Videogiochi > Undertale
Segui la storia  |       
Autore: ChrisAndreini    15/06/2016    4 recensioni
(Female Frisk. SansXFrisk)
"Ti odio e ti amo. Forse ti chiederai come questo sia possibile. Io non lo so, ma mi tormento" Catullo
*Tutti gli umani la guardavano come se fosse inferiore, ma lei aveva un potere enorme, un potere che nessuno poteva utilizzare, umano o mostro che fosse, oltre a lei.
*Cosa, cosa avevano fatto di sbagliato?!
Sans era sicuro che il sé della linea temporale precedente avesse fatto tutto il possibile, ma probabilmente quell’assassina non era altro che un’anima irrecuperabile.
*Che idiota!
Frisk non riusciva a credere quanto fosse risposto a rischiare pur di non vederla resettare.
Voleva dimostrare di poter cambiare il destino? Sans non poteva farlo! Era Frisk che aveva questo potere.
*Perché continuava a farlo?!
Sans non lo capiva, non ricordava i reset, e ogni volta cercava di trovare la verità, che però gli sfuggiva sempre di più, mano a mano che le linee temporali si susseguivano una dopo l’altra.
*Frisk aveva già la mano sul pulsante.
-Te lo prometto, Sans, è l’ultima volta!- disse, gettando il coltello a terra per asciugarsi gli occhi, mentre il mondo si scomponeva davanti a lei.
*Sperava solo che quello sarebbe stato l’ultimo reset, finalmente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Flowey, Frisk, Sans
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

13° Pacifist

-Ma tu non ti annoi?- chiese a sorpresa Flowey, una mattina soleggiata.

Le firme dell’ONU erano passate da cinque anni, ma ci erano voluti molti reset per arrivare a quella situazione. Diciotto anni dalla liberazione dei mostri, e Frisk era felice di poter dire che tutti erano salvi, avevano un fantastico futuro ed erano allegri e spensierati.

Certo, non Sans, e neanche Flowey, ma Frisk stava cercando un modo di rendere felici entrambi.

Per Flowey cercava di fargli vivere reset sempre diversi, mentre Sans era un tantino più complicato da capire.

Comunque tutto era perfetto, anche se Frisk era preparata all’eventualità che qualcosa sarebbe potuto accadere, ma era ugualmente certa che il reset sarebbe stato lì, pronto a dare a tutti un futuro migliore.

-No, anzi, questa relazione su come l’arrivo dei mostri ha migliorato la vita anche agli umani è davvero bella da scrivere, soprattutto con la prospettiva della festa di compleanno di Gorey- rispose Frisk con un sorriso.

Gorey era il figlio adottivo di Alphys e Undyne. Era stato il primo caso di adozione umana da parte di due mostri donna, ed era stato motivo di scalpore.

In alcune linee temporali gli umani avevano cercato di riprenderlo con la forza, ed Undyne aveva fatto scattare una guerra, di nuovo, ma in quella, per fortuna, erano tutti contenti, il bambino in primis.

Era stato nominato per Asgore, e Frisk ancora rideva fino alle lacrime ricordando la sua faccia al sentire quel nome.

E quel bellissimo giorno avrebbe compiuto cinque anni.

Alphys ed Undyne l’avevano adottato solo tre anni prima, subito dopo nuove leggi sull’accettazione e l’integrazione dei mostri.

-Non mi riferivo a questo- commentò Flowey, ruotando la testa -E poi ammettilo che non vedi l’ora di andare al compleanno solo per vedere Sans- la prese in giro, con un’espressione schifata.

-Fai progressi, non lo chiami più spazzatura sorridente- commentò lei, ridacchiando, ed arrossendo sommessamente.

-Bah, comunque non hai risposto alla mia domanda- Flowey cercò di far cadere l’argomento, ed il sorriso di Frisk scomparve, per venire rimpiazzato da un’espressione un po’ abbattuta.

-Ogni tanto si, mi annoio, ma non credo che fare un’altra genocide e ucciderti sia un buon metodo per scacciarla- commentò perfida, e Flowey sobbalzò.

-Non è che l’unico modo per scacciare la noia sia mettersi ad uccidere la gente, sai? Potresti anche decidere di smettere di resettare- obiettò, seccato.

