Midnight
Capitolo 5
<< La prossima settimaaaana?????>>
Lily, Violet ed io eravamo letteralmente rimaste a bocca
aperta. Mai ci saremmo aspettate una notizia come quella. O quanto meno mai ce
la saremmo aspettata arrivare così presto.
Da quando avevamo cominciato attivamente la prove della
band con Mikey al nostro seguito era passato poco meno di un mese. Tuttavia si
era già integrato perfettamente. Ascoltandoci suonare nessuno avrebbe pensato
che il bassista si fosse unito a noi da un lasso di tempo così breve. Eppure
era così, e la notizia che Mikey ci diede quel giorno, notizia che in una
situazione normale ci avrebbe mandate con l’entusiasmo alle stelle, ci riempì
invece di preoccupazione.
<< Senti Mik non ti sembra sia un po’ troppo presto?>>
<< Non direi. In fondo ce la caviamo benone non
credete? Perché aspettare?>>
<< Infatti. Non vedo perché no...è da una vita che
aspettavamo un’occasione del genere. Io dico di provare>>
<< Si va beh, tu Lily non fai proprio testo. Fosse
stato per te ci saremmo dovute esibire live già dalla prima giornata in sala
prove, due anni fa. Secondo me ha ragione Sunny. Dovremmo aspettare ancora un
po’>>
<< Oddio se Violet mi da ragione allora significa
che ho detto una cazzata. Ragazzi, suoniamo>>
Mikey e Lily ridacchiarono della mia uscita, mentre Violet
mi perforò con una delle sue amorevoli occhiatacce. Che novità.
<< Eddai V lo sai che in realtà ti amo>>
<< Già lo so. Altrimenti a quest’ora non credo
saresti ancora viva>> che fortuna…
<< Parlando seriamente>> intervenne nuovamente
Mikey << se non ve la sentite non importa, posso chiamare il proprietario
del locale e disdire. Mi spiacerebbe rinunciare ad un’occasione così, lo
ammetto, però non sono certo io a dovervi obbligare a>>
<< Ok Mik, abbiamo capito.>> lo interruppe
improvvisamente Violet, rivolgendo successivamente lo sguardo verso me e Lily.
<< ragazze?>>
La bionda dagli occhi azzurri non esitò un istante a
parlare. << Mi sembra ovvio! Io ci sto>>
<< Sunlit?>>
Sinceramente non sapevo cosa pensare. Forse era davvero
troppo presto. Forse sarebbe stato meglio continuare con le prove ancora per un
po’. Va bene che ci esercitavamo da tantissimo tempo, però avevamo cambiato
bassista da così poco. Forse avremmo dovuto aspettare. Forse. O magari no. Se
Mikey era sicuro che potessimo farcela perché non provare? In fondo cos’avevamo
da perdere?
<< Suoniamo>>
Ci saremmo esibiti al Sir Lifford, un locale alternativo
leggermente fuori città che spesso organizzava serate per permettere ai gruppi
emergenti di farsi conoscere. Quella sera assieme a noi avrebbero suonato altre
quattro band. Non stavamo più nella pelle.
L’improvviso irrompere di quella voce poco familiare nel
silenzio del negozio mi fece quasi sobbalzare. Per un pelo non feci cadere a
terra i cd che stavo sistemando. Mi voltai piano, con aria interrogativa, e
quasi tirai un sospiro di sollievo nel riconoscere il ragazzo che mi trovai di
fronte.
<< Oh ciao Jake! Mamma mia mi hai fatto prendere un
colpo >>
<< Ahahahah scusa scusa. Forse non avrei dovuto
saltarti alle spalle così all’improvviso eh?>>
<< Eh eh direi di no… ma che ci fai qui? Oggi non è
il tuo giorno libero?>>
<< Sono venuto a darti una mano. Mio fratello mi ha
detto che avevi chiesto un permesso per staccare prima quindi…diciamo che le
sue parole sono più o meno state “ và e aiutala a sistemare, così ve la
sbrogliate prima e puoi fare la chiusura tu al suo posto.” Già già>>
<< Ah cavoli. Dunque è colpa mia eh? Mi
spiace>>
<< Figurati, tanto non avevo nulla da fare>>
<< Si ma>> non riuscii a terminare la frase.
