Il
team di Sasuke.
Sakura
era stesa a terra,
svenuta e inerte. La pioggia batteva
ticchettante sopra il suo corpo sfinito. Poi ad un certo punto un
ragazzo si
avvicinò.
“Suigetsu? Suigetsu che fai?
Chi
è quella?” echeggiò la voce di Karin da
lontano. Il team Hebi si era diviso per
ispezionare la zona e verificare se Itachi Uchiha fosse già
passato di lì, poi
Karin dopo aver ispezionato la sua parte era andata a cercare gli
altri.
A quanto
pare Suigetsu stava controllando un
corpo. Appena lei si avvicinò disse”E ancora viva.
E solo svenuta e non ha più
forze. Comunque io le avevo detto che c’era un albero davanti
a lei”. “Non
capisco Siugetsu! Ti stai riferendo a sta qua?” e
indicò Sakura stesa a terra. In
quel mentre
li raggiunse anche Juugo che sentendo Suigetsu decise di prenderla in
braccio.
“E davvero carina” disse. “Ma chi quello
sgorbio?” fece Karin scocciata.
“Non
è
che siamo gelose Karin?” la provocò Suigetsu,
“Tu sta zitto cretino!” lo zittì.
Poi arrivò Sasuke e fu silenzio assoluto. “Allora
che state facendo tutti
imbambolati qui? Su andiam… eh?”. Sakura? ,
pensò. Juugo disse”Senti Sasuke se
la lasciamo qui potrebbe morire… che facciamo?”poi
continuò Karin “Ma sì
lasciamola qui e prendiamoci vestiti armi e
quant’altro!!”.
“Juugo
portala in
spalla, andiamo” disse freddo Sasuke.
“Uff
!” sbuffò Karin. Pioveva, anzi tuonava.
Il team si fermò in una baita nascosta dal bosco. Appena
arrivarono Sasuke andò
a dormire ma prima intimò a Juugo di fare la guardia a
Sakura e agli altri due
di dormire anche loro per essere in forze la mattinata successiva.
“Sasuke
era strano quando ha visto quella
ragazza oggi, non ti pare?” domandò curioso
Suigetsu, “Già…” rispose
nervosa
Karin che pensava, quella non si è ancora svegliata e
già mi sta antipatica!.
“Chissà che aveva…
vabbè…io dormo” sbadigliò
Siugetsu. Alcune ore dopo… .
“Waaah!
Che male alla testa! Ma dove sono e..
chi è quello?” si chiese Sakura appena sveglia,
“Ah, allora ti sei svegliata”
disse la voce del ninja che le stava facendo la guardia. “Tu
chi sei?”. Aveva
un espressione strana poi ,improvvisamente , delle macchioline nere
familiari
lo iniziarono a invadere in metà parte del corpo.
Lui
sibilò “Devo uccidere…,ho bisogno di
uccidere, uccidere…” sembrava preso da un
raptus. Poi si alzò. “Ma quello
è…è…” ragionava
Sakura dalla paura, poi
l’energumeno staccò una gamba da un tavolo li
nella stanza in cui erano e lo
lanciò vicino al letto di Sakura.
“IL SEGNO MALEDETTO!”le venne in mente
come un
colpo di genio. In quel momento entrò nella stanza Sasuke
che , avendo sentito
il rumore, aveva immaginato la situazione. Attivò subito lo
sharingan e con un
solo colpo calmò Juugo, che, appena ripreso disse
“Scusami, scusami… a volte
perdo il controllo” rivolto a Sakura.
Ella intanto pensava, ma che ci
fa qui Sasuke? E chi sono questi tizi?. Lui si presentò,
“Piacere Juugo” e lei,
“Pia-piacere Sakura”. “Che bel
nome”disse Juugo. Sakura si scambiò un
enigmatica e misteriosa occhiata con Sasuke poi riprese il discorso con
Juugo. “Pensavo
stessi dormendo..” disse la ragazza e la porta
sbatté alle loro spalle. Sasuke
andò nella sala principale dove trovò Karin e
Suigetsu in un profondo sonno
così ritornò anch’egli in camera.
Sakura
e Juugo rimasero a
parlare e a sbadigliare per circa un oretta poi Sakura
iniziò a preparare il
necessario per ripartire, ormai erano le sei di mattina. Lei e Juugo
giunsero
nella sala principale dove li accolse un appena sveglia Karin e un
addormentato
Suigetsu.
