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Autore: Carol2000    16/06/2016    1 recensioni
Mi rivenne in mente Trent, quel ragazzo che mi aveva colpita come un dardo...come poteva un mortale avere un aspetto tanto sovrannaturale?
I maschi del regno più o meno si assomigliavano tutti ed erano terribilmente seri, caratteristica che non sopportavo.
Inoltre erano ligi alle regole, tutto l'opposto rispetto a me: io non mi sarei fatta nessun problema ad infrangerle, probabilmente ero più diabolica che angelica.
SPOILER: il finale potrebbe non essere quello che vi aspettate.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Dawn, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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L'ennesimo omicidio commesso: sangue e morti dappertutto, come se giocare con le vite altrui li divertisse.
Ecco una cosa che non tolleravo degli uomini, il fatto che sottovalutassero il valore della loro esistenza.
Tuttavia, non toccava a me accompagnare quell'anima, in compenso lo fece un demone, poiché molto probabilmente quell'individuo si era comportato male in precedenza.
Planai verso la biblioteca, dove mi dirigevo ogni mattina per stare a contatto con tutti gli appassionati di cultura.
Migliaia di libri eran poggiati sugli scaffali, qualcuno più recente e altri più antichi.
Il mio sguardo fu attirato dalla sagoma snella di un ragazzo, più o meno sulla ventina.
Indossava abiti molto semplici e aveva un viso allungato, incorniciato da una massa di capelli corvini.
Mi posizionai di fronte a lui, in modo tale da poterlo vedere meglio.
Due grandi smeraldi erano le sue iridi, così profonde da potermi perdere al loro interno.
I suoi occhi scorrevano velocemente fra le pagine del libro, mentre un sorriso lievemente accennato compariva sul suo volto.
Stava leggendo orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, da quello che riuscivo a capire si trattava di un grande classico.
Era strano per un ragazzo della sua età passare il tempo in quel modo, di solito lì si incontravano solo persone mature o ragazzine in cerca di romanzi d'amore.
Percepii un'insolita sensazione all'altezza del petto, mentre le mie labbra si incurvavano in un sorriso ed ebbi una strana voglia di poterlo toccare, di poter sfiorare quella chioma scura e quella pelle chiara.
Non avevo mai incontrato un essere tanto bello, nemmeno nel regno, era qualcosa di indescrivibile.
"Trent, vieni via o si fa tardi!"
Strillò una ragazza, circa della sua età, con i capelli color castano chiaro e la pelle ambrata.
"Arrivo, Courtney".
Allora era così che si chiamava...Trent.
«ed è un gran bel nome».
Pensai.
Si alzò dalla sedia e ripose il libro nello scaffale, poi raggiunse la giovane e successivamente  abbandonarono il luogo.
Ancora una volta provai quella sensazione, ma questa volta era diverso, non era felicità.
Avrei tanto voluto strangolare quella Courtney e farle scomparire quel sorrisetto arrogante, ma poi scossi la testa e rammentai che non stava bene che un angelo pensasse cose simili.
Osservai ancora una volta tutto ciò che si trovava intorno a me: da quando quel giovane aveva lasciato la biblioteca, tutto era diventato stranamente noioso.
Aprii le mie grandi ali bianche e mi alzai in volo, passai attraverso il tetto e mi diressi altrove.
Il sole tramontava piano piano, lasciando spazio alla luna e il cielo era così rosso da ricordarmi i capelli di Izzy.
Scorsi una coda di cavallo bionda molto familiare: Bridgette era seduta su un tetto a contemplare il traffico di Toronto.
Aumentai la velocità e la raggiunsi, facendola quasi spaventare, poiché non si era nemmeno accorta della mia presenza.
"Ciao Gwen, come procede?"
"Bene...direi".
Inarcò un sopracciglio.
"Non mi sembri molto convinta, è successo qualcosa?"
Mi morsi il labbro e sospirai, poi accomodai accanto a lei.
"Poco fa ho provato un insolito fastidio proprio qui".
Affermai indicando il petto con la mano.
"Il problema è che non era qualcosa di buono, anzi...era una sorta di odio, come se quella persona possedesse un oggetto che in realtà mi appartiene".
La vidi pensarci sù un attimo.
"Ho capito di cosa parli: si chiama gelosia, ma è strano per un angelo...di solito è un sentimento tipico degli umani".
Affermò Bridgette pensierosa.
"Che cosa significa 'gelosia'?"
Domandai perplessa, sotto lo sguardo divertito del serafino.
"Una persona è gelosa quando ama qualcuno, ma quel qualcuno è già impegnato".
Annuii, forse ne avevo già sentito parlare in precedenza, ma non ero sicura di averla mai provata.
Dall'alto dell'edificio su cui mi trovavo, potevo osservare tutte le auto che si susseguivano freneticamente, mentre facevo dondolare i piedi.
"Ti sei innamorata di qualcuno?"
Pronunciò quelle parole come fossero arabo.
"Non credo proprio".
Risposi frettolosamente, ma del resto non avevo tutti i torti...come facevo a dire di amarlo, se lo avevo visto semplicemente una volta?
 
  
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