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Autore: Tefnuth    10/06/2016    1 recensioni
Sequel di Weird.
Dopo aver sconfitto la minaccia creata dal loro stesso padre, e dopo aver scoperto la reale natura dei loro potrei, Georg e Gustav credevano di poter ritornare ad una "normalissima" vita al B.P.R.D. con i loro fratellastri. Ma quando il corpo di Hans si trasforma in cenere, capiscono che il caso non è ancora chiuso. Una nuova minaccia si profila all'orizzonte, e sembra più pericolosa che mai dal momento che sembra conoscere arti a loro sconosciute. Tanto che la squadra dovrà ricorrere ad un nuovo membro.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Mi sento molto più tranquilla, ora che ho sistemato quel buono a nulla di Hans” disse la donna dai lunghi capelli bianchi nel suo rifugio; sembrava che non ci fosse nessun’altro oltra a lei e al suo animale domestico: un basilisco le cui squame erano color smeraldo, con riflessi argentei.

“Hiiiiiissssss” sibilò il serpente, quasi volesse rallegrarsi assieme alla sua padrona

“Devo dire, tuttavia, che quel Georg mi ha stupito. Avevo previsto che fosse più forte del padre, ma non che avrebbe utilizzato la sua forma demoniaca; il suo risveglio è stato prematuro. Sta diventando pericoloso, così anche il fratello e i figli di Amun-Un-Rama. Penso proprio che li ucciderò, e magari potrei tenermi qualche pezzo o creare un nuovo fratellino per te; che ne pensi?” chiese la strana donna al grosso rettile

“Hiiiissss, hiiiiis” un sibilo che la padrona interpretò come un sì.

 

STONK.

“Hey! Attento Georg” gridò Tom al fratellastro, dopo che il libro che il moro aveva lasciato cadere a terra gli era caduto sulla testa

“Scusa, non vedo da quassù” si scusò il telecineta dall’alto dello scaffale superiore della biblioteca.

I ragazzi si erano rinchiusi nella biblioteca appena risaliti dall’obitorio, con loro c’erano anche Abraham e Johann mentre Lyz e Red avevano cominciato a fare altri tipi di indagini.

“Sicuro che fossero capelli bianchi, e non qualcos’altro?” domandò Bill mentre poggiava l’ennesimo libro scartato su una delle due pile che aveva impilato ai suoi piedi

“E’ l’unica cosa di cui sono certo, il resto è tutto confuso” rispose il moro volando dall’altra parte della stanza

“Temo che dovremo cambiare la nostra modalità di ricerca: non trovo alcun riferimento, né ricordo di aver mai letto di un demone con i capelli bianchi” constatò Abe, chiudendo il 20° libro della sua lista

“A questo punto forse dovremmo aspettare che lei abbia voglia di uscire allo scoperto, sempre se è una donna” aggiunse Johann sbuffando un paio di volte dalla tuta.

Dlin, dlin, dlin.

I cercapersone che i ragazzi portavano sempre appesi alle cinture si accesero contemporaneamente, ciò voleva dire che avrebbero dovuto sospendere temporaneamente la loro indagine. Si diressero nell’hangar, dove trovarono Nahila e Manning pronti ad informarli dell’accaduto

“Sono tornati! Quei dannati cosi sono di nuovo in circolazione” si lamentò Manning adirato

“Ci è stato segnalato che uno strano essere si è intrufolato al mercato dei troll. Sono fuggiti in massa, ma forse ci sono stati dei feriti. Temo possa essere un nuovo attacco di ibridi” spiegò meglio Nahila che, negli ultimi tempi, aveva preso l’abitudine di tingere di verde le punte dei capelli

“Possiamo partire anche ora” affermò Georg, che poi chiese a Johann se volesse andare con loro; il medium non si rifiutò.

 

Il mercato dei Troll si trovava sotto l’ala est del ponte di Brooklyn, e la sua entrata era all’interno di un magazzino ben nascosto ad occhi indiscreti. Poiché la combinazione d’accesso era stata cambiata di recente e Tom non la conosceva, solo Johann poteva superare il particolare congegno che chiudeva l’ingresso al mercato; senza di lui ci sarebbero volute settimane prima di capire la giusta combinazione di simboli da utilizzare. Entrando il gruppo ritornò con la mente al momento in cui Manning aveva fatto vedere loro le foto dei resti dei troll delle fondamenta, che erano stati orribilmente trucidati dai demoni ibridi: similmente i corpi di quei pochi che non erano riusciti a scappare giacevano a terra, confondendosi l’uno con l’altro.

“Non avrei mai immaginato di vederlo vuoto” commentò il pirocineta che spesso aveva visitato quel luogo, così disarmante ora nella sua desolazione.

Fu un rumore di masticazione ad attirare la loro attenzione, era debole perché chi stava mangiando lo stava facendo con tutta calma. Era un animale a tre teste, delle dimensioni di una tigre, con una spessa corazza di scaglie rosse e arancioni che tintinnavano quando cozzavano le une con le altre; anche la coda e le orecchie erano ricoperte delle medesime squame, erano solo più piccole.

