Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Seira Katsuto    16/06/2016    1 recensioni
In un piccolo villaggio nel Nuovo Mondo viveva una giovane ragazza dai capelli dorati e dagli splendidi occhi azzurri.
Ella ogni giorno uscì di casa per andare al bosco a raccogliere bacche e fiori per i suoi cari.
Una sera, mentre tornava dalla sua passeggiata, incontrò un ragazzo.
Quest'ultimo, che si era invaghito della sua bellezza, chiese alla giovane se poteva aiutarla a trasportare il cestino pieno di erbe.
La ragazza, imbarazzata e intimidita, non sapeva come rispondergli così chinò lo sguardo per poi guardare l'altro negli occhi.
In quel momento, i loro sguardi si incrociarono e dentro al petto sentirono un forte sentimento pervaderli.
Fu così che lei si prese coraggio e gli rispose:
< Certo che no, manco ti conosco! Fuori dai piedi feccia, mi intralci il passaggio >
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barba nera, Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Satch, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il frutto della malvagità, se siete stranieri andateve finché siete in tempo e non fidatevi di chiunque vi chieda informazioni riguardo ad esso, tutti per quanto possano sembrare buoni e fedeli potrebbere essere il prescelto dell'oscurità, se invece tu sei colui che ambisce questo potere prendine possesso e governa il pianeta...

Tu che sai leggere questi scritti, stai attento, il frutto dell'altare non è altro che odio incorporato, dimenticatene, scordalo, non indagare oltre.
Anche adesso sei in pericolo, non raccontare a nessuno di averlo visto, non dire a nessuno di questo frutto, chiunque intorno a te potrebbe essere l'uomo nero, l'uomo oscuro, l'uomo malvagio, colui che pur avendo amore e affetto desidera di distruggere tutto questo per ottenere gloria e potere.
Scappa finché sei in tempo.

C'era scritto così, sembrava un avvertimento disperato, un urlo di qualcuno che aveva sofferto, l'avevo letto, ero stata avvisata del pericolo, eppure ora sono qui, ferma, immobile a piangermi addosso, davanti ad una landa di distruzione.
__________________________________________

Due settimane dopo la partenza di Barbabianca, tutto era già tornato alla normalità.
Io avevo ricominciato gli allenamenti giornalieri e pian piano stavo imparando a capire come "governare l'aria".
È un processo molto difficile da applicare, in pratica, bisognerebbe sfruttare la direzione del vento e tirare un fendente dalla parte opposta in modo da "spaccare l'aria".
Il problema è riuscire a percepirlo e ad avere il tempismo giusto, buoni riflessi e dare molta forza al colpo.
Diciamo che per ora mi capitava di riuscirci raramente...

Sento improvvisamente la mia Snail suonare.
< Pronto? >
< Ehy, Mary! Volevo solo dirti che è arrivato alla locanda un uomo di Barbabianca che dice di avere una LETTERA importante per te da parte di un certo cuoco... >
Non ci credo.
< ...Mary, la mia bambina... Mi devi dire qualcosa? Guarda che non ho nulla in contrario su questo tipo di relazioni, però vorrei che ti confidassi con me, non sentirti a disagio! Poi mi è sembrato pure simpatico... Potrei anche accettare che un giorno tu vada ad inseguire il tuo amo- >
< Papà, basta > Volevo sentire tutte le cretinate che quest'uomo è in grado di sparare senza rispondergli... devo ammetterlo: ha superato la prova.
< Adesso arrivo > gli chiudo la cornetta in faccia prima che potesse rispondere in qualunque altro modo imbarazzante.
Poi scherziamo? Io con quello pseudo-pirata maniaco? Mai.
Prendo le mie cose e mi avvio verso casa.
_____________________

Appena arrivata alla locanda ho intravisto mio padre che chiacchierava allegramente con un uomo.
< Oh, eccoti > Mi saluta lui da dietro al bancone.
Quello con cui stava parlando si gira verso di me.
Ha una corporatura massiccia, un grande naso con una gobba pronunciata e un corpo peloso. Inoltre è molto alto con dei capelli neri, lunghi e ricci ed una folta barba nera. 
< Piacere di rivederla, io sono Teach, ma tutti mi chiamano barbanera >
< Piacere mio! è tornato fin qui solo per questa lettera? Mi dispiace... è proprio un incompetente quel comandante >
< Zehahaha ma no figurati, quest'isola mi piace molto, ha una storia davvero interessante, è stato un piacere poterci ritornare! > sorride gentilmente l'uomo per poi consegnarmi la busta.
La prendo < è qui da solo? > chiedo sempre un po' dispiaciuta del fatto che sia veramente venuto qui solo per una lettera.
< Oh, no, in realtà sono qui con alcuni miei compagni... loro sono un po' stravaganti e volevano esplorare meglio l'isola così li ho lasciati andare >
< Ah, ok. > Almeno non ha dovuto fare un viaggio da solo.
Decido di aprire la busta, dentro c'è una lettera bianca con sul retro scritto:

