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Autore: Fay    15/04/2009    4 recensioni
Parodia assurda della fiaba di Biancaneve con i personaggi di Harry Potter... Questa storia l'avevo scritta molto tempo fa (si parla di anni) ma credo che nessuno abbia creato una cosa simile nel frattempo, in ogni caso se anche esistesse non ha nulla a che fare con la mia (che è completamente idiota...).
PS La parodia è della FIABA di Biancaneve, non della riproduzione Disney quindi potreste trovarla un po' diversa da quella che conoscete (sempre che conosciate solo la versione cartone animato)... Buona Lettura!
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Nda: Le canne fanno bene…

HARRY BIANCOMORTO E I SETTE NANI O GIU’ DI LI’

 

 

 C’era una volta una felice coppietta di Death Eaters, chiamati Malfoy. Il marito, Lucius, era sempre a caccia (di babbani) e la moglie – Narcissa - si dava al ricamo (naturalmente con un esercito di Elfi Domestici al seguito).

 

 Un giorno d’inverno mentre ricamava e frustrava gli Elfi Domestici davanti alla finestra d’Ebano (erano muy ricchi e avevano le finestre d’ebano…) un fazzoletto di seta bianca che avrebbe deposto sopra la bara di suo nonno, un vecchietto albino, per questo chiamato Albus (dal latino, Bianco), si punse un dito e tre gocce di sangue blu (era una nobildonna) caddero sulla stoffa.

 

 Allora ella si ritrovò a pensare “Oh, come vorrei un primogenito dalla pelle bianca come quella del defunto Albus, le labbra blu come il mio sangue e i capelli neri come l’ebano!!!”

 

 Quella sera stessa, ella espresse il suo desiderio al marito che si trovò d’accordo su tutto e si mise d’impegno per sfornare alla svelta il pargolo… (JJJJJ!!!)

 

 Così nacque un bambino dalla pelle bianca come un morto, le labbra anemiche come il sangue che gli scorreva nelle vene, ma ahimé… con i capelli di un biondo platino!!!

 

 Considerando che erano dieci generazioni che si sposavano tra biondi, tutto ciò non dovrebbe sorprendere, invece irritò un casino Lucius che preso da un raptus di follia decapitò la moglie e tutto il suo esercito di elfi schiavi/ricamatori, e appese le loro teste sulle scale.

 

 Egli credeva che il colore dei capelli del bimbo fosse stato un dispetto che Narcissa gli aveva fatto di proposito, e –ancora ben deciso ad avere un erede dai capelli corvini- si risposò con una persona dalla squisita bellezza e dai capelli neri come l’ebano.

 

 Siccome, però, voleva bene anche a suo figlio Draco, soprannominato Biancomorto per via del suo candore spettrale, con un incantesimo gli fece diventare i capelli neri (Ma a questo punto allora poteva fare a meno di sposare quell’altra!!! ndDemmy Silenzio! ndVale).

 

 Ma la nuova moglie, che poi era un nuovo marito, dato che Lucius era passato all’altra sponda dopo una delusione come quella che aveva avuto con Narcissa, odiava profondamente sia il marito che il figliastro. Amava però il conto in banca di Lucius e quando si erano conosciuti a caccia (di babbani, come ho già detto) Pitonilde aveva subito fiutato, grazie alla sua appendice nasale completamente sviluppata, odor di quattrini.

 Perciò uccise Lucius somministrandogli una dose di veleno (era un bravissimo pozionista) nel brandy serale e rivendette il cadavere dell’uomo –opportunamente trasfigurato in un sacco di bulloni – ad un robivecchi di nome Arthur.

 Questo tizio credendo che i bulloni fossero pepite d’oro, partì con la moglie per un viaggio in Europa, dimostrando una totale idiozia e causando uno sviluppo nella storia che scoprirete più tardi…

 

 Anyway, stavo dicendo, Severilde odiava profondamente anche Draco perché era –primo- l’erede legittimo dell’enorme eredità dei Malfoy, secondo, era molto, ma molto bello e Snapilde vedeva in lui un possibile rivale.

