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Autore: Lalla S T    16/06/2016    1 recensioni
Bella è una normale 18enne sta con Jacob da quando aveva 13 anni, vive con lui la madre e il patrigno a Phoenix. Bella non vede Charlie, il padre, dall'ultimo Natale passato insieme quando lei aveva 4 anni. Un giorno però viene cacciata dalla sua casa e disperata e delusa chiama il padre che la ospita a Forks.
Edward Cullen figlio del grande medico Carlise Cullen è anche lui medico, specializzato in ginecologia. Tra infermiere sexy un giorno si troverà una ragazza giovanissima ma già molto sofferente così, la aiuterà e tra i due tra tantissime peripezie e ostacoli qualcosa avverrà.
(NDA scusate per la rima [aiuterà avvera] che personalmente a me non garba...)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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capitolo 23


Dal capitolo precedente: Edward si rende conto che i 18 anni senza Bella erano un sogno, lascia tutto per cercarla. Capisce la natura di Jacob Reene e Phil e con l'aiuto di Charlie salva il suo amore...


Pov Bella
Nelle migliori favole c'è un lieto fine. La principessa trova sempre l'amore vero, il suo principe azzurro. Cenerentola era una poveraccia eppure ha trovato l'amore e la felicità, la bella si è innamorata della bestia anche se era una bestia appunto. La sirenetta per amore era pronta a tutto pure a rinunciare alla sua coda, alla sua natura. L'amore di Aurora e Filippo vince l'invidia, uno dei difetti più grandi dell'umanità al giorno d'oggi, che porta anche ad uccidere. Ma sono soltanto favole giusto? Quelle che si raccontano hai bimbi prima di andare a letto per dormire. Si magari sono fantasiose però sono vere perchè l'amore ti attira nella sua tela quando meno te lo aspetti. E può coinvolgere chiunque ricchi e poveri, avidi e generosi, persone dello stesso sesso e di qualsiasi età. E in un certo senso noi non possiamo farci nulla perchè avvolte le cose non si scelgono, accadono e basta. Lo volete chiamare destino? Coincidenza? Una cosa è certa è il corso della vita.

Edward è il mio principe, l'amore della mia vita, il mio compagno o come lo si vuol chiamare.
Mi lancio addosso a lui cingendogli il collo con le braccia e lui afferra la mia vita.

-Sono qui, sono qui- mi sussurra all'orecchio stringendomi a se. -E' un miracolo non ci speravo più- singhiozzo

Pov Esterno
Nel frattempo Charlie insieme agli altri poliziotti hanno fatto irruzione insieme ad Edward.
-sei in arresto, viscido verme- dice il capo Swan
-E alzati i pantaloni bastardo- sibila un collega
Jacob viene ammanettato e con grande stupore di tutti Charlie gli assesta un gancio sullo zigomo che lo fa crollare in ginocchio con le mani legate dietro la schiena.
Conclude il tutto con un calcio nei gioiellini.
-Sei un bastardo, farabutto e faro tutto il possibile per farti passare l'inferno anche il doppio che ti meriti.- sputa Charlie amaro -Portatelo via prima che lo uccida... non se lo merita neppure- continua
Charlie si siede alla sua scrivania con una tazza di camomilla tra le mani.
-Capo a casa di Black abbiamo trovato la lista di tutte le sue... non so come definirle comunque ha capito, le stiamo cercando e portando qui.
Le uniche persone che richiedono un po' di impegno sono i maggior complici di Black...- dice un ragazzo giovane ma con la divisa da poliziotto
Charlie sorride a quel giovane ragazzo, figlio della malavita che vuole riscattassi e che ha una gran forza
-Reene e Phill- sputa infine. - Mia figlia e mio cognato?- si addolcisce di nuovo
-In ospedale- continua professionale il ragazzo.