-Ma ho smesso di resettare, questo è l’ultimo reset- affermò la ragazza con convinzione -A meno che non accada qualcosa di davvero davvero orribile- aggiunse, quasi tra sé.

L’espressione che Flowey le lanciò non le piacque per niente.

 

Quel punch aveva un sapore un po’ strano, ma era improbabile che alla festa di un bambino lo avessero corretto, giusto?

Anche se, effettivamente, era riservato solo agli adulti.

Ed il punch aveva davvero un sapore strano.

Sans però continuò a bere comunque, gli sembrava uno spreco non finire il bicchiere.

Quando Frisk gli si avvicinò, iniziò a pensare che un bicchiere non sarebbe stato abbastanza.

-Gorey è proprio dolce, vero?- commentò la ragazza, con un gran sorriso, appoggiandosi al muro accanto a lui.

-Già, il nome non gli rende giustizia- commentò lui, senza trovare molte altre parole da dire.

Frisk ridacchiò, sembrava felice.

Ma Sans ormai viveva nella costante ansia che accadesse qualcosa, perché al minimo accenno di guai Frisk era sempre pronta a resettare.

Cercava comunque di godersi la vita, e continuava ad essere amico della ragazza...

-Il punch è corretto?- chiese lei, osservando la sua espressione.

…che lo conosceva troppo bene per i suoi gusti.

Infatti era passato un anno e mezzo dall’ultimo punto in cui aveva resettato, secondo i calcoli di Sans, e lei riusciva a vedere che il punch era corretto solo osservando la sua espressione un po’ annebbiata.

-Forse un tantino- commentò Sans, bevendone un altro sorso -Decisamente- si corresse, sentendo il sapore chiaro dell’alcool.

-Oh…- commentò Frisk, senza trattenere un sorriso -Forse sarebbe meglio avvertire gli altri- aggiunse, allontanandosi verso Undyne.

-Non ci sperare, ragazzina- le disse Sans, puntandole un dito contro.

Wow, un bicchiere e già iniziava a sentire gli effetti.

Frisk lo guardò con espressione fintamente innocente. 

-Sperare in cosa?- chiese, rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita, con fare confuso.

Ma anche lui la conosceva molto bene.

-Sai benissimo cosa- rispose lui, in tono accusatore, prima di bere un altro sorso.

Lei abbassò lo sguardo e si morse le labbra, con un sorrisino colpevole.

-Vado ad avvertire Undyne, spero per la salute del responsabile che non venga beccato, anche se io scommetterei su Jerry- disse solo, prima di andare nella zona dove i bambini giocavano.

Amici, ormai teoricamente erano solo questo.

Amici che scherzavano, che parlavano, uscivano insieme a bere qualcosa

…e che ogni tanto si lasciavano andare in baci appassionati all’esterno dei locali dopo un bicchierino di troppo.

Mannaggia a lei, e mannaggia a Sans che non riusciva a staccarsi, da lei.

E mannaggia a chiunque avesse corretto il punch con una roba tanto forte, perché quella notte forse avrebbe ceduto di nuovo.

-Sans, ti ho visto parlare con Frisk- Papyrus comparve con sguardo cospiratore, distogliendolo dai suoi pensieri.

-Qualcuno ha corretto il punch- disse solo Sans, finendo il bicchiere.

Se sapeva che avrebbe ceduto, perché continuava a bere?

E perché in quel momento stava prendendo un altro bicchiere?

Mannaggia a lui!

-Sembrate molto affiatati, sai?- continuò Papyrus, come se non avesse detto nulla, e Sans sbuffò, prendendo un altro sorso dal nuovamente pieno bicchiere.

-Pensa che cosa bella, mio fratello e la mia migliore amica- Papyrus sembrava parecchio emozionato, e Sans non amava distruggere i suoi sogni.

-Si, si, Paps, comunque non bere questa roba, è molto più forte di quanto sembri- cambiò nuovamente argomento lo scheletro più basso, chiedendosi cosa ci fosse dentro.

Non è che era stato corretto da più persone? Sembrava troppo forte per contenere un solo tipo di alcolico.

Il fratello gli prese il bicchiere di mano, e Sans non fece poi molti sforzi per trattenerlo.

