa.” Continuò, sorridendogli.
“Anche quando tu e Videl avrete un bambino?” Chiese Goten con il suo solito tono spavaldo, cogliendo Gohan di sorpresa.
“C-come..c-che hai detto? Beh, è ancora presto per parlarne! E in ogni caso n-no…Del resto tu diventeresti zio ed è giusto che tu stia con il tuo nipotino.”
“O nipotina.” Lo corresse Goten, il cui umore stava già cambiando, cosa di cui il maggiore si rallegrò.
Gohan sorrise.
“Sei più tranquillo adesso? Ti prego, non farmi sentire in colpa.”
“Riesci sempre a tirarmi su di morale, è sempre stato così del resto. Sei proprio il fratello che tutti vorrebbero.”
Era capitato già molte volte che Goten esprimesse così intensamente il suo amore nei confronti del fratello, ma mai come in quella occasione Gohan si era emozionato così tanto.
Si abbassò e abbracciò il fratello, come era solito fare dopo un litigio.
Goten ricambiò l’abbraccio con tutto l’affetto possibile godendosi l'attimo, sapendo in fondo che di lì in poi momenti intensi come quello si sarebbero fatti sempre più rari. 
“Adesso torniamo a casa, su. Mamma sarà preoccupata.” Disse Gohan, sciogliendo il contatto.
“Solo ad una condizione.” Disse Goten, attirando l’attenzione del fratello.
“Cioè?”
Non ci fu bisogno di ulteriori spiegazioni quando il piccolo saiyan si mise in posizione di difesa in attesa che il suo “avversario” facesse lo stesso in modo da iniziare un combattimento amichevole, come erano soliti fare nei pomeriggi estivi. Gohan capì che tutto ciò che voleva il fratello era un ultimo momento di spensieratezza con quella che per lui era, e sarebbe sempre stata, una parte fondamentale della sua vita. Non poté che sorridere a quella richiesta, del resto era anche il suo istinto saiyan che lo spingeva ad accettare quella richiesta. Così si tolse gli occhiali e si preparò al combattimento.
“Avanti, fammi vedere di cosa sei capace!”


 
                                                         



 ~ Fine

 
 














Angolo dell’autrice:

Signore e Signori, siamo giunti alla conclusione di questa raccolta sulla vita di Gohan e Goten.
Innanzitutto mi scuso per l’enorme ritardo con cui ho postato l’ultimo capitolo, ma purtroppo gli impegni universitari mi hanno impedito di essere costante, senza contare che la laurea si avvicina e mio malgrado ho dovuto mettere da parte per un po’ il mondo delle fan fiction in questi mesi. Spero comunque di essermi fatta perdonare con quest’ultimo episodio che, lo so, conta più di 500 parole ma dato che concludeva il tutto ci tenevo a descriverlo meglio e a renderlo un tantino più ricco di contenuti rispetto agli altri. Ringrazio tutti coloro che hanno letto e apprezzato la mia storia mettendola tra le seguite e/o preferite e chi, con pazienza, ha recensito capitolo per capitolo. Credetemi, questo è il primo lavoro con cui mi sento particolarmente gratificata perché ho sentito la vostra presenza e non posso che dirvi grazie di tutto cuore. Spero che questa storia vi sia piaciuta perché ci ho messo davvero il cuore dato che è un argomento che mi premeva approfondire. Beh, che dire, ribadisco i miei ringraziamenti (anche ai lettori silenziosi) e con questo vi auguro la buonanotte e soprattutto un arrivederci.



Marta.  
   
 
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