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Autore: blu992    16/06/2016    14 recensioni
[AU Tutti umani] [Famiglia Hale] [Text!Fic] [Direct Speech]
Stiles frequenta l'ultimo anno delle superiori e lo sceriffo gli chiede di fare da babysitter ai nipoti di Talia Hale.
Derek è un padre single, stressato.
Laura e Cora sono due sorelle premurose.
Il ritorno dalle vacanze è uno shock per tutti.
[Sterek. All the way.]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Sorpresa, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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18 Settembre  

 

(Ore 10:32) ~ Scuola 

 

“Dai, amico, oggi è giovedì. Solo domani e poi è sabato” 

Si, ma ora sai quale lezione abbiamo, Scottie?” 

“C'è letteratura inglese! Dai Stiles, andiamo dal bel professore” 

“Lyd-Lydia non trascinarmi così!” 

 

 

~ Aula di letteratura inglese 

 

 

“Allora, ho saputo che il professor Hale ha iniziato a parlarvi di Keats e che avete letto qualcosa. Credo che sia opportuno fargli proseguire la lezione. Abbiamo deciso di comune accordo che io lo aiuterò con la preparazione del materiale e sarà lui ad esporvelo in aula. In fondo anche lui è qui come voi per imparare” 

“Grazie, professor Fray. Per me possiamo anche cominciare” 

“Certo, se il signor Stilinski ci degna della sua attenzione. Cosa c'è di così strano sul suo quaderno?!” 

“Cosa? Nu-nulla professore! Una mosca morta 

“Troppe mosche in quest'aula, vero signor McCall? Su, Stilinski, la poesia che dovrà leggere oggi è a pagina ventiquattro” 

“Ho già letto quando lei non c'era l, professore” 

“E proprio perché non c'ero leggerai anche oggi. Il professor Hale ha scelto questa qui per la lezione di oggi. Avanti” 

“Va bene…Ventiquattro…Eccola… Percy Shelly, Il tempo che fu… 

 

Lo spettro di un morto che amai 

È il tempo che fu. 

La voce che più non udrai 

la speme che non avrai più 

l'amor che non spengesi mai 

fu il tempo che fu. 

Che sogni soavi, le sere 

del tempo che fu! 

Ma i dì fosse duolo o piacere, 

gettavano un'ombra, che tu 

volevi vederlo cadere 

quel tempo che fu. 

Rimpianto e rimorso ci adombra 

quel tempo che fu: 

è un tuo morticino ch'all'ombra 

tu vegli... e ciò ch'ami ora più 

non è che il ricordo, che l'ombra 

del tempo che fu. 

 

“Bene, lei legge le poesie come se leggesse un elenco della spesa Stilinski, professor Hale, gliele faccia leggere più spesso” 

“Sicuramente. Allora, signor Greenberg, mi parli di Percy Shelly…” 

 

 

(Ore 11:03) Mi dici che ti prende? SM 

(Ore 11:04) Hai davvero una mosca morta nel quaderno? SS 

(Ore 11:05) Briciole di patatine e cioccolata. Non mi sembrava opportuno dirlo a Fray. SS 

 

 

(Ore 20:43) -Casa Hale 

 

“Allora, Derek, come sono le tue classi?” 

“Ne ho solo una, mamma” 

E…?” 

“Piena di adolescenti” 

“Fino a qualche anno fa lo eri anche tu, tesoro. Sono simpatici? Intelligenti?” 

“Sono normali. Non sanno leggere le poesie” 

“Sei lì per insegnarglielo, no?” 

“Mh. Vado a dare la buonanotte ai bambini, poi esco” 

“Dove vai?” 

“Un collega mi ha invitato per una birra, non credo che farò tardi, però” 

“Bene, mi fa piacere che hai già qualche amico 

 

 

“Ehi, pesti, siete ancora svegli?” 

“Aspettavamo te!” “La storia, papà!” 

“Quale storia volete stasera?” 

Ieri ha scelto Simon, io ora voglio quella del brutto anatroccolo” 

“Ok, però mettetevi sotto le coperte” 

“Papà?” 

“Che c'è Dan?” 

Sabato ci porti al parco?” 

“Certo, ve l'ho promesso ieri” 

“Va bene, ora puoi leggere!” 

 

 

 

(Ore 21:15) ~Campo sportivo 

 

 

“Sei in anticipo” 

“Anche tu. Ho pensato di fare presto o non ti avrei trovato” 

“Ti avevo dato un orario” 

“Lo so. Campo sportivo, ventuno e trenta. Mi sono anticipato per sorprendere un mio probabile assassino” 

“Credevi che qualcuno volesse ucciderti e sei venuto lo stesso?” 

