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Autore: eleonora_91    15/04/2009    4 recensioni
Sakura incontra di nuovo Sasuke e conosce il team Hebi.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il team di Sasuke.                                                                                                                                                               Sakura era stesa  a terra, svenuta e inerte. La pioggia batteva ticchettante sopra il suo corpo sfinito. Poi ad un certo punto un ragazzo si avvicinò.                                                                                                                                     “Suigetsu? Suigetsu che fai? Chi è quella?” echeggiò la voce di Karin da lontano. Il team Hebi si era diviso per ispezionare la zona e verificare se Itachi Uchiha fosse già passato di lì, poi Karin dopo aver ispezionato la sua parte era andata a cercare gli altri.                                                                                                                                                A  quanto pare Suigetsu stava controllando un corpo. Appena lei si avvicinò disse”E ancora viva. E solo svenuta e non ha più forze. Comunque io le avevo detto che c’era un albero davanti a lei”. “Non capisco Siugetsu! Ti stai riferendo a sta qua?” e indicò Sakura stesa a terra. In quel mentre li raggiunse anche Juugo che sentendo Suigetsu decise di prenderla in braccio. “E davvero carina” disse. “Ma chi quello sgorbio?” fece Karin scocciata.                                                                                                                                                                                “Non è che siamo gelose Karin?” la provocò Suigetsu, “Tu sta zitto cretino!” lo zittì. Poi arrivò Sasuke e fu silenzio assoluto. “Allora che state facendo tutti imbambolati qui? Su andiam… eh?”. Sakura? , pensò. Juugo disse”Senti Sasuke se la lasciamo qui potrebbe morire… che facciamo?”poi continuò Karin “Ma sì lasciamola qui e prendiamoci vestiti armi e quant’altro!!”.                                                                                                                      “Juugo portala in spalla, andiamo” disse freddo Sasuke.                                                                                                “Uff !” sbuffò Karin. Pioveva, anzi tuonava. Il team si fermò in una baita nascosta dal bosco. Appena arrivarono Sasuke andò a dormire ma prima intimò a Juugo di fare la guardia a Sakura e agli altri due di dormire anche loro per essere in forze la mattinata successiva.                                                                                                                     “Sasuke era strano quando ha visto quella ragazza oggi, non ti pare?” domandò curioso Suigetsu, “Già…” rispose nervosa Karin che pensava, quella non si è ancora svegliata e già mi sta antipatica!. “Chissà che aveva… vabbè…io dormo” sbadigliò Siugetsu. Alcune ore dopo… .                                                                                                          “Waaah! Che male alla testa! Ma dove sono e.. chi è quello?” si chiese Sakura appena sveglia, “Ah, allora ti sei svegliata” disse la voce del ninja che le stava facendo la guardia. “Tu chi sei?”. Aveva un espressione strana poi ,improvvisamente , delle macchioline nere familiari lo iniziarono a invadere in metà parte del corpo.                       Lui sibilò “Devo uccidere…,ho bisogno di uccidere, uccidere…” sembrava preso da un raptus. Poi si alzò. “Ma quello è…è…” ragionava Sakura dalla paura, poi l’energumeno staccò una gamba da un tavolo li nella stanza in cui erano e lo lanciò vicino al letto di Sakura.                                                                                                                        “IL SEGNO MALEDETTO!”le venne in mente come un colpo di genio. In quel momento entrò nella stanza Sasuke che , avendo sentito il rumore, aveva immaginato la situazione. Attivò subito lo sharingan e con un solo colpo calmò Juugo, che, appena ripreso disse “Scusami, scusami… a volte perdo il controllo” rivolto a Sakura.                                                                                                                                                                               Ella intanto pensava, ma che ci fa qui Sasuke? E chi sono questi tizi?. Lui si presentò, “Piacere Juugo” e lei, “Pia-piacere Sakura”. “Che bel nome”disse Juugo. Sakura si scambiò un enigmatica e misteriosa occhiata con Sasuke poi riprese il discorso con Juugo. “Pensavo stessi dormendo..” disse la ragazza e la porta sbatté alle loro spalle. Sasuke andò nella sala principale dove trovò Karin e Suigetsu in un profondo sonno così ritornò anch’egli in camera.                                                                                                                                                                             