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Autore: Niki 93    26/03/2005    13 recensioni
Questa è una fic fuori stagione, moooltooo fuori stagione, ma che ci posso fare, le ispirazioni mi vengono così, quando non c'ho un tubo da fare... Commentate please!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultimamente mi è capitato di leggere molte fic su Harry quando era piccolo

 

 

Ultimamente mi è capitato di leggere molte fic su Harry quando era piccolo, sia nella vita con i Dursley, sia con Lily e James. Devo ammettere che tutti e due i generi mi sono piaciuti moltissimo e per questa fic che ho scritto non sapevo quale usare, quindi ho deciso di fare un mix. Sarei contenta che recensiste questa storia, che avrei dovuto pubblicare( ma l'ispirazione mi è venuta oggi) il 24 Dicembre, perché è quello il giorno in cui Lily e James Potter verrano a riprendersi loro figlio dai perfidi Dursley...

24 Dicembre. Oggi è Natale, e a Privet Drive le case squadrate sono ricoperte di neve, che continua a scendere lentamente posandosi sui davanzali delle finestre. Tutti gli abitanti sono intenti a spalare la neve dai vialetti delle loro abitazioni, oppure ad appendere luminarie e decorazione in casa. Nell'aria si respira un'atmosfera Natalizia. Solo al numero 4 sembra che la pace e la serenità che portano questi giorni di festa sembrano non avere effetto su Vernon Dursley che urla a pieni polmoni per casa chiamando il nipote: - RAGAZZO! vieni subito qui! vieni SUBITO! !! O RIMPIANGERAI QUESTO NATALE!!

Il bambino che il signor Dursley cercava era Harry Potter. Harry aveva cinque anni, era molto magro, aveva dei capelli nerissimi che non stavano mai al loro posto, e degli occhi verdi come quelli di sua madre. Era vestito con gli abiti smessi di suo cugino Dudley : un paio di Jeans troppo lunghi per lui, infatti aveva dovuto fare tre risvolti prima che ci potesse camminare senza inciampare, una felpa enorme scolorita e piena di macchie, delle scarpe di quattro numeri più grandi e un paio di occhialetti rotondi aggiustati alla meglio con dello scotch. Harry si era nascosto fuori, al freddo e al gelo, dietro a un cespuglio per non farsi trovare da suo zio Vernon che naturalmente l'avrebbe picchiato. Tutto era cominciato quella mattina. Era sceso a colazione, divorando la sua misera fettina di crostata e mangiandosi con gli occhi le tre uova fritte di Dudley.  Nel contesto credeva comunque di essere stato abbastanza fortunato; solitamente i Dursley gli davano solo un toast bruciacchiato. Poi zia Petunia aveva cominciato a pulire casa e lui era uscito in giardino a pulire dalla neve la macchina. Mentre tornava nel ripostiglio del sottoscala, sentì zio Vernon che parlava alla moglie.-Cara, vado a prendere Marge alla stazione..- Zia Marge. Il suo incubo peggiore. Era la sorella di zio Vernon, abitava lontano e allevava bulldog. Inoltre si lamentava sempre di lui e portava tanti bei regali per Dudley e e a lui niente. Ecco un altro fatto per cui non voleva rientrare in casa: sapeva che anche quell'anno non avrebbe ricevuto nemmeno un regalo. Tutti i bambini invece almeno quella notte ricevevano dolci, giocattoli, regali.. e lui  nulla, mentre il cugino scartava una bici, una macchinina nuova, un pallone. Insomma zia Marge era arrivata e lui era scappato e nascosto lì.