-Stai bene?- gli chiese, preoccupandosi -E’ la festa di un fantastico bambino di cinque anni, dovresti essere allegro. Non che mi manchino le tue tristi battute, ma…- 

-Certo, Paps. Sono solo stanco- lo rassicurò Sans, con un grande sorriso poco convincente -E comunque l’intrattenimento in questa festa è ridotto all’osso- scherzò poi, guadagnandosi un’occhiataccia dal fratello, che decise di rinunciarci.

-Basta, lascio perdere. Era meglio la tua versione depressa- commentò irritato, andando nella stanza con i bambini, e buttando il punch di Sans nel cestino.

Sans fece per prendere un altro bicchiere, ma poi decise di non farlo. Doveva resistere alla tentazione, anche se l’idea delle braccia di Frisk intorno al suo collo e le sue labbra sulla propria mascella era davvero invitante.

Doveva però iniziare a disintossicarsi da quella terribile droga su gambe (e che gambe!), ed avrebbe iniziato da quella notte.

Sempre che la bambina, ormai non più tanto bambina, non avesse deciso di resettare in quei giorni.

-Ciao Sans, com’è il punch?- chiese una voce alle sue spalle che lui conosceva come le sue tasche.

-Ciao Tori, non ti conviene prenderlo, è stato abilmente corretto- commentò Sans, con un sorriso, girandosi a guardare la donna capra.

-Se te ne sei accorto non è stato così abilmente- commentò lei con una risatina, per poi accorgersi di cosa significava nel profondo -Oh, ma chi farebbe una cosa del genere alla festa di un bambino?- chiese, sconvolta.

-Io penso possa essere stato Jerry, visto che non è stato invitato- suppose Sans, riempendo il bicchiere che aveva preso di semplice acqua.

-Beh, si potrebbe dire che…- la battuta di Toriel venne interrotta dal suo cercapersone che suonava.

-Qualche problema?- chiese Sans, osservando la sua espressione contrita alla vista del messaggio.

-Si, c’è un’emergenza in ospedale, sembra sia molto grave. Puoi avvertire tu Frisk?- gli chiese, prendendo le chiavi dell’auto e posando il bicchiere sul tavolo.

Non diede segno di accorgersi che la mascella di Sans si era contratta, ma forse fu meglio così.

-Vuoi un passaggio?- chiese però lo scheletro, alludendo al suo teletrasporto.

-No, non serve. Goditi la festa. Io prendo l’auto- declinò l’offerta lei, con un sorriso.

-Ci vuole fegato, con quei ragazzini urlanti, ed io ne sono sprovvisto- scherzò lui, ridacchiando.

-Almeno non ti manca la spina dorsale di fare queste battute- rispose lei, ridacchiando a sua volta, e sparendo attraverso la porta.

Toriel era sempre la stessa, e le sue doti curative avevano dato una spinta fondamentale all’integrazione dei mostri.

Sans era orgoglioso di lei, e le voleva molto bene.

Ma non poteva innamorarsi di una persona così, invece che di quella bambina?!

Se solo avesse potuto controllare i suoi sentimenti.

 

Quando Undyne aveva scoperto la faccenda del punch aveva istintivamente fatto comparire una lancia magica e si era messa ad urlare chiedendo chi fosse il responsabile di una tale stupidaggine.

Farlo nel bel mezzo di un gruppo di bambini di cinque anni non era stata però una buona idea.

Per sopprimere una possibile causa di reset sul nascere, Frisk riuscì a trasformare il tutto in un divertentissimo gioco di ruolo, ed i bambini se la stavano spassando anche più di prima.

Un po’ meno si stavano divertendo alcuni adulti che erano sulla lista di possibili perpetuatori del crimine.

Frisk era seduta a bere un po’ di quel “filtro avvelenato”, come era stato chiamato dai bambini, quando Sans venne ad avvertirla della partenza di Toriel.

-Grazie dell’informazione. Dirò ad Alphys e a Undyne che le saluta- Frisk gli sorrise, prendendo un sorso.

-Allora, che sta succedendo qui? La situazione sembra molto movimentata- Sans si sedette accanto a lei, osservando i ragazzini, mostri e umani, correre in giro ridacchiando e cercando qualche sospettato.

Era bello osservare che i sospetti stessi erano sia umani che mostri, aumentando la sensazione di eguaglianza tra le due specie che iniziava finalmente a sentirsi davvero.

