Emily
6 anni
Stiamo
seguendo una lezione di storia su Jonathan Shadowhunter nel salotto,
seduti davanti al camino, quando Kris inizia a distrarsi guardando
fuori dalla finestra. Accade sempre più spesso, durante la
giornata,
che mio fratello inizi a distrarsi. La nostra insegnante, una signora
solitamente molto severa, dovrebbe tenerci lontani da ciò
che nostro
padre chiama 'inutili distrazioni' ma invece lo lascia fare senza
più
di un'occhiata nella sua direzione. Comunque ogni volta che mamma e
papà tornano per gli allenamenti serali, l'espressione del
mio
gemello è sempre un poco più decisa del giorno
precedente. Non so
per cosa stia raccogliendo il coraggio, ma spero non si metta nei
guai e non li faccia arrabbiare troppo.
Questa sera i nostri
genitori sono in ritardo e noi siamo stati lasciati soli dalla
signorina Kowalski. Apparentemente, la strega, 'non viene pagata
abbastanza' per restare con noi qualche minuto in più del
solito
perciò è tornata a casa preoccupandosi solo di
lasciarci delle
letture per tenerci impegnati. Stiamo guardando dalla finestra un
gruppo di ragazzini della nostra età che gioca a rincorrersi
quando
finalmente la porta si apre.
"Kristofer! Emily! venite al
piano di sotto ad allenarvi!" grida mio padre, sempre così
autoritario che solo il pensiero di disubbidirgli mi rende inquieta,
da dietro la nostra porta. Apre la porta e io inizio ad avvicinarmi
ma Kris non muove un passo per seguirci.
"Allora,
Kristofer, che cosa stai aspettando?" mentre parla i suoi occhi
castani sono fissi su mio fratello e ha l'aria molto
arrabbiata.
"Papà... voglio uscire a giocare! Solo per
stasera." afferma Kris, che non ha mai avanzato una richiesta
simile, o una richiesta qualunque, prima d'ora. Io lo sto guardando,
incapace di non sentirmi orgogliosa di lui. Così facendo non
mi
accorgo di nostro padre che, in pochissimi attimi, ha attraversato la
stanza e schiaffeggiato la guancia di mio fratello. Vedo i suoi occhi
che si allargano per il gesto brusco e imprevisto e il segno rosso
che si sta formando sulla guancia, visibile persino sulla sua pelle
abbronzata. Sposto lo sguardo su mio padre, nei suoi occhi leggo
soltanto rabbia.
"Non potete uscire a giocare, se volete
essere dei perfetti Shadowhunters" visto che sputa queste parole
come se fosse del veleno, non riesco a sopprimere un brivido di paura
guardandolo e sposto gli occhi su mia madre. É ancora sulla
porta,
non sembra nemmeno essersi mossa per cercare di fermare
papà, e il
suo sguardo non è meno duro del suo. Anche lei sembra
disapprovare
il desiderio di Kris di essere soltanto un bambino, per una sera.
"Noi... andiamo a studiare le rune nella nostra stanza per
oggi, con permesso." dico in fretta, prendendo la mano di mio
fratello ancora troppo sconvolto per muoversi, e trascinandolo con me
oltre nostra madre e nella nostra stanza.
13 anni
Ho
sempre aspettato questo momento, fin da quando non gli è
stato più
possibile comunicarmi le sue emozioni a parole. Certo, non mi
è
comunque difficile comprenderlo: abbiamo inventato un modo di
comunicare tutto nostro e il suo sguardo ha sempre trasmesso tutto
ciò che provava come uno specchio. Nonostante tutto sentirlo
esprimere le sue emozioni un po' mi manca ma, grazie all'Unione
Parabatai, potrò finalmente percepirle di nuovo, non
sarà lo stesso
che risentire la sua voce ma questa non è una speranza
realizzabile.
Mi riscuoto dai miei pensieri quando il Fratello
Silente, incaricato di occuparsi della nostra cerimonia, arriva
così
entro all'interno dei tre cerchi insieme a Kris. Il Fratello Silente
prende posto di fronte a noi, nostra madre alle nostre spalle con uno
sguardo un po' annoiato quasi come se questa fosse una
formalità che
non vede l'ora sia portata a termine, un'altra tacca nella sua lista
di "cose da fare". Da quando papà è morto non le
importa
molto di noi e sembra quasi che non riesca a fare la madre...
Mi
concentro su Kris e insieme, ad un cenno del Fratello, pensiamo al
giuramento Parabatai il più intensamente possibile.
