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Autore: Tony Stark    17/06/2016    1 recensioni
Quel giorno la sorte di un nuovo mondo era stata già scritta. Quel giorno in cui lui, Chris Redfield disse... Sì Capitano.
Genere: Angst, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albert Wesker, Chris Redfield, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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     That day, he said... yes, captain.

         Capitolo 2: 23 Luglio 1998 

Chris non si aspettava che avrebbero dovuto agire tanto presto o meglio, lo sapeva ma non credeva che sarebbe sembrato così presto. Ma questo non significava che non fosse pronto, lo era. 
Avrebbe dimostrato al Capitano Wesker che era degno, degno della sua fiducia.
 
Il Bravo Team era stato inviato in missione. 
 
Ma Chris sapeva che non avrebbero fatto molta “strada” nell’esplorazione aerea della foresta, si era accertato che fosse così. Il Capitano gli aveva ordinato di fare in modo che il Bravo Team fosse costretto ad atterrare e Chris aveva fatto in modo che fosse così.
Con le sue conoscenze da pilota, aveva manomesso il motore dell’elicottero in modo che dopo aver dato segnale di malfunzionamento avrebbe dato il tempo alla squadra di atterrare, prima di smettere di funzionare del tutto.
 
Semplice e veloce, pensò il pointman con un sorriso.
 
 
 
 
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Il Capitano Wesker sarebbe presto andato ad incontrare William Birkin per seguire tramite il sistema di video sorveglianza, il progresso della squadra Bravo.
 
<< Christopher? >>
 
La voce del capitano lo chiamò nuovamente alla realtà, doveva smettere di perdersi nei suoi pensieri o non sarebbe riuscito a fare nulla di quello che il capitano voleva facesse.
 
L’ufficio era silenzioso, tutti gli altri se n’erano già andati. Lui e il Capitano erano gli ultimi agenti della STARS rimasti.
 
<< Si, Capitano? >>
Christopher voltò il viso verso Wesker, mentre porgeva quella domanda. 
 
<< Dobbiamo raggiungere il Dottor Birkin, Christopher. >>
 
Chris appariva sorpreso, ma si mosse in fretta. Non voleva essere un impedimento per il proseguire del loro piano.
 
 
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Il Dottor William Birkin era un ricercatore della Umbrella Corporation, aveva preso il  posto di capo-ricercatore sulla ricerca sul Virus T dopo l’omicidio del precedente capo-ricercatore, nonché fondatore della Umbrella, James Marcus, attuato da lui stesso e dal capitano Wesker. Attualmente stava sviluppando un nuovo ceppo virale, sintetizzato da Lisa Trevor, chiamato Virus G.
 
Questo era quello che si presentò alla mente di Chris Redfield non appena vide il Dottor Birkin, riconoscendo quel pallido uomo dagli occhi cerulei(ossessionati) da una foto allegata al file che lo riguardava.
 
William Birkin era un uomo ossessionato dal suo lavoro, preoccupato dagli imprevisti che stavano accadendo ultimamente. 
Chris lo analizzava con lo sguardo, studiandolo come faceva spesso con i sospetti, mentre era in missione. Non che non si fidasse di un collega del suo Capitano, ma preferiva rimanere in allerta.
 
 
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La Squadra Delta della USS(Umbrella Security Service) aveva raggiunto il treno, l’Ecliptic Express, un treno che collegava il laboratorio principale di Raccoon City a quello sulle Arklay, e ne aveva assunto i comandi. 
 
Immediatamente li aveva contattati. 
 
<< Qui squadra Delta. Qui squadra Delta... abbiamo assunto i comandi del treno. Passo. >>
 
<< Ricevuto >> 
 
Il Capitano fu rapido a rispondere alla Delta. E in quello stesso istante Birkin espresse i suoi dubbi su come fosse anche solo possibile quello che era avvenuto.
 
Chris parlò
 
<< Non credo che abbia importanza discutere di quanto questo non abbia senso e di quanto sia impossibile visto che è già successo, Dottore. >> 
 
Il capitano coprì il microfono con una mano, così da non farsi sentire(visto che la comunicazione era sempre aperta e non poteva essere chiusa)
<< Christopher, ha ragione Will. Quello che dobbiamo fare adesso, non è discutere di quanto questo sia impossibile, ma dobbiamo fare in modo che non trapeli nulla di quello che è successo. >> 
 
Chris sentì una stilla di orgoglio accenderglisi nel petto, sentendo il capitano concordare con lui. 
 
William lasciò che il suo sguardo cadesse sul giovane Redfield, l’”alleato” di Albert, e si evitò di sorridere quasi divertito dal modo in cui lo sguardo di quel ragazzo si era illuminato non appena Albert aveva concordato con lui. Wesker l’aveva ragirato per bene...(a meno che non lo considerasse davvero un suo alleato).
 