Jake mi aveva afferrato le guance e aveva iniziato a tirarmele facendo fare
delle strane smorfie alla mia bocca.
<< Na na na. Se proprio ti devi sentire in colpa,
direi che invece di piagnucolare è meglio se cerchi di sdebitarti in qualche
modo. Ad esempio offrendomi alla prima occasione un bel gelato in quel posticino
carino dietro l’angolo. Mi hanno detto che fanno dei dolcetti che sono la fine
del mondo>>
<< Ha hene ha adehho hi laheresti le guanhe? Fai
hale>>
<< Ahahahah scusa scusa>>
Finalmente lasciò la presa e sentii le fitte di dolore
affievolirsi un po’,ma non sparire completamente. Quel ragazzo aveva una
stretta micidiale. Guardandomi, mentre mi strofinavo la faccia, fece uno dei
suoi soliti sorrisini contagiosi ai quali non riuscivo, o meglio, non potevo
non contraccambiare.
Jake era il fratello minore del proprietario del posto in
cui lavoravo, ovvero del mio capo. Era con lui che dividevo i turni al negozio
quindi non capitava molto spesso che ci incontrassimo. Tuttavia avevamo
instaurato un rapporto di grande complicità. Mi piaceva davvero un sacco
scherzare con Jake. Avevamo tantissime cose in comune, a partire dai gusti
musicali fino anche la passione per i fumetti. E poi lui aveva sempre un’aria
così spensierata e gioiosa che non si poteva non affezionarglicisi.
Spesso dimenticavo che avesse 2 anni più di me. In altezza
mi superava di almeno una spanna, è vero, ma aveva un carattere troppo e
allegro e quasi infantile per sembrare lui il più adulto dei due. Non che la
sottoscritta sembrasse adulta, anzi. In ogni caso non si poteva negare fosse un
ragazzo decisamente carino. Capelli neri, spettinati, con un ciuffo che gli
copriva per metà l’occhio sinistro, carnagione leggermente più chiara di quella
dei suoi coetanei e due occhi verde acceso che erano davvero capaci d’incantare
chi li osservava.
Quando lo vidi per la prima volta furono proprio i suoi
occhi la prima cosa che mi colpì.
<< Forza Sun>> mi richiamò all’ordine il
ragazzo << passami quei cd che li sistemo io. Non vorrei che finissi col
romperli davvero. Poi chi lo sente mio fratello? Ah ah>>
<< Spiritoso. Guarda che prima è stata
esclusivamente colpa tua. E poi non credo che possano rompersi a causa di una
piccola caduta da poco più di un metro d’altezza…>>
<< Ah ah ah te la senti davvero di
rischiare?>> mi chiese lui con un’espressione mezza dubbiosa e quasi
sarcastica che mi fece subito pensare a suo fratello e alla sua probabile
reazione di fronte ad un piccolo incidente come quello che si sarebbe potuto
verificare.
<< Ehm…Forse è meglio se li sistemi tu>>
risposi, abbozzando un sorrisino e allungando la mano verso il mio
interlocutore.
<< Ah ah ah ottima scelta>> afferrò i cd e
cominciò a sistemarli negli scaffali più alti.
Rimanemmo così in silenzio per alcuni minuti. Io gli
passavo i cd. Lui li metteva al loro posto.
Dovevo ammettere che era davvero più piacevole lavorare in
due. Metà della fatica e doppio del divertimento.
<< Allora è questa sera eh?>> mi domandò
improvvisamente Jake spezzando il silenzio.
<< Il grande debutto intendo… >>
<< Uh si…così pare…>> risposi con un filo di
voce.
