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Autore: Kokato    15/04/2009    2 recensioni
SECONDA CLASSIFICATA AL CONTEST "ALTERNATE UNIVERSE SPECIAL 3°EDIZIONE" DI DARKROSE!
-…se non posso sapere chi siete, posso sapere almeno cosa siete?-
-Richiesta assolutamente legittima, ma la risposta potrebbe esservi ancora più odiosa-
Non c’era modo di farlo smettere di ridere?
Quel modo di fare lo costringeva a distogliere lo sguardo con decisione, ed a sforzarsi di mantenerlo distolto.
In qualche modo, l’agitarsi -delle forze mute- nel suo petto gli faceva temere la risposta alla domanda che aveva fatto.
Quell’uomo, per quanto facesse, continuava a fissarlo così direttamente e spudoratamente da farlo sentire nudo, del tutto alla sua mercé.
Privo di qualunque difesa. E troppi segni, messi insieme uno dopo l’altro, fanno un indizio.
-Potrete non crederci, ma io sono un Dio della morte-
SeishiroXSubaru, SubaruXKamui, FuumaXKamui.
Genere: Romantico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fuuma Monou, Kamui Shiro, Seishiro Sakurazuka, Subaru Sumeragi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Epilogo- Resurrectio (II)

Epilogo- Resurrectio (II)

 

Fuuma non aveva mai osato sperare che il risultato finale di tutto sarebbe stato così… inaspettatamente divertente.

Le macchinazioni erano state troppe, aveva piuttosto previsto che i fili delle marionette sarebbero riusciti ad impigliarsi nelle mani di chi li comandava. Ma alla fine gli avvenimenti avevano superato il limite d’ogni previsione immaginata.

Ciò lo spinse a tornare sui passi dei suoi pensieri.

Ormai c’era solo il presente, per fortuna. Protrarre la vista ancora più avanti sarebbe stato pericoloso, incauto perfino.

Ed il presente era lì, nelle sembianze di un sovrano decaduto ancora prima di ritrovarsi la corona sulla testa ed un potere con il quale tiranneggiare tutto e tutti. Che fosse proprio quello ciò che aveva desiderato era una questione di seconda mano.

Era così piccolo ora. Svuotato d’ogni cosa e caricato di tenebre prive d’amore e prive di conforto.

D’altronde non poteva biasimarle, poiché quello non era nemmeno il suo scopo.

Il viso si sollevò verso di lui, distolse l’attenzione per quello che fu un effimero attimo da quel che stringeva al proprio petto con tutte le sue forze.

-Mi sta mordendo… lui… lui mi mordeva…-

-Impossibile, i morti non mordono, mio signore. Ancor più se mancano di tutto il loro corpo-

-Lasciami andare! LASCIAMI ANDARE! Mi sta supplicando…-

-È quantomeno assurdo che i morti riescano a supplicare, mio signore- non hanno più nulla per cui farlo, no?

Tutto ciò era penoso. Il suo fu un sospiro nervoso che suonò come di stizza, ma Kamui non vi fece caso.

Sentiva che sarebbe sparito se solo avesse lasciato andare la testa di suo fratello, anche per un solo secondo.

-Guarda solo me, Otouto. Guarda solo me…- cominciò a ripetere in modo ossessivo, con gli occhi come perle lucide e blande, ma che erano per l’appunto incapaci di rendersi conto di alcunché. Del tempo ad esempio, dell’inevitabilità del fatto che Subaru era morto.

E che quelle labbra che fissava senza posa non si sarebbero mai più aperte per parlargli.

Ma il proposito di Fuuma non era nemmeno il cercare di farglielo capire. In tutta sincerità riteneva che si fosse già toccato il fondo.

Eppure fu ipnotizzato dal dondolare pazzo del corpo esile e rannicchiato, così innervosente, così irritante ogni secondo di più.

La scena finale stava per compiersi.

 

 

Nel paesaggio desertico davanti a lui, fatto d’un cielo rosso come il sangue ed una distesa di teschi dalle mascelle digrignate, cadaveri ingioiellati con zaffiri, rubini, diamanti, e lupi ululanti, vide la sagoma di una croce sospesa nella nebbia. Qualcuno stava a guardarla…

 

La visione lo soffocò.