-Io sono una volontaria per constatare i terribili effetti che il veleno ha dato al filtro, ed in questo modo i bambini potranno trovare il troll che lo ha avvelenato- spiegò Frisk ridacchiando.

-Allora, qualche sospetto?- chiese Sans, con le mani in tasca.

-Vuoi favorire e darmi anche la tua opinione?- propose Frisk, porgendogli il bicchiere.

-Nah, non mi pare molto educato ubriacarsi in una festa per bambini. Comunque credo che sia stato corretto da più persone- rifiutò Sans, cercando poi cambiare argomento.

Frisk capì tutti i significati nascosti di quella frase, ormai per lei Sans era un libro aperto di cui conosceva la trama ed i personaggi così bene da saperlo quasi a memoria prima ancora di leggerlo.

-Capisco- commentò -E’ anche vero però che non beviamo qualcosa insieme da più di un anno- provò ad insistere, un po’ tra sé.

-Credo di voler provare a diventare sobrio- concluse il discorso lui, prima di alzarsi e raggiungere Alphys per chiacchierare un po’.

Frisk rimase a bocca aperta.

Doveva sapere che quel giorno sarebbe arrivato, ma la sola idea la terrorizzava.

Cercò di calmare il battito del suo cuore.

Dopotutto Sans l’aveva detto un sacco di volte, nei vari reset, che voleva finirla, ma non era mai accaduto.

Certo, si erano allontanati, e Frisk capiva ed accettava i motivi che lo avevano spinto. Ma qualcosa c’era ancora, lei lo sentiva, e sapeva che Sans provava lo stesso.

Stava cercando in tutti i modi di rimediare, e Sans doveva capirlo.

Sospirò, ed una voce che veniva da dietro il divano la fece sobbalzare.

-Allora, cara, da quanto tempo andava avanti?- chiese, in un sussurro curioso.

-Mettaton? Ma che ci fai qui?- chiese Frisk, girandosi, imbarazzata.

-Mi nascondo ovviamente. Se Undyne sapesse che sono stato io a correggere il punch con dello scotch, mi distruggerebbe pezzo pezzo- rispose Mettaton, con semplicità -Allora, da quanto tempo andava avanti?- chiese poi, con tono da gossip.

Frisk arrossì.

-Siamo solo amici- disse, prendendo l’ultimo sorso dal bicchiere come a far cadere il discorso.

-Capisco, amici con benefici- commentò Mettaton sogghignando, e beccandosi una spruzzata di punch corretto in faccia -Ehi, sono pur sempre un robot- si lamentò poi, asciugandosi con il fodero del divano, ridacchiando malizioso.

Frisk tossì, per rimuovere ogni traccia di punch corretto dai polmoni.

-Ma cosa vai dicendo?!- chiese diventando più rossa dei capelli di Undyne.

Magari avessero avuto quel tipo di rapporto. Invece lei e Sans non avevano mai fatto nulla del genere. Nei reset in cui Frisk ne aveva avuto l’opportunità, era tornata sempre indietro prima di avere un’occasione concreta, anche se lei e Sans ne avevano parlato, alcune volte.

Solo il pensiero la imbarazzò parecchio, e la rattristò.

-Dai, lo hanno capito tutti. Alphy ha anche creato un gruppo su Overnet di sostenitori della vostra ship- commentò lui, spuntando maggiormente dal divano. -Non sai quante fanart e fanfiction sono comparse- 

Frisk non ce la faceva più a sentire quelle supposizioni che purtroppo non sarebbero mai state vere, e si alzò, per andare a buttare il bicchiere.

In un desiderio di vendetta lieve avvicinò Undyne, e le indicò il divano, dal quale la testa di Mettaton scomparve in un attimo.

-Traditrice!- le sembrò di vederlo sussurrare, ma secondo il suo modesto parere se lo meritava.

Stava per decidere di prendere un altro bicchiere ed affogare i suoi problemi nell’alcool quando una chiamata la riscosse.

-L’ospedale?- si chiese, confusa, prima di rispondere.

Se sua madre avesse voluto dirle qualcosa l’avrebbe chiamata, a meno che…

Impallidì, e rispose con le mani tremanti.