Continuavano a cercarlo ma non lo trovarono, e si fece buio.Harry osservava tristemente le famiglie riunite, cercando di capire perchè lui non aveva ne una mamma ne un papà, ed era costretto a vivere con i Dursley. Per scaldarsi le mani se le mise in tasca e trovò una foto. Quella dei suoi genitori. Era l'unica che era riuscito at trovare nella casa degli zii. Guardo le loro facce e si mise a piangere di nostalgia. Aveva nostalgia dell'affetto di una famiglia. Allora si fece coraggio, prese Pio, un paperotto di pezza che aveva trovato un giorno nella vecchia camera di Dudley qualche mese prima, quando il cugino aveva deciso di buttare tutti i suoi vecchi giocattoli dalla finestra e aveva lasciato i peggiori buttati in una montagna al centro della stanza. Harry era andato a curiosare e coperto di polvere e senza una zampa aveva trovato Pio. Da quel giorno ci dormiva sempre insieme per scacciare via i sogni cattivi. Guardò il cielo e vide una stella brillare moltissimo, sembrava una stella dei desideri. Bè, se era una stella dei desideri tanto valeva esprimerne uno. -Stellina, per favore portami un bel regalo quett'anno, solo per quett'anno. Portami papà e mamma.-  Triste e con una gran freddo addosso si addormentò sull'asfalto gelato.

Fu svegliato dall'abbaiare forte di un cane : era Squarta, il bulldog preferito di zia Marge, e l'aveva trovato!Impaurito Harry cominciò a correre e il cane gli veniva dietro, braccandolo. Si girò per vedere se il cane lo seguiva ancora quando andò a sbattere.....sulla gamba di zio Vernon. Lo sapeva, era nei guai, guai seri. Zio Vernon lo rispedì a calci dentro casa e la sceneggiata che seguì fu terribile :-Te l'avevo detto che l'avresti pagata!- -Sei una maleducato, arriva tua zia e neanche ti degni di salutarla!?- -Sei una disgrazia!- -Nipote ingrato! Eh! perchè ti eri nascosto lì? dillo ragazzo, o sei nei guai!- Tanto già c'era nei guai, tanto valeva non rispondere e quindi non dare soddisfazione allo zio. - Cosa ....INSOLENTE OSI NON RISPONDERMI!!!! Vediamo se continuerai ad avere questo comportamento.. non mangerai per una settimana e non uscirai da quel ripostiglio fino a quando non ricomincerà scuola!

Chiuso a chiave nel ripostiglio del sottoscala Harry piangeva. perché tutti ce l'avevano sempre con lui? perché nessuno gli voleva bene non gli portava mai un bel regalo!? Perchè tutti i suoi Natali erano brutti e quelli degli altri belli?!? Era stufo voleva scappare di casa ma non aveva la voglia di alzarsi dal letto. All'improvviso suonò il campanello. -Ma chi sarà mai a quest'ora Vernon?- squittì zia Petunia- Non lo so, per favore vai ad aprire tu cara...- disse lo zio da lontano. Curioso Harry sbirciò da una fessura della porta del ripostiglio che zio Vernon aveva creato  per non farlo morire soffocato, ma probabilmente, sarebbe stato molto più contento se sarebbe accaduto.... provò e riprovò più volte ma non riuscì a vedere oltre al corridoio. Sentì solo il campanello che insistente continuava a suonare...  - Arrivo! solo una attimo!!- squittì ancora più forte la zia e andò all'ingresso ad aprire...

Harry lottava con un calzino viola, che non voleva farsi mettere; aveva freddo, e i piedini scalzi erano completamente ghiacciati. Aveva cercato  un paio di calzini ma era riuscito a trovarne solo di spaiati: uno blu a pois neri e rossi e uno viola con la faccia di un pagliaccio sopra.

