Questa
fanfiction si è
classificata PRIMA
al "
Puppy Contest " , indetto da Dreaming Ferret sul Forum di
EFP. Che dire... sono stra-felice!
Sinceramente non mi aspettavo affatto questo risultato, pur essendo
abbastanza soddisfatta della riuscita della mia storia. E invece... un
sogno che si avvera. Perché dico questo? Beh,
perché credo di
dover
ringraziare il mio piccolo Kyo-chan, un
angioletto
che lo scorso anno mi ha lasciata; è stato con me poco
tempo,
ma quei mesi sono parsi eterni. Era un simpatico pesce rosso a cui
avevo dato il nome del vocalist di una band che adoro ( i Dir en
grey, gruppo musicale giapponese ), e che un'ora prima di lasciarmi
stava bene; mi aveva anche lanciato diverse occhiate, mentre me ne
stavo qui al pc a scrivere fanfiction. Sì, perché
l'acquario era qui, sopra la mia scrivania. Un giorno qualcuno mi
disse che i pesci rossi non provano alcun sentimento. Come si
può
affermare una cosa del genere? Questa storia è nata
dall'esigenza di urlare al mondo che
non è vero.
Buona lettura!
Fiori di Ciliegio
Posa
lo sguardo sulla
piccola creatura,
che
ventiquattr'ore su ventiquattro nuota,
dentro la
curiosa palla di vetro.
Si scambiano
un'occhiata,
lui e il
simpatico animaletto senza nome.
Sì, perché non aveva ancora deciso come chiamarlo.
“ Rosso... hai il colore delle ciliegie. Che ne diresti, se ti chiamassi Sakura* ? ”
Uno sguardo
in apparenza muto, indecifrabile;
ma quante
cose può dirti un semplicissimo, comunissimo pesce rosso!
Può
sfogliarti l'anima, leggerne ogni pagina, senza che tu comune mortale
te ne accorga.
“ Oh, ma ora che ci penso, potresti anche essere un maschio... già, chissà... ”
Il ragazzo si
passa una mano sulla folta chioma di biondi capelli,
mentre
picchietta sul vetro con le dita dell'altra.
“ Beh... comunque ho deciso. Da oggi in poi, ti chiamerai proprio Sakura. E' un onore, lo sai? ”
Ride, lui.
Ride perché
probabilmente,
se la vera
proprietaria di quel nome lo vedesse in quel momento,
lo
deriderebbe.
[Sbagli, Naruto.]
Neanche lui
conosce il motivo,
ma gli
piace parlare col pesce che ha vinto a quella festa
paesana;
non aveva mai
avuto un animale, prima d'allora.
Stupidaggini,
ciò che gli altri ostentavano;
un pesce
rosso non può provare alcun sentimento.
...stolti.
La piccola
Sakura lo sa capire più di chiunque altro.
Quando egli è
triste, lo conforta con splendide danze silenziose sul pelo
dell'acqua;
quando invece
è felice, si riposa sul fondo dell'acquario, osservandolo.
Vorrebbe
vivere per sempre a fianco del suo animale domestico, il giovane
Naruto; non vuole pensare al fatto che, un giorno probabilmente
neanche troppo lontano, esso l'abbandonerà.
Nulla è
eterno, nemmeno l'idillio fra uomo e animale, anche se tanto lo
vorremmo.
~ ~ ~
I giorni
volano,
le ore paiono
minuti,
i minuti
paiono secondi.
E tutto si
sgretola.
Inevitabilmente,
velocemente,
troppo.
[Quanto tempo è passato? Forse un anno, forse due... l'unica certezza, il tempo. E' volato, senza lasciar che l'uomo se ne accorgesse.]
Goccia dopo
goccia, l'acquario si svuota.
Anche quella
timida pianta che non si era decisa a crescere nemmeno un po', viene
rimossa.
E il fondale
multicolore, anch'esso scompare, disperdendo le sfumature
d'arcobaleno.
Sakura viene
sotterrata con inusuale fatica, sotto al ciliegio in fiore.
Goccia
dopo goccia [lacrima dopo lacrima], Naruto intona
uno
straziante addio.
Al suo fianco
una ragazza dai capelli rosa sospira con sguardo triste, pregandolo
di guardarla.
Di guardarla
con almeno un quarto dell'amore che aveva riservato all'animale,
quand'esso era in vita.