-Principe Fuuma-

-Arashi-

Evidentemente si chiedeva perché il Re dei maghi fosse ancora vivo, sebbene fosse inginocchiato e senza difese.

Alla completa mercé del Principe di quelli che lui chiamava Mostri. Tutt’ad un tratto ci furono lupi con le zanne lucenti in mostra sugli eleganti tavolini da tè delle cinque, lupi che ringhiavano alle dame dai cappellini di piume di pavone, lupi nel suo sogno farneticante.

La sua vice domandò il motivo della sua esitazione, senza parlare.

Fuuma s’accorse che non c’era, e la realizzazione rese debole la sua presa sull’elsa della spada.

Aveva atteso per mesi uno spiraglio di debolezza, un appiglio al quale aggrapparsi e che lo portasse alla vittoria.

Erano appigli, che voleva? Quante volte quella creatura era stata debole davanti a lui? Tante.

Troppe.

-Arashi, devo ucciderlo?-

Arashi non rispose. I lupi elevarono ululati insanguinati alla nebbia in subbuglio, s’inchinarono al loro sovrano con le zanne rosse e gli istinti ben chiari e privi di possibilità di ripensamento. La prima elegante signora venne azzannata con uno strillo acuto che non coprì il ringhio basso delle strozze feroci ed affamate. Kamui guardò, con gli occhi spalancati.

L’immagine dei teschi s’alternava alla realtà, velocemente, in ciò che vedeva.

Arti mozzati, crani che le bestie raschiavano con la punta dei denti dopo averne strappato i capelli, con la vana speranza di trovarvi qualcosa di nutriente. Smeraldi, zaffiri, diamanti, ogni gemma preziosa parve mutata in rubino. Ma l’unico istinto che il sovrano ebbe fu di stringere ancora di più la testa di suo fratello al petto.

-Non guardare, Nii chan…- sussurrò. –Non guardare… non guardare…-

Stringere la presa il più possibile si rivelò inutile.

Il desiderio che lo attirava a quelle labbra gli piombò addosso, impedendogli qualunque azione.

In un attimo fu su di lui, soffocandosi reciprocamente, bocca contro bocca.

Kamui che attentava alla sua gola, con la bella bocca che non avrebbe potuto far altro che boccheggiare, e lamentarsi della mancanza d’aria e di senso. Il sangue che impregnava i loro vestiti, l’eccitazione come uno scoppio che non faceva scintilla, quelle curve sotto il palmo delle sue mani.

Ma anche quella era una visione. Un sogno.

-Secondo la sua volontà, mio principe-

S’inchinò Arashi, alla sua figura solo leggermente china.

Sullo sfondo di cadaveri martoriati.

 

Era ormai un ospite indesiderato e clandestino, nella dimensione di chi vive - di chi ancora ha aria nei polmoni e l’onnipresente timore del trapasso nell’anima-. Gli sembrava di volare, nel buio della notte serena eccezion fatta per il trambusto provocato dai soliti umani incontentabili.

Viandanti e inseguitori di verità irraggiungibili.

Al contrario dei segreti che erano stati coltivati, e che ancora attendevano di essere rivelati, la speranza di quel piccolo, insignificante ragazzino, era stata di nuovo abbattuta, e lui non aveva esitato a trarne il vantaggio che meritava. Un po’ come aveva fatto per quella nuova vita immeritata che gli era stata concessa per grazia superiore.

Le tenebre non lo riconoscevano, perciò sarebbe ben presto salito ai piani alti.

Ce lo si sarebbe dovuto aspettare. Era stato fin troppo semplice raggirarlo, ed è una cosa che le anime maligne non lasciano mai accadere. Il nero non si può sporcare, no? E lui era stato totalmente candido, prima, durante, dopo il loro patto. Era l’ordine delle cose.

Inferno, paradiso, e chi non merita né l’uno né l’altro.

