Questo storia è stata scritta di getto, sulla base delle emozioni che ho provato venendo a conoscenza della notizia, quindi chiedo umilmente scusa per gli errori che potreste trovare.

 

 

 

 

Verde prato dinanzi a me.

Fronde lussureggianti d'alberi dall'imponente figura. 

Ci riparano dal tiepido sole con le loro lugubri ombre scure. 

L'odore dell'erba mi riempie le narici. 

Sento la terra umida cedere sotto i miei passi. 

Il  mantello di fine seta che indosso lo sfiora delicato. Pare quasi la tenera carezza di un amante.

Dolci quasi come le carezze che ricevevo da parte tua. 

Sono qui per te, per portarti l'ultimo estremo saluto. 

Sono qui perché te lo devo, hai fatto tanto per me. 

Io che ho avuto tutto dalla vita. 

Io che in  verità non meritavo nulla. 

Sono qui perché ti amo, e sento già la tua mancanza.

 

 

Sai Astoria, tu mi rendevi un uomo migliore. 

Capace di cogliere una bontà che neanch'io vedevo. 

Dio, ti amavo così tanto da dimenticare di odiarmi, e non posso credere che sia andata in questo modo. 

Non posso credete che sia finita, che tu sia morta. 

Stroncata da una malattia, un morbo che ha appestato l'aria tutt'intorno.

Una peste da cui nessuno può fuggire.

Eri come un fiore, la rosa più bella nel giardino della vita, 

e come una rosa sei appassita. 

Ma la tua essenza vibra ancora forte in me, e il tuo ricordo non m'abbandona. 

Sento ancora il sapore dei tuoi baci sulle mie labbra. 

I tuoi abbracci che mi proteggevano dagli incubi che mi assalivano ogni notte.

 

 

Mi fa male pensare a te, è inevitabile. 

A pochi giorni dalla tua scomparsa le ferite sono ancora aperte. 

Odo in lontananza i singhiozzi disperati di tua sorella.

Vorrei lasciarmi andare come lei

abbandonarmi,

ma non posso. 

Devo essere forte e farmi coraggio, ma è difficile. 

Non sono mai stato coraggioso, ma solo un povero vigliacco. 

Il  coraggio  è una dote da Grifondoro, e lo lascio a loro. 

Ma almeno per mio figlio lo devo essere. 

Sento ancora le sue grida disperate. 

Rivedo le sue lacrime che scorrono copiose dai suoi occhi e che cadono sul tuo volto diafano. 

Non voleva lasciarti, le sue piccole mani stringevano il tuo corpo ormai freddo. 

Si dimenava senza sosta, cercava di sfuggire dalla mia presa. 

Voleva raggiungerti, stringerti per un ultima volta ancora. 

Peccato che non potrà farlo, nessuno può disturbare il tuo sonno eterno.

 

 

Che destino infelice l'attende.

Vittima innocente dei miei sbagli.

Che la colpa dei padri cada sui figli. 

E un peso troppo grande per un bambino fragile come lui.

Fetide menzogne allegiano sulla tua figura d'angelo.

Le tue ali spezzate  senza pietà dalla Morte che ti ha avvolta nel suo mantello nero. Lontana non tornerai.

Ma te lo giuro non  permetterò  di macchiarti. 

Le porterò via come il vento porta via le foglie.

 

 

Sulla lapide di marmo in  memoria. 

Astoria Greengrass

Madre amata. 

Moglie devota. 

 

 

E ancora una volta, continuerò ad amarti. Niente ti cancellerà dal cuore.

Il tuo sorriso sarà il mio Patronus nei momenti più tristi. 

Per sempre tuo Draco.

 

 

 

 

Note finali: niente, sono tristissima per questa morte, e mi dispiace ancora di più per Draco, perché penso che non se lo meritasse proprio. Onestamente di Astoria non si hanno molte informazioni, però per quel poco che si sapeva sembrava davvero una donna forte e coraggiosa, una compagna ideale per Draco.