Crossover
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Autore: Jack_Skeletron_4ever    16/06/2016    2 recensioni
Un potente nemico sta per abbattersi nel mondo Reale. La Fantasia, disgustata dalla malvagità degli uomini, viene corrotta da essa, organizzando un contorto piano per distruggere il mondo umano, facendosi aiutare da sei cattivi, frutto dell'Oscurità presente nei cuori delle persone. Ma anche il mondo della Fantasia è in pericolo, i personaggi che abitano i nostri pensieri si ritrovano inspiegabilmente nel nostro mondo. Alcuni gruppi però vengono trovati e studiati nell'area 51. Riusciranno ad uscirne indenni? Qual'è il vero obbiettivo dell'Entità della Fantasia? Scopritelo in questa prima storia della serie "Dimensional War".
PROSSIMO CAPITOLO: 10 Ottobre 2016 (Stavolta per davvero)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dimensional War'
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Capitolo 6
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Era ormai finita la pausa delle guardie, tutti coloro che in quel momento dovevano prendere servizio stavano, lentamente e ordinatamente, dirigendosi verso le loro postazioni: “Giornata fiacca, vero Phil?” disse uno ad un militare accanto a lui, piuttosto basso, sembrava quasi un ragazzino, e con i capelli bruni: “Non so, tu non hai notato niente di strano?” chiese all’altro, che lo guardò confuso: “Perché me lo chiedi? Sono stato tutto il tempo con te di ronda, tranne quando sei stato chiamato da Johnson… Piuttosto, che voleva da te?” “Un altro buco nell’acqua...” pensò il bruno, per poi sorridere al compagno: “Niente di che, solo ordinaria routine”. Per un momento, il militare sorrise di rimando, ma qualcosa non andava, voltandosi, guardò meglio chi era al suo fianco, accorgendosi che, in realtà, lì accanto a lui non c’era il suo collega: “Alza le mani e non muoverti” disse, prelevando la sua pistola dal fodero e puntandola verso l’impostore: “Chi sei tu? E che ne hai fatto di Phil?” i suoi occhi mostravano una certa rabbia, sia per essere stato buggerato così facilmente, sia per il senso di colpa di non essersene accorto prima, avendo messo così in pericolo l’incolumità sua e di tutta la base, forse era qualche spia alla ricerca di qualche succoso segreto del misterioso stabilimento militare, o qualcosa del genere. Questi pensieri, però, non fecero altro che offuscare la mente del militare, il quale si trovò ben presto una spada a forma di chiave puntata al collo: “Potrei rispondere alle tue domande… Ma tu devi rispondere prima alla mia… Dove è rinchiuso Ash Ketchum?”
“Favoloso, semplicemente favoloso, con la tua agilità saresti un ottimo ballerino, peccato, la tua fine sta per arrivare” Mettaton aveva appena schivato uno degli attacchi del suo nemico, il quale, a sua volta era riuscito a distruggere in un solo colpo 10 minimettaton: “Sono davvero curioso, potresti distruggermi qui ed ora, la tua potenza è sbalorditiva… Eppure qualcosa ti trattiene…” “Semplicemente non sarebbe onorevole macchiare la mia spada con il sangue di un innocente, per quanto tu stia tentando di uccidermi, anche tu sei confuso” dopo quella dichiarazione, il robot sorrise, portando il suo braccio destro sulla sua fronte, come le attrici che cercano di recitare in un ruolo drammatico: “Oh, che destino crudele! In questo momento ci siamo tu ed io, in mezzo al campo di battaglia, che diamo il nostro meglio per annientarci a vicenda… Nonostante il nostro legame indissolubile, il fato cerca di dividerci… Ci sono, sarà la trama per il mio nuovo show… Il titolo ti farà capire dove possa essere ambientato… ‘Mettaton: Star in discoteca’… Eccone un assaggio” detto questo, schioccò le dita e dal suo petto uscì una palla da discoteca, da cui uscivano raggi bianchi e blu.