Pov Edward
Bella si stacca da me ancora tremante.
Siamo ancora a casa di quel verme, è stato portato via e ora stanno perquisendo la casa.
-Che ti ha fatto?- quasi urlo dalla rabbia
-Nulla... ho usato una scusa... il fatto dei punti, lui non se ne intende ovviamente- dice tremante
-Scusami non volevo spaventarti- la stringo a me – sicura che non ti ha costretto a fare nulla?-
-No no tranquillo, mi lasciava qui e lui andava a fare i suoi porci comodi solo...- le si riempiono gli occhi di lacrime
-Cosa?- la prendo per le spalle
-Era impaziente ha detto che anche se non ero ancora pronta, potevo fare altro. L'avete fermato in tempo però.
-Dobbiamo andare in ospedale su- le dico sorridendole rassicurante
-Sto meglio voglio solo andare a casa e vedere EJ- risponde lei
-E' meglio fare un salto in ospedale prima.- insisto
-Okkey... ma visitami tu- sussurra lei.
Saliamo sulla Volvo, infilo la chiave nella toppa e la giro.
Do un occhiata a Bella e noto che ha lo sguardo perso fuori dal finestrino.
Le prendo la mano sinistra e la stringo.
Lei si gira e mi guarda, mi fa un debole sorriso.
Parto senza lasciarle la mano.
Non le lascio la mano neanche quando arriviamo. Mano nella mano ci dirigiamo al mio studio.
-Signor Cullen non è giorno di visite- dice la segretaria
Mh è nuova ed è palesemente un'oca.
-E' una visita speciale. Non far entrare nessuno senza farsi annunciare, anzi solo mio padre.- dico entrando trascinando Bella con me.
La visito felice di scoprire che è tutto apposto e che non ha segni di violenza.
-Piccola stai benissimo, hai preso solo un po' di freddo e uno spavento.- dico sedendomi
Lei è dall'altra parte della scrivania silenziosa e impaurita è bruttissimo vederla così.
-ascoltami qualsiasi cosa ci sia che non va puoi dirmela o posso parlare con lo psicologo.-
-sono solo scossa- sussurra lei
-D'accordo- non insisto – vieni ti porto a fare una doccia, ho dei vestiti tuoi con me, così puoi farti una doccia- dico portandola nel bagno di una stanza vuota.
-mentre tu ti fai la doccia io prendo da mangiare così poi andiamo a casa- dico porgendole una busta con dei vestiti
-Edward- mi chiama
-Si?- mi giro
-Ti amo-
Quando la vedo uscire con le gambe fasciate da dei leggins, una maglietta nera e una giacca enorme. Sorrido intenerito.
-Sei pronta?- le chiedo
-hai una sciarpa?- dice fissandomi con quei grandi occhi nocciola che mi sono mancati da morire
Torniamo nel mio studio e le do una delle sciarpe che tengo per il cambio a fine turno.
La prendo per mano e usciamo.
Mentre chiudo a chiave la vedo trafficare con un elastico, cerca di farsi una coda e sorrido di nuovo.
Sembra così piccola, la mia piccola. Finalmente l'ho ritrovata e non la lascio andare.
In auto
-non vuoi vedere nessuno?- chiedo guardandola
-oggi no voglio solo abbracciare EJ e dormire nel nostro letto-
D'accordo vado dai miei a prendere EJ li rassicuro velocemente e torno in auto.
Bella prende in braccio EJ che fissa i suoi occhietti neri in quelli suoi.
-amore perchè piangi?- chiedo allarmato quando lei scoppia in lacrime
-E' che in questi giorni mi sono sentita vuota... svuotata come se mi avessero strappato il cuore contro la mia volontà. Ora con il mio bimbo tra le braccia sono piena, felice.- conclude con un gran sorriso.
Arriviamo a casa e Bella con EJ in braccio si fionda a letto.
Si rannicchia stringendo EJ che le mette una mano nella scollatura e chiude gli occhietti.
Bella lo guarda e sorride intenerita.
-Vieni- dice allungando un braccio.
Mi sdraio anch'io su un fianco e bella mi appoggia EJ sulla pancia senza svegliarlo.
Poggia la testa sul mio petto e chiude gli occhi.
Le bacio la testa e mi appisolo anch'io.

Pov Charlie
-Lei è in arresto- sarà la centesima volta che lo dico.
Stiamo riempiendo il carcere di Seattle praticamente, non posso credere che Jacob fosse così... e incredibile quanto l'umanità sia depravata alla fine queste ragazze si prostituivano di loro spontanea volontà.
Portano dentro un'altra ragazza.
Sembra così piccola.
Mi incazzo ancora di più e lei scoppia a piangere.
Si chiama Bree non ha neanche 18 anni e si prostituiva per volere del padre che schifo.
Dopo essermi scusato la congedo e informo la moglie non che madre di Bree e chiedo un mandato per il marito.