Avrebbe perso l’aspetto che aveva in vita, mentre il suo spirito aleggiava nello stato d’incoscienza, poi sarebbe stato solo luce che lui non avrebbe più potuto né voluto guardare, lassù nel cielo divino. Solamente quei dementi dei beati potevano avere interesse nel nutrirsi per l’eternità di una luce bianca ed indistinta che non aveva nemmeno la decenza di presentarsi secondo galateo.

Ma non erano cose che lo interessavano, davvero.

La figura del corpo nudo di Subaru aleggiava davanti a lui, e tanto gli bastava.

Ben presto avrebbe perso ogni attrattiva.

-Dove mi trovo?-

-Non saprei dirti. Paradiso? Inferno? Il boss lassù non ama fare le cose in modo troppo chiaro, temo-

-Sono morto?-

-No, figurati. È solo un impressione-

Era uno spirito, è vero, ma era sicuro di saper ancora riconoscere quando lo si prendeva in giro.

Fissò Seishiro con tanto d’occhi, forse per il fatto che si presentasse così tranquillo, con il perfetto tight e l’ ombrellino nero a cui s’aggrappava che aveva tutto tranne un aspetto affidabile, in un limbo che nessuno dei due sapeva definire in modo soddisfacente. C’era un posto per loro?

In tutta sincerità ciò che aveva desiderato era solamente sparire.

-La morte è… niente-

-Già, niente. È sempre inutile farsi delle illusioni al riguardo- quell’ammonimento era inservibile, ormai.

Stava sproloquiando, decisamente. –Come se d’ora in poi potessi avere occasione di farmene, d’illusioni-

-Non vi lamentate, Dio vi avrà in grazia, in paradiso. Vi terrà al caldo il fondoschiena per l’eternità… rendendovi una luce indistinta priva di fondoschiena, in un posto dove l’unica cosa che è permessa fare è cantare e muovere il fondoschiena in onor della sua gloria… ma troverà il modo di dimostrare il suo apprezzamento*- espose, calcando con una certa enfasi la parola “fondoschiena”.

-Mm, ha l’aria di essere un bel posto, questo paradiso- rise.

-Il più bello mai creato. O almeno così mi è parso d’aver sentito dire-

-Capisco, capisco…- sembrava un bel po’ noioso, in realtà. E l’idea di diventare una luce indistinta non lo entusiasmava esattamente.

-Kamui?- voleva davvero saperlo? Sperando che Seishiro fosse disposto a fare quell’ultimo sforzo per lui, notò che il suo corpo perdeva consistenza, e la notte diveniva giorno in un movimento ascendente lento, lentissimo, tanto da innervosirlo come un beato non dovrebbe mai essere.

-Avete aggiustato le cose, tutto è andato come avevate sognato-

-Sta bene?-

-Questa è un punto che nel contratto non era stato contemplato-

-Sono morto. È l’ultima cosa che m’interesserà d’ora in poi-

-Oltre a Dio?-

-Oltre a Dio-

-Non so se sta bene. Non ho avuto occasione di chiederglielo-

D’altronde lui era solo un funzionario, e corrotto, per giunta, cosa pretendeva che sapesse? Non sarebbe stato sufficiente dirglielo una sola volta. Avrebbe avuto la necessità di saperlo ogni secondo della sua vita ultraterrena, anche se per lui né secondi, né minuti, né ore, ancor meno i giorni avrebbero avuto significato. A soddisfare la sua curiosità non ci sarebbe stato nessuno.

Perché suo fratello, l’unico che avrebbe potuto dirgli come stava, non si sarebbe mai più confidato con lui.

-Non posso amare Dio-

-Mi state chiedendo di trattenervi, forse?-

-Lo gradirei-

Tornò il mondo intorno a lui, in un moto di discesa repentino.

Una strada che collegava un regno alleato al suo, per quanto riuscisse a ricordare, era sotto di loro.

Da un fagottino abbandonato a lato della stessa proveniva un pianto acuto e stridente, che rese un po’ scocciata l’espressione di Seishiro.

