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Autore: Lady Lara    12/06/2016    5 recensioni
"Anno domini MDCCXXVI XV giorno del V Mese . Diario di bordo .."
L'Irlanda e la Scozia subiscono il dominio dell'Inghilterra e le angherie di RE Guglielmo III. L'eroico pirata Captain Hook combatte la sua guerra personale. Qualcuno gli ha insegnato che si combatte per onore, per giustizia o per amore. Lui sceglierà quale uomo essere.
Chi è Lady Barbra, che lo assolda per una missione in incognito? E la donna che tutti chiamano "La Salvatrice"? Killian Jones è troppo scaltro per non capire che c'è altro oltre le apparenze.
Due anime che sanno leggersi l'un l'altra. Che succederà quando intenti e passione si incontreranno?
"Preferisco non averti che averti una sola volta e perderti per sempre .." Il dolore vissuto che rende oscuri e una nuova luce che permetterà loro di trovarsi ed amarsi anche se sembrava impossibile. Ciò che hanno fatto nella loro vita e ciò che faranno sarà per amore. Solo per amore.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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XXXI Capitolo                                  
 
Il ritorno

 
Gli spruzzi d’acqua salivano in alto, per il frangersi delle onde contro la ghiglia di prua. La spuma bianca  emanava il suo tipico odore di salsedine,  mentre i gabbiani  si vedevano volteggiare nel cielo, così vicini alla linea di terra della Penisola di Storybrook. Lady Barbra stava ritornando a casa …

Emma si chiedeva se fosse veramente quella la sua casa e, nella profondità della sua anima, si stava rispondendo che la sua casa sarebbe stata dovunque c’erano le persone che amava. A Storybrook c’era suo figlio Henry o meglio, il piccolo che aveva allevato, amandolo come fosse veramente suo figlio. Il legame con lui era qualcosa che andava oltre il legame di sangue, quel senso di attrazione magnetica, come l’ avrebbe definita Frate Benedictus, che le aveva fatto scegliere di amare e accudire quel neonato, appena lo aveva visto la prima volta. A Storybrook c’era suo fratello acquisito August, anche quello un legame che andava oltre la consanguineità, basato sull’affetto fraterno profondo, la complicità, la stima, il senso di protezione reciproca e la grande devozione che August, fin dall’età di cinque anni, le mostrava. A Storybrook aveva lasciato Frate Benedictus, che l’aveva fatta nascere e che le era stato da allora vicino, Padre Spirituale, maestro di vita e di sapienza medica e botanica. Belle, la fidanzata di suo fratello, più una sorella che un’ intima amica. La cuoca Betty, santa donna, che le aveva insegnato ad accudire il piccolo Henry, incoraggiandola e supportandola nei momenti di disperazione che la sua inesperienza materna le aveva provocato. La fedele famiglia di Angus O’Danag.

Le persone che aveva pensato ruotavano tutte intorno a lei, quasi in sua funzione, con loro il legame era molto forte.
Neal? Si rese conto che non lo aveva contemplato affatto tra le persone che la facevano sentire a casa. Ne aveva buoni motivi …

 Mentre dal ponte di prua guardava verso la linea di terra azzurrina, al suo fianco c’era colui che più di tutti era in grado di farla sentire a casa. Con lui casa era stata quella nave su cui viaggiavano. Casa era stata la sua stanza nel palazzo dei suoi genitori, nel Maine. Lì le aveva regalato la completa fiducia in lui, l’aveva amata in modo totale, facendola sua nel modo più dolce e sensuale che mai avrebbe potuto sognare, abbattendo uno dei grossi muri dietro i quali si era barricata, per il trauma causatole da suo marito Neal. Casa con lui era stata Neverland, dove aveva veramente la sua dimora e dove erano spariti gli ultimi mattoni dei muri che l’avevano rinchiusa. Lui stesso era la sua casa, quando la teneva tra le sue braccia, protettivo rifugio, dove accoccolarsi e godere del suo calore, della sua forza e della sua passionalità.

Si voltò verso il suo bel viso e scoprì che la stava guardando con il sorriso sulle labbra, gli sorrise a sua volta. Cosa le stavano dicendo, in quel momento, i suoi occhi  azzurri, trasparenti come una sorgente d’acqua pura, specchio della sua anima? Come leggendole il pensiero egli le rispose:

- Mi stavo chiedendo come è possibile che  più ti guardo e più ti trovo bella e come è possibile che io ti ami ogni giorno di più Swan. Sei radiosa Emma, come non lo sei mai stata. Sei felice di tornare lo so, rivedrai tuo figlio e i tuoi cari; hai portato a termine brillantemente ciò che ti eri prefisso e ne sei soddisfatta …
 – Dimentichi la cosa più importante Killian … sei tu la causa della mia gioia più profonda …

Killian le si avvicino fino ad annullare la distanza, prendendola con le braccia intorno alla vita e stringendola al suo torace.

 – Per me vale lo stesso Emma … sei tu la fonte della mia gioia!

Un languido bacio confermò i sentimenti reciproci, prima di distaccarsi e guardarsi ancora negli occhi.

“ Si amore mio, puoi essere sicuro di essere la causa della mia gioia più profonda! Perdonami se non sono riuscita ancora a dirtelo, stavo per farlo, volevo darti questa felicità, ma poi ho avuto paura che forse sto sbagliando, che non è vero nulla e … ho detto altro. Te lo dirò appena avrò la certezza, tesoro mio, appena Padre Benedictus mi darà il suo responso. So che lo desideri tanto e anche io lo voglio con tutto il cuore, sarà il mio regalo per te quando andremo via da Storybrook con Henry. Ti darò la famiglia che hai sempre desiderato Killian, lo meriti amore mio!”

Emma pensava a ciò che ancora non aveva detto a Killian e il suo sguardo aveva subito un cambiamento nella tristezza dell’insicurezza. Lui lo lesse nei suoi occhi verdi, così vicini ai suoi azzurri.

 – Un soldo per i tuoi pensieri Love … un’ombra è appena passata nei tuoi occhi … Non so cosa darei per leggere in quella tua testolina! Quanti tuoi pensieri non mi dici tesoro … Sai che puoi farlo e sai che so aspettare …

Sapeva che di lui poteva avere ceca fiducia  e il suo cuore ebbe un palpito più forte a sentire le sue parole, non poté che rispondergli ciò che sentiva nel cuore.

- Ti amo Killian!

Lo disse con tale trasporto e convinzione, da emozionarlo profondamente ed egli le rispose come sapeva fare meglio, con lo slancio passionale del suo corpo, con le braccia che la stringevano a sé e le labbra che si impossessavano delle sue, sempre esigenti, possessive, calde e dolci come solo lui sapeva essere con lei.

– Voglio renderti felice come tu rendi felice me Killian …
 - Amore … sono già felice per averti vicina e per sapere che provi lo stesso che io provo per te. Sono felice perché sei la donna che ho sempre sognato … ti ho ritrovata e … stai sicura che non ti lascerò mai più star lontana da me …
 - Io non voglio mai più essere lontana da te Killian, ti ho aspettato tanto … dieci anni fa  mi arresi alla notizia della morte tua e di tuo fratello, non avrei avuto più la possibilità di incontrarti e invece … è stato come un miracolo e tu … sei come credevo che fossi. Niente e nessuno dovrà separarci … è il nostro momento amore …
 - Swan … forse la profezia di Aquila Bianca ha qualcosa di vero … non pensi anche tu?
 – Il Cigno e l’Uncino si ritroveranno sempre …
 - Io ti ritroverò sempre mio Cigno, dovessi perderti verrò a cercarti …
 - Ai confini del mondo, del tempo e dello spazio Killian …
 - Oltre la vita e oltre la morte Emma …

Era la promessa della profezia ed era la promessa che da secoli aspettava il loro ritorno. Lo ignoravano, ma dentro di loro ne erano inconsciamente consapevoli. Solo nei loro sogni avrebbero potuto vedere squarciarsi i veli di un passato che aveva conosciuto l’affinità delle loro anime e li aveva visti soffrire, negandogli l’amore che ora gli spettava, luminoso, passionale, totalitario …

Sotto il sole di metà Settembre, su quel ponte di prua, gli uomini di Killian li guardavano. Sapevano che non riuscivano a stare lontani l’uno dall’altra, tutti lo avevano capito fin dal primo momento. Abbracciati, nella loro intimità, sembravano emanare una energia positiva ed un benefico calore che si trasmetteva anche a loro. Da quando Emma e Killian si erano incontrati e lei, sotto le spoglie di Lady Barbra, era salita su quella nave, tutti loro avevano subito un cambiamento; il primo a cambiare era stato Killian. Sembrava che ognuno si fosse rimpossessato della parte migliore di sé. Dove c’era il buio sembrava essere tornata la luce. Il cambiamento più evidente si notava nel più giovane di loro: Eddy.