“Dovevo pur fare i miei complimenti ad un serial killer così fantasioso. L'invito al patibolo nascosto nel quaderno di fisica era molto originale” 

“Non potevo parlarti” 

“Lo so, lo so. Non ti siedi?” 

“No 

“Ok. Mi hai chiesto di venire qui. Cos'hai da dirmi, Derek?” 

“Hai diciotto anni” 

“Questo lo so” 

“Non ti chiami Danny” 

“Si, so anche questo” 

“Abbiamo scopato per dodici giorni” 

“Non mi pare che tu sia stato così sincero con me. Puoi davvero accusarmi? Eh?” 

“Non ero un adolescente, Stiles!” 

“Ok. Ok. Calmiamoci, non mi piace urlare. Ti chiedo ancora scusa, ero in vacanza, la mia prima vacanza e la mia prima occasione di fare qualcosa da solo. Papà aveva avuto quel biglietto non so nemmeno come e mi ha dato il permesso di andarci. Sono un adolescente, ok? Mi sono lasciato prendere la mano. La prima sera che siamo stati insieme mi hai chiesto la mia età dopo che l'avevamo già fatto. Due volte. E cosa dovevo dirti? Non ho l'età giusta per stare qui con te? Volevo rifarlo, cazzo. Non ho pensato. Ed è strano per me, il mio cervello lavora ininterrottamente! Perché ti ho mentito anche sul nome? Non ne ho idea! Le bugie sono uscite fuori da sole dopo la prima 

Ho due figli” 

“Lo so 

“Si, so che lo sai. Ho vent'otto anni, questo è vero” 

“Mh” 

“E sono il tuo professore” 

“Si, mi è parso di averlo capito” 

“E credo che dobbiamo dimenticarci quello che è successo” 

“Eh, no. Tu dimentica pure, io non voglio. Sono stato bene, mi sono divertito. Posso dirti che andrò avanti e che è stata un'avventura estiva, ma non che dimenticherò” 

“Ok, va bene. Ora vado, allora. Ci vediamo” 

“Ok, ciao” 

 

 

“DEREK! DEREK! ASPETTA!” 

Non correre, che c'è?” 

“Vol-volevo farti una domanda” 

“Dimmi” 

Anche tu hai avuto voglia di baciarmi per tutta la durata di questa conversazione?” 

“Stiles” 

“No, rispondimi solo. Io te lo posso dire che per me è stato così. In realtà mi succede anche a scuola, ma ora eravamo da soli ed era un po' diverso. E ho ricordato alcune cose e il mio cervello è partito come al solito e sto straparlando, vero?” 

“Si, lo stai facendo” 

“Ehi! Non ridere di me!” 

Sei ridicolo. Buonanotte, Stilinski” 

“EHI! NON MI HAI RISPOSTO! E NON SVENTOLARE QUELLA MANO COME SE FOSSI UNA MOSCA! SEI UNO STRONZO PROFESSOR HALE!” 

 

 

20 Settembre 

 

 

(Ore 11:43) ~ Parco di Beacon Hills 

 

 

“Uau papà, quanti bimbi!”  

“Non sei felice, Daniel?” 

“E se poi non ci fanno giocare?” 

“Voi chiedetelo con gentilezza e vi faranno giocare con loro di sicuro” 

“E se non sappiamo fare i loro giochi?” 

“I giochi sono uguali ovunque, dai va, Simon ti sta aspettando allo scivolo” 

Tu resti qui?” 

“Certo, vi guardo da lontano 

 

 

“Acqua! Acqua! Acqua!” “Bere, papà!” 

“Un attimo, un attimo. Ecco, prendete” 

“Ci-ci stanno un sacco di giochi!” 

“Hai visto? Subito vi hanno detto di si” 

“Si! E poi abbiamo corso un sacco!” 

“Si, questo lo vedo da quanto siete sudati” 

“Si! Simon ha la faccia tutta rossa!” 

“Pure tu la tieni rossa!” 

“Ce l'avete tutti e due, se correte di meno non suderete così tanto” 

Ma è bello giocare con la palla, papà!” 

“Lo so, la nonna non la penserà così quando vi laver-“ 

“STILES!” “STILES! STILES! SIAMO QUI!” 

 

 

 

“ODDIO! Ciao mostri!” 

“CIAO!” “NON TI VEDIAMO DA UN SACCO DI TEMPO!” 

È vero! Siete venuti a giocare?” 

“SI! CON ALTRI BIMBI!” “LUI È PAPÀ! PAPÀ LUI È STILES. STILES È FANTASTICO!” 