É stata
un'eccezione che hanno fatto per noi, il concederci di non
pronunciare le parole a voce alta, per assecondare il nostro
desiderio di essere Parabatai nonostante tutti i problemi che abbiamo
dovuto affrontare.
"Dove andrai tu andrò anch'io;
Dove
morirai tu, morirò anch'io, e vi sarò sepolto:
L'angelo faccia
a me questo e anche di peggio
Se altra cosa che la morte mi
separerà da te."
Ad un altro cenno, volto a farci capire
che il giuramento è stato considerato valido, Kris allunga
la mano
con lo stilo ed io mi volto per scoprire la scapola destra, su cui
lui disegna la runa. Si volta e scopre la scapola sinistra, su cui io
faccio lo stesso. Non so perchè abbiamo deciso proprio per
questo
punto, l'unica cosa su cui eravamo d'accordo era che le rune
avrebbero dovuto essere speculari.
Dopo questo la cerimonia è
conclusa e io mi sento più vicina che mai a mio fratello.
Gli prendo
la mano, come quando eravamo bambini, e ci voltiamo insieme verso
nostra madre che non ci riserva nemmeno un sorriso.
16 anni
É
finalmente arrivato
il giorno in cui dobbiamo trasferirci all'istituto di Londra. Sono
molto contenta del
cambiamento che ci aspetta, anche se ammetto di essere preoccupata
per come potrebbero trattare Kris. Non credo mamma abbia detto a
qualcuno a Londra che non può sentire, probabilmente pensava
che far
sapere loro questa cosa avrebbe 'rovinato
l'onore della famiglia'
o qualche altra cazzata del genere.
Mamma ci ha accompagnato in
aereoporto e lasciati qui con un mezzo saluto appena accennato, per
questo stiamo aspettando da soli l'aereo che ci porterà a
Londra.
Che ovviamente
è in ritardo di ore. Presentarsi in ritardo nella nostra
nuova casa:
bel modo di fare una bella impressione.
Il volo di per sè non è
molto degno di nota e
io mi
sono addormentata sulla spalla di mio fratello dopo i primi 15
minuti. Riusciamo a prendere un taxi ma, quando arriviamo
all'Istituto, è ormai notte fonda.
Chissà
se ci sarà ancora qualcuno sveglio...
"Almeno potremo
entrare e dormire nell'atrio.." propongo
a Kris, mentre apro il portone con una spinta e
questo
scricchiola in
maniera abbastanza inquietante mentre si spalanca.
Io e mio
fratello quasi saltiamo in aria quando una voce dall'ombra si rivolge
direttamente a noi: "Quindi voi siete i fratelli Armstrong?
Siete giusto un po' in ritardo" ci
accoglie con
queste parole
un ragazzo poco più grande di noi, con gli occhi chiari e un
ghigno
stampato in faccia, che
entra poi
nel fascio di luce proveniente dal portone. Sono abbastanza certa che
sia uno scherzo della luce, i suoi capelli non possono essere
azzurri...
giusto?
"Ormai i miei zii stanno dormendo" inizia a
dire. Quindi lui è il nipote dei capi di quest'Istituto?
Proprio la
nostra
solita
fortuna, incontrare qualcuno di imparentato con la gente importante!
"Però
mi hanno lasciato in carica di
portarvi nelle vostre stanze, da
questa parte." il
ghigno che ci ha rivolto inizialmente, probabilmente come presa in
giro, è scomparso quasi subito dalle sue labbra lasciandolo
a
guardarci con un'espressione neutra. Non appena ha finito di parlare
ci volta le spalle, salendo le scale che
occupano l'ingresso
e
imboccando uno dei corridoi, ovviamente aspettandosi che noi lo
seguiamo. Io e Kris ci guardiamo soltanto per un secondo, prima di
seguirlo su per la scalinata che porta ai piani superiori. Stiamo
ufficialmente per ricominciare la nostra vita da zero.
Kristofer
7
anni
Sento il corpo così… pesante.
Non capisco.
Tutto è tranquillo e silenzioso intorno a me.
Fin troppo silenzioso.
Non voglio aprire gli occhi.
Li sento così stanchi.
Mi sento totalmente esausto.
Io… ce la metto tutta ad aprire gli occhi e finalmente ci riesco.
Li devo chiudere subito per colpa della luce intensa ma poi riaprirli è più semplice, come se mi fossi sbloccato.
Mi guardo intorno lentamente e al mio fianco, appoggiata a dormire sul mio letto, c'è Emy.
Ha le guance sporche di lacrime e l'aria stanca.