"Hai interrotto gli allenamenti per me? Ohoh... Dovresti frenare i tuoi bollenti spiriti una buona volta! <3"

Sto qui.... è proprio insopportabile! Pure in lettera, mi sembra di averlo qui di fianco! Che brividi...
< Io ritorno ai miei allenamenti pa', ci vediamo! > Affermo leggermente innervosita facendo dietrofront verso la foresta.
< Ah, Mary! > Mi volto. < mi raccomando, torna a casa prima oggi che dobbiamo festeggiare! > dice con un esagerato sorriso il locandiere.
Lo guardo stranita < festeggiare cosa? >.
< Festeggiare il fatto che ti voglio un mondo di bene, tutto per la mia adorata bambina!!! > Incomincia a saltellare felice di qua e di là.
Sto avendo seri dubbi sullo stato mentale di quest'uomo, da dove gli escono queste idee? Beh, devo rassegnarmi, quando decide una cosa non lo ferma nessuno.
Mi scappa una piccola risata. < Come vuoi... Ci vediamo dopo, papà! > Sorrido.
< Ah! > Mi interrompo prima di ritornare agli allenamenti < Ti voglio bene anch'io >.

Devo dirlo: a volte mi piace accontentare quest'uomo, non vedo l'ora di vedere che cos'ha preparato per stasera.
_____________________

Dopo aver rimesso a posto la mia roba tiro fuori la spada con cui mi alleno ogni giorno.
< Sacht, non mi distrarrerò a leggere la tua stupida lettera! > Dico con fermezza ricominciando tirando un fendente davanti a me.
_____________________

Apro lentamente gli occhi per poi guardarmi intorno.
< AH! Mi sono addormentata! > Sbraito rendendomi conto della situazione.
E pensare che mi aveva pure detto di tornare prima.
Guardo il mio orologio da polso < SONO LE VENTITRÈ MEZZA!? > Urlo di nuovo.
Mi ucciderà, mi ammazzerà, anzi no: mi torturerà. 
Quell'uomo fissato con la puntualità... ma la festa era per celebrare la benevolenza della nostra famiglia no? E poi non ho mai fatto ritardi, che sarà per una volta... 
Con questo pensiero consolatorio mi dirigo con fermezza verso il villaggio.

__________________________________________

Che ingenua, che stupida, che debole.
Sarà il destino? Il mio destino, trovarsi all'improvviso senza niente? Essere soli e soffrire?
Non ho potuto fare niente.
Ho dormito.
Stavo dormendo.
Dormivo quando un lago di sangue si spargeva lentamente in tutta l'isola.
Mi sono svegliata pensando serenamente a qualcuno che ormai era scomparso, come se niente fosse, ci scherzavo su.
Tutto questo finché non mi sono ritrovata davanti a quei corpi squartati, sfregiati e addirittura disintegrati.
All'entrata del paese ho visto l'ormai morente Jhoan, il figlio del pescaiolo che con segni di graffi in tutto il corpo è riuscito solo a dirmi:
"è stato l'uomo nero... l'uomo cattivo... è stato quell'uomo a portarci sciagura, ha rubato il frutto proibito, un uomo che senza ritegno ha tradito il padre, è stato lui! 
è stato Barbanera!"
Ha sempre avuto il difetto di parlare in modo strano... l'uomo che ha tradito il padre.... l'uomo cattivo... l'uomo della leggenda.
Non può essere, non può essere veramente Teach vero? Questo è solo un incubo.
C'erano pochi corpi e troppo sangue.
Non avrebbe senso, gli uomini non possono scomparire così, non può esserci un uomo in grado di fare un tale disastro, non però esserci un uomo dal potere simile no?
Sarà sicuramente uno dei suoi soliti scherzi, alla fine spunteranno tutti fuori per farmi una sorpresa, allora potrò picchiarli e prendermela con loro.
Uscirà fuori... il mio adorato papà.

Lui era figo, bello e con le idee molto chiare.
Capelli stranamente blu scuro, occhi come l'oceano, dalla media corporatura, ma anche un po' muscoloso.
C'è sempre stato qualcosa che non comprendevo di lui.
Questo lo rendeva un uomo misterioso e affascinante.
Quell'uomo gentile che mi coccolava quando piangevo, mi sgridava quando necessario e si preoccupava troppo di cose inutili.
Ricordo la sua mano che accarezzava la mia testa quando voleva consolarmi, l'ha sempre fatto quel gesto, era il suo modo per dimostrare affetto.
Sapevo che non vedere il suo corpo faceva pensare alla parte di me che non volevo ascoltare che Barbanera l'aveva reso come tutti gli altri corpi... che l'aveva disintegrato... ma l'altra, in fondo al cuore, sperava ancora di risentire quella mano sopra la testa, di rivedere quel sorriso strafottente e sentirgli dire:
"Oh, mia piccola Mary, credevi davvero fossi morto? Te l'avrò detto un centinaio di volte...
Io non muoio mai, non potrei mai abbandonarti nel momento del bisogno!
E lo sai perché?
Perché tu sei la mia dolce e amata bambina che non vorrei mai far soffrire."
Era un tipo così, voleva sempre sembrare un grande, per questo a volte diventava pure ridicolo.