<< Che c’è? Non dirmi che non sei elettrizzata
all’idea di esibirti finalmente in un locale con la tua band! >>
<< Certo che sono elettrizzata! Anzi, forse è proprio
questo il problema. Sono troppo agitata! Cioè, sono sicurissima che andrà
benone. Ci siamo esercitate così tanto…però…>>
<< Però?>>
Non sapevo come continuare. Non volevo dirgli che ero
preoccupata all’idea che se avessimo fallito, forse Mikey ci avrebbe ripensato
e magari avrebbe deciso di lasciarci per seguire suo fratello. Era un’idea
stupida. Lo sapevo. Eppure l’idea di perdere Mikey ora che lo avevo così vicino
non mi piaceva affatto. Non potevo dirglielo. Non volevo dirglielo.
<< Però un bel niente! Ce la metteremo tutta come
sempre! E se il pubblico non apprezzerà il problema sarà solo del loro scarso
buon gusto musicale!>>
<<
Ah ah ah grande Sunlit! Così si fa! Tira fuori l’animo di un vero
batterista! Lo zio Dave sarà fiero di te!>>
<< Ah ah ah ah ah che idiota che sei! Comunque non
c’è dubbio che non appena il mio adorato Dave avrà occasione di ascoltare un
mio assolo di batteria rimarrà così affascinato che, prima di tutto mi
supplicherà di entrare a far parte di Foo Fighters, il che non mi dispiacerebbe
affatto anche se mi farebbe sentire leggermente in colpa nei confronti di
Taylor… senso di colpa che comunque conterei di eliminare nel giro di qualche
settimana. Ma la proposta più allettante che il signor Grohl mi farà dopo esser
stato stregato dalle mie capacità con le bacchette sarà >>
<< Invitarti al ristorante giapponese?>>
scoppiammo entrambi in una fragorosa risata.
<< Ah ah cretino. Ovviamente volevo dire che mi
chiederà di sposarlo! Così potremo finalmente vivere felici e contenti per
sempre >>
<< Secondo me è più probabile che ti inviti al
ristorante giapponese…Una bella sfida a chi riesce a mangiare più sushi con le
bacchette senza far cadere neanche un chicco di riso! Ah ah chi non vorrebbe
farlo?>>
<< Ah ah ah ah oddio…davvero… certe volte mi chiedo
se sia possibile essere più scemi>>
<< Ehi ragazzina! Quest’oggi mi stai insultando un
po’ troppo direi! Dovresti portare più rispetto ad un ragazzo più grande di te!
Ti meriti una punizione! Tò!>> e mi diede uno buffetto sulla testa.
<< Ah ah mi perdoni signore non lo farò più >>
gli risposi massaggiandomi il punto in cui mi aveva colpita.
Ci guardammo fissi per un secondo e scoppiammo nuovamente
a ridere.
In quel momento sentimmo entrare qualcuno nel negozio. Ci
voltammo entrambi per accogliere il cliente e il sorriso da ebete che fino a
due secondi prima avevo stampato sulla faccia, lasciò il posto ad
un’espressione di completa sorpresa. In quel momento, la persona che varcò la
soglia del negozio fu probabilmente l’ultima persona che mi sarei aspettata di
vedere.
<< M-Mikey! >>
<< Sunlit…>>
<< Che…che sorpresa vederti! Cosa fai da queste
parti?>>
<< Ad essere sincero niente di particolare. Stavo
gironzolando in attesa che qualcosa d’interessante colpisse la mia attenzione,
quando mi sono ricordato che Gerard mi aveva accennato al fatto che lavoravi in
negozietto di musica niente male, così ho pensato di approfittarne per fare un
salto a vedere.>>
<< Oh capisco. Beh meno male. Temevo fosse successo
qualche imprevisto riguardo il concerto di sta sera.>>
<< Oh No. Non ti preoccupare. Tutto
confermato>>
<< Ehm Sunny, questo ragazzo è un tuo amico?>>
per un attimo avevo quasi dimenticato di non essere da sola nel negozio con
Mikey. Chissà perché, ma quando mi trovavo con lui tutto il resto passava in
secondo piano.