Mi guardo intorno ancora cercando di capire dove sono.
Questa non è casa mia.
Sono già stato qui.
Sembra… l'infermeria dell'Istituto di Varsavia.
È l'infermeria dell'Istituto!
Mi alzo di scatto a sedere, ignorando la testa che gira, quando mi rendo conto che ho delle bende tutt'intorno alla testa.
Mi sono ferito? Ma quando?
Eravamo in giro con nostro padre… poi… poi non ricordo altro!
Provo a chiamare Emy, a svegliarla, ma dalla mia bocca non esce niente.
Afferro lo specchio sul comodino e i guardo, la mia bocca si apre ma non ne esce niente.
Grido, con quanto fiato ho in gola ma non lo sento uscire.
La mia bocca si apre e non ne esce niente.
Qualcuno mi afferra per le spalle, uno degli shadowhunters dell'istituto, un amico di mamma e papà.
Lo vedo e vedo che anche la sua bocca si muove.
Si muove ma io non sento uscire niente.
Non
sento più niente.
15 anni
“Volevi
parlarci, madre? La signorina Kowalski ha detto che le hai chiesto di
farci finire prima del tempo la lezione odierna.” chiede la
mia
gemella a nostra madre, appena tornata dalla visita agli amici per
cui era uscita stamane. Nostra madre si toglie guanti e cappotto
senza rispondere per poi sedersi tranquillamente sull'unica poltrona
del salotto, facendoci segno di sederci sul divano di fronte a lei.
“Sì. Fra poco compirete sedici anni e già da tempo ho deciso che al compimento di quell'età vi avrei mandato all'estero.” le risponde lei, ma non riesco subito ad accettare le sue parole… ho letto male io le sue labbra, vero? Perché dovrebbe mandarci via? La guardo e, nonostante sia leggermente nel panico, mi sento molto sollevato. È una sensazione strana perché sento come se mi stessero tirando via il mondo da sotto i piedi ma allo stesso tempo sento scivolare via la cappa di tensione che mi ha accompagnato per tutta la vita.
“Ho parlato con il Console e ha detto che c'è posto per voi a Londra. L'Istituto è il più grande in Europa ma in seguito alla guerra di cinque anni fa si è praticamente svuotato ed è rimasta solo la famiglia che lo gestisce. Stanno cercando di ripopolarlo un po', perciò hanno messo in atto varie iniziative e voi siete stati inseriti fra coloro che andranno lì per uno scambio culturale e quindi per imparare la lingua e la loro cultura.” parla per un bel po' e, quando ha concluso il suo monologo incrocia le braccia al petto e ci guarda, probabilmente aspettando che diciamo qualcosa.
“Per quanto tempo sarà?” vedo domandare mia sorella che mi stringe la mano con forza. So che il sentimento misto non l'ho provato solo io e che anche lei ha paura del trasloco. Qui sono a malapena accettato da parenti e amici ma in un luogo sconosciuto sarà ancora così.
“…un anno.” faccio giusto in tempo a veder formare queste parole sulla bocca di mia madre perché i pensieri cupi mi avevano distratto. Devo pensare positivo, sarà un nuovo inizio.
16
anni
Giro per l'Istituto senza sosta per cercare di
ritrovare mia sorella: siamo arrivati ieri a notte fonda e, questa
mattina, la figlia della coppia a capo di questo posto ci ha fatto
fare un giro completo ma nonostante tutto credo di essermi perso. Non
credo, ne sono sicuro. Mia sorella dopo cena ha detto che sarebbe
andata a leggere in camera sua e anch'io stavo tornando in camera
quando mi sono reso conto che avevo scordato il quadernino dove
prendo appunti e scrivo per chi non capisce il linguaggio dei segni.
Sono tornato indietro e ho ritrovato il mio quaderno in biblioteca,
dove lo avevo lasciato, ma questo posto è enorme e ora non
so più
neanche dire dove sono finito o come tornare nella mia stanza! Seguo
il corridoio che sto percorrendo fino alla stanza posta in fondo e la
apro, sperando di trovare qualcuno che mi indichi almeno le scale, ma
l'unica cosa che trovo è un grande tavolo di legno
contornato da
sedie con due persone sedute dalla parte opposta rispetto alla porta.
Appena entro entrambi gli uomini alzano lo sguardo da ciò
che
stavano facendo, uno leggeva un libro mentre l'altro smanettava con
un cellulare, per puntare due paia di occhi su di me. Due sono
azzurro ghiaccio mentre gli altri sono neri come il carbone e
amplificano la differenza cromatica fra i due data dai capelli biondo
platino del primo rispetto a quelli castano scuro del secondo.