 

 Ma soprattutto perché lui era l’erede, e con lui tra i piedi, sgraffignare la cospicua eredità e scappare in Florida con la sua fiamma Minerva* era impossibile.

 

 (* che fra parentesi era anche l’ex amante del nonnetto deceduto, nonché artefice della sua morte… perché era tutto un piano macchinato nei minimi dettagli da questa coppia di truffatori Pitonilde/McGonagall. Se c’era ancora Silente –soprannome del vecchietto Albus che senza dentiera era assai Silente…- la pecunia l’avrebbe amministrata lui, ed era molto tirchio con le sue amanti!!! ‘Sue’, perché aveva schiere di concubine tra cui risultano una certa Sprite, Poppy, Winky e una lista lunga così…)

 

 Insomma, Severilde odiava tanto Draco che un giorno andò all’ufficio anagrafe e cambiò il suo nome nobilissimo in uno cretinissimo da nonno bacucco. Insoddisfatto, un dì cercò di accecarlo con un incantesimo anti-draghi, ma l’unico risultato che ottenne fu che gli occhi color argento del principino diventarono un orribile incrocio tra il fango e la salamoia e fu costretto a vedere il mondo attraverso due fondi di bottiglia.

 

 Piuttosto soddisfatto del suo lavoro, decise di consultare lo specchio magico che teneva in camera sua tra una boccetta di Channel n° 5 e un perizoma di seta rossa.

 

 “Oh, specchio, specchio delle mie Brame… chi è il wizard più hot del reame?”

 

 Ma nello specchio veleggiavano solo ombre indistinte e dopo un attimo di smarrimento Pitonilde si accorse che quello era lo specchio di Moody, un vecchietto brutto, zoppo che al momento era nella storia de La Bella e la Bestia.

 

 Si diresse verso uno specchio portatile e recitò “Specchio, specchio delle mie Brame, sono o no il più figo del reame???”

 

 (rumore di grosso sbadiglio) “Per la miseria, Sevvie! Ti pare il caso di svegliarmi a quest’ora di notte per ripeterti quello che ti dico sempre?”

 

 “Sì, mi sembra proprio il caso, Black!” ribatté Pitonilde convinto

 

 “Uuuu… Merlino aiutami tu! D’accordo Sevvie… il mago più sexy di Hogwarts sei tu!” mormorò Sirius nel sonno

 

 “Solo di Hogwarts???”

 

 (sbuffo di impazienza) “Anche di Hogsmeade… probabilmente del mondo intero, ora torno a dormire…”

 

 “E che mi dici di Harry???” incalzò scrollando lo specchio

 

 “Chi?”

 

 “Ma sì, il mio figliastro!!! Gli ho cambiato nome perché Draco era troppo sexy per lui. Uno con un nome del genere farebbe subito successo! Invece ora ha questo nome da rincoglionito e nessuno lo guarderà più, ah ah ah!!!” risata malefica

 

 Altro sbadiglio “Sono contento per te… comunque sappi che ho contattato un sicario anonimo affinché lo tolga di mezzo. Il nome in codice è Tu-sai-chi.” borbottò con voce atona lo specchio

 

 “Ah… è cinese?”

 

 “No babbeo… è il tuo capo. Chiamalo Voldemort se preferisci…”

 

 “Ah…” ripeté pettinandosi i lucenti e setosi capelli neri “…e quando farebbe il lavoretto?”

 

 “Domani. Ora torno a drom…” e lo specchietto si spense come un televisore, lasciando al posto della faccia da galeotto di Black, il bel nasino di Severilde.

 

 “Domani…” sussurrò in brodo di giuggiole

 

 L’indomani il patrigno cattivo andò a caccia, lasciando la casa libera poiché si era portato appresso anche Dobby, unico elfo domestico che il precedente padrone aveva risparmiato poiché era addetto a tutto fuorché al ricamo. Sfortunatamente per Pitonilde, il killer cinese Tu-sai-chi portò con sé anche la figlia, che voleva iniziare alla sacra arte dell’omicidio.