<< Oh Jake! Si, scusami è vero, non vi ho ancora
presentati. Lui è Michael Way, il nuovo bassista della nostra band, mentre
questo qui è Jake Judd, il fratello minore del mio capo, nonché mio compagno di
schiavitù>>
<< Ah ah ah addirittura “schiavitù”? Se vuoi posso
discuterne con mio fratello e vedere di alleggerirti un po’ il lavoro…sarei
proprio curioso di sapere cosa ne pensa…>>
<< Oh dio ti prego no! Per quanto possa volergli
bene tuo fratello sa essere davvero terribile! Sarebbe capace di torturarmi!
Non dirgli niente ti prego!>>
<< Ahahahahah hai ragione. Vabbè dai, vorrà dire
doppio gelato ok?>>
<< E sia…>> mi arresi io ed entrambi
scoppiammo a ridere.
<< Senti Sunlit>> ci interruppe Mikey con il
suo solito tono gentilissimo. << A che ora stacchi oggi?>>
<< A che ora? Beh…>> guardai l’orologio.
Mancava un quarto alle 18.
<< Solitamente il venerdì faccio chiusura, però
oggi…>> e rivolsi lo sguardo al ragazzo che mi stava di fianco.
<< Va bene Sunny, ho capito. Se vuoi puoi già
andartene, tanto qui me la posso cavare anche da solo. E poi avevi comunque
intenzione di uscire un po’ prima no?>>
<< Dici davvero Jake? Sei un tesoro! Grazie! Di
gelati te ne offro tre! Anzi, ti compro l’intera gelateria!>>
<< Adesso non esagerare! Vuoi forse farmi morire per
una congestione?>> scoppiammo entrambi a ridere e anche Mikey sembro
accompagnare la nostra espressione d’ilarità.
<< Bene, quindi smetti adesso il tuo turno?>>
mi chiese il ragazzo ancora sulla soglia della porta.
<< Direi di si…ma…Ti serve per caso
qualcosa?>> domandai con un tono di voce leggermente tremolante.
Mikey si portò allora una mano alla testa. Sembrava quasi
imbarazzato. Non ne capivo il motivo.
<< Beh, effettivamente ci sarebbe una cosa di cui
vorrei parlarti. È un problema se ti accompagno a casa? Così possiamo parlare
strada facendo…>> un problema??? Passeggiare con il ragazzo dei miei
sogni???
<< N-no no figurati. Va benissimo>>
<< Perfetto. Allora ti aspetto fuori.>>
rispose, voltandosi poi verso il ragazzo alla mia sinistra.
<< Michael giusto?>> lo precedette Jake
<< Beh, in bocca al lupo per stasera.>>
<< Grazie. Ci vediamo >> lo salutò lui,
uscendo velocemente dal negozio.
<< Bene, allora vado a prendere le mie cose. Grazie
ancora per l’aiuto J >>
<< Figurati. Metticela tutta mi raccomando!>>
mi salutò Jake, scompigliandomi per bene i capelli.
Ridacchiando mi diressi nel retro del negozio, raccolsi in
fretta la borsa e tutte le mie cianfrusaglie e mi diressi all’uscita con un
sorriso enorme stampato sulla faccia..
Mi piace molto questo capitolo =) spero piaccia anche a voi.. per il personaggio di Jake mi sa che involontariamente mi sto ispirando un po’ troppo a Jacob Black XP ( chi sa di cosa parlo..) comunque ringrazio PRINZESSCHEN per la recensione al capitolo 4…anche io amo Mikey alla follia XD e
conosco eccome Nana Osaki!sono una super appassionata di manga ^o^ comunque l’ispirazione è del tutto involontaria XP per quanto riguarda il libro “per sempre giovane” non l’ho mai sentito ^_^” eh ehm..comunque grazie di tutto!
Stay metal!
bex