“Guarda guarda… dev'essere uno dei nuovi piccoli shadowhunters.” esclama il ragazzo con i capelli chiari, rigirandosi il telefono fra le mani e squadrandomi dalla testa ai piedi con sguardo… predatorio, oserei dire.
“Liam, non essere scortese. Ricordati che siamo ospiti.” lo redarguisce quello con i capelli scuri e le bretelle, ma in che epoca crede di vivere? Aspetta. Vestiti di un'epoca diversa, l'essere ospiti e l'aria così attraente da sembrare inquietante mi fa solo pensare ad un tipo di nascosti: vampiri!
“Io sono Cecil Galecki, capo del Clan di vampiri di Londra, e lui è Liam Murphy, il mio Secondo.” si presenta Cecil, avvicinandosi a me e facendomi indietreggiare in automatico: odio i vampiri.
“Cos'hai, ragazzino? Un demone ti ha mangiato la lingua per caso? O sei solo maleducato?” il biondo si avvicina e io indietreggio ancora di più fino a toccare il muro con la schiena. Tengo d'occhio i vampiri, che ora si stanno avvicinando entrambi, mentre cerco freneticamente una pagina vuota nel mio quadernino quando sento alla mia destra la porta che si spalanca. Fanno il loro ingresso i capi dell'Istituto e i due ragazzi, Matthew e Lizbeth, tutti vestiti in modo molto… formale. Appena mi vedono gli adulti si mostrano a dir poco sorpresi mentre i ragazzi non sembrano neanche accorgersi di me: la ragazza ha lo sguardo concentrato sul vampiro che sembra più grande mentre il ragazzo sembra guardare solo per terra.
“Ragazzi, a questo punto direi che è il caso che qualcuno accompagni...” il signor Nightrose non fa neanche in tempo a finire la frase che Matt interviene: “Lo accompagno io, non preoccuparti zio. Per non disturbare l'incontro a metà a questo punto vado in camera mia.” conclude afferrandomi per un braccio. Forse dovrei scusarmi ma non mi sembra poi così dispiaciuto perciò anche quando siamo soli decido di rinunciare. Non mi sembra abbia voglia di comunicare con qualcuno, in qualsiasi modo.
Lilly
Ciao! Eccoci, siamo tornate!
Ci dispiace molto che la storia non stia ottenendo molto seguito perché noi ci stiamo impegnando molto ma non importa, vediamo come andrà…
Coooomunque, le iscrizioni si chiuderanno alla mezzanotte di sabato perciò se volete partecipare ma non avete tempo per scrivere la scheda entro quella data mandatemi un messaggio! (schede dopo non le accetteremo se non da ao3 dove apriremo le iscrizioni a breve)
Ho scritto un os rossa con come protagonista assoluta la coppia Mecil (Matt+Cecil) perciò se siete maggiorenni, non voglio andare in galera, andate a leggerla! (è nella serie a cui appartiene anche questa storia) Se piace potrei scriverne anche altre con le altre coppie che formeremo! (non tutte rosse, ovviamente)
Poooooi… ho inserito lo schemino con i personaggi fin'ora arrivati con alcune informazioni base e “cosa cercano in amore” perciò controllateli per vedere se ci sono eventuali possibili partner!
Finito, a presto :*
Macchan
Siamo
di nuovo qui! Mi era mancato scrivere per questa storia.
No, ok,
non dovrebbe essere possibile, visto che non ho fatto altro per tutta
la settimana ma mi è mancato comunque. Non ci sono
abbastanza cose
da fare!
Sono rimasti pochissimi giorni alla chiusura delle
iscrizioni e purtroppo non abbiamo tutti i personaggi che speravamo..
Vi offrirei dei biscotti per convincervi a partecipare, ma non so
cucinare e vi avvelenerei, quindi evitoXD
Grazie a tutti quelli
che hanno letto, leggeranno e a chiunque lascerà una
recensione e/o
inserirà la nostra storia tra le
ricordate/preferite/seguite! Love
ya~
Regole di base:
-
Verrà accettato due personaggi per autore fino al raggiungimento di un massimo di 20 personaggi (siamo a 4), è possibile accordarsi tra autori per rendere i propri personaggi fratelli/cugini/parabatai o qualunque altro tipo di rapporto.