 

 Quello che tutti ignoravano, era che Harry e la fanciulla orientale avevano avuto una storia appena dopo l’incidente agli occhi (così non vedeva con chi diamine stava andando) e Cho, la ragazza, lo amava così profondamente da interporsi tra l’Avada Kedavra del padre e il suo adorato che stava leggendo svogliatamente una rivista di elettrodomestici e si accorse dell’accaduto solo quando, recatosi in bagno, vide la sua fronte deturpata da un’orrenda cicatrice.

 

 Eh sì, perché la maledizione era rimbalzata da Cho alla fronte di Harry, e infine a Voldie che schiattò, praticamente.

 

 Quando il patrigno tornò, s’incazzò: primo, perché il lavoro non era andato a buon fine; secondo, doveva chiamare il resto dei Death Eaters per organizzare il funerale. Scaricò il corpo o quello che ne restava da Peter Minus, ma come se non bastasse, un certo Raptor, sapendo della prematura dipartita del suo amore, si suicidò. E i corpi erano già tre, e nessuno era quello giusto.

 

 L’unico aspetto positivo era che ora Harry Biancomorto aveva un aspetto osceno tanto faceva schifo, così Pitonilde smise di preoccuparsi e di consultare lo specchio/Sirius.

 

 Restava però in vita il mollusco, ragion per cui Snapilde si rivolse ad un cacciatore di nome Rubeus Hagrid. Lo incaricò di portare il figliastro a fare un giretto per la foresta e al momento giusto, zac! Strappargli il cuore che avrebbe dovuto consegnare a Severilde in persona in una stupida ciotola chiamata Puzzatoio (perché ci marciva dentro anche il cuore di qualcun altro…).

 

 Il cacciatore portò dunque Harry Biancomorto a fare una passeggiatina con la scusa che andavano a donne, ma Pitonilde, che voleva concedersi un bagno rilassante in compagnia di quella che aveva presentato distrattamente al figliastro come una lontana cugina, ma che altri non era che Minerva, aveva spedito anche Dobby con loro.

 

 Il servetto –innamorato anch’egli perdutamente del padroncino- mentre l’omone era dietro un cespuglio a ‘telefonare’ spiattellò tutto a Harry Biancomorto e dopo si auto-punì usandosi come carta igienica del cacciatore.

 

 “Non posso crederci Hagrid!” disse con convinzione Harry Biancomorto quando Rubeus tornò da lui “…Hai cospirato con il mio patrigno per togliermi di mezzo!!!”

 

 Allora l’omone che in realtà era buono scoppiò a piangere e chiese perdono. Guidò il ragazzo fuori Hogsmeade e lo mollò lì dicendogli di non fare più ritorno a casa.

 

 “Lo so, non sono del tutto scemo. Ricorda che una parte di me è ancora Draco!” si indispettì.

 

E mentre Harry Biancomorto si metteva in marcia verso lande ignote, il cacciatore strappò il cuore di Dobby e mise quello nel Puzzatoio. Dopodichè lo consegnò a Pitonilde che lo bruciò in un Calice di Fuoco e lo diede in pasto al suo Lupo Mannaro, mettendo così finalmente le mani sul bottino…

 

 Nel frattempo Harry Biancomorto giunse ad una Tana di qualche essere. Essendo egli abituato ad essere servito e riverito, decise di entrare commettendo un’effrazione. Notò innanzitutto che la casa era voncia, tanto da far schifo. Dopo aver divorato tutto quello che c’era in dispensa, salì al piano superiore e –notando con disappunto che era una casa di bifolchi perché erano in sette e dormivano tutti nella stessa stanza- si stravaccò di sbieco sui letti, che erano tutti vicini, tanto per occupare spazio. Sognò sette nani che litigavano per i letti esterni, poiché chi stava al centro doveva passare sulla rastrelliera del letto per non calpestare gli altri.

