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Beautiful
novel ‡
-Ma
perché è vestita da sposa?-
-Non
ne so niente, Aiolia. Ti dico che ero sul sentiero
dell’acropoli per recarmi ad Atene quando
all’improvviso, bum!, me la sono
ritrovata praticamente addosso!-
-Tze.
Milo, sei sicuro di non esagerare anche stavolta?-
-
Ti ricordo che non è la prima donna che si butta tra le mie
braccia, caro Camus.-
-Zitto,
scemo! Si sta svegliando!-
Un
po’ disturbata da quel chiacchiericcio, aprii lentamente gli
occhi, ma me ne pentii subito: la luce del sole era intensa e
accecante, e ci misi
qualche secondo ad abituarmici; sbattei le palpebre più
volte, e finalmente
riuscii a scorgere le figure che mi stavano dinanzi.
Dodici
ragazzi, a occhio e croce miei coetanei, mi fissavano
incuriositi, mentre io me ne stavo lì, supina, ad osservare
con occhi
spalancati per lo stupore le armature d’oro che indossavano e
che mandavano
bagliori inquietanti.
Armature? No, decisamente
in quei ragazzi c’era qualcosa che non andava…
-Ciao.
Sono felice che tu ti sia svegliata. Come ti senti?- mi
chiese uno dei ragazzi, avvicinandosi in modo sospettoso.
Subito,
mi rannicchiai in posizione fetale e racchiusi la testa
fra le ginocchia con un mugolio. Stavo facendo la figura della bambina
piccola,
ma in quel momento non mi
importò. Mi
aveva spaventata. La colpa era sua.
-Ecco.
Le hai fatto paura, figurarsi.- commentò una voce in tono
aspro.
-Ma
no, dai, non devi avere paura. Sono io, il ragazzo che ti ha
aiutata ieri sera. Sono Milo, piacere di conoscerti.-
Dal
mio groviglio di gambe e braccia borbottai qualcosa di
incomprensibile in risposta, mentre nella mia mente riaffioravano,
luminosi e
taglienti come una lama, i ricordi del giorno precedente. Rabbrividii.
-Come
dici? Se parli così non capisco… Dai, fammi
vedere il tuo
musino!-
Il
tono di voce di Milo era così dolce e persuasivo che decisi
di obbedire quasi subito; così, alzai la testa e lo osservai
per qualche
secondo. Era proprio il ragazzo di ieri sera, non avevo dubbi; nel
terrore
della fuga non avevo notato quanto fosse bello. Come se non bastasse,
l’armatura che indossava gli dava l’aria di un
antico eroe.
-Sono
Lily- mormorai a bassa voce, come se il mio nome fosse la
soluzione di tutti gli indicibili misteri dell’Universo.
-Ah,
allora ce l’hai la lingua!- Milo mi sorrise, mettendo in
mostra una fila di denti bianchissimi.
-Ciao,
Lily. Il mio nome è Mur. Ieri sera, quando Milo ti ha
trovata, eri ferita. Mi sono preso la libertà di medicarti.
Avevi molti ematomi
sparsi sulle braccia e sulle gambe, e una caviglia slogata; il tendine
del tuo
piede destro era gravemente danneggiato. Oltre a questo, avevi anche un
brutto
taglio sul viso.-
La
diagnosi medica veniva da un ragazzo con grandi occhi verdi e
capelli inspiegabilmente lilla. D’istinto, mi portai una mano
al volto per
controllare l’entità del danno, ma la mia pelle
era liscia, come lo era sempre
stata, e non c’era nessun’irregolarità
che tradisse la presenza di una ferita.
Stesi le braccia e mi accorsi che nemmeno su quelle c’era la
benché minima
traccia dei graffi e dei lividi di cui Mur parlava. In compenso, il mio
polpaccio destro era avvolto da una fasciatura piuttosto rigida.
Mi
voltai verso Mur, incredula; il sorriso enigmatico che il
ragazzo mi rivolse non riuscì a celare completamente la sua
soddisfazione.
-Sono
riuscito a guarire le ferite più piccole abbastanza
velocemente, ma per la gamba ci vorrà un po’
più di tempo.-
Ma
allora era vero. Mi aveva guarita sul serio. Chi erano quei
ragazzi con l’armatura? Maghi medievali? Supereroi?
Un terrore
–ahimè- ben
conosciuto mi attanagliò il cuore e lo stomaco, e presi a
tremare
convulsamente. Quando mi spaventavo così tanto,
l’asma, disturbo di cui
soffrivo fin da bambina, non tardava mai ad arrivare. Infatti, poco
dopo mi
ritrovai ad ansimare, in preda ad una crisi, una mano stretta al petto
come a
trattenere un cuore che voleva scappare, l’altra a frugare
febbrilmente intorno
a me, alla disperata ricerca dell’inalatore che non avevo.