Lo spadaccino si ritrovò circondato, i raggi bianchi erano molto dolorosi, ma quelli blu lo erano ancora di più. Ad un tratto, mentre evitava uno dei raggi bianchi, Goemon si trovò dietro le spalle uno di quelli blu e, essendo ormai troppo tardi per poterlo schivare, rimase fermo per tentare di pararlo. Lo spadaccino era ormai pronto all'impatto, ma appena il raggio arrivò su di lui, non si fece niente, era rimasto fermo e quell'attacco blu lo aveva oltrepassato senza fargli neanche un graffio: “E abbiamo un vincitore che ha capito cosa fare degli attacchi blu… Ma non cantare vittoria troppo presto, caro il mio concorrente, è il momento della domanda finale… Come si chiama un samurai che è stato ingannato da uno splendido robot e si ritrova intrappolato?” disse l’automa, sorridendo, Goemon non si era accorto di niente, ma durante lo scontro, Mettaton aveva creato altri minimettaton, che, come lui, avevano appena creato altre palle da discoteca, creando una sorta di ragnatela di attacchi blu: “La risposta giusta è la A… Sciocco animale in trappola”.
Goemon era in trappola, non poteva muoversi, gli attacchi blu l’avevano costretto a rimanere nella posizione in cui si trovava, ovvero quella in cui si era dovuto parare, non conoscendo i veri poteri della mossa del robot: “La tua idea è stata geniale quanto scorretta, hai compreso che io adesso conosco la reale portata del danno causato dai tuoi attacchi e ne hai approfittato spudoratamente, rinchiudendomi dentro questa ragnatela. Posso sopportare un colpo o due, ma sei andato sul sicuro, immobilizzandomi e aspettando che io ceda” il samurai aveva colto nel segno, Mettaton si trovo colpito dalla sua analisi e subito decise di aggiungere qualcosa: “Oh my… sei un genio del combattimento, handsome… Ebbene sì, mi spiace farti questo, ma l’unico modo per capire perché sono qui è affidarmi a questi signori che hanno osato modificarmi, per questo ti porterò a loro e investigherò su cosa sia successo a me e ad i miei amici… Per questo motivo non posso permetterti di fuggire… Non mi resta che aspettare”.
Mentre questo accadeva, Micheal e Jim si stavano dirigendo verso le celle, per trovare i fuggitivi: “Spiegami perché corriamo alle celle, sono fuggiti da lì” chiese il generale al sergente, accanto a lui: “Non sappiamo dove si trovino, ma magari possiamo seguire le loro tracce se partiamo da lì” un sorriso arguto si dipinse sul volto del militare più anziano: “Vedo che non hai dimenticato ciò che ti ho insegnato all’accademia, cadetto” disse, un po’ rabbonito, Jim, mentre Smith continuava a correre, anche lui abbozzando un sorriso. Il presidente degli Stati Uniti li guardò allontanarsi mentre, alle sue spalle, James e Howard si distanziarono da lui: “Crede sia una buona idea non diglielo, signor direttore?” chiese il dottor Cooper al suo superiore: “Ha visto anche lei la sua reazione alle teche…” disse, mentre si stava dirigendo verso due teche più piccole in fondo al laboratorio, quasi impossibili da vedere se non si faceva attenzione. In una di queste teche si trovava un neonato, svenuto, aveva i capelli verdi ed era completamente nudo, aveva solamente una maschera per la respirazione artificiale. Nell’altra si trovava una specie di topo giallo con le gote rosse e una coda a zig-zag simile ad un fulmine, mentre sotto la teca erano conservate almeno trentasette sfere bianche e rosse: “…Come pensa reagirebbe a queste?” disse il direttore dell’FBI, continuando la sua frase di prima, mentre il professore si limitò a commentare: "I soggetti Beelzebub e Pikachu..."
“Scoperto niente?” a parlare era uno dei militari ipnotizzati, avevano deciso di riunirsi da qualche parte, in modo da potersi scambiare informazioni, nel caso qualcuno avesse ricevuto nuove informazioni: “Niente, il Maestro non sarà contento” disse un altro, un po’ amareggiato: "Neanche noi siamo stati molto fortunati, questo Ash Ketchum sembra introvabile, se il Maestro ci aiutasse sarebbe molto più facile" fece un altro, sospirando: "Idiota, se il nostro Maestro non agisce con noi è perché così potremo trovare il suo amico senza intoppi, sa benissimo di essere facilmente identificabile e che potrebbe mettere in pericolo coloro che sta cercando” questa volta ad intromettersi nella conversazione era stato Lupin, anche lui non aveva trovato niente, ma aveva un’idea sul da farsi: “Sora non è arrivato, potrebbe aver avuto la stessa idea che è venute a me in questo momento, ovvero le celle. Noi siamo fuggiti da lì e probabilmente tutti gli altri prigionieri sono rinchiusi in altre celle, distanziate dalla nostra e insonorizzate, in modo da evitare qualunque contatto con essi” la spiegazione del ladro non faceva una grinza ed, in effetti, Sora stava appunto facendo ciò che il gentiluomo aveva appena spiegato agli altri ipnotizzati, aveva messo fuori combattimento la guardia e si stava ora dirigendo verso le prigioni.
