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Autore: Sacchan_    11/06/2016    8 recensioni
Di quante sfumature ha l'acqua?
Ora immagina tanta acqua, quanta più ne puoi. E quest'acqua ha il colore del cielo, perché riflette il cielo stesso e sarà blu in giornate serene e grigia in giornate nuvolose. Ma osservandola con più attenzione noterai che assume anche tratti marroni o rossastri, a causa delle alghe e dei pesci presenti. E quando arriverà a toccarti i piedi sarà bianca a causa della schiuma.
Spoiler!Capitolo82 -leggere solo se si seguono anche i capitoli scan-/dedicato ad Armin Arlert e al trio di Shinganshina/angstosa, terribilmente angst.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Di quante sfumature ha l'acqua
Personaggi: Eren Jeager, Armin Arlert, Mikasa Ackerman
Raiting: Verde
Avvertimenti: Future!Fic/Missing Moments... spoiler! leggere solo se avete letto anche il capitolo 82
Note D'Autore: ...
Current Mode: Sad... very sad.
Current Listening: So ist es Immer + Eye Water



DI QUANTE SFUMATURE HA L'ACQUA



L'aria era satura di salsedine e la sabbia si sollevava ad ogni passo.
Ciò che Eren ora aveva davanti era una enorme distesa d'acqua, talmente grande da occupare tutto il suo campo visivo. 
Non c'era spazio per l'immaginazione, poiché l'immaginabile si mostrava già davanti ai suoi occhi; concretizzandosi laddove la linea dell'oceano spariva per uniformarsi con quella del cielo.
Eren si ritrasse indietro non appena vide che un'onda investì lo scoglio che stava usando come punto di osservazione e ammirò come si infranse sulla roccia, tumultuosa e violenta per poi ritirarsi, forse pronta a mostrarsi più forte di prima.
La studiò con attenzione, fino a imprimersi i colori negli occhi: blu, verde, bianco, forse anche marrone... un'infinità di colori mischiati fra loro. 
"Erano queste le sfumature che tu vedevi?" Sussurrò al vento. 


-Distretto di Shinganshina-



"Dimmi, Eren, secondo te quante sfumature ha l'acqua?"
Non ricordava né come né perché l'amico gli aveva posto quella domanda; forse l'aveva fatto perché, per la noia, aveva afferrato un sassolino e l'aveva lanciato nel condotto fiumale che scorreva sotto di lui. 
"Ah? L'acqua è trasparente, no?" Rispose laconico, senza prestargli la dovuta attenzione. 
"Ti sbagli!" Rispose Armin, entusiasta, chiudendo il libro che stava leggendo. "L'acqua ha molteplici colori! Siamo noi a vedere nell'acqua le sue sfumature!" 
Eren inclinò la testa di lato, non capendo cosa l'amico stesse cercando di spiegargli.
"Guarda il fondale sotto di te: che colore ti sembra?" 
Il ragazzo sporse il busto un poco più avanti, mantenendo l'equilibrio, e osservando la superficie indicata: l'acqua era talmente torbida da non riuscire a vedere né il fondo né la propria immagine riflessa. 
"Ha il colore della merda e del piscio." Commentò Eren schifato; ad Armin scappò una risata.
"Questo perché è un condotto costruito dagli uomini per far sì che l'acqua arrivi anche dove non potrebbe arrivare. Il colore scuro è dato dal fatto che l'acqua scorre su cemento e altri materiali artificiali." Si alzò poi in piedi, protendendo le mani e le braccia al cielo. "Ora immagina tanta acqua, quanta più ne puoi. E quest'acqua ha il colore del cielo, perché riflette il cielo stesso e sarà blu in giornate serene e grigia in giornate nuvolose. Ma osservandola con più attenzione noterai che assume anche tratti marroni o rossastri, a causa delle alghe e dei pesci presenti. E quando arriverà a toccarti i piedi sarà bianca a causa della schiuma." 
Armin non aveva staccato gli occhi dal cielo oltre le mura mentre pronunciò quelle parole, solo a discorso terminato li aveva socchiusi, girandosi verso l'amico e sorridendogli. 
E solo allora Eren capì
che l'acqua era come la vita stessa: assume il colore che vuoi dargli, a seconda delle situazioni. 
Improvvisamente la sua apatia lasciò il posto ad una eccitazione crescente. 
"E dall 'oceano vedremo più arcobaleni di quanti mai ne abbiamo visti qua!"  Esordì, alzandosi di scatto in piedi, una irriverenza tale da lasciare Armin stupito. 
"Giusto." Commentò Armin, rivolgendogli un sorriso dolcissimo.
"Verrò anche io." Bisbigliò poi Mikasa, con le labbra coperte dall'immancabile sciarpa, mentre si incamminò verso di loro; forse per chiamare Eren a casa. 
"Cosa? Anche tu, Mikasa?" Le gridò dietro Eren, facendo sì che la bambina andasse a fronteggiare il suo fratellino. 
"Certo. Voglio vedere l'acqua, l'oceano e gli arcobaleni." Rispose lei risoluta, fissandolo negli occhi. 
Fu allora che Armin li prese entrambi per le mani, sollevandole e intrecciando le proprie dita con le loro; sia Mikasa che Eren si quietarono grazie a questo.
"Ovvio! Non vorrò vedere nessun oceano se non sarò con voi." 


Eren si sentì afferrato per una mano: si girò di scatto, quasi speranzoso di incontrare due occhi azzurri. Rimase deluso, invece, nel vedere un paio di iridi grigie e spente. 
"Eren, dobbiamo andare." Gli dissero quegli occhi prima di allontanarsi, lasciandolo solo. 
Ora vedeva tutto quanto: vedeva i molteplici colori che assumeva l'acqua sia se vista da lontano che da vicino, vedeva il bianco e il grigio della schiuma, vedeva persino il giallo del sole riflettersi. 
Tuttavia non c'era nulla in tutto questo che potesse considerarsi bello o piacevole da essere ammirato: lo scenario che aveva davanti era desolato quanto uno dei innumerevoli campi di battaglia che, in passato, aveva osservato. 
Non ci vedeva nulla di bello perché non c'era nessuno accanto a lui a spiegargli quelle meraviglie. 



"Ti sbagliavi, Armin. Non c'è niente di meraviglioso in tutto questo."





   
 
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