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Autore: Elgas    15/06/2016    21 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Capitolo 2 : Quiete dopo la Tempesta Rossa



I piedi le facevano un male cane, colpa di quegli zori* duri come il cemento. Così appena
si sedette non perse tempo ; li tolse gettandoli dall'altra parte della stanza. All'esterno l'aria
era ferma e un silenzio quasi irreale permeava ogni angolo della vasta Residenza Shihoin.
Drizzò le orecchie e non avvertendo nessuno nelle vicinanze cominciò a massaggiare gli arti
dolenti.
“In fondo … qui non è cambiato nulla ” pensò amara.
All'improvviso qualcuno la chiamò con voce squillante, tanto da perforarle i timpani.
<< ONEE-SAN ! ONEE-SAN !!! * >>
Yoruichi ebbe appena il tempo di voltarsi che la porta s'aprì violentemente e Yushiro le
fu addosso. Distesa a terra sospirò mentre il fratello minore, avvinghiato intorno alla
sua vita, si strusciava contro il petto, proprio come un gatto.
<< Per certe cose non sei affatto cresciuto, eh fratellino ? >> chiese accarezzandogli i capelli.
<< Ero così preoccupato ! >> si lamentò lui in risposta << Temevo che il Quincy potesse
farti del male … ! >>
<< Non trattarmi come se fossi una povera verginella … comunque tranquillo, ormai non
gli è rimasta una sola particella di reiatsu. Dopo averti accompagnato sono tornata al Seijoto
Kyorin … l’ho incontrato eppure non sono riuscita a individuarne la presenza.>>
Yushiro sollevò il capo fissandola coi dolci occhi gialli .
<< Appunto … ! Un motivo in più per preoccuparmi ! >>
<< Tu sei sempre preoccupato … >>
Il fratello sbuffò mettendosi seduto.
<< Lo faccio solo per difendere la mia sorellona >>
incrociò le braccia e con espressione seria aggiunse << Ora di lui … se ne occupa
Kurotsuchi, giusto ? >>
<< Sì ... spero questa storia finisca bene. >>
“ Purtroppo aveva ragione Mayuri … io non potevo far altro. Almeno ... adesso è al
sicuro all'interno della Dodicesima. ”
Ma questo lo pensò soltanto, poiché non era conveniente dirlo a Yushiro. Nonostante
avesse sempre sostenuto ogni sua scelta, era rimasto alquanto turbato quando gli aveva
annunciato l'intenzione di testimoniare a favore di Askin. Pure adesso la sua espressione
sembrava chiedere : “ Perché impegnarsi tanto per salvare un nemico ? Un nemico che
ha trafitto tuo fratello ? ”

Lo guardò e mettendosi a sedere gli sorrise.
“ Devi imparare ancora molto Yushiro … quando le possibilità lo concedono è meglio tornare
sui propri passi, riflettere e decidere di conseguenza. ”
<< Va beh … almeno ci siamo tolti questa seccatura >> sentenziò il giovane desideroso di
cambiare argomento << senti Onee-san*, stasera saresti libera ? >>
<< Vediamo … se riesco a firmare tutte le scartoffie dovrei finire per le sei. >>
<< Allora ti va di cenare fuori ? Mi piacerebbe rilassarmi un pochino assieme a te … >>
chiese supplicante.
Yoruichi si grattò la testa fingendo indifferenza, non per niente le richieste di Yushiro
erano il suo tallone d'Achille.
<< Va bene … andiamo al solito ristorante ? >>
<< Perfetto ! >> esultò lui saltellando felice << Dopo potremo farci un giro per le bancarelle.
Lungo il fiume molte vendono dolci ! Potrei farti assaggiare i mochi* squisiti che ho
assaggiato l'anno scorso ! >>
Stranamente le parole giunsero in ritardo. In quel brevissimo lasso di tempo la Dea Lampo
abbassò il capo, le iridi parevano vuote, i pensieri lontani e inafferrabili.
<< Ehi Onee-san* ... tutto bene ? >>
<< Ah ! … Scusami ... stavo pensando … ci sono ancora un sacco di cose da fare per
rimettere apposto la Soul Society. Tutti i Capitani, me compresa, si stanno mobilitando
per riformare le Compagnie e dare le condoglianze alle famiglie dei caduti. Tessai e Hachi,
insieme agli altri membri del Kidoshu, sono impegnati a ricostruire case e palazzi distrutti e
le mura del Seireitei richiederanno ancora un mese per essere completate ... >>
Yushiro la fissò intensamente, come a volersi accertare della veridicità di quelle parole.
Infine sorrise con l'espressione ingenua e solare che lo contraddistingueva.
<< Tu sei forte Onee-san. Riuscirai a risolvere tutto. Ne sono sicuro. >>
Se l'era bevuta ...
<< … Grazie. >>
<< Ci vediamo alle sette qui fuori ? >>
<< Okay alle sette. >>
Si salutarono e lei rimase nuovamente sola. Intorno seguitava la stessa immobilità, soltanto
il canto degli uccelli s'era unito al suono ritmico e deciso dello sozu*, per il resto non pareva
esserci vita nell'immensa residenza di famiglia.
Dopo un po' s'alzò dirigendosi verso la parete laterale a sinistra. Aprì l'armadio e tra i diversi
kimono* trovò la divisa da Capitano. Si spogliò e in mezzo a quei semplici gesti la mente
tornò a farsi inquieta.
“ Yushiro … non sei cambiato affatto, cerchi sempre di mostrarmi la tua forza, ma la mia
approvazione non ti aiuterà a maturare. La forza … devi dimostrarla solo a te stesso. ”
Cominciò a indossare la hakama* senza riuscire a frenare il flusso di pensieri.
“ In fondo non è cambiato nulla … il nostro sogno si è realizzato ... Kisuke ... sei tornato nel
Gotei 13, Tessai … la gioia nel riavere Hachi al tuo fianco è palpabile nonostante cerchi
di nasconderla ... e anch'io ... anch'io sono tornata a essere ciò che ero. Cent'anni dopo rieccomi
qui, Capitano della Seconda Compagnia e Capo dell'Onmitsukido ... per la felicità di tutti.
Yushiro continua a cercare il mio consenso per ogni singola cosa e Soi-fon mi adula manco
fossi una divinità … gli Shihoin … mi hanno riaccettata solo per il contributo dato al conflitto.
Tsk ! Devono fare bella figura là dove conta … tanto … ormai la discendenza del Casato
è sulle spalle di Yushiro. ”
Aprì uno sportello, dentro era appeso uno specchietto circolare decorato con un elegante
bordo in giada a forma di dragone. Sciolse la coda e prese a risistemarsela.
“ Cent'anni in esilio, una guerra vinta, eppure tutto è rimasto uguale … pure tu, Kisuke ? ”
Quei timori la attanagliavano sempre più spesso e, per quanto si sforzasse non esisteva cura,
l'unica soluzione era aspettarne il lento e doloroso passaggio.
Finì di vestirsi e si diresse alla Sede della Seconda Compagnia, ma uscita dalla stanza un
ricordo sopraggiunse inaspettato.
- Oh … una dea è apparsa davanti ai miei occhi. -
Si bloccò, stupita di rammentare tali parole.
<< Ah … sei veramente irritante, però … >>
“ … forse qualcosa è cambiato. ”