Era tanto cresciuto quel ragazzo, in quei pochi mesi! Emma, come aveva detto Dave, era stata come un angelo custode per tutti loro. Come era soprannominata a Storybrook? Ah si! “La Salvatrice”. Aveva salvato Killian dalla sua oscurità, dal suo istinto di vendetta, aveva restituito a Captain Hook Il vero sé stesso, Killian Flinth Jones e aveva portato la dolcezza e la gentilezza nelle loro ruvide e rudi anime. Come si poteva non amare quella donna?! Il loro Capitano la amava incondizionatamente e lei aveva accettato di diventare la sua Lady. Un segreto che tutti avrebbero custodito, poiché la “Loro Principessa” era ancora in incognito e, tra pochi minuti, avrebbe nuovamente indossato la bruna parrucca dell’affascinante Lady Barbra.
 

– Uomini! Tutti a raduno nel mio ufficio tra dieci minuti!

Nessuno si fece attendere, nemmeno Paul, che dalla cambusa si trascinò appresso Bardo, tenendolo abbrancato da sotto il braccio a causa della sua difficoltà con la
gamba. 
Killian, dietro la sua scrivania, con Emma a fianco, diede le disposizioni per l’arrivo.

 – Il viaggio di Lady Barbra si conclude qui, miei prodi! Ma il nostro lavoro non è finito ovviamente. All’arrivo a Storybrook avremo l’aiuto di Angus O’Danag che ci procurerà un carro per portare Bardo alla fortezza di Emma, lì, amico mio, sarai operato dal buon Frate di cui Emma si fida ciecamente. Non andremo subito da lui, Emma sarà ancora Lady Barbra e gli dovrà inviare un messaggio, quindi un paio di giorni resterà alla taverna di Angus. Nessuno dovrà sapere che ci siamo sposati, quindi acqua in bocca. Quando mi chiamerete in pubblico chiamatemi Capitan Jones o anche semplicemente Killian, Captain Hook è sparito con la Jolly Roger. Dovremo aspettare almeno una mesata prima che Bardo si riprenda dall’intervento e useremo questo tempo per ridipingere la nave e fare manutenzione al sartiame. Nelle prossime settimane scaricheremo il carico per gli empori di Lady Barbra e prenderemo la quantità di catrame e vernice che ci servirà per “La Stella del Mattino”. Pe le libere uscite, faremo come al solito, l’importante è che almeno due di noi siano di guardia sulla nave. A tal proposito … non vi aspettate che Eddy faccia lui tutti i turni.

- Come no?! È il più giovane di noi! È giusto che faccia un po’ di gavetta!

Max come al solito aveva brontolato, quel ragazzino chi si credeva di essere diventato?

 – Eduard è un uomo come tutti noi, che sia il più giovane non significa che si debba approfittare di lui! E di gavetta ne ha fatta un bel pezzo, inoltre ha studiato così sodo questi mesi, che ne sa molto di più di due tre di voi messi insieme!

Eddy a sentire Killian rispondere in quel modo, chiamandolo con il suo nome per intero, provò un grande senso d’orgoglio e la stima e l’affetto,  che sentiva per il suo Capitano, si rinfocolarono ancora di più. Gli venne spontaneo un sorriso felice sulle labbra, inoltre  Killian gli aveva promesso di metter buona parola per lui con Angus!
Max guardava Eddy, torvo e storcendo la bocca. “Il Cocco del Capitano! Te la devo proprio dare una lezioncina, così impari ad abbassare quelle penne, galletto che non sei altro!”

– Max! Il primo turno di guardia questa sera lo farai proprio tu! Per il secondo accetto un volontario!

Jefferson alzò la mano senza parlare. Chissà perché Killian se lo aspettava, Jeff non stava proprio in vena di andare a divertirsi alla taverna!

 – Bene, domani sera la prima pinta di rum ve la offro io a voi due! Jeff! Non ti azzardare ad offrirti volontario anche domani o alla taverna ti ci porto io trascinandoti!

Gli uomini risero, mentre Jeff faceva spallucce.

 – Emma ha qualcosa da dirvi ora!
 – Volevo ringraziarvi tutti, sia per il dovere che avete compiuto, che per tutto quello che in più avete fatto per la causa e per la cortesia e gentilezza che avete sempre mostrato nei miei confronti. Come Lady Barbra ha promesso nell’accordo con il vostro Capitano, all’arrivo a Storybrook riceverete i restanti due terzi del compenso in dobloni d’oro, sarà lei stessa a portarveli nei prossimi giorni su questa nave. Volevo aggiungere inoltre, che tutti i lavori di manutenzione per la nave, li potrete fare indisturbati nella baia della villa di Lady Barbra, dalla parte opposta della Penisola. Se vorrete, la villa è a vostra disposizione, le stanze non mancano e starete più comodi durante la rimessa della nave.

Gli uomini furono entusiasti dell’idea, avrebbero avuto a disposizione una vera casa, come da anni non gli capitava.
Il Capitano li congedò, nel giro di tre ore avrebbero approdato al porto di Storybrook. Emma e Killian rimasero soli nell’ufficio del Capitano, erano piuttosto soddisfatti.

– Killian, ti ho già detto che c’è un passaggio segreto che unisce la casa di Lady Barbra alla fortezza … Accompagneremo insieme Bardo da Frate Benedictus, poi io resterò lì e tu scenderai verso la casa di Lady Barbra con lei.
– Con lei?
 – Si, penso che dovremo usare lo stesso trucco che ha usato Jeff nel Maine, qualcuno dovrà indossare la mia parrucca per impersonarmi, sono pochi quelli che sanno chi sia veramente, per gli altri è giusto che Lady Barbra torni verso la sua dimora.
– Jeff si è fatto crescere la barba!
– Be, Lady Barbra non diventerà per questo Lady Barba! Killian, credo che Eddy vada bene per questa piccola recita!

Risero insieme, pensando alla reazione dell’ignaro Eddy quando, invece che indossare il suo elegante abbigliamento da damerino, avrebbe dovuto indossare l’elegante gonnella di Lady Barbra!  
 

Storybrook

Un bel ragazzino dai riccioli biondi correva lungo la banchina che conduceva al porto. Sua sorella gli correva dietro, impossibilitata a tenergli testa a causa del cesto pieno di pesci che portava tra le giovani braccia da quindicenne.

– Angeeel! Fermati! Aspettami! Sai che la mamma non vuole che corri sulla banchina! È umida e scivolosa, puoi cadere in mare e tu non sai nuotare!
– Allora fermami se ci riesci Agnes!

Il bambino si era fermato per il tempo di voltarsi verso la sorella, farle una boccaccia e ripartire spedito verso la taverna del loro padre, Angus O’Danag. Agnes gli gridò dietro i suoi rimproveri.

– Piccolo scansafatiche, tutto da sola ho dovuto fare! Quando ti prendo te ne darò di santa ragione! Avrà voglia Anny a difenderti!

La giovanetta fu costretta a fermarsi, il cesto era veramente pesante. Lo posò a terra, si tolse il cappellaccio di paglia che portava sui lunghi capelli neri e ricciuti, allacciati in una coda bassa. Si asciugò il sudore dalla fronte, con la manica arrotolata della vecchia camicia di suo padre. Quella camicia era enorme per lei e la teneva infilata in un paio di pantaloni di tela, alla marinara. Quella era la sua mise quando andava a pesca con suo fratello minore Angel. Quel monello era il beniamino di tutti in famiglia e finiva sempre che gli perdonavano ogni marachella. La pesca era stata ottima, li aveva aiutati il vecchio Sebastian, un caro amico di Angus, che, da quando aveva sentito cantare Agnes per la prima volta, l’aveva soprannominata Ursula, come la “dea sirena” del mare, un personaggio mitologico che popolava i racconti dei marinai e dei pescatori che affollavano la taverna del suo babbo. Agnes si stiracchiò la schiena e rassegnata a dover fare da sola, prese fiato e, prima di piegarsi a raccogliere il cesto, diede uno sguardo all’orizzonte. Il mare era stupendo, la brezza forte lo rendeva mosso e le onde spumeggianti si infrangevano sulla vicina spiaggia e tra le travi che reggevano la banchina. Agnes inalò il profumo del mare. Pensò che se fosse stata veramente una sirena, si sarebbe tuffata in quell’azzurro meraviglioso, un azzurro che gliene ricordava un altro.