-
Le iscrizioni resteranno aperte per un massimo di due settimane dalla data di pubblicazione di questo capitolo, allo scadere di questo tempo non ne verranno accettate altre. Vanno inviate tramite messggio privato all'account di lilly0806 ma prima è meglio se avvertite qui con una recensione.
-
Le schede incomplete e/o con carenza di dettagli non verranno considerate perciò siate creativi ed esaustivi. L'unica sezione che si può evitare di compilare è quella dell'animale e quella dei segni particolari.
-
Inoltre, sono vietate parentele con personaggi già esistenti nella saga in quanto questi non compariranno nella nostra storia se non menzionati qui e là.
-
Nella sezione “Perchè è arrivato all'istituto/a di Londra:” bisogna indicare una delle seguenti scelte e ci saranno un massimo di 5 personaggi per categoria:
-
Scambio culturale: il personaggio si trasferisce per studiare la cultura e la lingua dell'Inghilterra. Non può essere inglese ma deve essere almeno di un altro paese europeo ma il meglio è di un altro continente. Solo per i nati Shadowhunter. (es. Cristina Mendoza Rosales) [Ne abbiamo già 3]
-
Apprendistato in seguito al diploma all'Accademia per Shadowhunters: lo Shadowhunter viene mandato nell'istituto più grande d'Europa, quello di Londra, per studiare la cultura e le usanze degli shadowhunters più da vicino rispetto all'Accademia. Deve essere europeo. Solo per gli ascesi. (es. Marisol Rojas Garza)
-
Trasferimento per la perdita della propria famiglia durante la guerra: Lo shadowhunter è rimasto orfano ed è quindi stato trasferito prima in Accademia e poi all'istituto o direttamente all'istituto a cui è stato assegnato. Di qualunque nazionalità. Solo per i nati Shadowhunters. (es. Emma Cordelia Carstairs)
-
La famiglia di origine non fa più parte degli Shadowhunters: Lo shadowhunter proviene da una famiglia che non fa più parte dell'ordine ma ha accettato la proposta dell'emissario del conclave di entrarne a far parte abbandonando per sempre la sua famiglia. Solo inglesi. Possono essere nati Shadowhunter o Ascesi adottati da Shadowhunter spogliati dei marchi. (es. William Owen Herondale)
-
Scheda personaggio
Nome:
Cognome:
Soprannome:
Sesso:
Età:
Data di nascita:
Origine: (nato Shadowhunters o Asceso)
Armi utilizzate: (anche descrizione di un'eventuale arma di famiglia con il nome)
Ambito/i in cui eccelle: (disegno rune, ricerca, combattimento…)
Prestavolto:
Segni particolari: (piercing, tatuaggi, cicatrici che non derivano dalle rune...)
Descrizione del fisico:
Descrizione del carattere:
Cosa preferisce: (colore, cibo, vestiti…)
Cosa non sopporta: (colore, cibo, vestiti…)
Hobby:
Descrizione dei membri della famiglia: (nome, età, rapporti interpersonali con i vari membri…)
Perchè è arrivato all'istituto/a di Londra:
Storia personale:
Animale domestico e sua descrizione: (se presente)
Rapporti con gli altri in generale: (chi non potrebbe sopportare e con chi andrebbe d'accordo)
Rapporti con i nascosti:
Rapporti con i mondani:
Rapporti con i membri del popolo fatato:
Rapporti già concordati con altri autori: (d'amore, d'amicizia, di parentela, parabatai…)
Orientamento sessuale:
Cosa cerca in amore:
Nati Shadowhunters:
Armstrong (__Dreamer97):
-
Emily Armstrong (16 anni, scambio culturale, etero, single: cerca qualcuno che la faccia sentire a posto e a proprio agio. Ama i ragazzi spiritosi ma allo stesso tempo intelligenti e fedeli)
-
Kristofer Armstrong (16 anni, scambio culturale, gay, impegnato)
Kishimoto (Regina di cuori15):
-
Virginia Kishimoto (17 anni, scambio culturale, etero, single: sarebbe carino se ci fosse qualcuno a tenerle testa. Forse un ragazzo cattivo che la stuzzica, facendola spesso arrabbiare e finendo in lunghi bisticci come i bambini)
Nightrose:
-
Lizbeth Aileen Nightrose (18 anni, etero, single)
-
Matthew Raphael Nightrose (19 anni, bisex, in una relazione complicata)
Nascosti:
Vampiri:
-
Cecil Galecki (19 anni apparentemente, Capo del Clan di Londra, bisex, in una relazione complicata)
-
Liam Murphy (17 anni apparentemente, Secondo in comando del Clan di Londra, gay, impegnato)