_._._._._._._._._._._

La luce dell'alba filtrò dalla finestra illuminandogli il viso. Nel dormiveglia Askin aprì gli
occhi ritrovando la solita stanza spoglia, il cui unico ospite era la polvere resa visibile dai
raggi del sole. Rimase fermo, avvolto nel futon* e cullato dal tepore delle coperte, fuori un
nuovo giorno di primavera stava sorgendo sulla Soul Society, ma di notte e di prima
mattina la temperatura era ancora piuttosto bassa. Mugugnò rigirandosi su un fianco.
La schiena gli faceva male, non immaginava che abituarsi ai materassi giapponesi potesse
rivelarsi così difficile. Decise che semmai fosse salito di grado avrebbe richiesto un bel letto
in stile occidentale.
Il sole nel frattempo era salito, presto sarebbero venuti a svegliarlo. Si alzò dirigendosi
al bagno. Dentro la piccola stanzetta c'erano un water, un lavandino, due saponette, tre
asciugamani, una doccia e una confezione di shampoo mezza vuota. Meglio di niente.
Si lavò velocemente, si pettinò e, tornato in camera, indossò uno dei tre cambi di kimono*
datogli da Mayuri. Non erano quelli neri degli Shinigami ovviamente, ma semplici abiti
marrone chiaro provvisti di cinture altrettanto spente.
Lo scienziato l'aveva fatto sistemare lì, in uno dei numerosi alloggi vuoti all'interno della
Sede della Dodicesima. Alloggi che, sempre a detta dell'uomo, sarebbero rimasti vuoti
ancora per molto ; molte Compagnie infatti, visto l'elevato numero di perdite causate
dalla guerra, avevo rinfoltito le fila reclutando una marea di novizi dall'Accademia. Ciò
non era avvenuto per la Dodicesima, da sempre la più dura e selettiva dopo la Prima.
<< Beh … almeno posso dormire sonni tranquilli. >>
Appena si mise i sandali un tocco delicato bussò alla porta.
<< Vaar-san sono io … >>
La voce di Nemu Kurotsuchi giunse leggera alle sue orecchie. Askin s'inginocchiò di fronte
all'entrata facendo scorrere la parete di legno. Nemu era lì, nella medesima posizione, con
davanti un vassoio contenente la colazione : una ciotola di riso, zuppa di miso*, verdure
sottaceto e alcune fettine di pesce crudo (1). Osservando le pietanze sentì lo stomaco contrarsi …
avrebbe tanto voluto mangiare un bel piatto caldo, tipo uova con la pancetta (2), al posto di
quella robaccia fredda e insapore, ma purtroppo si trattava di pietanze tipiche.
<< Buongiorno Vaar-san. Le ho portato la colazione >> annunciò con un breve inchino.
<< Oh … grazie Nemu >> e sotto il suo sguardo immobile cominciò a mangiare.
Succedeva sempre così : ogni mattina lei arrivava portandogli la colazione, poi si metteva di
lato controllando di tanto in tanto se avesse finito. Nonostante il forte disagio, Nemu sapeva
essere loquace ... quando voleva e sempre fosse che lui a cominciare la chiacchierata. Durante
quel primo mese l'aveva incrociata più volte tra gli intricati corridoi dell'Istituto di Ricerca, non
si staccava mai da Mayuri, lo seguiva come un cagnolino e come un cagnolino ubbidiva a
ogni sua richiesta.
“ Anche 'sta storia di portarmi il cibo sarà partita da quel pazzo … ”
Con questa considerazione si ritrovò a osservare il cielo, dipinto delle calde tinte dell'alba.
<< Si prospetta una bellissima giornata Nemu … >>
<< Già … la primavera sarà più fresca quest'anno. >>
Poi ricadde il silenzio. Askin la scrutò di sbieco mentre addentava goffamente una fettina
di sashimi*. Erano passate più di tre settimane eppure non aveva ancora acquisito
dimestichezza con le bacchette.
<< Ha bisogno di una mano Vaar-san ? >>
<< Chiamami Askin ti prego … ! >> disse mentre il pezzetto di pesce crudo ricadeva sul
vassoio << Non ho mai sopportato quegli …. stupidi suffissi … ! >>
<< … Vuoi una mano Askin ? >>
Dopo vari fallimenti, l'insistenza di Nemu ebbe la meglio.