Con il pensiero e il ricordo di quell’altro azzurro, spalancò gli occhi per la sorpresa e la gioia, quando la riconobbe.
Era proprio lei! La nave più bella che avesse mai visto approdare a Storybrook! Arrivava con un veloce abbrivio, in breve sarebbe stata al porto! Sapeva chi la guidava, lo ricordava benissimo! Sarebbe stato difficile dimenticare un uomo come quello! Il mare glielo aveva ricordato tutti i giorni, da quando era partito con la sua ciurma e Lady Barbra. Il mare le aveva fatto ricordare tutti i giorni l’azzurro dei suoi occhi! Ricordava la prima volta che era entrato nella loro taverna, era la metà del mese delle rose. In quel periodo, il giardino di sua madre Mary profumava per quei fiori inebrianti. La sera prima che il “Capitano dagli occhi azzurri  come il mare” partisse, lo aveva visto dalla finestra della sua stanza che guardava verso quella della stanza di Lady Barbra. Sicuramente la Signora dormiva, la sua luce era spenta! Poi lo aveva visto entrare nel giardino della mamma e uscirne con un fascio di rose. La mattina, ricordava che sua madre si era parecchio arrabbiata e aveva detto che se beccava chi le aveva preso le rose più belle, lo avrebbe rincorso con il mattarello che usava in cucina! Lei aveva mantenuto il segreto del bel Capitano. Si era chiesta a chi avrebbe donato quei fiori, sicuramente ad una donna … forse aveva una fidanzata! Beata lei! Aveva immaginato di essere lei la fortunata fidanzata! Lo aveva immaginato che le faceva un inchino e, con un ginocchio a terra, le donasse quei fiori! Pensare che, quando era entrato alla taverna la prima volta, si era intimorita a vederlo tutto vestito di pelle nera e con un uncino al posto della mano sinistra! Un brivido le era passato per la schiena. Il Capitano aveva bevuto e parlato a lungo con suo padre, anzi, suo padre non lo aveva neppure trattato con molto riguardo e quando l’uomo era andato via, pagandolo con una moneta d’oro, prenotando per la cena e facendogli capire chi fosse, lo aveva lasciato con un palmo di naso! Angus aveva chiamato Mary e le aveva detto che dovevano allestire la migliore cena di sempre, perché avrebbero avuto l’onore di ospitare un compatriota, che era un vero eroe, un uomo che combatteva per la loro terra d’origine: l’Irlanda. Quella sera lo aveva osservato bene, mentre aiutava a servire tra i tavoli. Era il suo compleanno e voleva divertirsi. Aveva offerto generosamente rum e birra a tutti i presenti, aveva giocato a dadi, riso e scherzato con tutti. Si era resa conto che nonostante quel brutto uncino al posto della mano, che gli dava un’aria temibile, il suo viso e i suoi occhi in particolare, guardandolo bene, non facevano pensare che fosse malvagio, anzi! Era stato molto gentile con lei. Quando aveva cantato per i clienti di suo padre, il Capitano era rimasto ad ascoltarla incantato. Dopo le aveva detto che aveva una voce angelica e le aveva regalato una ghinea d’oro. La mamma l’aveva rimproverata! Le aveva detto che una ragazza per bene non doveva prendere danaro dagli uomini, doveva stare molto attenta con loro e non doveva fidarsi di nessuno! Eppure a lei il Capitano ispirava fiducia, sicuramente anche a Lady Barbra, se si era fidata a partire con lui! Beata lei! Aveva risposto alla mamma che un uomo così bello e gentile non poteva essere cattivo e la madre le aveva risposto che erano proprio quelli belli e gentili che potevano fregarla più facilmente. Non l’aveva capita mica quella risposta! Aveva protestato ancora e la madre l’aveva fatta andar di sopra in camera. Non si era messa a dormire e aveva sbirciato dalla porta. Erano arrivate quelle tre smorfiose che aiutavano i genitori la sera tardi. Aiutavano! Ma che aiutavano! Invece che servire a tavola, bevevano con i marinai e gli si strofinavano addosso, si facevano toccare pure! Le aveva viste prendere anche dei soldi! Ma la rabbia più grande l’aveva provata quando due di “Quelle” erano salite in camera con il Capitano, perché poi?! Lo aveva chiesto a sua sorella Anny e quella era diventata rossa come uno dei pomodori maturi che la mamma usava per la zuppa di pesce, dicendo che non lo sapeva! Anny aveva una carnagione talmente bianca che diventava subito rossa se un uomo le rivolgeva la parola, si sentì fortunata ad essere così più scura di lei, aveva ripreso da suo padre! Quando il Capitano le aveva sorriso e dato la ghinea, sicuramente non si era accorto che era diventata rossa anche lei, proprio grazie al suo colorito più scuro! I giorni seguenti, con il Capitano era arrivato anche un ragazzo dai capelli rossi, era così magro e allampanato! Tutta la sera era rimasto a fissare sua sorella a bocca aperta e quella scema aveva fatto lo stesso con lui. Gli aveva portato tanto di quel cibo! Lui aveva mangiato a crepapelle e quando quell’altro marinaio carino, quello che somigliava un po’ al capitano, ma non aveva la barba, pare lo chiamassero  Jeff, aveva dato una pacca sul sedere ad Anny, quello giovane per poco non si strozzava! Il loro babbo aveva visto tutto e aveva mandato subito in camera sia lei che Anny!

Quando gli uomini erano andati via, il ragazzo si era fermato sotto la finestra della loro camera e si erano visti, lui ed Anny. Si erano salutati e poi Anny si era messa a saltare per tutta la stanza come una pazza, dicendo che quell’Eddy era il ragazzo più carino che avesse mai visto! Boh! Che ci trovava in quel tipo secco?! Era molto meglio Jason, il figlio ventenne di Matteus, il gestore dell’emporio di Lady Barbra! Era un pezzo che faceva la corte ad Anny! Ma quella non lo guardava per niente!
Agnes sospirò. Era da quando il Capitano era partito che Anny le faceva una testa con quell’Eddy! Sicuramente, appena avesse saputo che stava tornando, sarebbe stata felicissima, lo avrebbe rivisto! Ti pare che non sarebbero andati alla taverna? Vi avrebbe di sicuro alloggiato anche Lady Barbra! Sospirò ancora. Anny avrebbe rivisto il suo “amato” Eddy, ma lei avrebbe rivisto il Capitano … non sapeva neppure il suo nome, ma immaginava che avesse un bel nome, degno del suo fascino! Guardando ancora la nave, il pensiero di rivedere il Capitano la incoraggiò a sbrigarsi e incurante, ormai, del peso del cesto, filò a casa in men che non si dica.
 
***
 
Frate Benedictus stava pregando nella cappelletta della fortezza. Pregava per Emma. Pregava per la sua incolumità e per il suo ritorno. Da qualche giorno erano arrivati i piccioni che lei gli aveva inviato. Non aveva potuto credere ai suoi vecchi occhi stanchi! Emma, con l’aiuto del Capitano Jones, era veramente riuscita a trovare il Rubeus Noctis! Era stata bravissima! Aveva applicato dei sacchettini con alcuni semi ai piccioni e lui aveva potuto piantarne alcuni e studiarne altri. I semi avevano una potenza incredibile, crescevano a vista d’occhio! Aveva realizzato un’aiuola protetta, in un punto del giardino, dove le piantine potevano crescere indisturbate. Una staccionata, piuttosto alta, impediva che qualcuno vi entrasse senza controllo. Aveva proibito anche a Belle di accostarsi a quelle piante. Le sue spine contenevano un veleno mortale ma, contemporaneamente, se saputo usare, poteva diventare un medicinale eccezionale!

La voce di Belle lo distolse dalla preghiera. Doveva essere per un importante motivo o mai lo avrebbe disturbato in quei momenti.

 – Padre, Padre! Ci sono ottime notizie!

Il vecchio frate saltò in piedi con un’agilità inimmaginabile per la sua veneranda età.

 -  Emma?! Si tratta di lei?! Dimmi che la mia bambina sta tornando Belle!

La giovane fidanzata del Colonnello August Charming Di Pendràgon, con le mani intrecciate davanti a sé, tirò su le spalle stendendo le labbra in un ampio sorriso.