Pov Bella
Mi sveglio all'imbrunire e decido di alzarmi.
EJ e Edward dormono ancora, così metto un cuscino dove c'ero io per non far cadere EJ e sistemo la coperta ai miei due uomini.
In salotto apro la finestra lasciando entrare la luce arancione del tramonto e vado in cucina per preparare la cena.
Accendo la tv tenendo il volume basso per avere un po' di compagnia.
Mi siedo al bancone della cucina portandomi il telefono all'orecchio.
Suonava insistentemente è Angela.
-Angi- dico rispondendo
-Bella, oh Dio siamo stati tutti in pensiero. Come stai?- chiede velocemente
-Bene, Edward mi ha giù visitato o anche risposato ora sto preparando la cena.- dico tranquillizzandola
-sicura? Non ti ha fatto nulla?- chiede apprensiva
-si, ci vediamo presto così potrai appurarlo al meglio.- concludo la chiamata
Mi alzo per vedere come va la cottura quando due braccia mi cingono la vita.
L'odore di Edward mi riempie le narici e mi rilasso sul suo petto.
-Ehi- dice baciandomi la tempia
-amore- mi giro fra le sue braccia
-Come stai?- sussurra
-Mh – gli cingo il collo con le braccia – credo che potrei stare meglio se mi baci- neanche finisco che le sue labbra sono sulle mie.
Schiudo le labbra e i nostri sapori si mischiano, la mia mano destra va a stringere la base dei suoi capelli mentre la destra lo spinge di più.
Dentro la mia pancia ci sono i giochi d'artificio che salgono fino al cuore e al cervello.
Mette le mani sui miei fianchi sotto la maglietta, ho i brividi.
Suonano alla porta.
-Accidenti, quanto mi sei mancata- ansima Edward staccandosi
-Va ad aprire- sussurro anchio con il fiatone.
Mentre Ed va ad aprire vado a prendere il nostro bimbo.
Quando torno in cucina con un EJ che si stropiccia gli occhi con le manine, noto che è Charlie
- Ti trovo bene- dice lui – hai un bel colorito-
Arrossisco al pensiero del perchè ho questo colorito e Edward mi lancia uno sguardo malizioso.
Ceniamo con Charlie e con qualche lamento di EJ, il trenino o l'aereo non funzionano con tutti i bimbi.
-Mangia poco.- dico passeggiando ai piedi del letto con EJ in braccio
-Accidenti Bella sei sua madre non la nonna e non mangia poco. Cresce bene il suo peso è ottimo.- mi rassicura Edward stravaccato sul letto.
-Dici che sono troppo ansiosa? Aspetta l'ansia e l'iperattività sono segni di quale malattia?- continuo
-Allora, tesoro- Edward prende EJ dalle mie braccia – per dormire non ha bisogno di essere mosso così tanto, basta cullarlo. Che poi è così tranquillo che si addormenta subito. Riguardo te non hai nessuna malattia, anche se quest'ansia mi è nuova- mette EJ nella culla
-E' che tra poco si sposa e mi abbandonerà e magari si sposa con un acida che non mi può vedere e lui accecato dall'amore mi rinnegherà- dico mettendo il broncio
Edward ride, mi intenerisco un attimo subito dopo però mi infurio.
-ehi ehi piccola- Edward mi avvolge le mani alla vita da dietro mentre sto uscendo – non ha neanche un anno- dice baciandomi il collo
-si però siamo una famiglia e questo mi mette un po di ansia- dico giocando con le sue dita strette in vita
-Non c'è bisogno di essere ansiosi, intanto ti diplomerai se vuoi andrai al College e poi ci sposeremo. Semplice no?-
-Mh – dico girandomi tra le sue braccia – intanto direi di fare l'amore mi sei mancato.
-agli ordini capo.- dice sollevandomi e facendo attorcigliare le mie gambe alla sua vita.
Unisce le nostre labbra e io non capisco nulla. Sono un misto di brividi e schiocchi di labbra.
Mi sveglio con Edward attorcigliato a me. Un braccio sulla mia pancia, la testa sul seno e le mie gambe tra le sue. Siamo ancora entrambi nudi e lui dorme pacificamente, neanche EJ si è fatto sentire molto e noi abbiamo approfittato. Inizio ad accarezzargli la testa massaggiando il cuoio capelluto e scendendo sulla nuca.
-Mh giorno amore- dice fiondandosi ancora a occhi chiusi sul mio collo, le mie mani scendono sulle sue scapole e la sua bocca si unisce alla mia.
-EJ?- chiede tornando a baciarmi e mordermi il collo
-Dalla radiolina non viene alcun rumore-
-Bene- dice succhiando una porzione di pelle
Mi mordo il labbro.
La sua bocca scende sul mio seno e mi ritrovo a stringerlo a me graffiano le sue spalle. Dopo tutto lui mi ha fatto un succhiotto.