 

 Mentre Harry Biancomorto russava come dieci porci, tornarono a casa i sette Weasley, incazzosi. Lo erano spesso di questi tempi, da quando i loro genitori avevano fatto fortuna ed erano partiti per la luna di miele con 30 anni di ritardo e loro per campare avevano dovuto andare a lavorare in miniera. Quindi si alterarono alquanto quando scoprirono che qualche farabutto aveva forzato la porta della loro Tana, e ancora di più quando videro che il ladro era uno schifoso lavativo.

 

 “Svegliati imbecille! Questa è casa nostra! Se non fossimo ricercati, chiameremmo la polizia!!!” Gridò Percy-Dotto

 

 “Wow, Percy hai azzeccato il congiuntivo!” si congratulò Bill-Gongolo

 

 “Ovvio, io sono Dotto! So tutto!”

 

 “Per la miseria, qualcuno svegli questo sfregiato!” s’incazzò Ginny-Brontolo

 

 “Calmina sorellina… devi sempre alterarti e brontolare… anche se in questo caso hai ragione. Questo tizio occupa anche il mio letto…” osservò acutamente Charlie-Pisolo

 

 All’improvviso Ron-Eolo starnutì così forte che un pezzo della baracca saltò in testa a Harry Biancomorto e lo svegliò.

 

 “Oh, i sette nani!!!” esclamò con gli occhi a girandolina

 

 “Hai sentito George-Mammolo??? Questo qui insulta la nostra prestanza!!!”

 

 “Ho sentito, ho sentito… si crederà alto lui, Fred-Cucciolo!!!” (Perché proprio i gemelli per fare Cucciolo e Mammolo??? NdTutti)

 

 Così Harry Biancomorto e i sette Weasley-Nani fecero amicizia. Harry Biancomorto cucinava, puliva, lucidava, riordinava, faceva la polvere, sturava il water, rifaceva i letti in cambio di protezione, perché egli sapeva che la perfida regina Severilde ce l’aveva ancora con lui.

 

 Per il momento tuttavia, le cose andavano abbastanza bene. Finché una sera, Pitonilde che doveva uscire con la sua fidanzata, volle una certezza in più e recitò: “Specchio, specchio che due palle, (devo ripetere questa pappardella ogni volta che mi serve un consiglio?) sono o non sono il mago più sexy, non dir balle?”

 

 “Ciao Severilde… dico, ma guardati!!!...”

 

 “Non posso, ora nello specchio c’è la tua faccia Black!” protestò Snapilde, ma lo specchio lo ignorò

 

 “…sei vecchio Pito-Pito!!! Dico, davvero!!! Hai la mascella floscia, la pelle giallastra, i capelli unti e a furia di dir balle alla tua ragazza, il tuo naso ha superato quello di Pinocchio, lo so per certo: me l’ha detto la Fata Turchina/Tonks!!! Io e lei siamo usciti insieme qualche volta…” sospiro allusivo

 

 COOOSAAA?!?!?!?!? Non può essere!!! Cavoli in salamoia!!! Mezzo reddito lo sperpero in creme antirughe, contro l’invecchiamento, in concubine quando litigo con Minerva, e ora questo è il risultato!?!?” sbraitò sputacchiando saliva e appannando lo specchio che azionò i tergicristalli (era uno specchio magico) “Ho perfino eliminato il mio figliastro per essere il numero uno!!! …e forse, un pochino anche per il suo patrimonio…”

 

 “Dall’ultimo censimento dei bassifondi risulta che il tuo Figliastro è vivo, vegeto e schiavizzato a casa dei sette Weasley che lo obbligano ad una vita grama. Se si dovesse sapere, perderesti tutto il tuo patrimonio…” constatò pigramente Sirius

 

 “Non può essere!!! L’ho ucciso!!! Cioè, lo ha fatto il cacciatore ma poi, temendo che raccontasse qualcosa in giro, ho fatto secco anche lui… Ma so cosa fare! Io lo elimino una volta per tutte!”