 – Si Fra Benny! August ha appena avvistato la nave del Capitano Jones! Tra un paio di ore attraccherà al porto!
 – Ne sono felice Belle! Anche se Lady Barbra aspetterà un paio di giorni da  Angus, prima di tornare ad essere la Principessa Emma.
 – Lo so Fra Benny, l’importante è che sia tornata sana e salva! Credo che avrà molto da raccontare! Ora vado ad avvisare Neal e Henry, il piccolo non sarà nella pelle per la gioia di rivedere la sua mamma!

Belle sparì su per le scale della torre e Benedictus alzò gli occhi al cielo, portandosi le mani giunte all’altezza della bocca e ringraziando silenziosamente il Signore per aver ascoltato le sue preghiere. Non vedeva l’ora di sapere tutti i particolari della missione, in particolare di come avevano trovato la pianta medicinale. Nel cuore, il vecchio Frate, aveva la forte sensazione che ciò che aveva intuito e temuto, tra Emma e Killian Jones, si fosse verificato. Solo un uomo veramente devoto ad Emma avrebbe potuto consentire di andare alla ricerca di una pianta così velenosa e, quel tipo di  devozione, la poteva sentire solo un uomo pazzamente innamorato …
 
***
 
Agnes aveva portato la notizia a suo padre e questi si era messo subito in moto. Mentre sua moglie Mary si era precipitata con Anny a preparare la stanza per Lady Barbra, lui aveva iniziato a preparare la carrozza con i cavalli per andare al molo a prelevare la Signora. Anny non faceva che sorridere mentre riassettava, sapeva che se era tornato il Capitano con Lady Barbra, era tornato anche il giovane che le aveva rubato il cuore.

Verso le tre del pomeriggio Angus si diresse al molo. Max e Anton stavano montando la passerella. Videro Angus, lo salutarono e andarono ad avvisare il Capitano.  L’oste rimase molto sorpreso, quando lo vide affacciarsi dal ponte ed invitarlo a salire per bere un goccio di rum con lui. La sorpresa maggiore, per il buon Angus, fu quella di scoprire che Captain Hook non esisteva più, Jones portava una mano di legno, coperta da un guanto di pelle nera, al posto dell’uncino, aveva un’espressione più gioviale sul volto e una luce diversa nello sguardo, non portava neppure il bistro nero agli occhi. Non sembrava il pirata che aveva incontrato mesi prima, era semplicemente un bel giovane Capitano che sapeva usare, oltre l’ironia e l’aggressività, modi cortesi e beneducati. Che la Principessa avesse compiuto un miracolo su di lui? Quando Emma, con la sua parrucca da Lady Barbra entrò nell’ufficio di Jones, dove Angus era stato invitato per il “bicchierino”, questo poté vedere ad occhio nudo che un miracolo c’era stato veramente! Il Capitano Jones si comportava, con la Dama, come il gentiluomo più raffinato della corte del Re.

Mantenendo il loro segreto personale, Emma e Killian diedero le disposizioni necessarie al fedele Angus. Appena Lady Barbra fosse arrivata alla taverna, Angus avrebbe recapitato il messaggio per Frate Benedictus e il giorno dopo sarebbe tornato con la carrozza per prelevare Bardo, il Capitano ed Eddy. Per quella sera Killian chiese ad Angus di allestire una cena abbondante per i suoi uomini. Carne fresca, le leccornie di Mary e Birra e Rum a volontà, i suoi uomini se lo erano meritato!
Angus si congedò dal Capitano, avrebbe portato con sé Lady Barbra. Precedette la Signora a terra, lei si trattenne pochi altri minuti a parlare con il Capitano, questo almeno pensava Angus, che stessero parlando. Non poteva sospettare che, nella cabina del Capitano, il saluto che i due giovani si stavano scambiando fosse un avvolgente abbraccio e un profondo bacio passionale, da lasciar senza fiato.

- Non potrò averti tra le mie braccia questa notte Emma … pensami … come io ti penserò …
 - Mi mancherai Killian …
- Anche tu mi mancherai Swan!
***
 
La prima giornata a Storybrook passò scaricando il materiale per gli empori di Lady Barbra. Ad Eddy sembrava che quelle ore non passassero più! Finalmente arrivò l’ora di cena e di conseguenza l’appuntamento alla taverna di Angus O’Danag. Eddy si era lavato e vestito con il suo nuovo abbigliamento: la giacca di broccato verde, cucitagli da Emma e la camicia con i pantaloni chiari regalatigli dal suo Capitano.

La ciurma si trovò sul ponte con il Capitano, questi diede le ultime disposizioni a Max e Jefferson e, per primo, si avviò sulla passerella per scendere. Eddy arrivò per ultimo sul ponte, aveva perso tempo a radersi un’ inesistente barba. Faceva un figurone vestito e pettinato di tutto punto! Max ebbe uno dei suoi moti di stizza nei suoi confronti, sbuffando e mugugnando qualcosa. Eddy seguì il Capitano Jones sulla passerella. Max era vicino all’imbocco del passaggio ed ebbe un bagliore furbesco negli occhi, che Eddy riuscì a percepire. All’ultimo secondo, Max allungò una gamba verso quelle di Eddy, con la precisa intenzione di farlo cadere in acqua, con uno sgambetto. Il vecchio Brontolo non aveva fatto bene i conti con la grande agilità del ragazzo, affinata dall’esercizio ginnico e dalla scherma. Eddy aveva captato lo sguardo di Max e capito le sue intenzioni. Con una piroetta velocissima, riuscì a rivoltare lo sgambetto contro il suo stesso autore. Il Capitano Jones sentì il tonfo in acqua e alcuni spruzzi d’acqua marina ricadergli sulla testa e le spalle. Si voltò sorpreso e vide Eddy sporgersi verso l’acqua ridendo, mentre Max annaspando cercava di ritornare sulla passerella, digrignando i denti ed imprecando.

 - Max ! Credo che con Eddy, ormai, per te non ci sia più trippa per gatto! È troppo agile, non te ne eri ancora  accorto?

L’uomo non rispose a Killian, Eddy era sceso e lui stava risalendo sulla passerella, voleva dargli la lezione che si era ripromesso e invece la lezione l’aveva ricevuta lui stesso!

 – Prendila dal lato positivo Max! Se non altro hai fatto un bagno! È dalla partenza da Neverland che non lo facevi!

All’ultima esclamazione di Eddy, Max strinse gli occhi nella sua direzione, “Alla prima occasione che mi capita, ti faccio vedere io se ti darò una lezione come si deve!”
 

Alla taverna tutto era pronto per accogliere la ciurma del Capitano Killian Jones.
Anny aveva raccolto dei fiori di campo e ne aveva fatto mazzolini da porre su ogni tavolo. Mary si occupava delle fornaci e dei fornelli. Agnes asciugava i boccali di metallo, entro cui sarebbe stato versato Rum o Birra, suo fratello Angel bighellonava per tutta la sala alle calcagna di Anny e Angus si occupava del grasso, giovane vitello che rosolava allo spiedo, posto nel gigantesco camino del locale. Il profumo di carne ben aromatizzata, si espandeva per tutta la taverna e stava stuzzicando l’appetito di Emma che alloggiava al piano di sopra, nella sua solita stanza. Non sarebbe scesa a cenare tra gli uomini di Killian, non era il caso. Anny le avrebbe portato la cena in camera. In verità le sarebbe piaciuto cenare con il suo amato Killian, lì, soli soletti nella sua stanza e poi, magari, lasciarsi andare alla loro intimità, come tutte le sere degli ultimi mesi! Il senso dell’onore però non lo contemplava, quindi avrebbero mantenuto le necessarie distanze. Una sbirciatina attraverso lo spiraglio della porta se lo sarebbe potuto permettere però!

Alcuni clienti, tra i soliti abitudinari, erano già arrivati e stavano spendendo i soldi della loro paga quotidiana in Rum e Birra irlandese. Angus era geloso della Birra che produceva lui stesso, vecchio retaggio delle usanze della sua Irlanda. In verità, ai clienti mezzi ubriachi, stava servendo Birra annacquata, ben poco avrebbero capito della differenza! La “Sua Birra”, che era invecchiata in quei mesi, mantenuta al fresco nel sotterraneo della taverna, l’avrebbe offerta al Capitano Jones e alla sua ciurma, un gesto di riconoscimento per la missione che avevano portato a termine con Lady Barbra. Peccato che lei non sarebbe scesa! Anny le avrebbe portato un boccale di quell’ottima bevanda con la cena.