Un altro gruppo si stava dirigendo verso le celle ed era quello formato da Metal Sonic, Foxy, Chica e da Eggman, il quale continuava a sbraitare contro i robot: “Stupido di un robot, vedrai le modifiche che ti farò non appena avrò messo le mie mani su di te, ti dipingerò di rosa e poi ti metterò un tutù addosso… Per poi buttarti nell’inceneritore” il perfido dottore si stava sgolando in minacce contro il sosia robotico del riccio blu, il quale, essendo per l’appunto una fredda macchina da guerra, non ci fece caso, aprendo una delle celle e buttandolo dentro: “Non scapperà da qui, dottore… E, per la cronaca, l’efficacia delle sue minacce sono pari allo 0,00%” disse l’automa, chiudendo la porta della cella e allontanandosi: “BRUTTO IDIOTA DI UN ROBOT, TORNA QUI!!” urlò lo scienziato, dando noia agli altri prigionieri. Infatti, in quella cella non era solo, altre sei persone si trovavano lì, e mentre due di esse si guardavano in cagnesco, le altre osservarono il nuovo arrivato.
Era un gruppo formato da sei persone, due ragazze e quattro ragazzi, due dei quali erano molto somiglianti fra loro. Erano i due che si guardavano in cagnesco, o meglio, si stavano scrutando, come per cercare di capire il motivo della loro rassomiglianza. Uno di loro aveva i capelli neri e gli occhi castani, indossava una giacca blu scura a mezze maniche bianche e una striscia gialla in mezzo, un paio di pantaloni blu e delle scarpe rosse e nere. Sulla testa aveva un cappello rosso con una parte blu in mezzo, al cui centro si trovava una sfera stilizzata celeste. Sulle sue guance aveva dei segni a forma di zeta. L’altro ragazzo di fronte al primo era identico a lui, anche se non del tutto, mancavano gli strani segni sulle guance e aveva dei vestiti un po’ diversi, ovvero una giacca rossa e cappello rosso con in mezzo una striscia bianca: “Così… il tuo nome è Red è provieni da Pallet Town” disse il primo al secondo, che annuì: “Invece tu saresti Ash Ketchum da Pallet Town” fece l’altro, guardandolo con lo stesso sospetto del ragazzo simile a lui.
“Wow, sembra un incubo averne uno, figurati averne due” disse una delle due ragazze, aveva lunghi capelli castani che gli arrivavano fino alla schiena, occhi verdi e uno sguardo deciso. Indossava una canottiera bianca e una gonna rossa e con se portava una borsa marrone e indosso aveva un cappello bianco: “È probabile che, se esiste un altro Red da dove vengono loro, ci sia almeno un altro me o un'altra te, mi sembra chiaro che abbiamo a che fare con una sorta di Universo parallelo” a parlare era uno dei due ragazzi rimanenti, aveva i capelli castani e gli occhi verdi, dei pantaloni viola e una giacca nera: “In effetti, da dove veniamo noi esiste un altro te, lo chiamiamo Gary Oak” rispose l’altro ragazzo, aveva i capelli castano scuro, era più alto degli altri ed aveva gli occhi chiusi. Aveva una maglietta verde, un gilet arancione con una striscia all’altezza del collo nera, pantaloni beige e scarpe blu.
