IL TUO ULTIMO SEGNO
Giallo d’un occhio ben poco che umano,
rosso il pericolo, il sangue perduto,
chiara la luna nel cielo lontano,
tondo, brillante, richiamo d’aiuto.
Pallido il volto così uguale al padre,
quasi mi ispira un fugace abbandono,
vecchi ricordi e memorie leggiadre
odio e paure mi recano in dono.
Verdi i tuoi occhi ripieni di grida
che la tua voce non osa lanciare;
chiedo per essi che il mostro m’uccida,
per una luce che voglio salvare.
Ombra di donna nel volto più indegno,
chiaro l’amore ed oscura la sorte,
io, per salvare il tuo ultimo segno,
apro le braccia ed invoco la morte.