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Autore: DarkViolet92    14/06/2016    2 recensioni
Vi è mai capitato, o a qualcuno a voi vicino, di perdere la verginità con un bel ragazzo, un gigolò precisiamo, sotto accordo con delle amiche e scoprire qualche giorno dopo, che quello stesso ragazzo è il figlio dell’uomo che tua madre sposerà a breve? E che quindi dovrai dividere casa con lui ventiquattro ore su ventiquattro?
Non ci credete? Pensate che sia solo uno scherzo vero? È invece è proprio così, questa è la mia storia.
Genere: Angst, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO UNO: TRASLOCO PARTE PRIMA E FESTA D’ADDIO ALLA VECCHIA VITA.

POV ALLISON KENDALL

Mamma é giù al piano terra, a finire di sistemare negli scatoloni le cose della cucina e del salotto, mentre io mi trovo al primo piano.
Al momento, sto decidendo che cosa mettere nello scatolone della mia camera e cosa, lasciare fuori, cioè da buttare.
L'unico particolare, non c'è niente da buttare via, ad eccezione della stampante rotta.
Al massimo, ci sono vari oggetti che si possono vendere, come il mio computer fisso ad esempio, devo giusto staccare le foto, gli adesivi e gli stick glitterati dai bordi del monitor.
Ah e poi trovare delle chiavette USB per salvare tutto ciò che c'è dentro: i miei ricordi, dei miei lavoretti, documenti, foto, giochi, video, testi, dati...
In pratica un mondo intero.
I vestiti me li ha già sistemati tutti mia madre, in vari sacchetti all'interno di uno scatolone, ha lasciato fuori solamente i rispettivi indumenti per il suo matrimonio col suo nuovo marito, quelli da usare durante il viaggio con la sua macchina (la mia la venderò usata a breve, prima della mia ultima uscita d'addio a questa cittadina) e quelli che indosserò per la mia serata d'addio.
Fosse stato per me, molti li avrei dati via, ma lei non ha voluto sentire ragioni, stessa cosa é stata per le scarpe.
Fortunatamente, le mie numerose chiavette USB riescono a contenere tutto.
 Riesco anche a non rovinare le foto e ciò che era attaccato lungo i bordi del monitor del computer, staccando e riponendo il tutto con molta cura in una scatola piatta e larga.
I gioielli li metto in una busta trasparente di plastica... quando sto per chiuderla, mia madre aggiunge anche quelli che avevo lasciato fuori.
"Tesoro, anche se non ho una macchina grandissima, i nostri oggetti ci stanno tutti, perciò non lasciare niente qui, di cui potresti pentirti".
Insieme sistemiamo in un unico scatolone tutti i miei libri, incluso il mio armamentario scolastico.
A un certo punto, inspiegabilmente per me, mia madre decide di riporre anche le coperte e le lenzuola dei nostri rispettivi letti, in una borsa molto ampia.
Al mio sguardo confuso e alla mia immobilità, finalmente si decide a darmi una valida spiegazione: "Le useremo, assieme ai cuscini, nelle soste che faremo durante il tragitto in macchina, verso la nuova casa".
Ok, ora é chiaro anche a me…più o meno.
Insieme trasportiamo tutte le varie scatole, compresa la mia chitarra all'interno della sua custodia, in macchina.
In un sacco nero della spazzatura metto la stampante, la televisione e lo specchio del bagno.
In delle scatole più colorate mettiamo invece il mio computer (vuoto, dato che ho cancellato tutto quello che conteneva), i nostri mobili e tutti gli elettrodomestici.
Nelle valigie personali ciò che é rimasto fuori dalle varie cernite.
Nonostante tutto ciò che é successo all’interno di queste quattro mura, ne sentirò comunque la mancanza.
 Lo stesso vale anche per la città, naturalmente.
Con la mia macchina, trasporto gli oggetti che vendiamo, mia madre mi segue con la sua, con gli scatoloni e le valigie sui sedili posteriori, nel bagagliaio invece, ciò che é da depositare in discarica.
La somma ricavata dalla vendita la dividiamo in parti uguali, poi andiamo alla seconda tappa e dopo aver consegnato agli addetti gli oggetti rotti, ci dirigiamo in una panetteria sulla strada, per comprare due focacce e pranzare.
Terza tappa e ultima per oggi, almeno per me, andiamo in una rivendita per la mia macchina.
Alla fine riesco anche a venderla, ma non racimolo la somma che mi aspettavo.
Questo, perché la macchina aveva anche dei difetti di fabbricazione.
Mia madre mi accompagna al locale della mia ultima uscita.
Prima di lasciarmi entrare nella hall, oltre a consegnarmi la mia valigia personale, mi abbraccia forte, con molto calore.
"Divertiti stasera, chiama un taxi domani mattina, quando arrivi nella piazzola di sosta che ti ho detto, mandami un sms, se non rispondo subito, fammi uno squillo, ma stasera divertiti senza pensieri".
Io annuisco alle sue parole, anche se non sono molto convinta, dato ciò che mi é successo, l'ultima volta che l'ho fatto... porto ancora i segni sul mio corpo.
L'ingresso del locale é molto ampio, il soffitto é alto e pieno di varie luci e lampadari, mi dirigo al banco del ricevimento e chiedo una camera per stanotte con pagamento domani mattina presto.
La ragazza dietro al bancone mi restituisce il documento d'identitá e mi consegna la chiave della stanza.
Dato che c'è molta fila per andare in ascensore, decido di farmi otto rampe di scale a piedi.
Alla terza rampa, mi scontro improvvisamente con un ragazzo che esce proprio in quel momento dall'ascensore, con il risultato che finiamo entrambi a terra, lui si ritrova sopra di me.
"Scusami, ti ho fatto male?", mi chiede preoccupato, aiutandomi ad alzarmi e a recuperare la mia valigia e la chiave della mia stanza.
Io sono ancora un po' frastornata dalla velocità con cui é avvenuto il nostro scontro, perciò non rispondo subito, involontariamente lo faccio agitare ulteriormente.
"Oddio!Non agitarti!Ti accompagno fino alla tua stanza, così puoi stenderti e riprenderti... scusami ancora".
Mi dice, infatti, impedendomi di parlare e tirandomi addosso a lui.
Rassegnata, gli mostro il numero della mia camera con la chiave.
Con mia sorpresa, il ragazzo non emette alcuno sbuffo di scocciatura per dovermi accompagnare per altre cinque rampe di scale.
Quando arriviamo a destinazione, apre la porta al mio posto, poggia delicatamente la mia valigia accanto al letto e mi aiuta a stendermici sopra.
"Scusami ancora, sono uscito di fretta, senza controllare se arrivava qualcuno dalle scale... ora stai meglio?".
Quando termina di scusarsi, per l'ennesima volta, lo tranquillizzo, o almeno ci provo da sdraiata, dato che lui m'impedisce categoricamente di mettermi a sedere.
 "Sto bene, grazie per l'aiuto... non eri obbligato ad accompagnarmi... ".