 

 “Non puoi, i sette rimbambiti gli hanno proibito di uscire di casa e di far entrare chicchessia, temendo che li denunciasse agli sbirri…” lo avvertì lo specchio

 

 “Ho già un piano in mente…” (visione del tetro maniero in una notte buia e tempestosa, con fulmini che scuotono il cielo e la risata satanica di Severilde che si leva alta…)

 

 

 Ma entrare in quella cavolo di Tana si rivelò più complicato del previsto. Sapendo che vita grama facesse il suo figliastro in quella baracca, il primo giorno Severilde si presentò come una Sibilla con enormi occhiali, che pretendeva di saper leggere il futuro.

 Con parole gentili, Harry Biancomorto disse che non poteva far entrare nessuno, e rifilò a Snapilde una tazza da the voncia “Ecco. Così può leggere il suo, di futuro! Come se io avessi tempo da perdere con vecchie babbione che puzzano di sherry e misticismo! Ma vada ad infestare qualche casa, a mendicare in metropolitana o trovi lavoro in un circo! O su Rai1, ché tanto che non c’è più La Luna Nera!”

 

 Dopo lo shock iniziale, però, il Patrigno tornò trasfigurato in vecchio mendicante. Disse a Harry Biancomorto che voleva regalargli un pettine omaggio per i suoi bellissimi capelli. Che –fra parentesi- essendo passato tanto tempo, erano tornati del loro colore naturale, ossia biondo platino. Siccome una parte di lui era ancora Draco, egli aveva una strana e inquietante devozione verso i propri capelli, cosicché fece subito accomodare il vecchio che in realtà altri non era che il Cattivo della Situazione.

 

 “Prego, prego buon uomo… tanto mi stavo rompendo così tanto da guardare Domenica In!!! Quei mendicanti dei sette Weasley non hanno neanche la tv via cavo, per non parlare degli spazzolini da denti che sono solo dipinti sulla parete! …Allora, dov’è l’omaggio!?” chiese poi Harry Biancomorto a bruciapelo

 

 “Ecco qui!” Pitonilde estrasse da una tasca di ubicazione sconosciuta, un pettinino di madreperla. Harry Biancomorto se lo mise immediatamente in testa. Il pettine, com’è ovvio supporre, era stregato, sicché il ragazzo crollò a terra mentre l’affare gli succhiava via tutto il fluido vitale o qualcosa del genere, non mi ricordo bene questa parte della storia…

 

 Sghignazzando come un pazzo (e tanto normale non era…), il patrigno andò a sbronzarsi ai Tre manici di scopa, per festeggiare il lieto evento, cioè la dipartita di quel futile ammasso di carne che era Harry Biancomorto.

 Quando tornarono i minatori, già  alterati di loro as usual, si arrabbiarono assai vedendo che il loro servo scansafatiche invece di pulire il pavimento, ci dormiva su.

 

 “Per la miseria! Guarda questo zotico, che bel pettinino che ha!” esclamò Ginny/Brontolo strappandolo dalla zucca di Harry Biancomorto insieme ad una buona metà di scalpo del poverino.

 

 Senza l’oggetto maledetto sulla capoccia, il nostro eroe si svegliò di soprassalto ed esclamò (da leggere con accento di vecchietto piacentino) “OH!!!!”

 

 “La miseriaccia!!! È vivo!” esclamarono in coro i gemelli Mammolo e Cucciolo

 

 “Certo che sono vivo, ma stavo per andare al Creatore! Quel pettine maledetto succhia via il fluido vitale!” esclamò con tono drammatico da Tenente Colombo che ha appena scoperto il colpevole

 

 Ginny/Brontolo lanciò uno strillo e gettò il pettine nel pozzo, spaccando una finestra visto che si trovavano in casa.

 

 “Devi fare attenzione, Harry!” lo ammonì Ron/Eolo tra uno starnuto e l’altro “Qualcuno ti vuole morto! Probabilmente sono i sette Nani Cattivi! Sono invidiosi perché noi abbiamo uno schiavo e loro no!”