<< Come mai sei così premurosa stamattina ? >> chiese appena lei finì di guidare
l'ennesimo boccone di riso.
Ora la ragazza era seduta al suo fianco e stringendogli la mano lo aiutava a tener saldi
i due bastoncini.
<< Oggi deve essere svelto Vaar-san … >>
<< Askin … >>
<< … Askin. Mayuri-san le ha affidato un compito importante. >>
<< Oh … ! Finalmente qualcosa di meglio che consegnare fogli o pulire le scrivanie ! >>
<< Prima finisca la colazione >> disse infilandogli le bacchette quasi in gola.
Passati pochi minuti la giovane estrasse … dal décolleté una decina di fogli. Per reazione
ad Askin andò l'acqua di traverso e per poco non soffocò.
<< Cough ! ...Cough ! … Li tenevi là dentro ?!? >>
<< Altrimenti non riuscivo a portare il vassoio ... >> rispose lei con una semplicità disarmante
<< ... sono una serie di domande preparate da Mayuri-san in persona. Se passerà il test avrà
il diritto a partecipare in maniera attiva agli esperimenti presso l'Istituto di Ricerca. >>
<< … Interessante >> commentò prendendo i fogli in mano.
Erano stropicciati …. e un po' umidicci.
“ Non posso credere che li abbia veramente tenuti in mezzo alle tet … ! Oh va beh ! ”
Scosse la testa e iniziò a leggere. Si trattava di 14 fogli contenenti domande a risposta multipla.
<< Vediamo … triossido di carbonio … configurazione elettronica esterna e legame ionico
… reazione di sostituzione … sembra d'essere all'università. Hai da scrivere ? Oh grazie !
Gentilissima … >>
Ma chissà come le dita si fermarono appena furono a poca distanza dalla penna.
<< Nemu … questa dove la tenevi invece ? >>
<< … Nella tasca. >>
<< Uhm … >> mugugnò perplesso.
Poi segnò tutte le risposte alle sessanta domande. Ci mise meno di un minuto.

Quello stesso pomeriggio Mayuri corresse il test e non trovò errori. Askin era con lui,
seduto sulla sedia di fronte alla scrivania. Vicino alla finestra con le mani incrociate sopra
il grembo stava invece Nemu.
<< Non credevo dovessi controllare le risposte sul libro, dimmi l'hai rubato dal Mondo
Terreno ? >>
<< … Sei davvero un genio in questo campo >> sibilò scontroso il Capitano.
<< Devo prenderlo come un complimento o un insulto ? >>
<< Come preferisci ! >> gridò chiudendo di botto l'enorme tomo << … Da adesso lavorerai
attivamente all'interno dei laboratori e riceverai un salario mensile pari a mille kan. >>
Stranamente la lieta notizia non portò l'effetto sperato, perché passata una lieve e fugace
felicità nell'animo tornò a regnare l'indifferenza. Era come se qualcuno avesse tirato un
sasso nel mare, un mare troppo grande per essere mutato da un oggetto così piccolo.
<< Grazie Mayuri >> disse cercando d’apparire allegro.
<< Non serve ringraziami … >> fece lui con un gesto sbrigativo << … adesso t'occorre un
kimono* adatto. Nemu ti accompagnerà a sceglierne uno. >>
Seguendo la ragazza attraverso una moltitudine di corridoi, rifletté su cosa comprare con
quei futuri mille kan … di certo non sarebbero bastati per un comodo letto con materasso.
<< Come pensa di acquistare col primo stipendio, Askin-san ? >>
<< Credo prenderò una forchetta. >>
<< … Se vuole posso consigliarle un posto dove ne vendono di carine. >>
<< Oh! … Non pensavo t'interessassero certe cose >> notò leggermente meravigliato.
<< … A volte fa bene coltivare dei piccoli hobby. >>
Continuando a camminare il pensiero tornò indietro, a pochi minuti prima.
“ La felicità ... con lei almeno era durata un po' di più. Yoruichi … chissà come stai ? ”



Buongiorno a tutti ! É il Comandante Shunsui che vi scrive. Come state ? Per festeggiare il primo
mese di pace pensavo d'indire un banchetto, ma in verità non so ancora … semmai vi manderò
un ulteriore comunicazione in merito. Passando alle questioni burocratiche vi scrivo l'elenco
aggiornato dei Capitani :

1° Compagnia : Il sottoscritto ^^
2° Compagnia : Shihoin Yoruichi
3° Compagnia : Vacante
4° Compagnia: Kotetsu Isane
5° Compagnia : Hirako Shinji
6° Compagnia : Kuchiki Byakuya
7° Compagnia : Vacante
8° Compagnia : Urahara Kisuke
9° Compagnia : Abarai Renji
10° Compagnia : Hitsugaya Toshiro
11° Compagnia : Kenpachi Zaraki
12° Compagnia : Kurotsuchi Mayuri
13° Compagnia : Kuchiki Rukia