 Non riesco a terminare la frase che vengo interrotta nuovamente da lui: "Nessun problema, io sono nella camera in fondo al corridoio, avrei comunque dovuto fare queste rampe, perché l'ascensore si ferma alla terza, a causa di un guasto temporaneo".

POV ALEXANDER HALDERS

Per fortuna che sta bene, la sfortunata ragazza che ho travolto uscendo come una furia dall'ascensore.
L’ho lasciata in camera da sola, soltanto quando si é addormentata.
Poi sono uscito in silenzio con la mia valigia, chiudendo piano la porta, per evitare di risvegliarla.
Quindi, mi sono diretto nella mia camera.
Ho mandato un messaggio a mio padre e altri due ai miei zii per tranquillizzarli, viste le numerose chiamate perse che mi sono apparse sullo schermo del mio cellulare quando l’ho acceso.
Poi mi sono messo una sveglia sul cellulare a distanza di due ore e mi sono riposato anch’io come quella ragazza sconosciuta.
Dopo due ore, spengo la sveglia ed entro nel bagno in camera a farmi una bella doccia.
Dopo essermi asciugato per bene, mi avvolgo nel mio accappatoio ed estraggo dalla valigia: i vestiti che mi ero già preparato per la festa di stasera, oltre alle scarpe coordinate, e alla valigetta in cui tengo il necessario per sistemarmi, capelli, barba (che in questo momento non tengo) e per l'igiene del corpo e la cura personale in generale.
Dopo circa una decina di minuti sono pronto, chiudo la porta a chiave e mi avvio lungo il corridoio.

 Indugio un attimo davanti alla camera della ragazza di prima, ma poi proseguo fino all'ascensore alla terza rampa, per arrivare direttamente alla sala della festa, senza sudare i vestiti.

