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Autore: madewithasmile    13/06/2016    0 recensioni
Lei, Medea. Nome da sempre odiato, stanca della monotonia della sua vita, decide di fare un viaggio per tutta l'Italia da sola in treno.
Lui, Massimiliano. Chitarrista solitario, che vive alla giornata.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il treno è diventato ormai casa mia. E’ sicurezza, sai che prima o poi arriverai ma nel frattempo ti godi il viaggio, ti rilassi e hai il tempo di pensare…
E anche di rimanere a fissare Massimiliano.
Sì, confesso. Mi incanto a guardarlo, il più delle volte facendomi notare e il tutto si conclude con il mio arrossire e il suo ridere di me.
Ormai sono settimane che viaggiamo insieme, mete a caso, scegliamo le meno costose, le più strane e le più invitanti.  Ed ogni posto è sempre più bello dell’altro, sarà la compagnia.
A questo punto giustamente la testa di una persona normale accetterebbe il fatto di provare qualcosa per il compagno di viaggio, incurante del resto.
Ma purtroppo la protagonista sono io, Medea, stupida codarda che dice di aver smesso di credere all’amore e al lieto fine. Quindi in un silenzio assenso fingiamo che non ci sia niente tra di noi, cosa alquanto stupida, visto che ho dimenticato di raccontare un piccolo dettaglio. Piccolo piccolo, giuro.
In una sera qualunque, in un posto qualunque, due ragazzi qualunque parlando del più e del meno, guardandosi fissi negli occhi con un paio di bottiglie di birra in corpo, i cui rimasugli facevano da testimoni silenziosi a terra, si sono scambiati un bacio.
Sì, io l’ho detto che era un dettaglio piccolo piccolo. Insignificante direi.
Un bacio, un bacio vero, romantico, passionale, insomma di quelli che non ti dimentichi più.
Ma come per ogni momento bello della mia vita ho deciso di accantonarlo e Massimiliano non ha fatto domande, ha capito il tutto da solo.
Mi merito tanti insulti, lo so.

Ricordarlo mi fa sempre sorridere, mi fa sperare che accada di nuovo, che io possa lasciarmi finalmente andare.
Nel frattempo, mentre mi perdo nei miei pensieri, gli accarezzo delicatamente viso e capelli, la sua testa poggia sul mio petto e il suo respiro rilassato mi fa capire come il sonno ha vinto.
Il suo viso è così perfetto, le mie mani sembrano voler imparare a memoria ogni tratto.
Gioco con la barba, mi perdo nelle sue guance rosee e poi passo un dito sulle sue labbra, ne traccio il contorno, come a cercare ancora quel sapore, e poi capisco che si è svegliato quando mi bacia dolcemente il dito che percorreva le sue labbra.
Alza gli occhi su di me e mi sorride, siamo come sempre occhi negli occhi, si avvicina sempre più, ora è alla mia stessa altezza, siamo così vicini.
E la Medea razionale, spaventata scompare. Vince la Medea irrazionale, sicura di sé.
E lo bacio. Sì, proprio io.
Sento una consapevolezza diversa, sento il bisogno di dimostrargli quello che provo.
E nel mio cuore provo tante cose.
Si può parlare di amore? Può essere così presto ?
E’ un sentimento così forte che non riesco a gestirlo, più lo sotterro più risale, più cerca la luce.
Amore. Quando penso a questa parola vedo solo tante poesie di grandi autori e lì capisco cos’è, lo sento, lo percepisco. E adesso provo la stessa sensazione, un vuoto nel petto come se mi mancasse l’aria, sento il bisogno di lui, ho bisogno della sua voce, del suo sguardo e quando finalmente lo ottengo sono felice, con il cuore mi batte, è un battito diverso. Voglio lui sempre.
Un bacio può aver risvegliato tutto questo?
E perché non ho più paura?
 
 
Non so dire quanto sia durato il bacio, quante volte le nostre labbra si siano sfiorate, assaggiate.
So solo che ho perso la cognizione del tempo.
Sorrido a fior di labbra, un sorriso di consapevolezze.
E poi sento in un sussurro la sua voce: “ Perché ridi dei miei baci?”
“Non sto ridendo, sorrido”. Dico staccandomi dalle sue labbra per troppo tempo.
“Lo prendo come un segno positivo”. Risponde guardandomi negli occhi e dandomi un ultimo bacio.
Non rispondo ma continuo a sorridere, appoggio la testa sulla spalla e lentamente mi addormento.
Finalmente felice.

  
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