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Autore: Yuphie_96    10/06/2016    2 recensioni
Shoko diventa esorcista a 10 anni.
Conosce Lavi e se ne innamora a 13 anni.
A 16 cerca ancora di dichiararsi ma anche le missioni più pericolose sembrano più facili davanti a questa impresa, aggiungendoci anche il fatto che lui sembra preso da Lenalee.
E Kanda Yuu in certe situazioni non aiuta per niente.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Un po' tutti, Yu Kanda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Bonasera Bonasera Bonasera mie dolci fanciulle, eccoci con un nuovo aggiornamento (:3); in questo capitolo introduciamo i cattivoni della serie, che poi cattivoni, che parola esagerata, io davvero adoro la famiglia Noah, mi fanno sempre ridere un sacco xD.
Soprattutto i due dolci gemellini, nel preciso uno di essi ovvero Debittino carino piccino (<3), non vi faccio alcun spoiler però, scoprirete leggendo u.u.
Buona lettura! <3


Lunghi capelli blu come il mare circondavano tutta la sua visuale, alcune ciocche vicine al suo viso gli facevano sentire il profumo che portava con sé la proprietaria della chioma in quel momento dolcemente addormentata tra le sue braccia, il suo respiro leggero che gli faceva venire il solletico alle braccia; Debitto guardava quella figura femminile con quasi venerazione, non sapeva quante volte si era dannato per lei e finalmente l’aveva lì, tra le sue braccia, poteva ammirarla senza che nessuno gli dicesse niente, lei stessa per prima, perché aveva scelto lui alla fine, solo lui.
Le spostò una ciocca della frangia, infastidendola e facendole così aprire i suoi occhi blu come i suoi capelli, profondi come solo le profondità marine potevano essere, si lasciò scappare un leggero sorriso, uno di quei pochi che concedeva solo a suo fratello Jasdero, quando lo guardò ancora assonnata, le accarezzò piano una guancia facendo nascere un sorriso anche sul suo volto.
“Debitto”
Mormorò con voce dolce.
“Shok-“

“Deby perché mi guardi con quello sguardo assassino?”
Chiese Jasdero al gemello, il quale era ancora steso a letto, con la gallina trovata a suo tempo che gli mangiucchiava una ciocca della frangia, cosa che tra l’altro gli aveva causato il risveglio; Debitto guardò prima il gemello, non era arrabbiato con lui, non si arrabbiava mai con il suo amorevole fratellino, guardò poi la gallina, con lei poteva prendersela e farsela anche arrosto ma poi avrebbe dato una delusione al fratello e quello non voleva assolutamente, quindi l’unica con cui poteva prendersela era una sola.
“DANNATA ESORCISTA!”