Si, mi è sembrato di capirlo. Ciao, Stiles” 

C-Salve, professore” 

“PERCHÉ PROFESSORE??” 

“Simon se urli ancora un po', nessuno sentirà più. Stiles mi chiama professore perché va a scuola dove lavoro” 

“Uaaaaau! Allora è vero che vai ancora a scuola!” 

“Si, Daniel, non ci credevi?” 

“Sai ancora che io sono Daniel! Io credevo che eri grande!” 

“Lo sono, ma non così tanto. Ed è ovvio che vi distinguo ancora, non mi sono mica dimenticato di voi, eh!” 

“Pure noi di te!” “Cosa tieni in quelle bustone?” 

“Simon! Cosa ti ho insegnato?” 

“Che non ci si impiccia…Scusa, Stiles” 

“Non ti preoccupare. Secondo te cosa c'è in queste buste?” 

“Mh. Giochi?” “Ma no! Ci tiene la pappa per i lupi!” 

Cosa?” 

“Storia lunga, D-Professore. E comunque non avete indovinato! Sono solo andato a fare la spesa. Tanta frutta e verdura!” 

“Bleaaa” “Se sei grande perché la compri? Il tuo papà ti fa ancora i broccoli?” 

“No, Dan, sono io che li cucino al mio papà perché così è sempre forte e non si ammala” 

“Pure papà dice che diventiamo forti, ma fanno schifo” 

“Simon!” 

“Ok, non fanno schifo, non si dice. Ma sono un po' brutti” 

“Mh, lo sai che hai ragione? Sono proprio bruttini. Ma lo sai che se li guardi bene sembrano delle personcine verdi con tanti capelli ricci e una testa con una forma strana?” 

“AHAHAHAHAHAHAH! È VERO!” 

“Quando li mangi la prossima volta, guardali bene!” 

“SI!” “Papà, possiamo prendere il gelato?” 

È quasi l'una, dovremmo andare a mang-“ 

“E DAIIIII!” “UNO PICCOLO, PAPIII!” 

“Dove lo prendo un gelato piccolo, secondo te?” 

“Ce l'ho io!” 

“Scusa?” 

“Ho comprato dei mini ghiaccioli perché sopra avevano delle faccine buffe disegnate, ma sono un sacco e se li porto a casa papà me li fa fuori tutti. Poi si stanno anche sciogliendo. Se per lei va bene glieli do” 

“Mh, ok, se sono piccoli” 

“Certo! Dove sono finiti… Eccoli! Uno a te… e uno a te!” 

IL MIO TIENE LA FACCIA CON LA LINGUACCIA!” “IL MIO GLI OCCHI A PALLA!” 

“Bambini, come si-“ 

“GRAZIE, STILES” 

“Prego, prego. Ora vi lascio, che ho altre cose che potrebbero scongelarsi, ci si vede, bambini! Buona giornata, professore” 

“CIAO!” “CIAO, CIAO!” 

Ciao, e grazie per i gelati” 

“Si figuri, è un piacere accontentare queste pesti! Ciao!” 

 

 

(Ore 13:09) Ho incontrato Derek e i suoi figli al parco. Non ho mai sudato così tanto. SS 

(Ore 13:12) E le due cose perché sono collegate? SM 

(Ore 13:15) Perché ero agitato, Scott. E poi era stupendo! Aveva una maglietta bianca, a mezze maniche. Lo abbracciava proprio! SS 

(Ore 113:17) Ricordi di averti detto di non volere dettagli. SM 

(Ore 13:20) Non volevi dettagli sulla vacanza. Ora mi serve qualcuno per sfogarmi e tu sei il mio migliore amico. SS 

(Ore 13:22) E allora? Questo incontro? SM 

 

 

(Ore 14:56) ~ Villa Hale 

 

 

“E nonna lui ci ha pure dato il gelato!” 

“Davvero? Ed era buono?” 

“Un sacco! E lui già sapeva chi era papà!” 

“Ah si? Già lo conoscevi, Der?” 

È nella mia classe” 

“Oh davvero? Che coincidenza! E com'è? È bravo?” 

“Un incapace” 

“Papà! Stiles non è incapace! Cosa significa?” 

“Significa che non è bravo con le poesie, Simon” 

“Ma…e tu non gliele puoi imparare?” 

“Insegnare. E si, ci provo” 

“E…e lui poi studia? Li fa i compiti dei grandi?” 

“Si, li fa. E li dovete fare anche voi quelli per lunedì” 

“Non possiamo guardare prima Il re leone con zia Cora?” 

“No, perché anche lei deve studiare. Quando finite, potrete” 

“E va beeene..” 




Buon fine settimana!

   
 
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