“Juugo,
questi chi sono? Gli altri due membri
del team?”. Karin vedendo arrivare i due ragazzi
pensò, Oh no! Ancora quella
stupida! Poi li accolse con un ciao stentoreo. “Sakura lei
è Karin, e questo a
suo fianco è Suigetsu”presentò Juugo,
“Piacere”. Karin rispose con un
“Piacere”
forzato. “Suigetsu? Mi sa che è stato lui che mi
aveva avvertito dell’albero”
disse Sakura intanto Karin pensò Ih ih ih e tu ci sei andata
pure a sbattere
contro, che scemo Suigetsu non avrebbe dovuto dirti niente.
“Sakura,
mi hai detto che tu conoscevi già
Sasuke vero?” domandò Juugo, “Si in
effetti io e lui ci conosciamo. Eravamo in
squadra insieme tre anni fa, al villaggio della foglia.”
Spiegò lei. “Si e mi
sembra che ci fosse anche la Forza Portante con voi” lui
pensò, “Si, si chiama
Naruto”. Karin intanto stava pensando, E così
anche lo sgorbio conosceva già
Sasuke eh? Dannazione, spero non interferisca nei piani!.
“Karin? Karin, tu non
dici niente?” domandò Juugo, “No, sono
ancora un po’ assonnata” mentì lei. “Waah!
Che è tutto sto borbottio? Stavo
dormendo…” disse Suigetsu svegliandosi,
Suigetsu, guarda chi c’è?” gli disse
Juugo, “Ah la ragazza! Ciao, piacere io
sono Suigetsu…tu?” si presentò,
“Si lo so già. Me l’ha detto lui.
Piacere io
sono Sakura.” disse Sakura.
“Uhh…speriamo che tu sia più simpatica
di questa
rogna qui…” disse tranquillamente Suigetsu,
“ROGNA A CHI?” tuonò furibonda
Karin. Karin iniziò a inseguire Suigetsu per tutta la stanza
“Eh eh eh…”rise
Sakura notando la situazione molto simile a quella tra lei e Naruto.
“Hai
visto? Ride! Lo dicevo che era più simpatica di
te…”, SBANG!. Uno schiaffo lo
colpì in pieno volto, “Oh, su Karina non mi dire
che non sopporti che qualcuno
sia più simpatico di te!” scherzò lui,
“Non sopporto TE!” urlò lei. E quella,
pensò. “Bene ragazzi. Per me è
l’ora di andare. Il mio gruppo mi starà cercando
da ieri sera.” disse improvvisamente Sakura, “Prima
devi avvertire Sasuke”
affermò Suigetsu, “E uguale, che vada
pure!” disse Karin.
Così
Sakura
salutò il gruppetto, prese le sue cose e si avviò
versò l’uscita che le avevano
indicato. Sakura procedeva lungo un piccolo corridoio che collegava le
altre
stanze con la sala principale poi ad un certo punto notò
Sasuke che veniva in
direzione opposta alla sua. I due rimasero immobili per qualche attimo
in
silenzio, squadrandosi poi si passarono accanto senza dirsi nulla.
Poi
Sakura si fermò di nuovo e pensò, Che stupida che
sono a pensare che dopo tre
anni fosse cambiato qualcosa tra di noi, sono proprio una stupida. Poi
alzò la
voce e mano a mano che parlò le scesero calde lacrime
”Sasuke mi hai sempre
odiato, vero? Solo ora mi posso accorgere che tu mi hai sempre
evitato”, Sasuke
si girò fissandola concentrato.
“Perché non
dici mai niente? Sono
sempre stata una seccatura per te”. Sasuke attese qualche
secondo poi disse
”Sakura, alcune volte le parole sono inutili. E non
c’è bisogno che io ti
spieghi il modo in cui ti tratto… se tu non l’hai
capito poi…”. Sasuke scattò
avanti improvvisamente, quasi correndo. Sakura urlò
“ASPETTA SASUKE!”.
In
un attimo Sasuke fu davanti a lei a pochi centimetri di distanza dalla
sua
testa. Le cinse le spalle con un braccio e la baciò sulle
labbra mentre lei
appoggiava le sue mani sul petto di lui. Sasuke poi appoggiò
il viso su una
spalla di lei, appena vicino al collo e mentre le guance di lei
arrossirono
violentemente lui le chiese “Ora servono parole?”.
Attese poi riprese “Per
favore Sakura, dimenticami.”. Lei lo abbracciò
calorosamente.