Qualche ora dopo

-Mi sei mancata troppo non riesco a separarmi da te- la voce di Edward mi arriva attutita dalla mia pelle, ha la testa nel incavo del mio collo
-dobbiamo controllare EJ- sussurro mentre lui riprende a baciarmi questa volta dalla spalla al gomito.
-voglio fare l'amore con te per sempre- dice con il broncio
-e lo faremo- ribatto io
-Volevo dire voglio fare l'amore con te per sempre ininterrottamente.- si corege
-Ma dobbiamo mangiare se no questo per sempre sarà molto piccolo e poi non vorrai far morire tuo figlio- cerco di persuaderlo
-Uffa sai che vi amo entrambe incondizionatamente- mette il broncio
-Beh allora muoviti, sei sexy con il broncio-
-vado a cambiargli il pannolino e vedere come va, prepara la vasca facciamo il bagno non ti vestire- dice alzandomi e facendo l'occhiolino
-pervertito- dico ridendo
Dopo aver preparato la vasca, decido di andare a vedere come va dai miei uomini ancora totalmente nuda.
Mi appoggio allo stipite nella posa più sexy che riesco a fare – attento a non mettergli il pannolino al contrario- dico con voce sensuale sfiorandomi un labbro con l'indice
-Cristo Bella altro che pannolino al contrario- mi guarda con gli occhi sgranati
A colazione praticamente mi ingozzo
-Calma eh- dice Ed mentre fa fare il ruttino a EJ
-Colpa tua mi fai perdere forze, mi usi solo per il mio corpo- dico facendo la finta offesa
-lo puoi dire – mi bacia
Dischiudo le labbra e sento appena la lingua di Ed sul mio labbro inferiore che EJ fa un verso.
-hai capito tutto dalla vita eh. Appena sarai più grande ti piacerà quello che stavo facendo alla tua mamma e lo vorrai fare con una ragazza e magari andare oltre- dice Edward cullandolo con un sorriso malizioso
-Gli taglierò lingua e il suo amichetto, è solo mio- dico bevendo il caffè
-la mammina è gelosa- EJ per risposta fa un versetto
-Siete miei- sfioro le labbra di EJ con le mie e poi mi fiondo su quelle di Edward neanche mio figlio mi fermerà questa volta, e sembra d'accordo non sento versi di disapprovazione.
-Ehi che è questa storia i baci della mamma sono miei- Edward guarda male EJ che risponde con un urletto
-Che caratterino – dico sorridendo