Congratulazioni a tutti ! Neopromossi e vecchi amici ritornati ! <3

Shunsui Kyoraku

Rukia trasse un profondo respiro e rilesse la lettera per la quinta volta.
Veder scritto il proprio nome la riempiva di gioia e tristezza. Era stata nominata Capitano
solo da cinque giorni e già l'haori* bianco pesava come un macigno sulle piccole spalle.
Il Comandante Shunsui l'aveva esaminata giudicando idonee le sue attuali capacità e ciò
logicamente non poteva che riempirla di felicità, ma dall'altra parte si sentiva dilaniata
da un'immessa tristezza. Il Capitano Ukitake, il suo adorato Capitano, era morto.
Soffocò un singhiozzo e rileggendo il proprio nome i ricordi riaffiorarono dolorosi.
Con il portale per il Palazzo Reale aperto e la battaglia finale alla porte, lui s'era andato …
così, improvvisamente … tra spasmi di sangue e tormenti atroci il corpo s’era rinsecchito,
abbandonato dalla forza che lo teneva in vita, Mimihagi, il braccio destro del Reio.
<< A lungo ho pensato che fosse tutto un brutto sogno … credevo che a la guerra finita
lei sarebbe tornato … mi avrebbe salutato … il pomeriggio avremo preso il tè assieme …
continuando a sostenermi … invece … >>
Invece Ukitake-san non sarebbe più stato al suo fianco. La consapevolezza era giunta poco a
poco, simile al lento trascorre dell’inverno. Molte mattine aveva sperato di trovarlo seduto
in giardino o nell’Ufficio del Capitano, troppe volte l’aveva ricercato con lo sguardo convinta
di averne udito la voce. La struggente quotidianità le aveva aperto gli occhi, lentamente, giorno
dopo giorno. D’altro canto rammentava assai poco della cerimonia funebre. La Guerra era appena
conclusa e la Seireitei appariva in tutta la sua tristezza e desolazione. Lì, sotto un plumbeo e inusuale
cielo d’Aprile, il Gotei 13 aveva dato l’ultimo saluto a Retsu Unohana, sacrificatosi per rendere più
forte Kenpachi Zaraki, a 4 dei 5 membri della Guardia Reale, morti nel tentativo di proteggere il Reio
dalla furia di Yhwach, e infine a Jushiro. Quei momenti tanto importanti ancora adesso apparivano
sfuocati, coperti da una fredda coltre di nebbia, come se la mente stesse cercando di negarli ;
il corteo … Kiyone e Sentaro stretti attorno a lei … il 78° Distretto ... le parole di Kyoraku
ai fratelli e sorelle dell’amico, riuniti intorno al monumento in sua memoria ...
Ricordò tutto questo e le guance divennero umide. Sbatté gli occhi asciugandosi il viso con
una manica.
<< Non è il momento di abbattermi … Kiyone e Sentaro mi sono vicini e contano su di me !
Devo tenere alto l'onore della Compagnia ! >>
Portò un pugno al petto guardando il cielo sereno oltre la finestra. Il gesto le restituì un po'
di coraggio.
<< Davvero delle bellissime parole, Rukia. >>
Una voce conosciuta la fece sobbalzare. Si voltò, imbarazzatissima.
<< Re-Renji ! Da quanto sei lì ?!? >>
<< Da … “ non è il momento di abbattermi ” >> rispose divertito inclinando la testa.
Renji, la schiena poggiata contro la porta, indossava anche lui la divisa da Capitano,
i capelli rossi erano raccolti in una coda e ondeggiavano simili a una fiamma sopra
l'indumento bianco. Osservandolo di sbieco, l'attenzione ricadde sui tatuaggi tribali
che ornavano il petto. S'intravvedevano appena tra le pieghe del kimono*...
Immaginò la sua mano intenta ad accarezzare quei segni neri.
“ Ah ! Che diamine mi prende ?!? ” pensò confusa mentre abbassava gli occhi.
<< Rukia … >>
<< Ah … ! Scusa, ero sovrappensiero … >>
<< ... Immagino, del resto sono cambiate molte cose. >>
Adesso il ragazzo era vicino e la scrutava dall'alto con espressione dolce.
<< Il peso dell'haori* si fa sentire, eh ? >>
A quelle parole il cuore ebbe un tonfo. Tremò, ma continuò a seguirlo con lo sguardo
finché non si poggiò sul cornicione della finestra lasciata aperta. Renji era stato nominato
Capitano due settimane prima di lei, eppure in quel breve lasso tempo aveva acquistato
una profonda maturità : era più calmo, rassicurante, sicuro delle proprie scelte.
“ A volte … vorrei essere come te ” pensò stringendo i pugni.
<< Non mi sento all'altezza … >> ammise sotto lo sguardo dell'amico << … ho
l'impressione che la nomina sia stata dettata dalla dipartita di Ukitake-san e non
dalle mie reali capacità … >>
Lui non replicò, ma si chiuse in un silenzio riflessivo, come a voler misurare l'esatto peso
d’ogni parola.
<< Perché dici così ? Sai che non è vero. >> affermò infine deciso.
<< … Come fai a esserne certo ? >>
<< Noi due … siamo cresciti insieme, siamo maturati insieme. In guerra abbiamo ottenuto
i Bankai e sconfitto nemici potenti. Ukitake si sacrificò per darci la possibilità di arrivare
sani e salvi al Reiokyu, ma ... anche fosse sopravvissuto, sono sicuro avrebbe rinunciato al
ruolo, perché si sarebbe reso conto di quanto sei diventata forte. >>
<< Lo so ! Lo so ... ma al tempo stesso … ! >>
“ La mia forza non è servita, non l'ha salvato, come all'epoca non salvò Kaien ! ”
Un dolore esplose lacerandole il petto. Il pensiero aveva risvegliato dalle tenebre la sua
paura più grande. Intrappolata in quell'oblio interiore rimase pietrificata, poi ... qualcosa
l'afferrò per la vita. L'attimo dopo le forti mani di Renji la sollevarono come fosse una piuma.
<< Ah ! Co … cosa stai facendo ?!? >> esclamò agitata.
<< Sei un pochino giù … quindi ti tiro su ! Anzi ... andiamo a farci una bella passeggiata ! >>
<< N-no ! Aspetta ! … Non posso andarmene così ! >>
Ma lui l'aveva già presa in braccio e, uscito dalla finestra, si stava dirigendo verso il bosco
intorno alla Sede della Tredicesima.
<< No ! Fermati ! >> protestò invano cercando di liberarsi.
<< Capitano Kuchiki ! >>
Renji si girò e lei poté vedere Kiyone in piedi a una decina di metri, talmente sbigottita da
aver lascito cadere un plico di fogli.
<< Kiyone ! Ah … Ah … non fraintendere ! >>
<< Tranquilla Luogotenente Kotetsu, ti riporterò il Capitano intero. >> aggiunge Renji facendo
segno d’okay.
<< Ehi ! S-sei completamente impazzito ?!? Non correre !!! Ti ordino di mettermi giù ! >>
Le sue urla si persero nel folto degli alberi. Kiyone rimase immobile fin quando non tornò
il silenzio, poi sospirando si chinò a raccogliere la miriade di fogli sparsi qua e là.
<< Il Capitano era rossa come un peperone, spero non si emozioni ancora di più. >>