 La curiosità gli mangiava le viscere, voleva proprio vedere chi era che a quell'ora suonava il campanello in casa Dursley. Mentre riusciva a infilarsi l'ultimo dito nel calzino viola con il pagliaccio, vide le gambe ossute di zia Petunia passare davanti alla porta tramite le fessure, e il corpo di Dudley  (davvero mastodontico anche a quell'età...) galoppare appresso alla madre.  Sentì la serratura che girava e la porta aprirsi lentamente. Poi non sentì più nulla, solo il televisore che continuava a parlare dalla cucina dove Vernon e Marge aspettavano il ritorno della moglie e del nipote.  Cercò Pio e lo trovò sotto il cuscino: Lo prese e lo srtinse forte forte per farsi coraggio. Cercò in tutti  i modi di aprire la serratura che non voleva saperne.Sicuramente zio Vernon l'aveva chiusa a chiave per non farlo uscire. Allora con tutta la sua forza pensò che voleva aprirla, che doveva aprirla, a tutti i costi... e la serratura senza alcun rumore si aprì.Questo succedeva quasi sempre...pensava intensamente a una cosa, una cosa che voleva a tutti  i costi e quella si avverava ... come per MAGIA!!

Sgusciò fuori dalla porta, fino all'ingresso. All'inzio credeva di sognare o di immagginare. Ma poi si stropicciò gli occhi lasciando cadere pio e prendendo in tasca la foto sporca di terra dei suoi genitori che rispecchiava letteralmente l'immagine della coppia davanti alla porta di casa: Lei, aveva gli occhi verdi e i capelli rossi, un vestito marrone e abbracciava lui, con dei capelli neri spettinatissimi e un paio di occhiali rotondi.

Vernon Dursley, non capendo cosa tratteneva la moglie tanto tempo, decise di andare a controllare, e oltretutto l'arrosto di tacchino si stava freddando.

Petunia Dursley impietrita gurdò la sorlla con il marito sulla porta. tutti e dua erano morti, e lo sapeva. Erano un mago e una strega, ed erano stati uccisi dallo stregone più malvagio di tutti  i tempi. Solo loro figlio, Harry, era sopravvisuo. Lo sapeva che erano morti tramite un incantesimo, e non in un incidente d'auto come spesso raccontava a i curiosi o a Harry stesso.Lo aveva letto nella lettera che stava tra le fascie del nipote quando lo aveva trovato fuori la porta di casa anni prima. E ora se li vedeva lì, con l'aria più normale del mondo che la ossevavano.

Harry Potter andò più vicino ai suoi genitori: - Mamma, papà... siete voi..- - Si piccolino, siamo noi e siamo venuti a prenderti..- disse la rossa. Harry non credeva ai suoi occhi. Finalmente non sarebbe stato diverso dagli altri... avrebbe avuto una mamma e una papà, che gli avrebbero voluto tanto bene e gli avrebbero fatto tanti regali...sopratutto a natale - sci, davvelo siete venuti a plendelmi, pel poltalmi via?....-  chiese - Si Harry, ora saluta la zia e andiamo a casa.- Esclamò allegro il moro. Sembrava che si conoscessero da sempre, che non fossero mai scomparsi. Tra lorotre non c'era tensione, che invece abbondava tra i coniugi Dursley. -Petunia cosa succed..?.- zio Vernon era venuto a vedere il motivo di tanto intrattenimento, ma anche lui restò là, immobili e impassibile. Harry era sicuro che se gli si fosse messo davanti a ballare una danza Hawaiana non si sarebbe mosso di pezzo. -Petunia noi andiamo, ci rivedremo, su.....vieni Harry..-  - un' attimo mamma..-  - e corse a prendere Pio per poi saltare in braccio a papà. -Su papà, ola possiamo andale.-

 

24 Dicembre. Oggi è Natale, e a Privet Drive le case squadrate sono ricoperte di neve, che continua a scendere lentamente posandosi sui davanzali delle finestre. Tutti gli abitanti sono intenti a spalare la neve dai vialetti delle loro abitazioni, oppure ad appendere luminarie e decorazione in casa. Nell'aria si respira un'atmosfera Natalizia che anche Harry Potter e i suoi genitori condividono per la prima volta insieme.

 Al numero 4 di Privet Drive Vernon e Petunia Dursley guardano esterrefatti la piscoola famigliola allontanarsi e il nipote andare verso una vita più serena. e lui non smettera mai di ringraziare quella stella, che per una volta lo ha accontentato nella vita.

 

 

  
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