“
E'
ora. ”
“
Naruto...
come ti senti? ”
“
Vuoto.
”
Si specchia
negli occhi della giovane, sorridendo tristemente.
Non pretende
ch'ella lo capisca,
in fondo come
si può spiegare o capire l'amore disinteressato che
l'animale
dona al proprio padrone?
C'è.
E questo
basta.
“
Era...
un pesce. ”
“
No.
Era amore. Nessuno mi ha mai amato come lei. ”
[Sbagli, Naruto.]
Lei lo
abbraccia, soffocando i singhiozzi nella sua spalla.
Silenziosamente
supplica.
Amami.
Guardami. Amami.
Anche io
esisto, e porto il suo nome.
Già.
Perché...
“
Sakura-chan...
”
“
Dimmi,
Naruto. ”
“
Credi
nel destino? ”
“
Perché
me lo domandi? ”
“
Oggi
è il tuo compleanno, giusto? * ”
Se n'è
ricordato.
E la gioia di
lei s'impossessa,
anche
se solo d'un minuscolo gesto d'affetto si tratta.
“
Sì,
è vero... ”
“
Io
credo che questo sia un segno. ”
“
Un
segno? ”
“
Una
morte a celebrare una nascita. ”
Morte per
nascita.
Tenebra per
luce.
Sakura per
Sakura.
Va bene così.
“
Buon
compleanno, Sakura-chan. ”
“
Grazie,
Naruto. ”
E' la vita.
E' un circolo
vizioso.
Si nasce, si
cresce, alcuni vivono e altri no*, ma inevitabilmente si muore.
Ma non è
detto che, quando questo accade, sia tutto finito.
Goccia dopo
goccia,
come rugiada,
come pioggia,
l'acqua
pianse l'angelo con l'ali oramai spezzate.
Anche se
d'ali, in realtà, non ne aveva.
Ma vive, Sakura vive ancora.
E' complesso
spiegare quel che legava Uzumaki Naruto al suo dolce pesce rosso.
Anche se chi
di noi ha avuto almeno una volta nella vita un animale,
sa cosa
significa vivere assieme ad esso,
giocare,
sorridere,
piangere.
E perderlo.
E anche
Naruto sa,
che non deve
più piangere.
Durante la
fioritura dei ciliegi l'aveva incontrata,
e mai più
dimenticata.
Durante la
fioritura dei ciliegi l'aveva vinta,
e mai
abbandonata.
Come la
ciliegia entrambe si chiamavano,
e sotto
l'albero in fiore aveva consacrato a loro la propria vita.
Si muore e si
vive,
si vive e si
muore.
L'importante
è imparare che l'amore di qualsiasi essere vivente,
umano o
animale che sia,
è ciò
per cui veniamo alla luce.
E quella luce
non si spegnerà,
finché
il ricordo vivrà.
Fine ~
Note:
* 1
–
Sakura, in giapponese, significa proprio ciliegia.
* 2 – il
compleanno di Sakura è il 28 marzo. Mi sono documentata su
diversi siti, ed ho letto che la caratteristica fioritura dei ciliegi
in Giappone si ha a circa fine marzo. Questo il perché del
ciliegio in fiore in occasione del compleanno della ragazza.
* 3 - “
alcuni vivono ed altri no ”: frase riferita a coloro che
vivono (
che si godono appieno la propria vita, imparando dagli errori;
sorridendo o piangendo ), e coloro che invece non lo fanno ( chi si
fa guidare dall'accidia e dalla paura di mostrarsi, di relazionarsi
con gli altri ).
Alcune parole riguardo il finale della storia, che può risultare emblematico: quando scrivo
“
Durante
la fioritura dei ciliegi l'aveva incontrata,
e mai più
dimenticata.
Durante la
fioritura dei ciliegi l'aveva vinta,
e mai
abbandonata.”
si spiega
l'avvertimento “what if?”. Non ho messo AU
perché non
viene specificato il luogo in cui si verificano gli avvenimenti
narrati ( si sa unicamente che si tratta del Giappone ), ma ho messo
what if? perché nella frase sopra riportata ho scritto
“
durante la fioritura dei ciliegi l'aveva incontrata ”. Tale
frase è
riferita alla vera Sakura. L'altra, invece, all'animale.
Quanto alla
luce di cui parlo nell'ultima frase, può essere interpretata
in diversi modi. Il mio? La speranza.