Lungo il sentiero le ombre degli alberi disegnavano complessi intrecci, l'aria era fresca e
il tiepido sole primaverile stava lentamente tramontando a ovest. Lontano, Renji udì
il cinguettio degli uccelli e il bramito di un cervo. Presto il grosso mammifero s'allontanò
lasciando spazio al dolce verso dei volatili. Forse grazie ad esso Rukia si sarebbe sciolta da
quella rigidità, ma guardando in basso dovette ricredersi. L'amica era ancora rannicchiata
su se stessa, il viso talmente premuto contro il suo petto da risultare invisibile. Quanto
meno aveva smesso d'agitarsi e ora poteva sentirne il lieve respiro accarezzargli la pelle.
Era una sensazione bellissima, e in quel momento pensò sarebbe bastato cullarla ancora un
po' tra le braccia per cancellare ogni paura.
<< Renji … riesco ancora a camminare … mettimi giù adesso. >>
<< Oh ! Come desideri ... ! >>
Una volta a terra, si risistemò i capelli scompigliati senza degnarlo d'uno sguardo.
“ Deve essere ancora tutta rossa … ” pensò divertito.
<< Perché ? >> chiese lei gonfiando le guance.
<< Te l'ho detto … per tirarti su. >>
<< Uhm … beh non farlo più … almeno non quando sono in servizio. >>
<< Promesso. E tu giura di non farti più prendere da brutti pensieri. >>
<< Va bene … però … è difficile ecco … >> ammise Rukia con voce fievole.
Renji la guardò e sorrise. Aveva previsto che consolarla non sarebbe stato facile, così,
ripresa l'idea iniziale si guardò attorno notando infine una piccola raduna appena oltre
i faggi alla loro sinistra.
<< Vieni ... andiamo a rilassarci lì. >>
Senza protestare Rukia si fece guidare in mezzo al prato in fiore. Non appena Renji si voltò
per farle cenno di sedersi, l'animo venne scosso violentemente. La leggera pendenza gli dava
una visuale perfetta sul suo viso … quel viso, sempre dolce e allegro, era solcato dalla più
profonda tristezza.
<< … Sono patetica vero ? >>
<< No … non è vero. Vieni qui adesso. >>
Si sedettero uno affianco all'altra. Rukia composta, inginocchiata e le mani unite poggiate
sulle gambe.
“ Almeno esternamente vuole apparire forte … ”
<< Sai ... anche per me è stato difficile. >>
<< Davvero … ? Non … non l'avrei mai detto, sai ? >>
<< La nomina a Capitano è arrivata all'improvviso, all'inizio ero un po' confuso, ma poi mi
sono messo sotto con anima e corpo, anche se …. recentemente è sorto un problema. >>
<< Problema … ? >>
<< … Hisagi. >>
<< Oh ! Già dimenticavo … come sta a proposito ? >>
<< Non male … se togliamo che è il secondo lunedì che arriva in Sede con addosso una puzza
di sakè da far spavento. >>
<<… La morte di Kensei è stato un duro colpo … specialmente per lui … >> ammise Rukia
dopo una piccola pausa << ... ma affondare il dolore nell'alcool non lo aiuterà. >>
<< È quel che gli detto, ma vallo a capire ... >>
Hisagi era caduto in una depressione quasi cronica : non aver salvato il proprio Capitano,
l'essere stato, a suo giudizio, inutile durante la battaglia finale al Palazzo del Reio ... ne aveva
spento la normale determinazione e vitalità. Senza contare quando aveva scoperto che
Kensei era “ vivo ”, o meglio trasformato assieme a Rose in un pupazzo al servizio di Mayuri.
- Di fatto sono morti, come ti ha spiegato Kurotsuchi. - aveva sentenziato quel giorno Renji.
A quelle parole il Luogotenente aveva perso le staffe, tanto che per calmarlo era stato costretto
a rifilargli un pugno. Un bel colpo dritto sulla guancia ed era ruzzolato a terra, in mezzo
al cortile della Compagnia e davanti ai molti Shinigami accorsi nel frattempo.
- Non sarai stato troppo duro ? - gli aveva chiesto Mashiro nel pomeriggio.
- In certi casi i bei discorsi servono a poco. Hisagi non capisce, comportandosi così non aiuta se
stesso, disonora la Compagnia … e soprattutto manca di rispetto a te, Mashiro. -