Poi
Sasuke la colpì alla nuca di modo da farla svenire, come
aveva fatto quella
volta quando era fuggito da Konoha. Così la sorresse. Poi
notò Juugo un po’ più
lontano che lo fissava sorpreso. “Juugo cosa stai facendo li
impalato? Non ti
avevo notato, da quant’è che sei li?”
domandò. Lui
rispose “Non molto. …Ma sono
sorpreso! Mi hai fatto pensare che forse nel tuo cuore
c’è qualcosa di più
forte dell’odio!”sorrise.
“Non mi importa cosa pensi, la sola
cosa che
mi importa è raggiungere la mia
vendetta!”affermò rude con sguardo cruccio. Poi
riprese “Sarà meglio che tu e gli altri vi
riposiate ancora un po’ fintanto che
io riporto lei indietro… perché quando
ritornerò riprenderemo la caccia a
Itachi! Non c’è tempo per giocare!Lei occuperebbe
solo spazio qui!” ordinò.
Sasuke mise Sakura in un punto dove era sicuro Naruto e Sai, il nuovo
compagno
che lo sostituiva, l’avrebbero ritrovata.
E così infatti fu, Sakura rientrò al
villaggio a sera inoltrata assieme
a Naruto e Sai che non facevano altro che chiederle come stava e
cos’era
successo. Poi ritornarono alle loro case. Lei però doveva
assolutamente
riferire alla sua maestra cos’era successo anche se era
tardi; era troppo
importante. A Naruto e a Sai aveva
raccontato che si era
rifugiata una grotta li vicino e che si era cercata di curare al meglio
per non
preoccuparli. Così bussò alla porta
dell’ufficio di Tsunade che erano quasi le
dieci e mezza e la voce stanca di Shizune rispose di entrare.
Non
appena Tsunade la vide pensò subito che era qualcosa di
importante; Sakura non
l’avrebbe mai disturbata a quell’ora.
“Dimmi” disse preoccupata.
“Maestra… non
è che non mi fidi di Shizune è che stavolta
vorrei parlare con lei sola se non
le spiace.” chiese cortesemente Sakura. “Shizune
vai pure” ordinò pronta
Tsunade ed ella fece un segno di assenso e si chiuse la porta alle
spalle.
“Maestra… ho rincontrato Sasuke
Uchiha.”cominciò, “Ti
ascolto”. Così Sakura le
spiegò dell’incidente, dov’era era stata
e del team di Sasuke chiamato Hebi a sentir
Juugo,”Maestra non le posso
dire dove si trova il posto perché ero svenuta sia quando mi
hanno portato lì
all’andata che al ritorno”.
“Fa’
nulla. Ma le informazioni che mi hai dato sono davvero
preziose”. Sakura
pensò, probabilmente Sasuke mi ha
colpito per non farmi vedere dove si trovava il posto in cui ci siamo
rifugiati.
“Maestra uno di loro Juugo mi ha detto che Sasuke ha riunito
questo gruppo per
aver un supporto se ci fosse qualcuno che intralciasse la sua battaglia
decisiva con Itachi.”,”
Bene”sentenziò
Tsunade,”Altro?”. Sakura rimase in
silenzio, nervosa. “Nient’altro maestra.”
Rispose pronta Sakura. “Sakura… ti
vedo nervosa e agitata, …c’è
qualcos’altro che mi vuoi dire?” le
domandò
Tsunade attenta e preoccupata, “No Maestra…
“, “Sicura?”.
Sakura
arrossì violentemente. “Perché
arrossisci ora?” le chiese sospettosa,
“Ehm…
“deglutì “Sasuke Uchiha mi ha
baciato”. Tsunade fece una risatina “Ahh! Sakura!
Mica ti devi imbarazzare a dirmelo”. Ancora rossa in viso
Sakura chiese a
Tsunade ”Maestra, le chiedo un favore.
Potrebbe
evitare di farlo sapere a Naruto,
Kakashi e il capitano Yamato?”, “Su Kakashi e
Yamato non te lo posso promettere
perché dovrò spiegargli del team di Sasuke , ma
rinuncerò ai particolari
tranquilla. Ma su Naruto te lo prometto.” Sakura
arrossì di nuovo vivacemente
poi rispose garbatamente ”Grazie, buonanotte” e
Tsunade “Buonanotte… mia
piccola Sakura” quando ormai la giovane ninja si era chiusa
la porta alle
spalle.