“Ce l’hai ancora con quell’ esorcista dai capelli blu, Debitto?”
“Non ho voglia di parlarne Road”
Borbottò l’altro, la bambina allora si girò verso il biondo che le annuì un attimo prima di tornare alla sua gallina, la più grande tra i Noah tornò a portare la sua attenzione al moro, in quel momento seduto in un angolino a fare cerchietti per terra.
“Dovresti smetterla di agitarti tanto sai? Tanto non ti noterà mai”
“Non voglio prediche da una che è innamorata di Walker!”
“Ma Allen è diverso! Ohohohoh!”
Si mise a ridere lei, Debitto le lanciò un’occhiata in tralice prima di tornare ai suoi cerchietti: lo sapeva benissimo anche lui di avere pochissime, se non nulle, speranze, Shoko Inoue non l’avrebbe mai guardato nel modo in cui lui guardava lei, prima di tutto perché era un’esorcista ed il suo compito era quello di combatterlo, il secondo perché proprio non lo filava, non gli dava un minimo d’importanza, non lo aveva fatto nella sua prima missione durante la quale si erano incontrati e non lo aveva fatto neanche nell’ultima, troppo presa ad urlare contro Yuu Kanda e a riportare a casa l’Innocence; anche lui all’inizio non gli aveva dato importanza, era solo un’altra esorcista che si aggiungeva ai nemici del Conte, poi aveva iniziato a sognarla, ai sogni si era subito aggiunto il ricordo del suo profumo, sniffato alla grande quando nella prima missione gli era caduta addosso, ed ora era quasi arrivato al punto di svegliarsi quasi con mezza erezione, ed il Conte non aiutava per niente, neanche quando aveva tentato di fargli una Shoko-bambola, distrutta poi per disperazione, perché si, si poteva definire bellatamente disperato, ormai gli mancavano solo i funghi sulla schiena per dimostrarlo.
“Dannazione…”
Borbottò ancora mentre uno dei maggiordomi venne a chiamare lui, Jasdero e Road per la colazione.
“Deby andiamo?”
Chiese il biondo, accovacciandosi vicino al fratello.
“Tu vai, io non vengo”
“No?”
“No
“Dero può restare?”
Debitto sorrise piano e gli accarezzò la testa.
“No, tu devi andare a mangiare, io ti aspetto qui uhm?”
“Okay”
Il biondo si alzò mogio e andò in sala da pranzo senza il fratello, il quale riprese con i suoi cerchietti deprimenti, per poi venire nuovamente interrotto pochi minuti dopo.
“Ma guarda tu, per una volta che vengo a farvi visita non ti scomodi neanche per venire a salutarmi”
“Non rompere stupido Tyki”
“Ehi, che modi sono!”
Il portoghese si avvicinò irritato e prese a sfregargli forzatamente il pugno sulla testa per farli male, ignorando le proteste del minore.
“Non so cosa ti succede ma in quest’ultimo periodo sei più suscettibile del solito, comunque sia dovresti portarmi rispetto, sono più grande e con più esperienza di te!”
A quelle parole Debitto smise di agitarsi, facendo smettere di conseguenza anche Tyki che lo fissò confuso, lo vide girarsi e guardarlo di rimando con qualche tipo di speranza negli occhi.
“Esperienza…anche con le donne?”
“Beh…si, infondo sono il Noah del Piacere”
“Sicuro?”
“Se non ci credi ti do la lista e vai a chiedere a lor-uha!”
In un secondo Tiky si ritrovò incollato al petto Debitto che lo strinse forte, con un sorriso che non finiva più, forse aveva finalmente trovato un modo per farsi notare.
“Finalmente servi a qualcosa, stupido Tyki!”
“…Eh?”

“E-E-Ectiù!”
Saya si girò verso Shoko che si stava strofinando il naso con un fazzoletto.
“Ti sei presa il raffreddore?”
Le chiese.
“Spero di no, è il mio unico giorno libero”
“Speriamo”
Disse di rimando la bionda, tornando a guardare vestiti mentre Shoko riprendeva a guardare degli stivaletti con tacco.

“Quindi…quale delle tue ti piace?”
“Quella con i capelli blu”
“Tu e Road dovreste decisamente smetterla però”
“Fa silenzio stupido Tyki!”
“Abbassa tu la voce piuttosto”
Borbottò il portoghese, ritornando a spiare le due ragazze, Shoko e Saya, che stavano facendo un po’ di compere nel giorno libero della prima.
“Sei sicuro che almeno conosce il tuo nome?”
“La vuoi smettere di prendermi in giro?! Pensa piuttosto ad aiutarmi ad attirare la sua attenzione!”
“Di certo non puoi farlo di persona sennò ti ritrovi con una freccia che ti attraversa il cervello che non hai”
“Ehi!”
“Beh…alle donne piacciono molto i fiori”
Suggerì Tyki, adocchiando una vecchietta che vendeva delle splendide margherite.
“Quelle sono banali!”
“Sono anche le uniche che puoi permetterti quindi accontentati”
“Chi ti dice che pago io?”
“No aspetta, devo pagare io?!”
“Sei tu il maggiore hai detto, comportati da tale”
“Non rigirare le mie frasi!”