Rise e lo squadrò da capo a piedi, e lui  realizzò di avere ancora un capo e dei piedi, e non poté non ringraziare per questo –sempre che Seishiro avesse il merito di quella concessione-. Erano vestiti allo stesso modo, notò poi. Frac, cilindro, un ombrellino nero nelle mani.

-Vi preferivo nudo, a dire il vero-

Subaru arrossì al punto che il suo viso spiccò nella nebbia che li avvolgeva. –Dove ci troviamo?-

-Vi ho trattenuto, come mi avevate chiesto voi-

Un uomo dai lunghi capelli bianchi apparve dal prato che costeggiava la via battibile, probabilmente attirato dal pianto.

Solo quando lo prese in braccio, togliendo un po’ della stoffa che ne nascondeva il contenuto, notò che era un neonato.

 

-E allora qual è il punto?-

-Vostro fratello potrebbe morire…- disse, improvvisamente privo d’espressione -… ma non è detto che debba essere lui, a morire-

-Cosa intendete?-

-Quello che ho detto…- rise -… qualcuno deve morire quel giorno, in quell’esecuzione, per lo stesso motivo e nello stesso modo, consumando la stessa energia vitale e versando lo stesso sangue. È necessario che sia così, perché è imminente una nuova nascita in questo mondo, che richiederà spazio da occupare, aria da respirare, energia da consumare…-

 

 

-Una nuova nascita-

-È una bambina. Si chiama Hokuto, e l’uomo che l’ha raccolta si chiama Kakyo-

Non riusciva a vederla bene da lì, ma già l’amava. Sì, il paradiso se lo meritava.

Ma cos’era il paradiso per impedirgli di realizzare un suo capriccio? Pensò Seishiro.

Non era colpa sua se le lista delle priorità sua e di Dio erano giusto un po’ differenti.

-Ma io non posso diventare uno Shinigami! Ho avuto qualcosa d’importante-

-Voi amate Kamui, voi amate quella bambina. Non amate Dio-

Ci pensò su un attimo, tirando su un bel po’ di teorie filosofiche astratte che la sua mente di spirito difficilmente avrebbe potuto sostenere. Eppure tutto gli uscì chiaro in poco tempo, ed un sorriso gli solcò il volto ed il suo capriccio strepitò per essere soddisfatto. Nessun valore, nessuna morale.

Solamente un capriccio, nella sua eternità.

Quella poteva essere la sua nuova morale, no?

 

 

 

*Com’è che tutte le mie fic su x1999 prima o poi devono diventare una critica a Dante Alighieri? xD xD

 

 

NOTE DELL’AUTRICE!

E finalmente abbiamo finito! xD

Che dite? Piaciuto? Non piaciuto? V’ha fatto schifo? Speriamo di no! xD

Visto che domani ho simulazione di seconda prova mi sbrigo così almeno vedo d’imparare qualcosa lavorando alla tesina… se mi gira U-U

 

Doremichan: O tu, mia divina ispiratrice! Non mi merito un amv tutto pel me per quest’impresa? *occhi sbrilluccicosi mode on* xD Va be, speriamo almeno non ti abbia delusa la conclusione… sennò non mi merito niente, neanche il diritto di estorcerti favori probabilmente immeritati! U-U *ha già in mente coppia e canzone*  Grazie tantissimo per avermi seguita e commentata, dal profondo dell’anima. Owari!

Li_l: eggià, ho avuto miss sadismo Ohkawa come ispirazione, quello che ci si poteva aspettare era tutt’altro che rosa e fiori xD però credo che un minimo ottimismo nel finale ci sia no? Dato che quella sadica donna non ha dato speranze io ho deciso d’essere un po’ più clemente… che dire, speriamo ti sia piaciuto! xD grazie tantissimo per avermi seguita, baci.

Pote: Grazie tantissimo cara, e pensare che si dice in giro che il tema dello shinigami sia strausato oramai xD ma sono contenta che ti sia apparsa interessante, e per le cinque stelline. Piaciuto il finale, soprattutto? xD grazie tantissimo anche a te.

 

A PRESTO GENTE!

 

 

   
 
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