Il sole era tramontato da poco, ancora si notavano le strie rossastre tipiche di una giornata ancora estiva, le giornate iniziavano ad accorciarsi, ma c’era ancora un bel chiarore. Agnes, sull’uscio, vide il “bel Capitano”, con il suo pastrano di pelle nera, che, seguito dai suoi uomini, scherzava e rideva con loro dirigendosi verso la taverna. Scivolò velocemente dentro e con enfasi gridò al padre che stavano arrivando. Un sorriso raggiante comparve sulle labbra di Anny e uno di soddisfazione si dipinse sul volto dell’oste. La cena era pronta, avrebbero potuto servire quanto prima i loro ospiti e dopo, se avessero voluto, avrebbero potuto divertirsi con le ragazze che sarebbero arrivate sul tardi. Sicuramente il Capitano avrebbe gradito! L’ultima volta era sembrato piuttosto soddisfatto, anche se non aveva passato tutta la notte con le due ragazze che erano salite in camera con lui.

Il Capitano Jones entrò nella taverna dirigendosi verso Angus e salutandolo con una stretta di mano. Mary era al fianco del marito e Jones le fece un galante inchino. Mary si ravviò automaticamente i capelli, leggermente imbarazzata e con un leggero rossore sugli zigomi. Agnes, da dietro il bancone, osservava la scena, notò l’inchino alla sua mamma, il suo imbarazzo, sospirò, magari l’avesse fatto a lei un saluto così galante! La sua mamma aveva la carnagione come Anny, erano belle allo stesso modo e si notava quando arrossivano!

– Piccola Agnes! Stai diventando una bella signorina! Spero che ci allieterai con la tua voce da usignolo anche questa sera!

“Oddio! Lo aveva detto proprio a lei! Oddio! Si ricordava anche il suo nome?!”

Agnes si sarebbe infilata sotto il bancone per non far vedere il sorriso che le era arrivato alle orecchie e per non far sentire il battito cardiaco che temeva rimbombasse per tutta la taverna. “Era proprio galante il Capitano! E stava così bene con quei vestiti di pelle!”. Sua madre si voltò verso di lei e le diede un’occhiata alzando i sopraccigli, per farle capire di darsi un contegno. La ragazzina cercò di ricomporsi e trovando un po’ di faccia tosta riuscì a rispondere:

 - Sarà un piacere cantare per voi Capitano Jones!

Killian le sorrise, pensando con ammirazione che la piccoletta era un tipino ardito come suo padre. Mary sgranò ancora di più gli occhi verso sua figlia, ma la piccola impertinente si voltò di spalle e si rimise al lavoro, con l’asciugatura di altri boccali di peltro.  Anny stava uscendo dalla stanza affianco, con un altro vassoio di metallo pieno di boccali da utilizzare, sentendo lo scambio di frasi, tra la voce di sua sorella e quella del Capitano, alzò gli occhi in quella direzione e si ritrovò precisamente occhi negli occhi con un giovane dai capelli rossi, che le sembrò di vedere per la prima volta. Era bellissimo, elegantemente vestito, ben pettinato, con i capelli allacciati in un codino basso e i suoi occhi grigi. Era il suo Eddy! Era il suo Eddy ed era più bello di come lo ricordava! Più alto e più robusto. Realizzò il tutto in quella frazione di tempo che i loro occhi si incontrarono, non si accorse di aver lasciato andare in terra il vassoio con i boccali. Il suono metallico echeggiò in tutta la stanza e nel suo cervello. Arrossì fino alla radice dei capelli biondi e si abbassò subito a terra per raccogliere il tutto. Eddy velocemente si chinò di fronte a lei, raccogliendo due bicchieri e porgendoglieli. I loro visi erano a pochissimi centimetri l’uno dall’altro, gli occhi negli occhi. Si dissero tutto senza parlare, le loro labbra aperte diventarono un dolce sorriso, le loro mani si sfiorarono nello scambio dei bicchieri. Una magia, a stento celata in quei mesi, ora si compiva del tutto in quel veloce sguardo che, per loro, sembrava essere durato per tempo immemore.

Killian guardò la scena e pensò tra sé che in effetti il primo amore era un sentimento ben difficile da nascondere. A quanto pareva se ne era accorto anche Angus che, con un cipiglio minaccioso, tirò su sua figlia per il braccio e fece una smorfia e uno sguardo sbieco al ragazzo.

 – Non ce n’è bisogno giovanotto, faccio io! Tu Anny vai in cucina con tua madre, devi portare la cena a Lady Barbra, non dimenticarlo!

Nel poco tempo che impiegarono a tirarsi in piedi e Angus a voltarsi, Eddy fece scivolare velocemente un minuscolo bigliettino nella tasca del grembiule di Anny. Solo la ragazza si accorse di quel movimento e ne rimase incuriosita. Non disse nulla e seguì sua madre nella stanza a fianco. Mentre la donna armeggiava con i piatti, le posate e la preparazione delle porzioni di cibo per Lady Barbra, Anny infilò la mano destra nella tasca del grembiule, estrasse il minuscolo pezzo di carta piegato e lo aprì. Vi erano tracciate sopra delle linee curve ed arrotondate, Anny si intristì, non sapeva né leggere  e né scrivere, non avrebbe mai capito quale messaggio celava quel bigliettino! La madre la chiamò e velocemente fece sparire nella tasca il pezzetto di carta. Prese il vassoio elegantemente preparato da sua madre e, con sguardo ora mesto, si avviò su per la scala, verso la stanza di Lady Barbra. Lanciò uno sguardo ad  Eddy e questi rispose con un sorriso felice. Allo stesso tavolo, Killian seguì i movimenti di Anny, con la speranza che Emma aprisse di persona la porta. Non la vedeva da poche ore, ma gli sembravano già giorni. Anny bussò alla porta e aprì lei stessa, dopo aver sentito il permesso d’entrare della Signora. Killian era stato chiaro con Emma, avrebbero mantenuto le distanze, inutile illudersi che lei si sarebbe affacciata!
 

 - Anny cara eccoti finalmente, ho una fame da lupo! Tutto bene tesoro? Ho sentito un gran rumore pocanzi …
- Purtroppo mi sono caduti dei boccali e mio padre mi ha dato un’occhiataccia. Ho provato una vergogna My Lady! Era appena arrivato il Capitano Jones con i suoi uomini!
 – Ah! C’è anche Jones quindi? D’altra parte è giusto che mangino cibi freschi anche lui e i suoi uomini! In questi mesi, nonostante il cuoco di bordo sia geniale, abbiamo visto solo carne essiccata, patate e cipolle!

Emma cercò di recitare un certo distaccato interesse, Lady Barbra era una donna integerrima, come tutti sapevano! Continuò a notare comunque un certo disappunto nella ragazza.

– Anny, non restarci così male! Se ben conosco il Capitano Jones, non ci avrà fatto caso più di tanto a questo piccolo incidente …
- No My Lady … non è questo …
- Allora cos’è che ti turba mia cara?

Vide Anny arrossire più del solito e sospettò che fosse implicato Eddy in quel rossore.

– Se hai bisogno di confidarti Anny sai che con me puoi farlo … se ne senti il bisogno e se vuoi …
- Sono dispiaciuta, perché mio padre non mi ha mai permesso di imparare a leggere e scrivere! Ha sempre detto che una donna ha bisogno solo di saper cucinare, riassettare e allevare figli!

Emma conosceva bene quella mentalità e non la condivideva neanche un po’, pur avendo imparato le mansioni “femminili”, aveva combattuto tutta la sua giovinezza contro quella mentalità e suo padre e suo fratello l’avevano aiutata anche nei suoi interessi maschili. Lei comunque, da Principessa, aveva avuto anche la possibilità di imparare a leggere, scrivere e molte altre cose che lo status sociale, oltre alla mentalità di Angus, avevano negato alla giovane Anny.
No! Decisamente non dovevano esistere differenze sociali e di diritti! Avrebbe fatto qualcosa in proposito, avrebbe convinto suo marito Neal ad aprire una scuola pubblica per ragazzi e ragazze … Suo Marito? Ora lo richiamava marito? Era bastato tornare a Storybrook per dimenticare che davanti a Dio era la moglie del Capitano Killian Jones adesso? Prima di andare via con lui avrebbe cambiato qualche altra cosa in quel posto, lo promise a sé stessa e mentalmente lo promise ai giovani come Anny!

– Anny, se vuoi faremo in modo di convincere tuo padre che anche ad una donna può essere utile saper leggere e scrivere. Ho intenzione di aprire una scuola per tutti i ragazzi e le ragazze di Storybrook, potrai frequentarla anche tu ed imparare …
 - Ma io avrei bisogno di saper leggere e scrivere adesso … questa sera!
– Questa sera?!