“Mi scusi, signorina…”
Shoko si girò sentendosi chiamare, ritrovandosi davanti una simpatica vecchietta che gli offriva un bellissimo mazzo di margherite, fiore che lei adorava.
“Sono stupende!”
Esclamò contenta, la donna gliele porse.
“Sono per lei”
“Per…me? Credevo volesse vendermele”
“Oh no, me le hanno già pagate due simpatici ragazzotti”
“Due ragazzi? Me li può descrivere cortesemente?”
“Beh-“
Un forte colpo di tosse interruppe la povera vecchietta che capì l’antifona e porse nuovamente il mazzo alla blu, senza più spiccicar parola.
“Grazie”
Mormorò allora l’arciera, stringendosi il mazzo al petto per poter sentire il profumo di primavera che quei fiori meravigliosi portavano con sé.
“Dove le hai prese queste?”
Le chiese Saya avvicinandosi a lei.
“Sono un regalo”
“Oh, di chi?”
“Eh…”

“Visto? Gli sono piaciute”
Sottolineò Tyki, indicando una Shoko contenta che si mise uno dei fiori tra i capelli.
“Al diavolo! Come fa a capire che sono stato io a mandargliele?!”
“In teoria sarei stato io visto che ho pagato…”
“Quisquilie!”
“Comunque, abbi pazienza, un passo per volta si accorgerà di te, nel migliore dei casi”
“E nel peggiore?”
“Nel peggiore riceverai picche, non che tu non ci sia abituato”
La risposta di Debitto fu un bel colpo di tacco dello stivale sul piedino santo di Tyki, che imparò la saggia lezione di non girare più il coltello nella piaga con un Debitto innamorato.

“Dunque, signor esperienza, quale sarebbe il passo successivo?”
Chiese il Noah minore, osservando ancora l’esorcista dai capelli blu, mentre commentava un cambio di vestiti dell’amica bionda.
“Un altro regalo, questa volta più vistoso”
“Intendi un gioiello? Non credo tu abbia così tanti soldi”
“Quello è l’ultimo passo e comunque lo pagherà il Conte”
“Il Con-?”
“Non chiedere”
“Allora cosa intendi?”
“Una cosa da ragazze”
“Ci capisco sempre meno”
“Insomma, di cos’è piena la camera di Road?”
“…Oh…oooooooh”
“Eh”

“Signorina, signorina! Lei, con i capelli blu!”
Shoko si voltò verso un signore, un venditore a giudicare dal grembiule, chiedendosi cosa volesse da lei.
“Si?”
“Questa è per lei, signorina”
Mormorò l’uomo, porgendole una delicata bambola di porcellana.
“Per me? Ma-“
“Non si preoccupi per i soldi, mi hanno già pagato due ragazzotti”
“Di nuovo…”
Mormorò la blu; si sentì di nuovo lo stesso colpo di tosse di prima ed il negoziante, sentendolo, trasalì e si affrettò a tirar fuori dalla tasca un biglietto.
“Mi scusi, mi stavo dimenticando questo”
“Beh…grazie”
“Si figuri”
E se ne andò mentre la bionda si avvicinò all’amica, spiando quello che c’era scritto nel biglietto

‘Gli occhi azzurri di questa bambola mi ricordano il mare profondo che sono i tuoi, splendidi, meravigliosi e pieni di vita.
Spero ti piaccia.
D.’

“A quanto pare hai un ammiratore”
“Se lo dici tu”
Mormorò la blu pensierosa, cercando di ricordarsi se conosceva qualcuno con il nome che iniziava con la lettera D.

“Pieni di vita, hai scritto che gli occhi di una bambola sono pieni di vita”
“Zitto stupido Tyki, era romantico!”
“Neanche Road scrive queste cose a scuola”
“Silenzio ed andiamo a cercare un gioiello!”

“Sarei proprio curiosa di sapere chi mi ha mandato questi regali sai?”
Mormorò pensierosa l’arciera guardando la bambola e le margherite, si rivolse alla bionda accanto a lei che guardava il cielo.
 “Tu che dici?”
“Che importa, un ammiratore è sempre un ammirat-CROSS MARIAN!”
Urlò ad un certo punto, terrorizzando la blu che per poco non fece cadere i regali per terra; poco lontano da loro, appena uscito dal bar, stava il generale dai capelli rossi con in mano una bottiglia di vodka che, sentendo il suo nome urlato, si girò sbiancando per poi iniziare a darsela a gambe con molto contegno, degno di un uomo del suo stato.
“Ah vuoi ignorarmi?! Ti faccio vedere io!”
“Saya asp-!”
Manco a finire la frase che la bionda era partita spedita per rincorrere il suo amore, lasciando da sola come un baccalà Shoko.
“Oh beh…buona fortuna”
Mormorò a quel punto, tenendo con un braccio i due regali e facendo il segno della vittoria con la mano libera per incoraggiare l’amica ormai scomparsa dietro al generale.