-Chi…Chi
siete?- riuscii a balbettare tra un respiro e l’altro.
-Hey,
ma tu stai male!- il ragazzo che mi aveva aiutata ieri
sera, Milo, tese le braccia verso di me con aria ansiosa, probabilmente
per
aiutarmi, ma io non mi lasciai toccare.
-Chi
siete?- ripetei, stavolta con tono di voce più fermo.
-Se
ti dicessimo che siamo Cavalieri d’Oro al servizio della Dea
Athena, per proteggere la pace e la giustizia
dell’Universo,ti
tranquillizzeresti?-
Feci
cenno di no con la testa al ragazzo biondo che mi tese la
mano. Nonostante l’asma, lo scrutai attentamente: teneva gli
occhi chiusi e un
bindi sulla fronte tradiva le sue origini indiane, altrimenti celate
dai colori
tipicamente nordici dei capelli e della carnagione.
-Lo
immaginavo. In ogni caso, io sono Shaka, Cavaliere della Vergine.
Lieto di fare la tua conoscenza, Lily.-
Non
saprei spiegarne la ragione, ma attorno alla sua figura
veleggiava un sentore di lieta serenità, così
decisi anch’io di porgergli la
mano come aveva fatto lui, senza smettere però di ansimare e
di singhiozzare. Shaka
mi sfiorò la punta delle dita con la sua mano e
posò un bacio delicato sul
dorso della mia. Immediatamente sentii i battiti del cuore rallentare,
il
respiro farsi più regolare e i singhiozzi cessare. Sorrisi:
stavo meglio.
-Come?!?
Da me, che ti ho salvata, non ti fai neppure toccare,
mentre da Shaka ti fai addirittura fare il baciamano? E gli sorridi,
pure?!? Sono
sdegnato!- Milo mise su un falso broncio e io mi affrettai a balbettare
parole
di scusa, condite con la giustificazione dell’asma.
-Oh,
non preoccuparti, fa sempre così quando gli viene tolto il
centro della scena. Comunque io sono Camus, Cavaliere di Aquarius.
Piacere di
conoscerti.- anche lui fece per farmi il baciamano, ma Milo glielo
impedì.
-Prima
mi sono presentato male. Sono Milo, Santo di Scorpio, e
in questo momento ti trovi all’interno della mia Casa.-
Piegai
leggermente la testa di lato e sbattei più volte le
palpebre, cercando di capire: orgoglio, gelosia, mania di protagonismo,
quale
poteva essere il sentimento che infiammava gli occhi di questo ragazzo?
La sola
cosa che mi pareva certa era che Milo era fuori come un balcone, e
decisi che
mi stava simpatico, simpatico davvero. Il suo carattere mi ricordava in
maniera
incredibile quello di mio fratello Jude.
-Ti
ringrazio per avermi salvata, Milo. Sei stato davvero un
angelo.-
Lo
vidi arrossire al mio complimento, ma non me ne stupii: ero
abituata a trattare con delle teste calde come lui, e sapevo quanto
fossero sensibili
sotto la loro corazza.
-Prima
di raccontarci la tua storia, Lily, è giusto che finiamo
di presentarci tutti. Io sono Aphrodite dei Pesci, molto lieto.- disse
un
ragazzo dai lunghi capelli celeste e occhi dello stesso colore. Il modo
di
porsi e l’aspetto eccessivamente curato lo rendevano simile
ad una donna, ma i
muscoli che si intravedevano sotto l’armatura lasciavano ben
intendere quanto
fosse uomo in realtà. Dopo Aphrodite fu Aldebaran del Toro a
presentarsi, un
omone grande e grosso dalla pelle scura, che con una sola, fragorosa
risata e
una strizzatina d’occhio si era guadagnato, ai miei occhi, il
titolo di “migliore”.
Poi,
fu il turno di Kanon e di Shura, Santi dei Gemelli e del
Capricorno, due personaggi molto silenziosi. Però, se devo
essere sincera, a
differenza di Kanon, Shura nel suo silenzio mi sembrò molto
più sereno. Quando toccò
al Cavaliere del Cancro, feci quasi fatica a trattenere le risate:
aveva un
broncio buffissimo, e cercava di fare lo spaccone in tutti i modi.