Emma iniziava a capire qualcosa di più e intuendo la verità pensò di offrire alla ragazza il suo aiuto.

– Hai la necessità di recapitare un messaggio a qualcuno questa sera Anny?

La ragazza sembrava nervosa e imbarazzata contemporaneamente, ma si vedeva che stava scoppiando dal desiderio di parlare.

– Forse ti posso aiutare Anny!
– Oh My Lady! Ne sarei così felice e non saprei come ringraziarvi!
- Credo che la tua felicità e quella di Eddy mi ripagherebbe già abbastanza Anny!

La ragazza era rimasta allibita e più rossa di prima, “Come aveva potuto capire la Signora che si trattasse proprio di Eddy?!”

– Dalla tua espressione, direi che ho indovinato di chi si tratta!

Anny si strinse nervosamente le mani l’una con l’altra e, abbassando timidamente la testa, fece un segno di assenso. Poi si portò la mano alla tasca, ne trasse il foglietto ricevuto poco prima e porgendolo a Lady Barbra le disse:

 - Mi ha dato di nascosto questo bigliettino, non so cosa dice … mi fareste la grande cortesia di leggermelo per favore My Lady?

Emma le sorrise prendendo il bigliettino.

– Direi che hai un ammiratore Anny! Dice questo : “Mia bellissima Anny, non ho fatto che pensarti da quando ti ho incontrata. Se provi lo stesso interesse per me, ti chiedo  di raggiungermi nel fienile della tua taverna, appena tutti si saranno addormentati. Ti aspetterò. Se non verrai capirò e non ti disturberò più. Il tuo devoto Eduard Gold!”

La giovane era emozionatissima e le sue guance stavano andando a fuoco. Gli occhi le brillavano per la felicità e il sorriso le illuminava il volto.

– Intendi rispondergli qualcosa di scritto o andare nel fienile per incontrarlo?
– Non so scrivere, ma vorrei tanto incontrarlo … io … io l’ho pensato tanto in questi mesi!
 – Ma gli hai mai parlato Anny?
 – Siamo riusciti solo a scambiarci i nostri nomi, non è venuto spesso alla taverna l’altra volta e poi mio padre sta sempre di guardia …
 - Hai sentito qualcosa per lui da subito Anny?
– Si My Lady, ho sentito una forza strana dentro … che non avevo mai sentito per nessuno, non potevo fare a meno di guardarlo negli occhi e avvicinarmi a lui, per lui è stato lo stesso, l’ho sentito … non so spiegarmelo …
- Cosa hai sentito questa sera quando lo hai rivisto?
– Mi è caduto il vassoio e non me ne sono quasi accorta, mi è sembrato che ci fossimo guardati negli occhi per un tempo infinito, sento che per lui è successo lo stesso, si è avvicinato automaticamente, ci siamo sfiorati le mani quando mi ha ridato i bicchieri, è stata come una scossa … Cara Lady Barbra che devo fare?! Se vado penserà che sono una ragazza facile? Lo conosco così poco!
– Ti fidi di lui?
– Si, sento di potermi fidare!

Emma conosceva i veri sentimenti di Eddy nei confronti di Anny, si struggeva per lei da mesi, si era innamorato di quella splendida ragazza in modo sincero, non aveva intenzione di farle del male. Pensò a sé stessa e a Killian … quanto tempo avevano perso! Se Killian, seguendo i suoi sentimenti, la sera del suo diciottesimo compleanno, fosse tornato indietro, invece che andar via con suo fratello, sarebbero rimasti insieme e probabilmente tante cose di quelle successe non sarebbero capitate.

 – Anny cara … non posso darti consigli, è la tua vita … ma sono convinta che se si è sicuri dei propri sentimenti e ci si fida dell’altra persona, l’amore vale la pena di sacrifici e atti che sembrano pazzie. L’unico vero consiglio che posso darti è di guardare profondamente nel tuo cuore,  prima di prendere ogni decisione …
– Se devo seguire questo consiglio … so già cosa fare Lady Barbra! Grazie, grazie infinite per tutto!

La giovane fece un inchino alla Principessa e uscì con un sorriso radioso sulle labbra, per tornare a servire ai tavoli.

Il Capitano aveva intanto chiesto ad Angus se dava il permesso alla giovane Agnes di cantare e l’oste aveva acconsentito. Agnes si accostò al tavolo del Capitano.

 – Agnes conosci la ballata della  Bella Principessa addormentata?
– Si Capitano Jones, la conosco tutta!
 – Mi piacerebbe se tu la cantassi con la tua splendida voce!

La ragazzina iniziò il suo canto. Killian guardò verso la porta di Emma, la canzone era per lei, sapeva che l’avrebbe sentita e sperava che aprisse uno spiraglio di quella maledetta porta che li separava. Si accostò al bancone e si posizionò in linea con la porta della sua amata.
La canzone finì, ma la porta non aveva accennato ad aprirsi. Killian prese una Ghinea dal taschino del panciotto per darla ad Agnes. Le fece cenno con la mano di accostarsi e, con Agnes, si accostò anche Angel.

– Sei stata molto brava Agnes, questa ghinea te la sei meritata!

Agnes era molto felice per i complimenti e stava per prendere la Ghinea, quando Angel disse la sua.

– La mamma ha detto che le brave ragazze non devono prendere i soldi dagli uomini!

Agnes lo guardò storto, gli avrebbe dato un calcio negli stinchi, se non fosse stato troppo palese.
Killian si rese conto del significato morale che la madre cercava di insegnare alla figlia e sotto quel punto di vista non poteva darle torto. Lavoravano in una taverna e non erano donne di malaffare, né la madre, né le figlie.

– Madamigella Agnes, mi scuso con voi se vi ho creato imbarazzo, la vostra Signora Madre ha perfettamente ragione, ma visto che il vostro talento merita veramente di essere apprezzato, darò questa ghinea per Voi al vostro Signor Padre! Messer Angel siete d’accordo?

Il ragazzino sembrava soddisfatto e la stessa Agnes gli rispose con un ampio sorriso. Il Capitano si voltò verso Angus, posizionato dietro il bancone e fece come aveva appena detto, lasciò la Ghinea all’uomo.

Verso le dieci di sera arrivarono le tre ragazze che i marinai ed il Capitano avevano già conosciuto. Mary mandò a letto le figlie, Angel lo aveva mandato a dormire già da un po’.
Gli uomini apprezzarono molto la loro compagnia. Killian fu gentile con loro, ma declinò le loro profferte. Non solo non era minimamente interessato, era completamene irriguardoso nei confronti di Emma, in più lui era un uomo fedele, se era innamorato, non esisteva nessun altra al difuori della donna che amava!
 

Emma non resisteva più al desiderio di vedere il suo Killian, ma non poteva non rispettare gli accordi. Spense la luce del lume ad olio. La stanza piombò nel buio, aveva chiuso anche le tende per evitare che filtrasse la luce della luna. Aprì lo spiraglio della porta e il suo occhio verde spaziò verso la sala, alla ricerca del suo amato, tra la gente ed il fumo. Lo vide al banco, con un bicchiere di Rum  nella mano. Era voltato verso le scale, proprio nella sua direzione e guardava verso la sua porta. Vide che le sorrideva, chissà da quando stava aspettando che lei schiudesse l’uscio?! Lo vide lasciare il bicchierino sul banco e portarsi la mano all’altezza del cuore. Capì quel gesto e sorrise a sua volta, peccato che lui non poteva vederla, pur sapendo che era dietro quello spiraglio aperto. Improvvisamente la ragazza dai capelli rossi e ricci, quella con un seno straripante, gli si avventò ad un fianco, strofinandosi a lui in modo provocante e seduttivo.

– Capitano l’ultima volta mi avete delusa … mi aspetto che voi recuperiate questa sera!

Ad Emma sembrò che una mano invisibile le torcesse le viscere. Come si permetteva quella … quella poco di buono di toccare il suo uomo?! Sentì montarle il sangue agli occhi! E lui? Che diavolo stava facendo? Perché non se la scrollava di dosso quella … quella …
La tentazione di spalancare la porta e correre per le scale per strappare la donna di dosso al suo uomo era veramente forte! Al diavolo l’onore! Killian era suo e di nessun altra. Strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nel palmo della mano. Si fece male e il dolore tentò di farla rinsavire. Doveva calmarsi, doveva fidarsi di Killian … o no? Non è che per mantenere la copertura sulla loro unione, con quella ci andava veramente? No! No! No! Se ricordava che quando l’aveva visto alla taverna per la prima volta si era portato in camera due di quelle! Lo aveva maledetto e non era riuscita a prender sonno! Allora non aveva nessun diritto su di lui, ma ora … “Non ci provare Killian o ti amputo anche l’altra mano!”
 
