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Autore: BeJames    16/06/2016    6 recensioni
«Che cosa ci fate qui?».
Nami rimase immobile a guardare la figura del loro compagno: vestito in abiti eleganti e con addosso un lungo cappotto nero, aveva uno sguardo che la navigatrice non avrebbe mai pensato di potergli vedere in viso, specialmente se rivolto a lei.
Freddo, distaccato. Il cuoco la fissava dall'alto al basso con le braccia conserte come se stesse buttando l'occhio ad un piccolo essere fastidioso.
«S-Sanji-kun...», boccheggiò lei.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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«E' lo stesso sguardo»

 

 

«Che cosa ci fate qui?».
Nami rimase immobile a guardare la figura del loro compagno: vestito in abiti eleganti e con addosso un lungo cappotto nero, aveva uno sguardo che la navigatrice non avrebbe mai pensato di potergli vedere in viso, specialmente se rivolto a lei.
Freddo, distaccato. Il cuoco la fissava dall'alto al basso con le braccia conserte come se stesse buttando l'occhio ad un piccolo essere fastidioso.
«S-Sanji-kun...», boccheggiò lei.
Pudding li aveva guidati al luogo dove potevano incontrarlo e, sebbene lei non si fidasse, non li aveva ingannati… Finalmente Sanji era davanti a loro! Perché le cose stavano andando in quella direzione, allora?
«Come sarebbe a dire 'cosa ci fate qui'?!», intervenne Luffy, alzando la voce. «Siamo venuti a prenderti!».
Sanji si lasciò scappare un ghigno, portandosi una mano alla bocca per coprire la risata. «Voi? Sareste venuti a prendere me?».
«Sì, Sanji! Noi siamo i tuoi compagni!», urlò Chopper, sbucando da dietro la gamba di Brook.
«Non potevamo lasciarti nei guai!», disse a sua volta anche lo scheletro.
A quel punto, il ghigno soffocato di Sanji era diventato una vera e propria risata; una risata amara e appuntita, molto diversa da quella che Nami aveva sentito tante volte e che ricordava fin troppo bene. «Voi, povere nullità, vorreste che io, un Vinsmoke, tornassi su quella stupida nave a giocare ai pirati?!».
«Sanji-kun, smettila!», urlò improvvisamente lei, facendosi avanti. «Stai esagerando!».
Il cuoco smise improvvisamente di ridere, rivolgendole uno sguardo che la fece sussultare; era odio puro, quello che vedeva nei suoi occhi. «Stai zitta».
«Chi è quella donna, Sanji?», gli chiese Yonji, il fratello che avevano incontrato mentre navigavano verso Cake Island.
«Nessuno», rispose il cuoco fin troppo in fretta.
«Sicuro? A me non sembra», si fece avanti Ichiji.
«Oh, oh… Sarebbe un problema se fosse una donna a cui sei particolarmente legato. Mi dispiacerebbe uccidere una ragazza così bella».
«NO!», scattò Sanji, facendo trapelare per un attimo un velo di paura. «No, Niji, come ti viene in mente?! E' solo una sporca ladra che ho ingannato per tre anni».
Nami rimase immobile, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Come poteva essere? Tutto l'amore che Sanji le aveva riversato addosso per tre anni, tutto quell'amore quasi fastidioso… Era tutta una bugia?
«Sanji-kun… Non ci credo...».
«Credici, invece». Le disse il cuoco, sorridendole maligno. «Volevo solo portarti a letto, ma non ci sono riuscito… Pensavo fosse stato un peccato, ma alla fin fine ci ho guadagnato».
«TU STAI MENTENDO!», urlò per l'ennesima volta Nami, notando solo dopo i due fratelli maggiori di Sanji che iniziavano ad estrarre le armi.
«Luffy», chiamò ad un tratto Sanji, volgendo lo sguardo al capitano. «Devi portare via questa donna».
Nami stava per parlare, ma il capitano la bloccò con un gesto della mano, continuando a scrutare Sanji in modo maledettamente serio.
«Devi portarla il più lontano possibile, capito? Mi infastidisce».
Luffy continuò a guardarlo immobile e fisso e Sanji fece lo stesso, come se le loro menti stessero comunicando.
«Il più lontano possibile», disse un'ultima volta Sanji, prima di voltarsi e allontanarsi insieme ai suoi fratelli.
Luffy afferrò Nami e se la mise in spalla, incamminandosi verso la nave e ordinando a Brook, Chopper e Carrot di fare lo stesso. Il cuoco gli diede un'ultima occhiata, tirando un sospiro di sollievo e sorridendo appena.
«Lasciami, Luffy! Cosa credi di fare?!», si ribellò Nami, iniziando a scalciare.
Quando furono abbastanza lontano il capitano la rimise a terra, abbassando il cappello di paglia sugli occhi.
«Si può sapere cosa ti è preso?!».
«E' lo stesso sguardo», disse il capitano, quasi sussurrando.
Nami lo fissò confusa.
«Aveva lo stesso sguardo di quando eravamo a Drum e ti stavamo portando dalla dottoressa. Sanji mi intimò di non combattere perché avevo te sulle spalle e la priorità era proteggerti… Mi ha guardato allo stesso modo, Nami».
La navigatrice rimase immobile, come in una bolla senza suoni.
Devi portarla il più lontano possibile, capito?
Le lacrime ricominciarono a sgorgare senza che lei potesse controllarle, e il motivo era uno solo...
Mi dispiace, Nami-san.
...Per l'ennesima volta, e senza che lei se ne accorgesse, Sanji l'aveva protetta. 

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NdA. Ciao a tutti! :3 Ho avuto l'idea per questa one shot oggi a pranzo e ho dovuto scriverla il prima possibile! Mi sono chiesta come sarebbe potuto andare l'incontro tra Sanji e i suoi compagni e, non so perchè, ho idea che lui possa mentire per proteggerli... Riguardo al famoso 'sguardo' di cui parlo, invece, intendo il modo in cui Sanji guarda Luffy quando gli dice che non deve combattere perchè Nami è sulle sue spalle e ne ha la responsabilità, a Drum! Ho sempre adorato l'espressione del cuoco in quel frangente, quindi ho pensato di ritirarla in ballo *^* E niente, direi che è tutto! Un bacione! :3

Ps. Per chi la seguisse, ho aggiornato anche la mia long, "SAO - sei pronto a combattere?"! ^^

   
 
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