“Non credo che questo sia un ibrido” osservò immediatamente Johann, sussurrando appena “E’ un cane demoniaco, ma dovrebbe trovarsi solo sul piano astrale, o quantomeno nell’aldilà”

“E invece ne abbiamo uno qua davanti. Informazioni ne abbiamo?” chiese Gustav

“Le squame sono in acciaio, taglienti come rasoi, e la testa di mezzo lancia degli aculei esplosivi” li informò il medium

“Una cosuccia da niente” ironizzò Georg, tuttavia mentre parlava il palo in legno su cui aveva appoggiato la mano si inclinò, facendo scivolare a terra la paglia di cui era fatto il tetto dello stand. Allarmata dal rumore, la bestia smise di mangiare e si voltò verso il gruppo; i suoi sei occhi puntavano dritti verso di loro

“Almeno abbiamo rotto il ghiaccio” disse Bill preparando la propria armatura.

Il gruppo si disperse tra i banchi rovesciati, anticipando il balzo del cane a tre teste che andò a sbattere contro un pancale di legno

“Come si fa ad ucciderlo, Johann?” domandò Georg al medium

“Non lo so! Dovremo improvvisare” gridò il tedesco evitando una selva di aculei intrisi di saliva che, quando toccarono terra, esplosero (essere colpiti da più spilli insieme sarebbe stato fatale).

Nonostante l’importante stazza, la bestia era abbastanza agile da riuscire ad evitare gli ostacoli che incontrava per la strada; non sembrava avere un obiettivo specifico, poiché inseguiva e attaccava chiunque gli capitasse a tiro. Quando lo capirono i ragazzi e Johann si riunirono in un unico punto, in modo che Georg potesse proteggerli dagli aculei con la sua barriera

“Dobbiamo trovare una soluzione, e in fretta: non possiamo farci mettere sotto da un cane” disse Gustav al moro, a voce alta per superare il rumore delle esplosioni dei dardi

“Sono d’accordo con te. Se solo si fermasse un attimo potremmo finirla in un paio di colpi” suggerì il telecineta

“Aspetta, ho un’idea!” propose Bill, che pose una mano a terra e congelò il suolo sotto i piedi della creatura demoniaca; l’essere fu costretto a fermare il suo attacco per tentare di rimanere in piedi

“Ora Gustav!” ordinò il criocineta.

Su ordine del fratellastro il biondo colpì la creatura con un fulmine

“Kaiiiiiiii” lamentarono le tre teste, ma ancor di più gridarono quando Georg strappò a forza buona parte delle squame prima che Tom la finisse investendola con una fiammata che fuse sulla pelle quelle rimaste. La creatura morì per il dolore.

“Sehr gut, Leute” si congratulò Johann, che si era subito avvicinato al cerbero per osservarlo al meglio

“Vuoi che lo portiamo a casa?” domandò Georg

“Mi fareste un piacere, vorrei esaminarlo a fondo; devo accertarmi di una cosa” spiegò il medium.

Fu buffo vedere come gli agenti si spostavano inorriditi, vedendo il cadavere del cane a tre teste che Georg stava facendo galleggiare davanti a sé

“Dobbiamo proprio portarlo con noi?” commentò uno di loro

“Johann vuole fargli l’autopsia, e io non voglio contraddire un suo ordine; se vuoi fallo tu” rispose il moro con una faccia seria che diceva tutto

“N…no, fa niente”.

 

L’autopsia iniziò appena rientrarono al Bureau, poiché Johann voleva subito confermare i suoi sospetti; ad assistere c’erano anche i ragazzi, Hellboy, Elizabeth ed Abraham  

“E’ la seconda volta che vediamo un cerbero. Potrebbe significare qualcosa?” domandò Georg a Johann mentre lo osservava esaminare il corpo assieme al dottor Cheash

“Credo proprio di sì: anche se il primo apparteneva ad un’altra specie, i cani a tre teste si trovano solo nell’oltretomba. Solo chi conosce i più oscuri recessi delle arti occulte può portare sul nostro piano una simile creatura; equivarrebbe a riportare in vita un morto. E ora non ho più dubbi: quest’essere non è un ibrido” spiegò Johann, l’autopsia era stata fondamentale per lui poiché potendo osservare la creatura dall’interno non aveva visto organi fuori-posto

“Date le circostanza, temo che abbiamo fatto un errore madornale nel credere che la morte di Hans avrebbe posto fine alla nostra missione” si intromise Abraham

“Del tipo?” chiese Hellboy

“Pensateci: Hans era un telecineta, perciò non aveva le abilità necessarie per creare nuovi mostri mettendo insieme i loro organi; allo stesso modo non poteva evocare un cane a tre teste. Eppure più volte lo abbiamo visto in compagnia degli uni e degli altri. Ciò significa che qualcuno glieli procurava, e con ogni probabilità si tratta della stessa persona che si è introdotta nell’obitorio” ipotizzò l’uomo-pesce

“Può anche darsi che lui fosse manovrato da questa persona, e che sia stato punito per il suo fallimento” osservò il moro, il puzzle cominciava a prendere forma

“Qualcuno che ora è uscito allo scoperto” aggiunse Elizabeth

“E che conosce le arti dell’aldilà; la faccenda è ben lontana dall’essere risolta” concluse Johann.

  
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