Pov Edward
Fuori dalla caserma
-Sicura che sia tutto a posto?- dico a Bella tra le mie braccia, non riesco a non stringerla a me o a non avere un contatto con lei, ora più che mai. Ho avuto moltissima paura di perderla e si credo sia vero se è amore vero quando hai paura di perderlo capisci quanto vale. Se no che vada a quel paese c'è tanta gente nel mondo, forse anche troppa.
-Si davvero, devo testimoniare. Sto bene sapendo che all'uscita sarà un passo avanti verso la fine di tutto.- mi spiega lei
Mi prende per mano e mi trascina dentro
Sulle sedie davanti alla sala per le deposizioni c'è seduta una ragazza, sembra impaurita.
-È qui per il caso Black- ci dice un agente notando che la fissiamo.
-È una delle sue...- Bella non mi fa finire che dice “no” un paio di volte e la raggiunge
-chi sei?- chiede Bella
-Bree- risponde piano
che ti ha fatto?- continua Bella in modo dolce
A Bree trema il labbro e poi inizia a piangere
-Shh andrà tutto bene, è tutto finito- sussurra Bella abbracciandola.
Dopo un bicchiere d'acqua Bree ci racconta quello che le hanno fatto il padre e Jacob, e la madre si è dimostrata strafottente
-Se vuoi per un tempo indeterminato puoi venire a stare da noi, sai ho un bimbo di neanche un anno e devo finire la scuola. Credo anche tu possiamo lasciar passare un po' per regolarizzarci e andare insieme- dice Bella dolce continuando a tenere tra le braccia quella ragazzina, che infondo è di poco più piccola di Bella.
-Davvero?- Sembra che gli occhi di Bree si siano fatti più grandi, come un gattino che desidera un pezzo di prosciutto. Sorrido all'immagine
-Certo non ti faremo male- la rassicura ancora Bella
-Bells devi venire- dice Charlie uscendo dalla pesante porta
-Va bene, torno tra poco ti lascio con Edward- dice alzandosi
-Sembri così innamorato di lei e anche lei di te- sobbalzo alla voce di Bree.
Siamo stati in silenzio per minuti.
-si ci amiamo molto- rispondo
-è bello- continua lei
-grazie- sono imbarazzato
-pensi che anche per gli altri esista questo tipo d'amore?- leggo tra le righe e penso che la vera domanda era se anche per lei esiste
-Beh penso che dipende da com'è una persona e da come vive quel momento. L'amore spetta a tutti prima o poi provarlo qualsiasi tipo- e chi non è abituato o a chi non l'hanno insegnato?-
-Chi non è abituato si abitua credo e non si insegna ad amare succede è una cosa istintiva, magari ci sono modi e modi diciamo di reagire o di comportarsi che si possono imparare. La discussione sta diventando difficile- concludo ridendo
-Già- mi da ragione lei e ride
-Lo impari andando avanti- le dico con un sorriso
Pov Bella
Firmo la dichiarazione ed esco, mi si scalda il cuore quando vedo Bree e Edward ridere e scherzare.
-Andiamo?- dico avvicinandomi
prima di tornare a casa passiamo da La Push a prendere EJ.
-Dovremmo sistemare la camera degli ospiti, non credo sia conveniente farti dormire con EJ non per te ma per garantirti il sonno – rido – anche se è molto tranquillo potrebbero esserci notti irrequiete- concludo rivolgendomi a Bree
-a me va bene tutto- sussurra
-non essere timida dai su- dice Edward scendendo dall'auto
Dopo aver sistemato EJ e Bree mi stendo sul letto coprendomi con un braccio il viso
-Tutto ok?- chiede Edward sdraiandosi di fianco a me me.
-Solo stanchezza- rispondo scostando il braccio per guardarlo -Va bene- dice lui baciandomi una tempia
-Ti ho mai raccontato beh si del... concepimento di EJ?- chiedo dopo un po' di silenziosa
-Non è necessario che tu lo faccia- intreccia la mia mano alla sua
-Era un no immagino- giocherello con le nostre dita sul mio ventre
-Si ma davvero non devi farlo.- cerca di persuadermi
-Voglio- rispondo guardando il soffitto
-Ok.. allora non voglio forzarti però-
-Ero a scuola come un normale giorno, a pranzo ero con delle amiche. Sai tutti mi facevano i complimenti perchè io e Jacob eravamo una bella coppia. Al rientro a casa ho trovato Jacob che mi guardava in modo strano. Avevo perso la verginità con lui qualche giorno prima non ne ero pentita sembrava davvero un bravo ragazzo. Mi si avventò contro e mi baciò in un modo strano forse con troppa foga e passione, scese sul collo. L'ho fermato perchè non mi andava avevo dei dolori alla pancia penso l'arrivo del ciclo. Stava per convincermi quando vidi attraverso la porta Phill, in realtà mi sentivo osservata da un po' ma non ci feci caso. Fermai Jacob che si girò a guardare, ma di Phil nessuna traccia. Ho cercato comunque di fermarlo perchè avevo forti dolori però mi lasciai andare. Ho fatto due più due settimane dopo niente ciclo e anche considerando che i dolori avuti fossero per l'ovulazione comunque era in ritardo. Ho fatto un test. Reene lo trovò prima che potessi mostrarlo a Jacob. Come sai mi caccio di casa e Jacob non ha fatto nulla. A parte dirmi che dovevo liberarmi del bambino, che voleva divertirsi. Ci ho fatto un pensiero sai? Ma poi ho parlato con papà. Prima di andarmene mi disse che sarebbe tornato a prendermi.- non sono triste, mi sento svuotata, ma positivamente sono libera ora.
-Voglio che paghi ma anche che capisca non per me, ma per suo figlio. A me non importa più e deve pagare perchè anche se quasi tutte le sue donne erano consenzienti Bree e forse qualche altra non lo era. Devono pagare in realtà quale madre farebbe una cosa del genere a un figlio è contro natura- continuo
-Lo faranno tutti avranno il proprio lieto fine- dice Edward stringendomi a se.
-L'amore sbagliato esiste e non è quello per qui le adolescenti soffrono perchè il ragazzo che piace è stronzo quella è esperienza dolorosa però lo è. L'amore sbagliato e quello che è sinonimo di possesso. A volte e sbagliato magari il nostro modo di comportarci e reagire annullandoci. Dico di noi donne. Sai perchè Edward so che sei l'uomo della mia vita? Perchè voglio vivere la mia vita con te, non per te- sta volta con le lacrime agli occhi finisco davvero
-Dopo tutto questo ti meriti di essere felice- dice baciandomi il capo