 

 Quella notte però, interrogando lo Specchio, Severilde seppe che il suo piano era fallito, ma non demorse… il giorno dopo eccolo mascherato da vu cumprà. Bussò tre colpi alla porta della Tana e attese. Ma Harry Biancomorto s’era fatto furbo e aveva ingoiato la chiave di casa per resistere alla tentazione di aprire la porta. Però anche lo stregone cattivo era furbo e sly, quindi entrò attraverso una finestra, aprendola da fuori grazie ad un vetro rotto.

 

 “Aaaaaaaahhhhhhhh!!!!!!!! Un ladro!!!! Ruba tutto ma lasciami in vita!!!!” piagnucolò Harry Biancomorto

 

 “Non sono venuto per rubare!!!” ribatté indispettito il vu cumprà ‘Sono un assassino, mica un ladro!’ pensò tra sé

 

 Harry Biancomorto tirò un sospiro di sollievo “Beh, che cosa vuoi? Non avresti dovuto entrare…”

 

 “Ti voglio regalare questo fantastico cinturone da cow boy che fa tanto figo!”

 

 “No, no… ho avuto una brutta esperienza con i prodotti omaggio!” ricordò l’eroe rabbrividendo

 

 “Infatti questo articolo non è certo gratis! Ma può pagare comodamente in comode rate da 20 zellini l’una per i prossimi dieci anni!”

 

 “Ah, allora tutto ok… quando devo pagarle la prima rata?” s’informò lo stupidissimo essere

 

 “Non vuoi prima provare la cintura?” incalzò Severilde

 

 “Oh, certo! Ma aspetti un attimo!” sparì in una stanza attigua e riemerse pochi secondi dopo con un detector in mano “Per essere sicuro che l’oggetto non sia stregato.” informò

 

 Il Patrigno sorrise “Più che lecito.” il detector emise vari bip ma non rilevò alcuna presenza malefica

 

 “Perfetto! Me la metto subito!” esclamò Harry Biancomorto

 

 “Ti aiuto io, ragazzo!!!” propose sadicissimo Pitonilde.

 

 Una volta che ebbe inserito la cintura nelle asole dei jeans del figliastro, l’allacciò sull’ultimo buco, il più stretto.

 

 “Come te la senti, figliolo?” sussurrò mellifluamente

 

 La faccia del figliolo era viola “…è… un po’… stret…ta… a… ahhhh…” e si accasciò sul pavimento

 

 “E questa volta vedi di restare morto!” gli urlò nelle orecchie, saltando poi fuori dalla finestra con sorprendente agilità. Tipo pubblicità dell’olio Cuore. Questa non è pubblicità occulta. Anzi è molto palese…

 

 Dopodichè vedendo nella foresta un albero di mele, ne colse una. Era mezza verde e mezza rossa.

 

 “Che bella idea! Nel caso la scampasse anche questa volta… avveleno la parte verde, perché è verde veleno… e in quella rossa ci metto dell’esplosivo, perché è rossa dinamite…” fatto ciò la tirò nella Tana attraverso la finestra dove era entrato anche lui.

 

 Pitonilde se n’era già andato da un bel pezzo, quando tornarono i sette Weasley, tanto per cambiare, incacchiati neri. E il loro umore non migliorò affatto quando scoprirono che la porta era chiusa a chiave e che il loro schiavo non si spicciava a venire ad aprire. Con l’ultimo rimasuglio di fiato che gli restava, si sbracciò fuori dalla finestra per attirare l’attenzione dei sette.

 

 I sette non capirono.

 

 E si incavolarono.

 

 “Insomma, schiavo!!! Ti muovi a venire ad aprire!?!?” Ginny/Brontolo sbatté il piede per terra uccidendo una formica innocente.

 

 Nessuna risposta.

 

 “Bloody Hell, vuoi vedere che è morto?!?!?” esclamò improvvisamente Bill-Gongolo, gongolando un po’ all’idea.

 

 Ad un certo punto si sentì un forte spasimo, e una cintura da cow boy volò fuori dalla finestra tramortendo un albatros. Un albatros nella foresta? Tramortendo uno scoiattolo volante.