Il Capitano nascose bene l’imbarazzo e fece un sorriso smagliante alla donna. Quella lo abbrancò meglio e tentò di baciarlo. Lui  voltò il viso, con la scusa di bere dal suo bicchierino di Rum e voltato disse ad Angus di offrire un bicchiere anche alla Gentile Dama che aveva tanta premura per lui. Voltandosi diede un’occhiata verso la porta di Emma, se era gelosa la metà di quanto lui lo era di lei, non stava vedendo uno spettacolo per lei piacevole! Non aveva intenzione di farla soffrire. Mise in mano il bicchiere alla donna e approfittando del fatto che si spiccicò da lui per quel motivo, si svincolò.

– Mia Signora, vi ringrazio per la gentile offerta, ma dovrò alzarmi molto presto domani e dovrò essere tra breve sul mio vascello, quindi bevete alla mia salute e accettate questo doblone per il vostro disturbo!

Per la donna non sarebbe stato per niente un disturbo concedergli le proprie grazie, ma evidentemente non piaceva al Capitano Jones, era la seconda volta che la mandava in bianco. Peccato! Accettò comunque il doblone, lei non era una brava ragazza!
Killian sgattaiolò velocemente fuori dalla taverna, non prima di aver salutato Angus e sua moglie. Fuori all’aria fresca, via da quel fumo e dal calore appiccicoso della donna, emise un flebile fischio di sollievo. Emma probabilmente si era stizzita, aveva richiuso la porta, beh lui aveva cercato di fare del suo meglio! Che altro poteva fare?
Girò sul lato della locanda e guardò verso la finestra di Lady Barbra. Non era alla finestra. Prese un sassolino di ghiaia e lo lanciò contro il vetro. Aspettò e la sua attesa fu ripagata dal movimento delle tende. Lei era lì dietro! Lo sapeva. Si portò di nuovo la mano al cuore e poi allungò il braccio verso di lei. Sperò che il messaggio le fosse chiaro.

 – Ti amo Emma, il mio cuore è solo tuo e non desidera nessun altra al mondo se non te!

Emma lo vide e nel silenzio della sua stanza gli rispose con il pensiero

– E il mio appartiene a te Killian, a nessun’altro all’infuori di te …
 

La notte era fonda. Ormai anche l’ultimo cliente era andato via e Angus con Mary si erano finalmente addormentati, nel loro alto letto matrimoniale con le sponde in ferro battuto. Nella sua stanza, Anny non aveva chiuso occhio da quando la madre aveva detto a lei e sua sorella di ritirarsi. Non si sentivano rumori in tutta la locanda, se non lo scricchiolio di qualche topolino che, presto, sarebbe finito nelle trappole messe da suo padre sotto i mobili della cucina. Lei e sua madre odiavano quegli animaletti, non solo perché sembravano incontrollabili, quando se li vedevano correre per la casa, ma , soprattutto, per il senso di sporco che davano.
Si assicurò che Agnes ed Angel dormissero profondamente. Indossò un lungo scialle sulla camicia da notte e in punta di piedi uscì per le scali, arrivando al pianterreno. Entrò nella cucina e dalla porta del retro, che dava verso il fienile, uscì lasciando socchiuso. La stava aspettando veramente Eduard? Le piaceva il suo nome completo, faceva pensare ad un principe e bello come era, per Anny lui era veramente il suo “principe azzurro”.
Entrò cautamente dalla porta di legno del fienile. I due cavalli di suo padre sbuffarono, ma riconoscendola non fecero altri rumori.

 – Eduard … sei lì?

Lo aveva chiamato con voce sommessa e rimase delusa di non sentire risposta. Non era andato o, se c’era stato, a quell’ora era andato via. I suoi occhi al chiarore della luna si dipinsero di tristezza e una lacrima brillò lungo il ciglio inferiore dell’occhio sinistro. Si voltò verso la porta per tornare nella sua stanza. Una mano afferrò delicatamente la sua, facendola sobbalzare per la sorpresa.

- Anny … sono qui!
– Oh! Eduard!         

Si ritrovarono stretti in un abbraccio, desiderato da tempo, come se si conoscessero già da tanto. Lo scialle cadde dalle spalle di Anny, lasciando scoperta la pelle bianca, mostrata dalle sottili spalline della lunga camicia da notte. Il loro istinto, più che l’esperienza, guidava i dolci baci che si scambiarono tempestando i loro visi. Erano molto presi l’uno dall’altra e non riuscivano a saziarsi di quella loro giovane intimità.
Eddy le prese le mani e le baciò con devozione.

– Anny … io non riesco a credere che sei venuta da me … io ti amo … provi lo stesso per me?

Anny non aveva mai ricevuto una dichiarazione così esplicita, ne gioì, si commosse e si spaventò per la risposta che lui le chiedeva. Un nodo le serrava la gola, ma aveva così tanto pensato a quel giovane in quei mesi e, come le aveva detto Lady Barbra, aveva guardato nel proprio cuore affondo, prima di decidere di andare da lui. Sapeva ciò che per lui provava e si fidava di lui. Più lo guardava negli occhi e più vi trovava sincerità e bontà.

– Si Eduard … io ti amo!

Continuarono ad accarezzarsi il viso, persi, increduli, l’uno negli occhi dell’altra. Eddy si ritrovò seduto sul fieno con Anny in braccio. Le loro palpebre si abbassarono e le labbra iniziarono, con una nuova consapevolezza del loro sapore, ad unirsi, a volersi. Il desiderio fisico, scaturito dalla loro fortissima attrazione, si impadronì dei loro giovanissimi corpi, sempre più forte e potente. Nessuno dei due aveva mai provato quella passione, erano felici e spaventati. Con il fiato corto e quasi singhiozzando, si staccarono. Eddy prese tra le mani il viso di Anny.

– Anny, perdonami, io non voglio farti del male … non ho mai provato in vita mia quello che sto sentendo ora per te, ho paura di non riuscire a fermarmi … il cuore mi sta scoppiando nel petto … sei così bella per me … sei un fiore … Killian dice sempre di seguire la forma corretta … se lui e tuo padre sapessero che sono con te in questo fienile non so cosa direbbero … Anny io voglio sposarti, non ho una famiglia, a parte Killian e la ciurma, voglio una famiglia tutta mia … ho tanti sogni e il primo sei tu! Parlerò con tuo padre, gli chiederò il permesso di venire da te alla luce del giorno. Il Capitano ha detto che metterà una buona parola per me con lui … dimmi che anche tu mi vuoi … mi vuoi come io voglio te … mi sposerai Anny?

La risposta di Anny furono due lacrime che le scesero lungo le guance per la gioia, mentre un sorriso  le illuminò il viso arrossato. Annuì con il volto tra le mani di Eddy.

 – Si Eduard, ti voglio sposare …

Il ragazzo la baciò ancora sulle labbra frementi e si alzò tirandola su con sé. Fu una grande forza, quella che dovette impiegare il giovane, per staccarsi poi dal morbido e delicato corpo di Anny.

– Vai a casa ora Anny, tornerò domani, tuo padre verrà a prenderci alla nave. Quanto prima parlerò con lui … aspettami mio fiore!

Anny uscì dal fienile e rientrò dalla porta del retro della cucina. Si era fidata di Eduard e lui le aveva dimostrato, rispettandola e volendo far le cose nella “forma corretta” che l’amava veramente. Era così felice che avrebbe voluto svegliare Agnes per raccontarle tutto, ma il sentimento profondo che lei e Eddy sentivano era così intimo, così loro, che avrebbe aspettato che lui parlasse con suo padre Angus.
***
 
Bardo si era girato nel letto tutta la notte. L’idea dell’intervento chirurgico, del taglio e del dolore che avrebbe subito, non lo allettavano affatto. D’altro canto non poteva neppure restare in quelle condizioni, il dolore era lancinante, non poteva poggiare sulla gamba a causa di quella maledetta scheggia d’osso. Emma gli aveva detto di stare tranquillo, che Frate Benedictus gli avrebbe fatto bere una tisana antidolorifica prima dell’operazione e non avrebbe sentito “quasi” nulla. Era il “quasi” a spaventarlo ancora! Quando Jefferson andò a chiamarlo era già pronto da ore. Non servì la barella, poiché Jeff e Anton, incrociando le mani, gli fecero “la sediola” e in questo modo scesero dalla passerella per poi posizionarlo dentro la carrozza di Angus. Salirono anche Eddy e Killian, poi Angus, spronando i cavalli con le redini, si diresse alla taverna per prelevare anche Lady Barbra.
In carrozza sedevano affiancati Emma con Eddy e Killian con bardo. Killian ed Emma si fronteggiavano e si guardavano parlandosi con gli occhi. Avevano sentito molto la mancanza l’uno dell’altra e, purtroppo, per altri giorni ancora non sarebbero stati insieme come avrebbero desiderato.

