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Autore: DarkRose86    16/04/2009    7 recensioni
{ Per il mio piccolo Kyo-chan; ti vorrò per sempre bene, dolce angelo. }
Posa lo sguardo sulla piccola creatura,
che ventiquattr'ore su ventiquattro nuota,
dentro la curiosa palla di vetro.
Si scambiano un'occhiata,
lui e il simpatico animaletto senza nome.
Sì, perché non aveva ancora deciso come chiamarlo.
“ Rosso... hai il colore delle ciliegie. Che ne diresti, se ti chiamassi Sakura? ”
PRIMA classificata al "Puppy Contest", indetto da Dreaming Ferret
.NaruSaku, accennato.
Genere: Malinconico, Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction si è classificata PRIMA al " Puppy Contest " , indetto da Dreaming Ferret sul Forum di EFP. Che dire... sono stra-felice! 
Sinceramente non mi aspettavo affatto questo risultato, pur essendo abbastanza soddisfatta della riuscita della mia storia. E invece... un sogno che si avvera. Perché dico questo? Beh, perché
credo di dover ringraziare il mio piccolo Kyo-chan, un angioletto che lo scorso anno mi ha lasciata; è stato con me poco tempo, ma quei mesi sono parsi eterni. Era un simpatico pesce rosso a cui avevo dato il nome del vocalist di una band che adoro ( i Dir en grey, gruppo musicale giapponese ), e che un'ora prima di lasciarmi stava bene; mi aveva anche lanciato diverse occhiate, mentre me ne stavo qui al pc a scrivere fanfiction. Sì, perché l'acquario era qui, sopra la mia scrivania. Un giorno qualcuno mi disse che i pesci rossi non provano alcun sentimento. Come si può affermare una cosa del genere? Questa storia è nata dall'esigenza di urlare al mondo che non è vero.
Buona lettura!


Fiori di Ciliegio

Posa lo sguardo sulla piccola creatura,
che ventiquattr'ore su ventiquattro nuota,
dentro la curiosa palla di vetro.
Si scambiano un'occhiata,
lui e il simpatico animaletto senza nome.

Sì, perché non aveva ancora deciso come chiamarlo.

Rosso... hai il colore delle ciliegie. Che ne diresti, se ti chiamassi Sakura* ? ”

Uno sguardo in apparenza muto, indecifrabile;
ma quante cose può dirti un semplicissimo, comunissimo pesce rosso!
Può sfogliarti l'anima, leggerne ogni pagina, senza che tu comune mortale te ne accorga.

Oh, ma ora che ci penso, potresti anche essere un maschio... già, chissà... ”

Il ragazzo si passa una mano sulla folta chioma di biondi capelli,
mentre picchietta sul vetro con le dita dell'altra.

Beh... comunque ho deciso. Da oggi in poi, ti chiamerai proprio Sakura. E' un onore, lo sai? ”

Ride, lui.
Ride perché probabilmente,
se la vera proprietaria di quel nome lo vedesse in quel momento,
lo deriderebbe.

[Sbagli, Naruto.]

Neanche lui conosce il motivo,
ma gli piace parlare col pesce che ha vinto a quella festa paesana;
non aveva mai avuto un animale, prima d'allora.
Stupidaggini, ciò che gli altri ostentavano;
un pesce rosso non può provare alcun sentimento.
...stolti.

La piccola Sakura lo sa capire più di chiunque altro.
Quando egli è triste, lo conforta con splendide danze silenziose sul pelo dell'acqua;
quando invece è felice, si riposa sul fondo dell'acquario, osservandolo.

Vorrebbe vivere per sempre a fianco del suo animale domestico, il giovane Naruto; non vuole pensare al fatto che, un giorno probabilmente neanche troppo lontano, esso l'abbandonerà.
Nulla è eterno, nemmeno l'idillio fra uomo e animale, anche se tanto lo vorremmo.

~ ~ ~

I giorni volano,
le ore paiono minuti,
i minuti paiono secondi.
E tutto si sgretola.
Inevitabilmente,
velocemente,
troppo.

[Quanto tempo è passato? Forse un anno, forse due... l'unica certezza, il tempo. E' volato, senza lasciar che l'uomo se ne accorgesse.]