Sette anni dopo

Davanti ai miei occhi scorrazza un cane sull'erba verde.
C'è ancora un po' di freddo anche se c'è qualche raggio di sole- una signora si siede accanto a me sulla panchina stringendosi al giaccone
Le sorrido accavallando le gambe
una signorina giovane come lei che ci fa qui ci sono solo vecchiette e bambini- continua lei
-Lo vede quel bambino laggiù- indico EJ
-Con tutti quei capelli neri come la pece?- chiede
-esatto- confermo – è il mio bambino- continuo con un sorriso radioso
-l'avrei scambiato per suo nipote al massimo, lei avrà poco più di vent'anni-
-ne ho 25 sono sposata da 5- dico fissando la fede all'anulare sinistro – ho una famiglia precoce, ma credo con tanto amore- mi sorride
-Mi sono convinta di tutto l'amore che diciamo che compone, che è presente nella mia famiglia sopratutto che prova mio marito 5 mesi fa- sposto la giacca.
-Il primo figlio suo, femmina per giunta-
Ritorno con la mente a quei momenti.
Mi alzo legandomi i capelli, mi dirigo verso lo specchio e guardo il mio riflesso: sono pallida. Bagno lo spazzolino mettendoci su il dentifricio.
-Hai vomitato di nuovo?- mi chiede Edward appoggiato allo stipite.
Indossa un maglioncino nero che risalta il verde smeraldo degli occhi.
-Si.- sussurro
-Io non credo sia un'intossicazione – reprime un sorriso.
-Che non mi stai dicendo?- chiedo dubbiosa
-Non può essere un'intossicazione perchè vomiti da settimane. Ti danno fastidio alcuni odori...- continua ignorando la mia domanda
-si lo sai che mi da fastidi... aspetta tu pensi che io- gesticolo prima indicando lui e poi me.
Mi blocco al suo sorriso
Edward mi ha catapultato insieme a lui in ospedale. Abbiamo lasciato EJ dal nonno, Edward per fare prima voleva nella foga per quanto lo ami lanciarlo dal finestrino nel vialetto. La scena era molto esilarante.
Mi ha fatto il prelievo con il dissenso dell'infermiera.
Edward non era di turno e l'ambulatorio era occupato da un altro dottore in pausa pranzo.
La signora Adele che sarebbe l'infermiera ormai opera da tre anni in ospedale si è subito affezionata a noi, per Ej è come una zia e quindi ci ha lasciaro fare
.Quindi il bambino non è – torno alla realtà sentendo la voce della signora
-questa è un altra storia..- sorrido ancora
-Il primo figlio addirittura femmina per un papà è speciale- mi fa l'occhiolino
-quanto l'ha scoperto era al settimo cielo...-
Inizio a raccontare
Raccolgo i giocattoli che Ej ha sparso per il salotto con le braccia stracolme vado nella camera di EJ
Tesoro quante volte ti devo dire di non spargere i giocattoli per la casa?- chiedo al bimbo sul tappeto intento a costruire una torre con i lego.
-Pappa- esclama guardandomi
-Hai fame? - chiedo sedendomi accanto a lui a gambe incrociate
Tanta oggi a scuola non ho fatto merenda-
-Mh come mai?-
-Giocavo a palla- mi dice scrollando le spalle
-Aspettiamo papà?-
-Va bene – torna a giocare
Torno in cucina a finire il pranzo e apparecchiare
-Ciao amore- Edward mi stampa un bacio sulle labbra e uno sul ventre poco pronunciato
-Ricordati che abbiamo l'ecografia alle tre e mezza, vado a salutare il mostriciattolo.-
All'ecografia è venuto pure EJ
-quello è mio fratello? E' li dentro- chiede con aria pensierosa
-No tesoro è qui- dice la dottoressa Keller indicando il mio ventre -Tieni questo e muovilo, guarda nel monitor- continua
-Vuoi un fratellino tu eh?- chiede solleticando la pancia a EJ
-Si gioco con le macchinine con lui- risponde battendo le mani
-con una sorellina però puoi comunque giocarci: con la sabbia o ai giochi al parco- gli sorride
-E' femmina?- si intromette Edward con un tono emozionato e gli occhi velati.
-Si è una bella bimba- sorride ancora di più
-Oddio – Edward si passa le mani sul viso – ho bisogno di acqua- dice alzandosi
-Se fa così quando sente il battito cardiaco muore- rido alla battuta della dottoressa e una lacrima mi solca la guancia

***

Ehi- sono in bagno a pulirmi e Edward mi cinge la vita con le braccia
-come hai fatto a entrare? Ah no aspetta sei un dottore- dico baciandogli una guancia liscia
-Sono un dottore che se le fatta sotto, scusami- mi bacia il collo
-Tranquillo- metto le mani sulle sue e poso la testa sulla sua spalla
-ho pensato a quando mi dirà... che so... “ti voglio bene” o “mi sono innamorata” o semplicemente “papà”- gli si incrina la voce
-Ehi ti sei rammollito?- mi giro cingendogli il collo e lo bacio
-EJ?- chiede lui stringendomi a se
E' affascinato dal mestiere o potrebbe essere affascinato dalla dottoressa Keller-
-Devo già iniziare a essere geloso con un figlio di sette anni e una di 5 mesi di gestazione?-
-Mi sa di si- rido uscendo

***

-Devi avere una gran forza- dice la signora stringendomi la mano
-L'importante è chiudere i conti con il passato, il padre di EJ è Edward che l'ha amato fin da subito. Chi l'ha generato a chiuso con me. Se vorrà qualcosa da EJ non dipende da me, ma farò di tutto per mettere EJ in guardia e proteggerlo.-
EJ viene correndo verso di noi

- Comunque sono Sophia e invidio la tua forza e il diciamo “pugno di ferro” che possiedi-
-Arrivederci- diciamo io e EJ mano nella mano e ci dirigiamo in macchina Sistemo EJ e la borsa e giro intorno all'auto, appoggio la mano sulla maniglia dello sportello del conducente
-Bella-
Mi giro di scatto
-Jacob -
“Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande” Mi viene in mentre questa citazione di uno scrittore italiano.