–  Nel pomeriggio i miei uomini riporteranno alla fortezza la gabbia con i tuoi piccioni Emma. 
– Sarà contento Frate Benedictus di rivederli, chissà se quelli che abbiamo inviato con i semi sono arrivati sani e salvi?
 – lo scoprirai presto Swan!

Non ci volle moltissimo a giungere alla fortezza. Il portone dell’atrio era aperto e August con Belle li stavano aspettando.
 

Nell’ultimo tratto di strada, prima di entrare nella fortezza, con le tendine abbassate ai finestrini, Lady Barbra si era tolta la parrucca, scuotendo i biondi e ondulati capelli di Lady Emma Swan. Non le piaceva farsi vedere con quella parrucca da suo figlio.
Killian scese per primo dalla carrozza e, con galanteria, porse la mano ad Emma per farla scendere. Il portone era stato chiuso immediatamente dopo l’entrata della carrozza, meglio evitare possibili sguardi indiscreti!

Emma si gettò tra le braccia di suo fratello August, che ridendo per la gioia, la alzò da terra e la fece ruotare insieme a lui. Poi fu la volta dell’abbraccio con Belle. August si accostò a Killian tendendogli la mano.

 - Capitano Jones, sono passati dodici anni da che ci siamo incontrati la prima volta, mi ricordavo bene di voi e devo dire che grazie al nostro comune amico James Fraser, i miei dubbi, su quanto si diceva su di voi, sono stati fugati. Mi dispiace per la  perdita di vostro fratello, il Capitano Liam Jones, spero che prima o poi giustizia venga fatta!

Killian ricambiò la stretta di mano del Colonnello.

– Vi ringrazio Colonnello, ma la giustizia, secondo la mia esperienza, è qualcosa di difficilissimo da ottenere se la corruzione regna dall’alto!
– Sono costretto a darvi ragione, ma se la missione che avete portato a termine nel Maine, darà i suoi frutti, il vertice che dite, sarà bonificato dal lerciume della corruzione. In tal proposito vi devo tutti i miei ringraziamenti per l’aiuto e la protezione che avete fornito a mia sorella. Lei è stata la prima a credere in voi e alla falsità delle chiacchiere che giravano sulla vostra reputazione.

Killian sentì il calore nel petto che conosceva bene, nel sentire le ultime parole di August riguardo a ciò che Emma aveva pensato di lui già prima di rincontrarsi.

 – Lady Emma è di animo buono e tende a vedere il bene in tutti, anche nella mia anima buia a quanto pare!
– Se un uomo nasce con l’anima pura e l’indole buona, non potrà mai diventar del tutto oscuro e rivelerà il buono che c’è in lui!

Killian si voltò verso la persona che aveva appena proferito quelle parole. Capì dal saio che si trattasse del Padre Spirituale di Emma.

 – Padre Benedictus suppongo?

Il Frate guardò bonariamente dal basso della sua statura il bel giovane che aveva riportato a casa Emma. Si avvicinò per stringergli la mano che gli tendeva e lo guardò attentamente negli occhi. Si, erano limpidi come i principi insiti nella sua anima!
 Emma si avvicinò tenendo per mano Belle. Il Frate percepì il campo magnetico che si creava tra i due giovani. Non c’era nulla da fare! Erano strettamente legati l’uno all’altra. Gli sembrava di sentire il calore che emanavano insieme. Una pura energia benefica. Come potevano non amarsi quelle due anime gemelle?

 – Capitano Jones, vi volevo presentare la mia più cara amica, se non fidanzata del mio amato fratello, Lady Belle Franch.
 – My Lady, sono incantato! Mi complimento con voi Colonnello,  per la fortuna di avere presto al vostro fianco una creatura deliziosa come Lady Belle!

August fece un cenno di ringraziamento con il capo, Belle un leggero inchino e i due fidanzati si riavvicinarono prendendosi per mano. Frate Benedictus intanto aveva notato il modo di rivolgersi di Emma a Killian. Stava cercando di nascondere il rapporto che si era sviluppato tra loro. La conosceva bene, a lui non avrebbe potuto mentire!

– Bene figlioli miei! Vediamo il malato che avete condotto da me, sarà il caso di portarlo subito nelle stanze che uso per i miei pazienti!

Mentre August faceva cenno a due dei suoi soldati di avvicinarsi, Frate Benedictus, accompagnato da Killian ed Emma, si accostò alla carrozza per conoscere Bardo. Emma gli aveva descritto bene la condizione dell’uomo e il Frate diede le disposizioni consone ai due soldati, per portare il paziente nel suo ambulatorio. Con il piccolo gruppetto, si allontanò anche lui, per iniziare quanto prima le cura a Bardo.
 
Ancora tutti stavano guardando verso il punto in cui il musico era stato condotto, che si sentì improvvisamente una voce squillante di bambino.

– Mamma! Mammaaa!

Emma, con tutti gli altri, si voltò verso quella giovanissima voce emozionata. Non poteva credere ai suoi occhi per la scena che vide.
Neal procedeva sorridendo verso di loro e sulle spalle teneva Henry. La confidenza tra i due era molto evidente, sembravano un normalissimo papà affettuoso con il suo bambino. Non c’era mai stato quel rapporto tra Henry e Neal. Emma era esterrefatta, qualcosa era cambiato durante la sua assenza.
Il bambino scese dalle spalle del padre e correndo si buttò tra le braccia aperte di sua madre. La tempestò di baci e iniziò a parlare freneticamente di come si era divertito con il papà, durante la sua assenza, dei tanti giochi fatti insieme, delle favole che gli aveva letto la sera, prima di andare a dormire. Killian guardava attentamente il piccolo e non riusciva a non sorridergli. Il bambino si staccò dalla madre e rimase a fissare il Capitano. Sembrò crearsi un legame improvviso tra loro, occhi negli occhi, Killian cercava di individuare le somiglianze con Milha, ma gli sembrava di non trovarne, eppure qualcosa gli diceva che quello era il piccolo che da anni stava cercando.

Henry era affascinato dal Capitano. Notò la sua mano di legno e la sua bocca prese la forma di una O per la sorpresa, lo squadrò dalla testa ai piedi.

 – Ma tu … tu … sei un pirata?!
 – Henry, lui è il Capitano Killian Jones, non è un pirata … è un corsaro ..

Emma era intervenuta per evitare imbarazzi a Killian. L’uomo si abbassò per porgere la mano al piccolo e osservare meglio i suoi occhi.
 Henry non stava nella pelle, quella rivelazione per lui era eccezionale, iniziò a tempestarlo di domande.

 – Allora tu hai una nave da guerra?! Hai combattuto contro i pirati?! Io vorrei diventare un corsaro da grande … sai per proteggere la mia famiglia … e la mia principessa bionda, cioè la mia mamma. Mamma posso vedere la nave di Killian?
 – Capitano Jones! Tesoro …
- Puoi chiamarmi anche Killian se vuoi e se i tuoi genitori lo permetteranno potrai visitare la mia nave, ne sarò onorato!
 – Evviva! Evviva! Hai sentito papà? Killian mi porterà sulla sua nave, quando ci andiamo mamma! Ci possiamo andare subito?

Il piccolo era molto eccitato dalla novità, non stava più zitto.
Neal intanto non aveva occhi che per Emma. Le si avvicinò, le prese le mani.

– Ben tornata tesoro mio!

Emma non riuscì a dire nulla, poiché Neal, velocemente ed improvvisamente, fece scivolare le braccia intorno alla sua vita, la portò al suo torace e, prima che lei potesse reagire, fu con le labbra sulla sua bocca  e la baciò appassionatamente …
 
 



Angolo dell’autrice.
Siamo tornati a Storybrook e sono capitate varie situazioni. Alla fine Neal si comporta da innamorato nei confronti di Emma. Come reagirà Killian?
Spero di allietarvi questa domenica con la lettura di questo nuovo capitolo. Grazie a chi leggerà e a chi lascerà i suo commento. Un saluto a tutti e buona settimana.
A presto. Dalla vostra Lara
 
   
 
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