- Forse … Kensei manca tantissimo anche a me, però … credo che ogni uno abbia i propri modi per
assimilare i lutti. -

- Se avesse un briciolo del tuo buonsenso, non passerebbe i week-end attaccato alla bottiglia. -
- Bisogna pazientare ... la soluzione arriverà presto … -
- Uhm … Speriamo tu abbia ragione. -
Renji scosse la testa tornando al presente. Rukia era sempre al suo fianco, gli occhi blu
simili al mare, erano bassi, persi in tristi pensieri. Trasse un profondo respiro e continuò
il discorso.
<< Dimenticare gli orrori della guerra non è facile. Una cosa è certa: ognuno deve trovare
la propria strada e andare avanti. Hisagi non lo sta facendo ... chiuso in una gabbia
d’autocommiserazione ed egoismo. Tutti abbiamo perso qualcuno di caro ... per me il dolore
arrivò in fretta, ben prima che questo orribile conflitto giungesse al termine. La morte di Kira
fu un brutto colpo ... noi e Momo eravamo legati fin dall’Accademia.“ Se né andato combattendo ... ”
continuavo a ripetermi al funerale. Questa certezza m’aiutò a superare il lutto …
Hisagi non capisce neanche questo … ma tornando a noi ... tu sarai un ottimo Capitano,
Rukia. All'inizio … è normale essere agitati, ma le difficoltà si superano, giorno dopo giorno,
con calma e pazienza. Se permetti ti darò un piccolo consiglio. >>
<< … Consiglio ? >> ripeté lei incuriosita.
<< Datti un obbiettivo >> proclamò deciso.
<< Un obbiettivo ? Ma c'è l'ho già ... essere un buon Capitano. >>
<< Intendo un obbiettivo personale. Qualcosa … di veramente tuo. >>
Rukia lo scrutò perplessa, poi abbassò lo sguardo riflettendo a fondo su quelle parole.
Lui non fece nulla, continuò a osservarne la piccola figura, graziosa e bellissima.
Circondata da fiori di mille colori, Rukia sembrava un fiore a sua volta, un candido e
prezioso fiore bianco.
“ Un fiore che proteggerò per sempre … ”
<< Un obbiettivo hai detto … al momento non mi viene in mente nulla. >>
<< Beh pensaci pure con calma. >>
<< … Qual è il tuo ? >>
<< Ah ah ! Segreto >> fece lui incrociando le braccia.
<< Come ?!? Fai tanto il saggio e poi non finisci il discorso ?!? >>
<< Appunto, i saggi non rivelano mai i loro segreti. >>
Senza preavviso Rukia gli fu addosso. In piedi cominciò a tirargli pugni, o per lo meno
cercò di farlo, perché lui si proteggeva la testa con le forti braccia. Inaspettatamente, una strana
felicità si fece largo in lui, rise e la sua allegria contagiò anche Rukia, che dopo poco smise
di “ picchiarlo ” accasciandosi sull'erba in preda un'irrefrenabile risata.
<< Aah … ! Ah … a volte sei proprio stupido, Renji … ! >>
<< Aah … ! Mentre tu … alzi un po' troppo le mani mi sa ! >>
<< Ah ... comunque grazie … ora … sto molto meglio. >>
Con un piccolo gesto, la ragazza si asciugò gli occhi, diventati umidi a causa della forte risata.
Di fronte alla graziosa visione sentì il cuore farsi leggero. Rukia era ancora più bella, le
ombre che la opprimevano erano svanite : un magnifico fiore, bianco e puro come la neve,
era appena sbocciato in mezzo a un mare verde.
“ Sai Rukia, dopo la guerra ho fatto una promessa … ho premesso di proteggerti … sempre …
ogni giorno dai pericoli grandi e piccoli … ti tirerò su ogni volta che sarai triste ... “
<< Figurati, non c'è di che. >>
“ Sono felice … oggi ci sono riuscito. Oggi ... ho fatto un passo avanti, verso il tuo cuore. ”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Mayuri era irritato. Irritato perché quella mattina s'era alzato con un torcicollo allucinante,
ma soprattutto perché da due ore Urahara gli stava appiccicato, peggio d'una cozza.
Il motivo dell'inaspettata visita da parte del rieletto Capitano l'aveva facilmente intuito :
controllare l'Istituto da lui stesso creato prima del lungo esilio, forse … anzi con assoluta
certezza, sperava presto o tardi di reinsediarsi come Direttore. Ma ormai era troppo tardi,
dopo cent'anni e passa sotto la sua guida, nessuno tra scienziati e assistenti avrebbe
ceduto al ricordo ormai lontano e sbiadito d'un fondatore rimasto in gran parte
sconosciuto, e che solo per grazia ricevuta era stato riammesso tra le file del Gotei 13.
Mayuri dal canto suo aveva i propri progetti e ricerche da portare avanti, e non avrebbe
ceduto d'un passo alla sottile determinazione dell’altro.
<< Oh … questa parte non me la ricordo … >> esordì Mr. Barbetta per la seconda volta.
<< Perché è una delle più recenti … l'ho ultimata cinque anni fa. >>
<< Oh interessante … >> commentò l’altro grattandosi la nuca.
“ Che palle … quand'è che te vai ? ”
Stavano percorrendo uno dei corridoi più a est dell'Istituto, i muri erano scuri e fredde luci
verdi illuminavano il loro cammino. Svoltarono un angolo e una porta di metallo s'aprì
rivelando un'immensa stanza. Il laboratorio B-2 si occupava della sintesi di sostanze,
medicine, veleni, indi per cui gran parte dello spazio era occupato da lunghi tavoli sopra
i quali poggiavano complicati intrecci di tubi trasparenti. Sul lato destro trovavano posto
librerie stracolme di schedari, contenenti i risultati delle ricerche e testi aggiornati di
biologia e chimica presi dal Mondo Terreno,mentre nel lato opposto, attaccati alla parete,
c'erano invece complessi macchinari dediti all'analisi degli esperimenti. Molti Shinigami
stavano chini sui tavoli, talmente concentrati nelle loro mansioni da non prestare caso
ai due superiori, dettaglio che non li urtò affatto.
Mayuri era già infastidito e vedere l'altro allungare il collo di qua e di là gli non migliorò
l’umore.
<< Devo ammetterlo ... hai fatto davvero grandi progressi Kurotsuchi >> commentò
il biondo mentre passavano in rassegna i tavoli.