Sono shoccata.
-che... che ci fai qui?- chiedo in un sussurro
-Sono qui... per...- guarda dentro la macchina precisamente guarda EJ. Lo guardo anch'io.
-Sali- dico di getto senza pensarci.
Non so se sto sbagliando.
Parcheggio nel vialetto di casa Swan-Cullen e scendo seguita da Jacob.
Apro lo sportello e prendo la borsa.
-Chi è?- chiede EJ riferito a Jacob
-Un amico di mamma, su vieni- gli tendo la mano.
Mano nella mano con mio figlio al fianco di Jacob entriamo in casa e penso che in una vita parallela questa scena accadrebbe in circostanze diverse e con il caldo californiano.
-Accomodati- dico a Jacob togliendo il giubotto a EJ.
Dopo mi tolgo il mio, rivelando degli stivali al ginocchio verde oliva e un vestito fiorato con maniche a tre quarti che mette in risalto l'avvallamento sul ventre.
Jacob mi guarda per qualche secondo, EJ scappa in salotto.
-Ben tornata signora Cullen- dice la domestica e fa un cenno a Jacob.
-Di la ci sono i suoi suoceri, tornati dal viaggio.-
-Grazie Greta- rispondo andando in salotto seguita da Jacob
Esme e Carlise si alzano per abbracciarmi, ma si bloccano alla vista del ventre e di Jacob
-Io e Edward preferivamo dirvelo di presenza- sorrido
-E lui?- chiede Carlise
-Era al parco- sussurro
-Volevo vedere EJ non sono qui per aumentare i miei sbagli- dice Jacob alzando le mani in difesa
-Cosa guardavate?- chiedo vedendo un album fotografico sul divano
-Le foto del matrimonio- dice Esme sedendosi e prendendolo fra le mani.
-Oh capisco- dico prendendo posto anch'io
Guardo le foto e torno indietro nel tempo al nostro giorno

5 anni prima
Inspiro ed espiro lisciando la vestaglia di seta bianca
-Nervosa?- mi chiede Angela
-Tantissimo- mi mordo il labbro
-Cosa ti rende nervosa? Tu e Edward state insieme da due anni convivete da uno e mezzo-
Da domani, anzi dopo le sedici e trenta sarò la signora Cullen. Edward mi presenterà alle cene di lavoro, in ospedale o comunque in generale come sua moglie. Edward sarà mio davanti alla legge e a Dio. E' come una grande rassicurazione e garanzia ma più di tutto è un traguardo, siamo ancora insieme dopo tutto. E saremo più legati. L'ultima spunta alla lista dei legami mie e di Edward.- penso a voce alta
-La penultima- dice Angela
-Mh cosa?- mi distrae
-Non avete un bambino tutto vostro- ride
-Giusto- rido con lei
-E ora lascia che ti trucchi-
Risalta i mie occhi con una matita nera sfumata e un ombretto marrone molto leggero in fine mascara e sulle labbra nulla.
I capelli me li arriccia mi toglie le ciocche davanti a gli occhi legandole dietro e infine sposta l'intera massa di capelli sulla spalla sinistra.
-ancora nervosa?- chiede appena ha finto di coccolarmi e sistemarmi
-oh si ora tocca al vestito-
Ho scelto un abito corto con lo scollo a cuore con una rete trasparente ricoperta di pois che mi copre le spalle, una fascia che mi stringe la vita e una gonna ampia che arriva sopra il ginocchio con ricami in pizzo. Non semplicissimo, ma neanche troppo elaborato. Giovanile dati i mie vent'anni. Neanche con le scarpe ho osato molto delle ballerine bianche a punta.
Mi guardo allo specchio e quasi mi viene da piangere. Ce l'ho fatta. C'è l'abbiamo fatta. Io, mio figlio e l'amore della mia vita. Guardandomi indietro e pensando alla mia vita fin'ora direi che questo è un finale, la chiusura di un capitolo. E la morale della favola è che le apparenze appunto sono come le cose appaiono non come sono realmente.
E quando capita che qualcuno o qualcosa ti faccia vedere come stanno le cose davvero, crolli sei spaesata. Che avvolte ricominciare da zero è necessario. Rivivere non gli stessi momenti, ma rivivere nel senso di vivere di nuovo certo ma non le stesse cose. Azzerare tutto e ripartire.
Devo ringraziare EJ perchè senza di lui non avrei trovato il mio vero posto in cui vivere e il vero amore.
-Ecco l'ultimo tocco- Angela mi porge il boquet di gardenie e rose avvolto nelle perle.
-Vado a chiamare tuo padre, ok?- chiede lei
-Si..- sussurro guardando ancora il mio riflesso
-Sono orgoglioso di te- sento dire alla voce di mio padre e mi giro per guardarlo a disaggio nello smoking.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime. E nel riflesso degli occhi di mio padre vedo quando io sia speciale e forte.
Guardo i mie piedi percorrendo la navata, ogni tanto gli ospiti. E quando una forza strana mi spinge ad alzare gli occhi fissi davanti a me vedo Edward nello smooking bianco e tutto svanisce.