Sakura e Juugo rimasero a parlare e a sbadigliare per circa un oretta poi Sakura iniziò a preparare il necessario per ripartire, ormai erano le sei di mattina. Lei e Juugo giunsero nella sala principale dove li accolse un appena sveglia Karin e un addormentato Suigetsu.                                                                                                                                  “Juugo, questi chi sono? Gli altri due membri del team?”. Karin vedendo arrivare i due ragazzi pensò, Oh no! Ancora quella stupida! Poi li accolse con un ciao stentoreo. “Sakura lei è Karin, e questo a suo fianco è Suigetsu”presentò Juugo, “Piacere”. Karin rispose con un “Piacere” forzato. “Suigetsu? Mi sa che è stato lui che mi aveva avvertito dell’albero” disse Sakura intanto Karin pensò Ih ih ih e tu ci sei andata pure a sbattere contro, che scemo Suigetsu non avrebbe dovuto dirti niente.                                                                                                     “Sakura, mi hai detto che tu conoscevi già Sasuke vero?” domandò Juugo, “Si in effetti io e lui ci conosciamo. Eravamo in squadra insieme tre anni fa, al villaggio della foglia.” Spiegò lei. “Si e mi sembra che ci fosse anche la Forza Portante con voi” lui pensò, “Si, si chiama Naruto”. Karin intanto stava pensando, E così anche lo sgorbio conosceva già Sasuke eh? Dannazione, spero non interferisca nei piani!. “Karin? Karin, tu non dici niente?” domandò Juugo, “No, sono ancora un po’ assonnata” mentì lei.                                                                                                                                                                                                                      “Waah! Che è tutto sto borbottio? Stavo dormendo…” disse Suigetsu svegliandosi, Suigetsu, guarda chi c’è?” gli disse Juugo, “Ah la ragazza! Ciao, piacere io sono Suigetsu…tu?” si presentò, “Si lo so già. Me l’ha detto lui. Piacere io sono Sakura.” disse Sakura. “Uhh…speriamo che tu sia più simpatica di questa rogna qui…” disse tranquillamente Suigetsu, “ROGNA A CHI?” tuonò furibonda Karin. Karin iniziò a inseguire Suigetsu per tutta la stanza “Eh eh eh…”rise Sakura notando la situazione molto simile a quella tra lei e Naruto.                                                          “Hai visto? Ride! Lo dicevo che era più simpatica di te…”, SBANG!. Uno schiaffo lo colpì in pieno volto, “Oh, su Karina non mi dire che non sopporti che qualcuno sia più simpatico di te!” scherzò lui, “Non sopporto TE!” urlò lei. E quella, pensò. “Bene ragazzi. Per me è l’ora di andare. Il mio gruppo mi starà cercando da ieri sera.” disse improvvisamente Sakura, “Prima devi avvertire Sasuke” affermò Suigetsu, “E uguale, che vada pure!” disse Karin.                                                                                                                                                                                            Così Sakura salutò il gruppetto, prese le sue cose e si avviò versò l’uscita che le avevano indicato. Sakura procedeva lungo un piccolo corridoio che collegava le altre stanze con la sala principale poi ad un certo punto notò Sasuke che veniva in direzione opposta alla sua. I due rimasero immobili per qualche attimo in silenzio, squadrandosi poi si passarono accanto senza dirsi nulla.                                                                                                                                 Poi Sakura si fermò di nuovo e pensò, Che stupida che sono a pensare che dopo tre anni fosse cambiato qualcosa tra di noi, sono proprio una stupida. Poi alzò la voce e mano a mano che parlò le scesero calde lacrime ”Sasuke mi hai sempre odiato, vero? Solo ora mi posso accorgere che tu mi hai sempre evitato”, Sasuke si girò fissandola concentrato.                                                                                                                                                                         “Perché non dici mai niente? Sono sempre stata una seccatura per te”. Sasuke attese qualche secondo poi disse ”Sakura, alcune volte le parole sono inutili. E non c’è bisogno che io ti spieghi il modo in cui ti tratto… se tu non l’hai capito poi…”. Sasuke scattò avanti improvvisamente, quasi correndo. Sakura urlò “ASPETTA SASUKE!”.                                                                                                                                                                                                  In un attimo Sasuke fu davanti a lei a pochi centimetri di distanza dalla sua testa. Le cinse le spalle con un braccio e la baciò sulle labbra mentre lei appoggiava le sue mani sul petto di lui. Sasuke poi appoggiò il viso su una spalla di lei, appena vicino al collo e mentre le guance di lei arrossirono violentemente lui le chiese “Ora servono parole?”