Anziché
presentarsi, mi
snocciolò contro ogni tipo di insulto, senza
un’apparente ragione, con il solo
risultato di farmi ridere ancora di più; e poi, si
presentò con un nome
talmente sciocco! Mi pare fosse DeathMask, o qualcosa di
simile…
Gli
altri ragazzi rimasero più spiazzati dal mio comportamento
che da quello del loro compagno; forse, mi pensarono matta e anche un
po’
lunatica, ma come potevo dar loro torto?
Mentre
mi asciugavo gli occhi dalle lacrime, feci la conoscenza
di Aiolia, Santo di Leo, e di suo fratello, Aiolos di Sagitter.
Entrambi con i
ricci biondi, il sorriso d’atleta e lo sguardo fiero; furono
molto cordiali. Per
ultimo, toccò ad un ragazzo più basso degli
altri, con gli occhi chiari e una
fossetta sul mento. Disse di chiamarsi Doko e di essere il Cavaliere di
Libra. Non
so perché, ma i suoi occhi erano così profondi,
che dentro di me sentivo che in
realtà era molto di più…Oh, no, non
divagare, Lily!
Mi
accorsi che tutti si aspettavano che parlassi, magari che
dessi loro anche qualche spiegazione, ma ero così
nervosa… Mi morsi il labbro e
mi costrinsi ad alzare lo sguardo, cercando, però, di non
incrociare i loro.
-So-Sono
Lily…- ripetei – ho 19 anni e non sono un
Cavaliere.-
Deglutii.
Fine. Che altro si aspettavano che dicessi? Essere al
centro dell’attenzione era una cosa che odiavo!
-E
come mai sei vestita da sposa?- mi domandò Mur con tono
pacato.
-Beh,
perché volevano che mi sposassi…Ma sono riuscita
a
scappare… -
-Chi?
Chi voleva farti sposare contro la tua volontà?- gli occhi
verdi di Aiolia si erano messi a brillare, avvertendo una possibile
ingiustizia
che andava punita. Risposi –delle persone-, ma in
realtà il mio pensiero fu:
“Pensi
davvero che abbia voglia di ricordare tutto e di
raccontartelo?” Inspiegabilmente, Mur annuì in
maniera appena percettibile,
però fu di nuovo Shaka a prendere la parola:
-Sarai
stanca. Adesso riposati un po’. Noi saremo in riunione
poco lontano da qui. Quando avremo finito, decideremo dove ospitarti.-
Alzò
la mano in segno di saluto, e, prima ancora che io potessi replicare,
prima che riuscissi a dirgli di non preoccuparsi, che avevo dormito per
quasi
dodici ore e che no, non avevo davvero bisogno di altro sonno,
sparì, e con lui
anche gli altri ragazzi.
Al
loro posto, sotto il cocente sole di Grecia, una nuvola di
polvere si sollevò da terra, danzando.
Il
mio corner
Pensavo
che, questa volta, sarei riuscita a far cominciare la
storia vera. E invece no, si è scoperto necessario un altro
capitolo di
transizione, che non è nemmeno venuto benissimo. Mi scuso
per la brevità e la
scarsa qualità di questo scritto, ma tutti questi
convenevoli sono, purtroppo,
necessari. La vera vicenda, che poi è la parte un
po’ più interessante,
comincerà a breve, abbiate fede! ;-)
Ora,
passiamo ai ringraziamenti:
Ti
con zero:
ti
ringrazio infinitamente, mi
ha fatto davvero piacere vedere che avevi lasciato una recensione!
Questo capitolo
tende ancora ad essere noioso, ma vedrai che, se riuscirò a
scriverli come si
deve, gli altri saranno più interessante! Grazie ancora!
*1bacio*
Snow
Fox:
lo so, me ne rendo conto, è stato un po’
antipatico da parte
mia inserire un capitolo così breve. Nemmeno questo
è molto lungo, ma ti
assicuro che gli altri lo saranno molto, molto di più ;-).
È stato un piacere
ricevere una recensione da te! Grazie mille, un bacione!
Ai91:
commossissima, e felice di aver punzecchiato la tua attenzione
*fa un inchino, ammiccando felice e contenta*. Grazie davvero per la
recensione, il seguito non si farà attendere troppo, vedrai.
Sei stata troppo
gentile! Un bacissimo!
Roxrox:
ooops!
Accidenti, non volevo farti imprecare! ^-^ scherzavo….
Così,
sono riuscita ad incuriosirti? Davvero? Mitico!
Grazie
per la tua recensione e per il tuo modo speciale di
lasciare una traccia ovunque vai! Sei stata carinissima! Spero che
anche questo
capitolo ti piaccia! Un bacio e un abbraccio…;-)
Infine,
grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio,
siete magici anche voi!!
Enjoy!!!!!!
*1bacio*
stantuffo