<< Non credevo nutrissi una così grande ammirazione nei miei confronti. >>
<< Dovuta soltanto alla constatazione dei tuoi progressi, come ti ripeto. >>
<< Ti conosco Urahara >> replicò, stufo di quei continui giri di parole << con te nulla è
lasciato al caso, inoltre ... sai quanto detesto i falsi complimenti. >>
<< Ma sono sinceri … >>
<< Se lo fossero non sentirei questo fetore d'invidia. >>
Allora, proprio come aveva previsto, Kisuke divenne serissimo, il sorriso lasciò il posto a
un'espressione determinata e inflessibile.
<< Sono tornato a rivestire il ruolo di Capitano e l'Istituto è rimasto un organo indipendente
dal Gotei 13, quindi non sarebbe male iniziare una collaborazione ... inaugurando una nuova
era di pace. >>
<< Divertente come battuta … ma la risposta è no ! Non accetterei una proposta del genere
neanche se ti mettessi a pregare in ginocchio leccandomi i piedi ! >>
<< T'invito a riflettere Mayuri. Stai sprecando un’occasione non da poco. >>
<< Puah ! Riflettere ? >> fece agitando le mani << I nostri metodi di ricerca differiscono
troppo : al contrario di te, io adoro sporcarmi le mani …. e soprattutto non nascondo
i miei scopi dietro finti buonismi. >>
Un sorrisetto si dipinse sulle labbra dell’altro.
<< Avevo dimenticato quanto fosse difficile farti ragionare. A volte. >>
<< Io ragiono benissimo. >>
In risposta Kisuke lo ignorò allungando il capo di lato, gli accesi occhi verdi indicavano
che qualcosa aveva attirato la sua attenzione.
<< Oh ! Quello laggiù è il tuo ultimo acquisto. >>
Girandosi, Mayuri porse lo sguardo nella stessa direzione.
A una decina di metri, seduto su una sedia bianca e dalle linee moderne, Askin era
immerso nella lettura di un tomo enorme. Con la gamba destra poggiata sul ginocchio
posto a mo di leggio e il capo sorretto dal dorso della mano, sfogliava concentratissimo
le pagine sottili, tanto da accorgersi di loro solo quando furono molto vicini.
<< Bene … vedo che ti stai portando avanti >> commentò Mayuri mettendo una mano
sul tavolo di fianco, dov'erano poggiati una decina di libri delle stesse dimensioni.
<< I testi finora sono abbastanza semplici >> disse lui continuando a sfogliare.
<< Stai leggendo solo le parti più importanti ? >> s'intromise Kisuke col solito irritante
sorriso stampato in faccia.
<< Veramente lo sto proprio leggendo >> replicò Askin.
A quel punto successe qualcosa d'inaspettato, l'aria si fece pesante e carica di tensione.
Mayuri l'aveva intuito appena l'ex-Quincy aveva alzato lo sguardo : per una frazione di
secondo nelle iridi viola era brillata una rabbia, una rabbia viscerale mista all'odio.
E adesso, avvertendo un'aura restia provenire da Urahara, ebbe proprio l'impressione
d'essere finito in mezzo a due bestie feroci pronte ad azzannarsi.
<< Ah … possiedi la lettura rapida. >>
<< Esattamente. >>
<< Avrai letto molti libri deduco. >>
<< Da quando ho iniziato a lavorare qui in quindici giorni sono arrivato a quarantadue,
escluso questo. >>
<< Complimenti ... mi fa piacere constatare il tuo ottimo stato di salute e vedere che … ti
stai impegnando attivamente nell'Istituto di Ricerca. >>
<< Pure tu mi sembri in forma … oh ! Non ti ho ancora ringraziato per lo splendido
rapporto su di me, molto preciso e utile. >>
<< Grazie, sei molto gentile. >>
<< Di nulla, figurati. >>
Dopo qualche secondo il Capitano dell'Ottava si rivolse nuovamente a Mayuri.
<< Bene, ti ringrazio per avermi concesso questa visita. Spero rifletterai sulla mia
offerta. >>
<< Contaci >> sibilò minaccioso.
<< … Continuo a confidare nel tuo giudizio. Buona giornata a entrambi. >>
Detto questo si girò incamminandosi verso l'uscita. Nessuno dei due rispose
all'arrivederci, rimasero nelle proprie posizioni guardando l'alta figura scomparire
pian piano tra la folla.
<< Perché l'hai fatto venire ? >> chiese Askin con una vena d'irritazione.
<< Non è stata una mia idea. L'ho beccato in un momento particolarmente insistente. >>
<< Uh … immaginavo. >>
Poggiato il libro sul tavolo s'alzò, sul viso aleggiava un senso di stanchezza.
<< Tra 10 minuti c'è la pausa pranzo, posso staccare lo stesso ? >>
<< … Non c'è problema, vai pure ! >>
Fermo, l’uomo continuò a guardare avanti. Fissò un punto indefinito davanti sé, infine
sospirò massaggiandosi le tempie.
<< La conversazione mi ha messo di malumore. Ho bisogno di un buon caffè …
a dopo Mayuri. >>
Osservandolo allontanarsi lo scienziato avvertì una strana eccitazione agitarsi dentro di
lui, un'eccitazione euforica simile a quella di un bambino che scopre un nuovo giocattolo.
Si voltò, giusto in tempo per vedere Nemu e Akon venirgli incontro.
<< Finalmente Urahara se né andato >> commentò il Vicedirettore << stava diventando
fastidio- >>
<< Akon ! >> lo richiamò perentorio.
<<... Sì Capitano ? >>
<< Come sta lavorando il nostro nuovo acquisto ? >>
Lui prese a controllare la serie di fogli che teneva in mano.
<< Egregiamente. Ha esaminato una serie di vecchi registri ricorreggendo le relazioni
degli esperimenti falliti. Rifacendoli, nel ottantacinquenne per cento dei casi abbiamo
ottenuto risultati positivi con una riduzione degli incidenti del settanta per cento. >>
<< Ottimo, ottimo ... >> e spostando l'attenzione sulla ragazza chiese << … e te, Nemu,
cosa ne pensi ? >>
Lei rimase in silenzio, lo sguardo immobile come a voler raccogliere le parole giuste.
<< Askin-san è simpatico, anche se ogni tanto mi pare … vuoto. >>
L'eccitazione si fece più palpabile e sentendo il senso d'irritazione abbandonarlo, Mayuri
congiunse le mani muovendo le dita in maniera frenetica.
<< Perfetto. Si sta rivelando una scelta migliore d'ogni mia previsione. Continua così
Askin … e vedi di non deludermi. >>





