We drew a map to a better place.
3. Come allora ti amavo, così ora ti amo.
 

Killua cerca di sistemare per la quinta volta il suo cappello per la cerimonia. Odia davvero quel cappello così diverso dai soliti snapback che indossa di solito. Trattiene un’imprecazione e lascia perdere. Deve ancora trovare Gon prima di mettersi in fila per uscire insieme alla sua classe e sistemarsi nel grande campo da football che la scuola ha magistralmente allestito per la giornata.

Avanza lungo i corridoi a grandi falcate, cercando di non scontrarsi con gli altri studenti dell’ultimo anno. Gon non è al suo armadietto ma a pochi metri ha già visto Kurapika, così corre verso di lui e lo ferma stringendo la sua mano sul braccio del ragazzo. Quest’ultimo si volta e sorride al suo compagno di classe.

“Killua! Sei pronto?” domanda continuando a sorridere ed indicando una lunga fila che si sta formando pian piano verso l’uscita principale della scuola. Killua annuisce ma subito dopo si porta le mani sui fianchi.

“Non riesco a trovare Gon da nessuna parte! Avevamo detto che saremmo usciti insieme e invece chissà dove si sarà cacciato”. Sbuffa sonoramente prima di girarsi ancora una volta per controllare il corridoio.

“Credo che sia in classe…” mormora Kurapika abbassando lo sguardo sul pavimento lucido. Killua lascia il suo amico dopo pochissimi secondi e corre fino al secondo piano. Odia fare tutte quelle scale proprio oggi che è l’ultimo giorno ed è già pronto, non vuole davvero perdere tempo e andare a casa a festeggiare, magari uscire la sera e andare alla festa organizzata da qualche compagno di squadra di basket.

Arriva avanti la porta della loro classe e la fa scorrere lentamente. La stanza è illuminata da una luce davvero abbagliante, la lavagna è piena di scritte e disegni, i banchi sono tutti vuoti e accanto all’ultima finestra vede il profilo di Gon. Sta osservando qualcosa fuori dalla finestra, il cappello mezzo storto e il mento poggiato sulla mano destra.

Killua tira un sospiro di sollievo prima di tossicchiare per far capire a Gon che è entrato in aula. “Dobbiamo andare” dice semplicemente.
Gon annuisce e si gira per guardare negli occhi Killua. Si avvicina lentamente e cogliendolo di sorpresa lo abbraccia forte. L’albino è sorpreso, ma ricambia subito. Non è strano per loro abbracciarsi così, lo hanno sempre fatto e continueranno a farlo anche se ormai sono quasi adulti.

“Killua… oggi è il nostro ultimo giorno in questa scuola.” Killua annuisce, staccandosi leggermente per poter guardare meglio Gon negli occhi. Proprio ora doveva avere tutta questa nostalgia?

“Se ti preoccupi perché non vedrai gli altri sei solo stupido… e poi l’importante è che noi non ci perderemo di vista!” gli risponde sorridendo e dando una piccola pacca sulle spalle. Gon annuisce tre volte e torna a guardarlo.

“Prometti che saremo sempre insieme. Prometti che non ti stancherai mai.” Le guance di Gon si colorano leggermente. Killua ridacchia, leggermente in imbarazzo, e risponde di sì. Ovvio che resteranno insieme. Sono stati insieme dall’età di otto anni e lo saranno fino alla fine. Lo hanno anche scritto su due vecchi pezzi di carta colorata, con le loro firme storte con il pennarello blu. Ognuno lo tiene al sicuro nelle proprie scrivanie.

Proprio quando Killua pensa a tutto questo, sente qualcosa di caldo sul viso. Si riscuote dai suoi pensieri e registra solo le mani di Gon sulle guance e le labbra piene sulle sue. Un bacio leggerissimo, Gon che corre giù per prendere posto e Killua con il cuore che batte veloce. Il cappello gli cade ancora una volta in avanti e stavolta non fa nulla per aggiustarlo.

Kurapika li aspetta entrambi al cento della lunga fila e partono tutti insieme per iniziare la cerimonia. Sentono gli applausi dei genitori e degli accompagnatori, si siedono sulle sedie bianche e ascoltano il discorso del preside solo con un orecchio. Quando la loro classe viene chiamata, i tre ragazzi si alzano all’unisono e prendono un respiro profondo. Gon è il primo tra loro a ricevere il diploma. È così emozionato che quasi lo fa cadere a terra. Sua zia si alza dalla sedia per scattargli qualche foto e battere le mani. Kurapika è sempre il più composto. Prende il diploma, ringrazia tutti e sorride debolmente a Leorio, quando il ragazzo dai capelli scuri urla a tutti che il suo fidanzato si è diplomato con il massimo dei voti.
Finalmente è il turno di Killua. È l’ultimo della lista e cerca di non sbagliare nulla. Sente gli occhi della sua famiglia puntati addosso, ma cerca di non dare molto peso alla cosa. Stranamente sono venuti tutti, anche Alluka. Si gira verso di loro e riesce finalmente a scorgere nei loro occhi una sorta di orgoglio.

Scende dal palco e si ritrova subito il peso di Gon su di sé. Urla qualcosa di insensato, forse sta anche piangendo per la felicità. Killua cerca di calmarlo, ridendo alla faccia del suo migliore amico mentre cerca di fermare le lacrime. È arrivato il momento di lanciare quegli odiosi cappelli in aria. Finalmente è tutto finito.

Ci sono abbracci e baci in tutte le direzioni. Canzoni e urla da parte degli studenti e foto di famiglia sorridenti. Killua riesce solo a guardare Gon mentre sorride e gli cinge le spalle con il braccio destro. Si allunga verso di lui e fa scontrare le loro labbra in un bacio. avrebbe dovuto farlo molto tempo prima e in questo momento non si pente di nulla.

Leorio scatta una foto proprio quando i due si staccano, guardandosi negli occhi, con le guance rosse e i sorrisi grandissimi. Kurapika arriva al loro fianco e alza la mano in segno di vittoria.