-Pronto?- chiese in un sussurro.

-Parlo con Frisk Dreemurr, il contatto di emergenza di Toriel Dreemurr?- chiese una voce professionale dall’altra parte della cornetta.

Frisk spalancò gli occhi, ed abbandonò velocemente la stanza, attirando l’attenzione di Sans, che la seguì.

-Si, si, sono io, è successo qualcosa?- chiese preoccupata, raggiungendo l’uscita.

-Mi duole informarla che Toriel Dreemurr è rimasta vittima di un grave incidente stradale. Abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarla ma… sarebbe il caso che lei venga subito qui, così da parlarle di persona- le disse la voce, con il tono che Frisk con il tempo aveva imparato ad associare alle notizie di lutto.

-Tutto bene? E’ successo qualcosa?- le chiese Sans, raggiungendola.

-Toriel è morta- sussurrò Frisk.

Sans rimase di sasso.

-Come… come è successo?- chiese, sconvolto.

-Un incidente- rispose lei, rimanendo quasi impassibile.

Ormai era quello il suo modo di reagire alle brutte notizie.

Sospirò.

-La prossima volta accompagnala- sussurrò poi a Sans, che spalancò gli occhi.

-Frisk, non farlo!- la supplicò.

Ormai era una prassi.

-Anzi, eviterò che prenda la strada per l’ospedale. Magari farò in modo che stia già lì- rifletté lei, pensando alle possibilità.

-Frisk!- cercò di attirare la sua attenzione Sans, prendendole con forza un braccio.

Sarebbe stato davvero bello se invece di avere quel discorso si trovassero dove Mettaton e il resto dei loro shipper li credevano.

Purtroppo non era così.

Frisk sospirò nuovamente.

-Posso evitarlo, e lo farò. Ma è l’ultimo reset, promesso- disse lei, con un sorriso incoraggiante.

Sans strinse la presa, e la spostò verso di sé, per guardarla negli occhi.

La sua espressione era la stessa comparsa sul volto di Flowey, poche ore prima.

-Non farlo- ripeté, in tono più duro.

-Sans, mi stai facendo male. Non tutti sono degli ossi duri come te- sussurrò lei, un po’ infastidita.

Il pulsante di reset le era apparso davanti. Ormai compariva con tantissima semplicità.

Ma Sans, tenendola così, le impediva di premerlo comodamente.

Lui la lasciò andare, ed abbassò lo sguardo.

-Frisk, se premi quel pulsante, è finita per sempre tra di noi, in tutti e per tutto- le disse, in un tono serio e con gli occhi senza pupille.

Un paio di lacrime uscirono, e lui le asciugò velocemente.

Frisk portò la mano al pulsante, decisa.

Sans le aveva fatto già questo ammonimento, ormai non lo prendeva più molto sul serio.

Premette il pulsante, e Sans alzò la testa, con l’occhio sinistro improvvisamente brillante.

-E’ una promessa, Frisk!- aggiunse, e lei lo guardò sconvolta.

-Cosa?- chiese, mentre il mondo iniziava a scomparire.

La ragazza sapeva quanto Sans odiasse promettere. Non le aveva mai promesso nulla e l’unica promessa di cui lei era a conoscenza era quella fatta a Toriel, ed era una promessa che davvero aveva cercato di tenere fino a quando non aveva più avuto scelta.

Se le aveva promesso questo, forse… forse quella volta faceva sul serio.

A Frisk vennero i sudori freddi, mentre tutto si faceva vuoto e confuso, mentre ai suoi piedi cominciava di nuovo a rivedere i fiori gialli dell’inizio delle rovine.

Ma chi era Sans per decidere per lei?

…E chi era lei, per decidere per tutti…

Reset

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Mi spiace, ma Frisk ha resettato tantissime volte, e ormai Sans, a ragione, non ne può più.

Le promesse di Sans è difficile che le rompa.

Chissà se Frisk finalmente capirà quanto fa male resettando…

E comunque scrivere la parte di Mettaton mi ha fatto troppo ridere xD

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e soprattutto vi abbia strappato un sorriso per cose tipo Mettaton o Papyrus, perché il prossimo… sarà lunghissimo (19 pagine circa)… e molto meno allegro.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Undertale / Vai alla pagina dell'autore: ChrisAndreini