Goccia dopo goccia, l'acquario si svuota.
Anche quella timida pianta che non si era decisa a crescere nemmeno un po', viene rimossa.
E il fondale multicolore, anch'esso scompare, disperdendo le sfumature d'arcobaleno.
Sakura viene sotterrata con inusuale fatica, sotto al ciliegio in fiore.
Goccia dopo goccia [lacrima dopo lacrima], Naruto intona uno straziante addio.
Al suo fianco una ragazza dai capelli rosa sospira con sguardo triste, pregandolo di guardarla.
Di guardarla con almeno un quarto dell'amore che aveva riservato all'animale, quand'esso era in vita.

E' ora. ”
Naruto... come ti senti? ”
Vuoto. ”

Si specchia negli occhi della giovane, sorridendo tristemente.
Non pretende ch'ella lo capisca,
in fondo come si può spiegare o capire l'amore disinteressato che l'animale dona al proprio padrone?
C'è.
E questo basta.

Era... un pesce. ”
No. Era amore. Nessuno mi ha mai amato come lei. ”

[Sbagli, Naruto.]

Lei lo abbraccia, soffocando i singhiozzi nella sua spalla.
Silenziosamente supplica.
Amami. Guardami. Amami.
Anche io esisto, e porto il suo nome.
Già. Perché...

Sakura-chan... ”
Dimmi, Naruto. ”
Credi nel destino? ”
Perché me lo domandi? ”
Oggi è il tuo compleanno, giusto? * ”

Se n'è ricordato.
E la gioia di lei s'impossessa,
anche se solo d'un minuscolo gesto d'affetto si tratta.

Sì, è vero... ”
Io credo che questo sia un segno. ”
Un segno? ”
Una morte a celebrare una nascita. ”

Morte per nascita.
Tenebra per luce.
Sakura per Sakura.
Va bene così.

Buon compleanno, Sakura-chan. ”
Grazie, Naruto. ”

E' la vita.
E' un circolo vizioso.
Si nasce, si cresce, alcuni vivono e altri no*, ma inevitabilmente si muore.
Ma non è detto che, quando questo accade, sia tutto finito.

Goccia dopo goccia,
come rugiada,
come pioggia,
l'acqua pianse l'angelo con l'ali oramai spezzate.
Anche se d'ali, in realtà, non ne aveva.

Ma vive, Sakura vive ancora.

E' complesso spiegare quel che legava Uzumaki Naruto al suo dolce pesce rosso.
Anche se chi di noi ha avuto almeno una volta nella vita un animale,
sa cosa significa vivere assieme ad esso,
giocare,
sorridere,
piangere.
E perderlo.

E anche Naruto sa,
che non deve più piangere.

Durante la fioritura dei ciliegi l'aveva incontrata,
e mai più dimenticata.
Durante la fioritura dei ciliegi l'aveva vinta,
e mai abbandonata.
Come la ciliegia entrambe si chiamavano,
e sotto l'albero in fiore aveva consacrato a loro la propria vita.

Si muore e si vive,
si vive e si muore.
L'importante è imparare che l'amore di qualsiasi essere vivente,
umano o animale che sia,
è ciò per cui veniamo alla luce.
E quella luce non si spegnerà,
finché il ricordo vivrà.


Fine ~


Note:

* 1 – Sakura, in giapponese, significa proprio ciliegia.
* 2 – il compleanno di Sakura è il 28 marzo. Mi sono documentata su diversi siti, ed ho letto che la caratteristica fioritura dei ciliegi in Giappone si ha a circa fine marzo. Questo il perché del ciliegio in fiore in occasione del compleanno della ragazza.
* 3 - “ alcuni vivono ed altri no ”: frase riferita a coloro che vivono ( che si godono appieno la propria vita, imparando dagli errori; sorridendo o piangendo ), e coloro che invece non lo fanno ( chi si fa guidare dall'accidia e dalla paura di mostrarsi, di relazionarsi con gli altri ).

Alcune parole riguardo il finale della storia, che può risultare emblematico: quando scrivo

Durante la fioritura dei ciliegi l'aveva incontrata,
e mai più dimenticata.
Durante la fioritura dei ciliegi l'aveva vinta,
e mai abbandonata.”

si spiega l'avvertimento “what if?”. Non ho messo AU perché non viene specificato il luogo in cui si verificano gli avvenimenti narrati ( si sa unicamente che si tratta del Giappone ), ma ho messo what if? perché nella frase sopra riportata ho scritto “ durante la fioritura dei ciliegi l'aveva incontrata ”. Tale frase è riferita alla vera Sakura. L'altra, invece, all'animale.
Quanto alla luce di cui parlo nell'ultima frase, può essere interpretata in diversi modi. Il mio? La speranza.

  
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