 

 Harry Biancomorto capì che la cintura era l’ennesimo tentativo di fargli la pelle, e sentendosi un po’ debole addentò una mela nella speranza che ci fossero dentro vitamine a iosa. Naturalmente addentò la parte verde colore dei suoi occhi. Più che altro perché quella rossa gli ricordava le teste dei Weasley. Fu così che si avvelenò.

 

 E poiché aveva ingoiato –assai stupidamente – la chiave di casa, quando (dopo dieci ore, minuto più minuto meno) i nani si accorsero di che stava accadendo, non poterono fare nulla.

 Così, ancora inferociti perché non erano riusciti ad entrare in casa, decisero di comprargli una bara e di seppellirlo.

 

 “Cosa, una bara!?” si oppose Percy che essendo dotto, sapeva qualcosa in più degli altri. Ma non tanto. “Comprare una bara??? Spendere soldi per uno schiavo???”

 

 Tutti ci rifletterono su a lungo. Alla fine assomigliavano molto a specchi. Dopo attenta e specchiosa riflessione, decisero che:

 

  1. Non gli avrebbero comprato una bara perché costava troppo; ma in onore dei vecchi tempi passati insieme (e poi perché un morto è come il pesce, dopo un po’ puzza…) decisero di avvolgerlo nel cellophane;

 

  1. Non lo avrebbero seppellito, per il semplice motivo che non ne avevano voglia. Così lo mollarono su una collina dove a turno facevano sorveglianza (non potevano permettere che qualcuno rubasse la salma! Dentro aveva ancora la loro chiave di casa!) in attesa della decomposizione.

 

 Un giorno passò di lì un bel principe su un ippogrifo bianco che, vedendo il morto, Scese di sella e lisciata la gonnella da contadinella (anche se era un principe…) la donzella chiese “Chi è mai questo stupendo giovane che il traffico blocca? Ferito è il mio ippogrifo, volare non può! Levate dai piedi quel defunto, cosicché liberamente la collina attraversare si possa!” tuonò il principe che si scoprì essere principessa, in quanto si vide che la suddetta donzella, quando scese di sella, indossava una gonnella da contadinella.

 

 “Oh, poffarbacco! Ma il defunto è di pregevole fattura assai! Un po’ necrofila io sono, quindi un bel bacio gli darò!”

 

 E scoperchiò il cellophane. Tanto Charlie-Pisolo che era di guardia, come è facile dedurre, stava russando. Il morto si svegliò all’improvviso con un “Oh!!!” ripetitivo.

 

 “Quei dannati dei Weasley, ancora un po’ e soffocavo nel cellophane!!! Già sono avvelen…”

 

 Ma non riuscì a terminare la frase che la principessa gli si attaccò alle labbra come un polipo. La donzella scesa di sella, ecc… però, baciava da far schifo, così Harry Biancomorto sputò anche i polmoni tanto gli venne da tossire. Oltre a quelli sputò anche la mela avvelenata e la chiave di casa dei nani.

 

 Alla fine, lui e la principessa si sposarono e vissero felici e contenti, visto che Harry Biancomorto era tornato in possesso di tutti i suoi beni. La principessa era Hermione, per chi non se ne fosse accorto (E come facevamo??? ndTutti).

 

 Un po’ meno felici erano i nani, perché Harry Biancomorto (tornato a chiamarsi Draco) aveva gettato la chiave della Tana in un pozzo perché era un gran b******o.

 

 Pitonilde invece venne lasciato dalla sua fidanzata con la scusa che sembrava un vampiro e forse lo era. Siccome non mi ricordo come crepava, non so se in un burrone o con una scheggia nel cuore, successe così: Pitonilde, arrabbiato, spaccò lo specchio in testa al suo lupo mannaro, ma una scheggia assassina gli si conficcò nel cuore.

 

 Essendone però lui sprovvisto, si limitò a perdere l’equilibrio e ruzzolò giù per Hogwarts (diventata improvvisamente in salita nel terzo film) fino a crepare in un burrone.

 

 

 

The End!

   
 
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