***

-Papà- torno alla realtà sentendo EJ urlare e correre giù per le scale verso la porta.
Poco dopo Edward con in braccio EJ e nell'altra mano il trolley con la borsa da medico.
Mi alzo per stampargli un bacio sulle labbra.
-I vecchietti dal loro viaggio son tornati eh- dice lui sorridendo ai genitori
-E non solo...- sussurra guardandomi
Abbasso lo sguardo e lui fa scendere EJ
Mi prende una mano e mi porta in cucina.
-Me lo sono ritrovato dietro mentre salivo in macchina per tornare dal parco- sussurro
-E?- mi sprona
-Guardava EJ come se gliene importasse, e l'ho fatto salire. Il mio piano era parlargli un attimo ma ci sono i tuoi e sei tornato tu. Io penso che magari lui sia un po' cambiato.- spiego torturandomi le mani
-EJ è suo figlio- decreta
-E mi sto trattenendo da prenderlo a pugni- ringhia tornado di la.
Lo seguo
-Mi aiuti con matematica, papà?- gli chiede EJ – mamma è negata lo sai- ride
-Ehi quando si parla di leggere, fare temi o studiare autori ci siamo mica posso fare tutto- dico arruffandogli i capelli.
-Andiamo campione- gli dice Edward
-Restate a cena?- chiedo ai Cullen – Arriveranno tra poco Rosie, Emmet e il piccolo Chris-
-Va bene – acconsentono
Accompagno Jacob alla porta, sto per salutarlo quando Edward mi ferma. -Se hai intenzioni buone puoi restare, credo nella legge, ma sono un uomo innamorato di sua moglie e i suoi figli- questo te lo devo e gli tira un pugno.

Pov Jacob
Non credevo, Edward mi avrebbe permesso di restare. Bella gli avrà detto qualcosa.. io fossi in lui non avrei fatto lo stesso. Mio figlio è mio. Però pensando a gli sguardi che lancia a Bella e come guarda EJ. Non sono sguardi descrivibili a meno che tu non li veda, o a meno che non siano rivolti a te.
Mi fanno addirittura rimanere a dormire così quando esco dal bagno per andare in camera. La porta di Edward e Bella è aperta. Edward e sotto le coperte e Bella gattona sul letto in una camicia da notte rosa con dei disegni bianchi. Edward gli sorride e Bella ride mettendosi al suo fianco sotto le coperte, appoggiando la sua testa sul petto di Edward.
Sento una sensazione di vuoto.
La camera di Ej e socchiusa invece.
Entro piano e lo vedo in un groviglio di coperte, e su un fianco e mi rivolge il viso con quei capelli neri sparpagliati sul cuscino.
Lo fisso per dei minuti, per poi uscire dalla tasca dei pantaloni una lettera. La metto in un libro di fiabe che trovo nella libreria a fianco della porta.
La mattina dopo mi sveglio presto e vado via. Quella casa è piena di sentimenti, persone. Mi respinge fuori e così vado via senza dire nulla a nessuno.

Se ami qualcuno lascialo libero, se torna da te sarà per sempre tuo. E mi illudo che EJ un giorno mi vorrà, mi capirà. Per Bella è impossibile non è mai stata mia.




-Angolo autrice- Buon anno xD
Non aggiorno da agosto praticamente un anno: 10 mesi accidenti qua ci vorrebbe l'emoticon tipo urlo di Munch xD
Va beh velocemente vi dico che come avrete visto dall'avviso ho avuto il problema per la correzione grazie a tutti per la mano che mi avete offerto:) in più il pc ha preso un virus che mi ha convertito tutti i file e quindi ho perso tutto ( un migliaio di pdf sigh)
Ringrazio Carmen16 che mi ha aiutato con la correzione di questo capitolo e del prossimo che sarà l'ultimo in cui avremo un salto temporale e vedremo un EJ quasi 18enne
Il capitolo è già pronto e corretto solo che prima vorrei finire what i never said il capitlo è pronto sto aspettando che me lo passi Carmen se volete però posso aggiornare prima questa a giorni se non mi arriva l'altro capitolo
Poi spero sempre con l'aiuto di Carmen vorrei rivedere le storie qui e pubblicarne una su un'altro sito che si chiama wattpad se volete vi fornisco trama e titolo e vi dico il mio username di wattpad
Però vi ho anche detto che pubblicavo il seguito di a hidden past coming back e vorrei sapere quanti lo vogliono, come la storia del Jacob di questa storia ovviamente li posterei qui.
Bene è tutto, vi volevo mettere le foto degli abiti di Bella ma ho cambiato telefono è sarebbe un pò lungo recuperarle e volevo aggiornare in fretta se le volte però fatemelo sapere e le procuro.
   
 
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