“Abbiamo un’altra cosa di cui preoccuparci al momento Green, ovvero la scomparsa dei nostri pokemon” disse la prima ragazza, mentre la seconda annuiva: “Esatto, devo ritrovare Piplup” fece quest’ultima. Vestiva con un vestito nero e rosa, attorno al collo aveva una sciarpa dello stesso colore. Aveva lunghi capelli blu e un cappello bianco con una sfera stilizzata: “Ehi, voi, piuttosto di stare qui a cincischiare, perché non mi aiutate ad evadere” disse Eggman, senza neanche presentarsi ai suoi nuovi compagni di cella, i quali non l’avevano fatto a loro volta per poter capire la situazione con Ash e Red: “Ehi vecchio, mi sembra che il tuo primo tentativo di evasione non sia andato a buon fine" disse la ragazza dai capelli castani, il cui nome era Blue: “Almeno abbi l’accortezza di presentarti” continuò. Eggman brontolò, per poi girarsi verso gli altri e presentandosi: “Il mio nome è Ivo Robotnik, detto Eggman, ora per cortesia potremmo tentare di uscire da qui, per favore?” “Piacere, io sono Blue e loro sono i miei sottoposti, Red e Green” disse la ragazza, indicando prima il corvino e poi il castano: “Ehi, chi ti ha detto che io sia un tuo sottoposto?” urlò Red, mentre Green si limitò ad ignorarla: “Mi conosci benissimo, sai che sono l’unica in grado di tirarti fuori da qui, quindi dovrai accettare di seguire i miei ordini”.
Mentre loro discutevano, l’altra ragazza si presentò anch’essa: “Io sono Lucinda, e loro sono Ash e Brock” disse, mentre il dottore li guardava storto, evidentemente non era quella la risposta che sperava: “Sono tutti dei bellissimi nomi, certo, chiamarsi come dei colori non è il massimo della fantasia, ma chi sono io per dirlo… Ora che abbiamo fatto le dovute presentazioni… AIUTATEMI A SFONDARE LA PORTA!”
“Ecco, siete liberi, potete uscire” a parlare era Jigen, il pistolero aveva osservato il luogo e aveva trovato due celle poco distanti una dall’altra, liberando così due gruppi, ovvero quello formato da Oga, Kunieda e Hilda e l’altro con Nagisa, Karma, Kaede, svenuta e sulle spalle del blu, e Misty, la quale, però, sembrava stranamente intimorita: “Cosa è successo? Perché sono qui?” pensò la rossa, qualcosa la disturbava ma al momento non ci era consentito sapere cosa: “Feccia, devo ricordarti che dobbiamo trovare il signorino?” fece la tata del demonietto al delinquente, che assunse un’espressione piuttosto divertita, anche se sembrava più il sorriso di un demone: “Perché? Finalmente me ne sono liberato” scherzò il giovane, ma dovette ricredersi dopo aver visto gli sguardi assassini delle due ragazze con lui: “Ehi vecchio, potresti portare la nostra amica da qualche parte al sicuro? Noi dovremmo cercare il nostro insegnante” fece Karma, indispettendo il braccio destro di Lupin: “Non chiamarmi vecchio! E come fate a credere che il vostro insegnante sia rinchiuso qui?” urlò questi: “Non so, una sensazione…” “E IO DOVREI RISCHIARE DI FARMI CATTURARE PER LE TUE SENSAZIONI? SEI FORSE IMPAZZITO?” strillò l’uomo alla provocazione del ragazzo.
Al laboratorio, intanto, Obama stava osservando le teche, finché non notò che, nella teca dove era rinchiuso, l’insegnante polpo aveva appena mosso una delle sue lunghe dita, come se fosse pronto a svegliarsi: “ Giuro che se riesco a tornare alla Casa Bianca farò chiudere questo posto seduta stante” mormorò senza farsi sentire, le cose si stavano facendo serie e come Presidente degli Stati Uniti, non poteva permettere che quegli orribili esperimenti continuassero, anche quegli esseri, da qualunque posto essi venivano, dovevano essere liberati.

Salve a tutti, scusatemi per il ritardo, ma volevo scrivere questo capitolo bene, non so se ci sono riuscito ma spero che vi possa piacere :). Di seguito ecco i personaggi apparsi in questo capitolo più quelli dello scorso capitolo che ho dimenticato di mettere.

Tatsumi Oga:

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Hilda:
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Aoi Kunieda:
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Beelzebub:
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Pikachu (Pokemon Anime):
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Red (Pokemon Adventures):
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Green Oak (Pokemon Adventures):
Green Adventures.png

Blue (Pokemon Adventures):
Blue Adventures.png

Ash Ketchum (Pokemon Anime):
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Brock (Pokemon Anime):
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Lucinda (Pokemon Anime):
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