POV ALLISON KENDALL

Caspita, non mi aspettavo d'appisolarmi per davvero!
Era solo per tranquillizzare il ragazzo e farlo andare in camera sua! E invece, ho dormito per ben tre ore!
Mi cambio velocemente lanciando in malomodo i vestiti e negli angoli più disparati della mia stanza, ci penserò domani mattina a ripescarli e a piegarli decentemente.
Indosso una maglietta carina ben coprente blu scuro con i brillantini, cui abbino una minigonna blu elettrica.
Sotto, in alternativa ai collants, perché sono troppo leggeri, decido d'indossare dei leggins neri lunghi e spessi, mentre come calzature, decido di mettere delle scarpe nere col tacco da 8 cm, con dei brillantini blu sulle punte.
Dopo essermi vestita, ringrazio la mia buona stella per avere ancora i capelli in condizioni decenti, per cui mi trucco velocemente con mascara e fondotinta particolarmente leggeri, come anche lo smalto sulle mani e il lucidalabbra.
Wow, ho impiegato solo 20 minuti per prepararmi é il mio nuovo record! Miracolosamente, quando esco con la chiave in mano, trovo una scorciatoia nel corridoio, vicino alla mia camera che porta direttamente alla sala della festa.

La seguo e riesco ad arrivare in tempo, mostro il tesserino alla guardia all'ingresso e dopo pochi minuti, finalmente posso entrare.>

POV ALEXANDER HALDERS

Dopo un’ora dall'inizio della festa, vedo sbucare in mezzo agli ultimi arrivati anche quella bella ragazza.
Nonostante lei abbia un po' di fiatone, cosa che indica immediatamente che ha corso per essere qui in tempo, non é per niente sudata o accaldata, ma solo leggermente spiazzata, dato che questa sala, scelta dagli organizzatori della festa, é molto dispersiva.
Decido di venirle incontro, prima che qualche altro ragazzo le si avvicini.
Ne approfitto adesso, perché ha appena finito di parlare con altre quattro ragazze, che in questo momento si stanno allontanando... una di loro si ferma per un breve attimo a guardarmi, ma poi le altre la trascinano via col resto della calca.
Lei sussulta quando le tocco una spalla, ma quando si volta e mi riconosce, si tranquillizza all'istante.
"Ehi, ci si rivede... posso offrirti qualcosa da bere? Prometto che starò attento a non rovesciartelo addosso!" le dico, cercando di metterla maggiormente a suo agio.

Lei ride divertita, per poi accettare timidamente il mio braccio e farsi guidare fino al banco dei cocktail.

POV ALLISON KENDALL

Il ragazzo dell’ascensore, per mia fortuna, si rivela un tipo apposto, bravo e educato.
Dopo aver bevuto alcuni cocktail, incominciamo anche a ballare assieme al resto delle persone, ma rimanendo a bordo pista, per evitare di essere separati dalla ressa al centro.
Le mie amiche, con cui ero entrata nella sala qualche ora fa, adesso mi stanno facendo segno, di mantenere la parola data.

Ma perché ho ceduto alla loro scommessa? Ah già... Sì, ho promesso a mamma di divertirmi senza pormi troppi pensieri, stasera... ma di certo non intendeva anche di andare a letto col primo ragazzo di bell'aspetto che incontravo!

POV ALEXANDER HALDERS

Ragazza interessante, quest’Allison.
Ho notato fin da subito, che doveva aver fatto qualche accordo con quelle ragazze, visto il loro gesticolare frequente nella nostra direzione, mentre ballavamo a bordo pista, contrariamente a loro che erano al centro.
Effettivamente, io e Allison siamo andati anche a letto, nella sua camera, alla fine della serata.
Alla fine, lei ha portato a termine fino in fondo l’accordo fatto con loro, io ho usato precauzioni e l’abbiamo fatto al buio, per non metterla ulteriormente a disagio.
La cosa che la rende estremamente interessante, ai miei occhi, é che quando poi stamattina ci siamo risvegliati, lei prima é scoppiata a piangere, perciò l’ho dovuta tranquillizzare e calmare, e poi si é prodigata in mille scuse, per il fatto "d'avermi usato come una bambola, un giocattolo"; queste sono state le sue esatte parole.
É molto sensibile, mi ha colpito molto questo suo tratto sfuggente, visto che lo nasconde il più possibile.

Dopo aver fatto alcune foto, molto innocue e per niente allusive a ciò che é effettivamente successo durante la notte appena passata, la saluto educatamente e vado nella mia camera.

POV ALLISON KENDALL

Mi vergogno ancora molto di come mi sono comportata con quel ragazzo la notte scorsa, anche se lui mi ha ripetuto più volte che non é stato affatto un problema, quando poi ci siamo salutati stamattina.
Mia madre, ovviamente, ha capito subito che mi era successo qualcosa, quando l'ho raggiunta nel luogo e all'orario accordato, perciò le ho raccontato tutto quanto.
"Non pensarci più... ormai ciò che è successo non si può cambiare, devi prenderne atto e fare in modo che non accada più".
Mi dice saggiamente lei, per poi salire in macchina assieme e lasciare definitivamente alle spalle questa città e quest’ultima esperienza, per prepararci assieme ad iniziare una nuova vita, in un altro posto e con persone nuove.
   
 
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