Lui non può essere morto, no? 
"Non sarebbe abbastanza figo", no?
E poi non c'è qui il suo corpo... lo riconoscerei... 

Oh, andiamo... non possono essere davvero morti tutti... nemmeno uno...

< VI PREGO USCITE DAL VOSTRO NASCONDIGLIO!!! LO SCHERZO è DURATO ABBANSTANZA NON CREDETE!? > Le lacrime incominciano a rigarmi il viso, non viene nessuno.
Non capisco, cos'è il dolore che sto provando? 
Qualcosa di così straziante da morire, ma che allo stesso tempo ti tiene in vita.
...Sembra una tortura...
< Deve essere un incubo > è ovvio, no? Sarebbe troppo assurdo...
Un uomo non può avere un potere simile, nessuno abbandonerebbe mai Barbabianca... li hai conosciuti... 

Aspetta.

Il terrore mi assale.
Come faceva a sapere del frutto? E se... Sacht...
No. Non può essere così, sarebbe solo colpa mia se... 

Occhi ormai vuoti.
Si vedevano solo delle lacrime che scendevano sul suo viso... lacrime intrinse di una tristezza che nessun uomo dovrebbe mai provare nella sua vita, solo da quelle si poteva capire che qualcosa si era rotto.


...potrebbe aver ucciso pure lui...
Prendo in fretta e furia la lettera di Sacht.

"Hello!
My lady, come va?
In questo momento mi sto annoiando, sono in un brutto periodo, pensa: 
Non mi è ancora venuta in mente una giusta vendetta per Ace e Marco su ciò che è successo prima della partenza...
Sono passate due settimane!
Non è assurdo!?
Ah, bando alle ciance, mi ero dimenticato di darti una cosa importante.
Questa è la mia Vivre Card, nel caso cambiassi idea e ti volessi unire alla ciurma o avessi improvvisamente voglia di vedermi saremo sempre pronti a darti il benvenuto!
Satch  <3"


Prendo in mano il pezzo di carta con scritto in un angolo il suo nome.
< Aaaah... Quell'idiota... Sembra veramente una lettera d'amore... >
Perché sto piangendo? Forse è sollievo, forse dolore, ma non riesco a fermarmi... Perché!?
Questa non sono io, sono sempre stata forte, mi sono sempre rialzata in fretta, devo andare da Barbanera, devo raggiungerlo! Perché non riesco a muovermi? Perché non riesco a rialzarmi? Dannazione... Non è rimasto nessuno...
Quel pensiero continua a logorarmi l'anima, mi fa rimanere inginocchiata davanti al mare, con le braccia strette al petto e la testa china, cerco di bloccare il dolore inutilmente, non si ferma nulla, per quanto provi a tornare indietro... a svegliarmi da quest'incubo, tutto continua ad andare avanti ed io non posso far altro che guardare in faccia la realtà.
Cosa farò adesso? Che senso ha vivere così? Quale sarà il mio scopo nella vita? Prima trovavo così tanti tipi di risposte, avevo così tante strade aperte... invece ora mi sembrano tutte chiuse...
L'unica via è quella del ritorno, una via scura, composta unicamente da odio e rabbia: la via della vendetta.
Perché io... se c'è una cosa che so per certo... 
Mi alzo guardando l'oceano talmente scuro da sembrare un buco nero.
< NON TI PERDONERÒ MAI, TEACH!!! >

Odio, odio puro e senza rimpianti.
Questa era l'unica cosa che credevo di essere diventata in quel momento.



☆ Spazio della piccola Seira ☆
Scusate, scusate, scusate! Lo so è tardi, troppo tardi, ma ultimamente l'estate e lo stress della scuola mi hanno incapacitata di scrivere...
Inoltre è stato molto difficile scrivere questo capitolo, quasi mi sembra di aver scritto troppo.
Ma rallegratevi almeno un po'...
Con questo capitolo la storia inizia veramente.
So che inizialmente sembrava un comico e mi dispiace se qualcuno è rimasto deluso dalla piega che sta prendendo, sarà che sono io masochista per cui mi viene sempre da scrivere storie deprimenti... Beh spero comunque di farvi incuriosire!

*Aggiornamenti vecchi capitoli
- ho cambiato l'età di Mary da 23 a 28 perché c'erano alcune cose che non mi quadravano per una cosa che accadrà fra qualche decina di capitoli.
- Ho dato un nome all'isola dove vive Mary: Senhei, ovvero, "Soldati di linea".
   
 
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