Glossario

*futon : materasso giapponese, interamente in cotone, rigido, sottile e arrotolabile.
*hakama : indumento tradizionale giapponese che somiglia ad una larga gonna-pantalone
a pieghe, originariamente indossato soltanto gli uomini.
*haori : soprabito indossato coi kimono.
*kinomo : abito tradizionale giapponese sia maschile che femminile.
*miso : condimento derivato dai semi della soia gialla a cui spesso vengono aggiunti
cereali come orzo, riso, segale, grano saraceno o miglio.
*mochi : dolce costituito da riso glutinoso, tritato e pestato ad ottenere una pasta bianca,
morbida ed appiccicosa che viene poi foggiata in una tipica forma tondeggiante.
*onee-san : forma formale per “ sorellona ”.
*sashimi : fettine di molluschi o pesce serviti sopra una pallina di riso.
*sozu : tipico elemento ornamentale dei giardini giapponesi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Shishi_odoshi
*zoru : sandali tradizionali, s'indossano insieme ai kimono essendo come essi abiti formali.

(1)-(2) : la prima rappresenta la tipica colazione giapponese, la seconda, basata sulle uova
in ogni loro forma, quella tedesca.






Tana Oscura :

Anche qui un capitolo breve ma intenso come si dice ^^ e spero anche divertente :D.
Anche nell'opera originale Renji e Rukia sono riusciti a coronare il loro sogno d'amore (per chi segue gli spoiler sa cosa intendo), ma al contrario del finale originale, qui Rukia diventa subito Capitano e Renji la segue come Nuovo Comandante della Nona. Spero troviate la mia scelta, insieme a quella di lasciare morti Kensei, Rose, Kira e la Squadra 0 ( tranne Ichibei ), più saggia rispetto a quanto fatto da Kubo.
Era giusto far morire un po' più di Shinigami, altrimenti che razza di guerra è ?!?
Anche l'aver promosso Renji e aver ridato a Yoruichi, Tessai e Kisuke le vecchie posizioni spero sarà cosa gradita.
Per quanto riguarda Askin, la sua caratterizzazione sta diventando impegnativa e interessante allo tempo stesso (impegnativa perché purtroppo Kubo non ha fatto nulla del suo passato, interessante perchè come avrete capito si tratta del personaggio principale, ma grazie a essa (e non solo) spero d'aver catturato la vostra attenzione.
Sinceri saluti a Tammy1997 per aver inserito la storia tra le seguite e aver recensito il precedente Capitolo.

Ps. inserirò un glossario per ogni Capitolo, anche ripetendo le stesse voci :D in modo da venirvi incontro su alcuni vocaboli difficili

Pss. Come avrete intuito Kugo ha avuto un ruolo importante in questo mio finale ... non preoccupatevi ! Pian piano ogni mistero verrà risolto :D Un saluto a tutti (recensori e lettori) e al prossimo mese

Elgas
   
 
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