“Ecco, è il momento!”
“Perché?”
Chiese Debitto.
“Perché è rimasta sola, ora capisco perché sei stato ignorato prima di chiedere consiglio a me”
“Non girare il coltello nella piaga, idiota di un Tyki!”
“Smettila d’insultarmi e fatti avanti”
“Ma…se mi rifiuta?”
“Non pensarci, al massimo ti uccide”
Lo consolò il portoghese, alzando il pollice in alto sicuro delle sue parole, Debitto fu quasi tentato di prendere la pistola dalla sua giacca per piantargli una pallottola in fronte ma cercò di contenersi, sicuramente Road gli avrebbe tenuto il muso fino alla morte, ovvero quando l’avrebbe scoperto il Conte del Millenio, quindi era meglio, molto meglio, calmarsi; anche perché in quel momento aveva una missione da compiere: svelare a Shoko l’identità di D. parandosi davanti a lei con gli orecchini che aveva scelto appositamente per la sua persona, sperando nel frattempo di non venir linciato come gli aveva ‘augurato’ Tyki.
“Buona fortuna”
Gli augurò questo facendogli il segno della vittoria mentre il minore incominciava ad allontanarsi.
Debitto gli annuì distratto, Shoko si trovava davanti a lui, intenta ad osservare una vetrina ma era lì, per davvero, non era uno dei suoi soliti sogni a luci rosse, era vera, e stava per confessargli quell’amore che lo tormentava nel petto da fin troppo tempo, era giunto il momento di risolvere la questione e lui era pronto, insomma era Debitto, un Noah! Il decimo Noah del legame, non poteva assolutamente fallire, per di più se ci riusciva quella schiappa di Tyki-pon!
Mentre si faceva queste pippe mentali si era mangiato quasi tutta la distanza che c’era tra lui e l’esorcista, ormai mancava davvero poco alla sua dichiarazione del secolo, pochissimo!
…Se non fosse stato per un drago gigante di fuoco che lo travolse facendolo finire chissà dove, perdendo  nel frattempo anche gli orecchini costati un patrimonio; Tyki si accese una sigaretta, aspirò il fumo e poi lo rilasciò chiudendo gli occhi.
“Almeno non è stato linciato”

“Shoko-chan!”
“Uhm?”
La blu si voltò per l’ennesima volta quel giorno, ma almeno questa volta si ritrovò davanti un volto a lei familiare; Lavi invece, preoccupato, le mise le mani sulle spalle per poterla osservare meglio e vedere se il Noah che aveva fatto sparire le avesse fatto del male, glielo chiese anche per conferma.
“Stai bene?”
“Si perché?”
“Il Noah…”
“Quale Noah? Fino a poco fa ero con Saya e non abbiamo visto niente”
“Ah menomale!”
Il rosso potè tirare un sospiro di sollievo portandosi una mano al petto, a quel punto Shoko si accorse che aveva in mano una scatolina e, senza tanti giri di parole, l’aprì trovandoci dentro degli orecchini bellissimi, tanto da lasciarla a bocca aperta.
“Dove…dove li hai presi?!”
“Quelli? Beh-“
“Aspetta un attimo!”
La ragazza prese a fare 2 + 2, Lavi sapeva benissimo che amava le margherite, la bambola non sapeva collegarla ma la lettera D., D come Deak, il precedente nome di Lavi Bookman Junior, perché non ci era arrivata prima?!  In un istante si sentì arrossire dalla punta dei piedi fino all’ultima ciocca di capelli ma tentò di mascherarlo come sempre, stringendosi la scatola degli orecchini al petto.
“P-Potevi evitare di fare tutti questi giri per farmi dei regali sai?”
“…Eh?”
 

Il giorno dopo, nella villa del Conte, si stava ripetendo lo stesso episodio del dì precedente: Deby chiuso in un angolino a fare cerchietti, l’unica variante? Erano spuntati anche i funghi che Road si divertiva a stuzzicare con un bastoncino appuntito.

   
 
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