. Attese poi riprese “Per favore Sakura, dimenticami.”. Lei lo abbracciò calorosamente.                                                                                                                                                                                                  Poi Sasuke la colpì alla nuca di modo da farla svenire, come aveva fatto quella volta quando era fuggito da Konoha. Così la sorresse. Poi notò Juugo un po’ più lontano che lo fissava sorpreso. “Juugo cosa stai facendo li impalato? Non ti avevo notato, da quant’è che sei li?” domandò.           Lui rispose “Non molto. …Ma sono sorpreso! Mi hai fatto pensare che forse nel tuo cuore c’è qualcosa di più forte dell’odio!”sorrise.                                                                                                                                                                                          “Non mi importa cosa pensi, la sola cosa che mi importa è raggiungere la mia vendetta!”affermò rude con sguardo cruccio. Poi riprese “Sarà meglio che tu e gli altri vi riposiate ancora un po’ fintanto che io riporto lei indietro… perché quando ritornerò riprenderemo la caccia a Itachi! Non c’è tempo per giocare!Lei occuperebbe solo spazio qui!” ordinò. Sasuke mise Sakura in un punto dove era sicuro Naruto e Sai, il nuovo compagno che lo sostituiva, l’avrebbero ritrovata.                                                                                                                                                            E così infatti fu, Sakura  rientrò al villaggio a sera inoltrata assieme a Naruto e Sai che non facevano altro che chiederle come stava e cos’era successo. Poi ritornarono alle loro case. Lei però doveva assolutamente riferire alla sua maestra cos’era successo anche se era tardi; era troppo importante.      A Naruto e a Sai aveva raccontato che si era rifugiata una grotta li vicino e che si era cercata di curare al meglio per non preoccuparli. Così bussò alla porta dell’ufficio di Tsunade che erano quasi le dieci e mezza e la voce stanca di Shizune rispose di entrare.                                                                                                                                                                                    Non appena Tsunade la vide pensò subito che era qualcosa di importante; Sakura non l’avrebbe mai disturbata a quell’ora. “Dimmi” disse preoccupata. “Maestra… non è che non mi fidi di Shizune è che stavolta vorrei parlare con lei sola se non le spiace.” chiese cortesemente Sakura. “Shizune vai pure” ordinò pronta Tsunade ed ella fece un segno di assenso e si chiuse la porta alle spalle. “Maestra… ho rincontrato Sasuke Uchiha.”cominciò, “Ti ascolto”. Così Sakura le spiegò dell’incidente, dov’era era stata  e del team di Sasuke chiamato Hebi a sentir Juugo,”Maestra non le posso dire dove si trova il posto perché ero svenuta sia quando mi hanno portato lì all’andata che al ritorno”.                                                                                                                                                                                             “Fa’ nulla. Ma le informazioni che mi hai dato sono davvero preziose”.  Sakura pensò, probabilmente Sasuke mi ha colpito per non farmi vedere dove si trovava il posto in cui ci siamo rifugiati. “Maestra uno di loro Juugo mi ha detto che Sasuke ha riunito questo gruppo per aver un supporto se ci fosse qualcuno che intralciasse la sua battaglia decisiva con Itachi.”,” Bene”sentenziò Tsunade,”Altro?”. Sakura rimase in silenzio, nervosa. “Nient’altro maestra.” Rispose pronta Sakura. “Sakura… ti vedo nervosa e agitata, …c’è qualcos’altro che mi vuoi dire?” le domandò Tsunade attenta e preoccupata, “No Maestra… “, “Sicura?”.                                                                                     Sakura arrossì violentemente. “Perché arrossisci ora?” le chiese sospettosa, “Ehm… “deglutì “Sasuke Uchiha mi ha baciato”. Tsunade fece una risatina “Ahh! Sakura! Mica ti devi imbarazzare a dirmelo”. Ancora rossa in viso Sakura chiese a Tsunade ”Maestra, le chiedo un favore.             Potrebbe evitare di farlo sapere a Naruto, Kakashi e il capitano Yamato?”, “Su Kakashi e Yamato non te lo posso promettere perché dovrò spiegargli del team di Sasuke , ma rinuncerò ai particolari tranquilla. Ma su Naruto te lo prometto.” Sakura arrossì di nuovo vivacemente poi rispose garbatamente ”Grazie, buonanotte” e Tsunade “Buonanotte… mia piccola Sakura” quando ormai la giovane ninja si era chiusa la porta alle spalle.                      

    

                     

  
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