<< Il treno va distrutto. >> 
 
William spostò nuovamente lo sguardo su Albert e annuì d’accordo con l’idea del suo ex-collega.  Albert si rivolse nuovamente alla squadra Delta.
 
<< A che distanza vi trovate dalla diramazione più vicina? >> 
 
Per qualche istante il silenzio fu l’unica risposta, silenzio inframmezzato dal rumore continuo di pioggia battente. 
 
<< A circa 10 minuti di... >> 
 
Il membro della squadra Delta gridò, quando qualcosa lo attaccò. Sentirono sibili striduli e un rumore strisciante e umido provenire dall’altro capo della ricetrasmittente
Degli spari e poi il silenzio.
 
Chris aveva spalancato gli occhi, non per la terribile sorte degli agenti della USS, ma perché aveva riconosciuto quel sibilo e quel rumore. L’aveva già sentito.
In uno dei pochi file video riguardanti il T-Virus.
 
<< Cos’è successo? >>
 
Quel silenzio strisciante e fischiante fu l’unica risposta che il Capitano Wesker ricevette.
 
<< Sono stati attaccati >>
 
Chris rivedeva ancora quel filmato davanti ai suoi occhi mentre parlava.
 
<< Questo era ovvio, Redfield >> 
 
Fu la secca, infastidita, risposta sarcastica di William Birkin che adesso pareva essere persino spaventato perché non sapeva cosa fosse quel suono (e se il virus avesse creato qualcosa di nuovo e di ancor più letale?).
 
Chris vide ogni segno di quell’ansia spaventata che percorreva il corpo del ricercatore.
 
<< Va’ avanti, Christopher >>
 
La voce del Capitano era calma, fredda così come Chris la conosceva.
 
<< Sanguisughe. >> ancora una volta si interruppe, mentre ricordava ogni dettaglio, ogni suono e ogni parola ascoltati in quel video. << Sono state le sanguisughe ad attaccarli >>
 
<< Sanguisughe? Una squadra dei migliori agenti della Umbrella sarebbero stati uccisi da delle sanguisughe?! >> 
 
Il Dottor Birkin era incredulo, forse appena isterico, quella paura non lo lasciava. E in oltre non aveva alcun motivo di fidarsi di quel ragazzo, oltre il fatto che Wesker l’aveva scelto per aiutarlo.
 
<< Non ricorda, Dottore? I primi esperimenti col Progenitor Virus furono attuati su delle sanguisughe dal Dottor Marcus >>
 
Birkin continuava a guardarlo con quello sguardo chiaramente scettico. Ma il suo capitano continuava ad incoraggiarlo a continuare, anche se già aveva capito dove tutto quel fastidioso preambolo( iniziato solo nella speranza di calmare la paura del Dottor Birkin)
 
<< Cos’hanno a che fare i primi esperimenti col Progenitor con quello che è successo adesso?! >>
 
Non ricordava che William fosse tanto tardo, la soluzione era tanto ovvia. Il suo pointman gliela stava offrendo su un piatto d’argento eppure lui non sembrava voler capire il nesso che le collegava. 
Ecco il motivo del perché non lasciava che fossero le sue emozioni a dettar legge sul suo ingegno e sulla sua logica. Birkin ne era il chiaro esempio aveva lasciato che la paura gli impedisse di comprendere qualcosa di così semplice.
 
<< Quegli esperimenti hanno portato alla scoperta di un ceppo virale, più flessibile e letale. Il Virus T. >> Chris si fermò un attimo ed ecco che la comprensione cominciò a brillare in quegli occhi ossessionati << Quelle sanguisughe… >> cominciò ma venne interrotto.
 
<< ...Sono state infettate dal Virus T, come quelle del Dottor Marcus. Ma questo è impossibile, non facciamo più esperimenti sulle sanguisughe da dieci anni. Da quando la ricerca sul Virus T è passata in mano mia >>
 
La voce del ricercatore non era più isterica ma solamente incredula.
 
<< Eliminato l’impossibile, Will, resta solo l’improbabile >> 
 
La conversazione giunse alla sua fine dopo quell’ultima affermazione del Capitano Wesker.
 
Lo sguardo di Wesker, nascosto dietro le lenti scure dei suoi occhiali da sole, si spostò dagli schermi per osservare per un attimo, il suo point-man, Christopher.
 
Era rimasto indietro, illuminato solo da una piccola lama di luce bluastra, il buio che inghiottiva la sala lo nascondeva quasi del tutto. Lasciando visibile solo una metà del suo viso e i suoi occhi, che riflettevano leggermente la luce bluastra degli schermi (parevano quasi brillare di luce propria)…
Quello era il suo posto, lì nell’oscurità accanto a lui. Il suo pointman, il traditore insospettabile. L’unica persona che avesse dimostrato abbastanza abilità e capacità da   spingerlo a considerarlo preferibile più come un alleato che come un nemico.
 
 
 
 
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Dallo schermo che puntava sull’ingresso del Centro di addestramento della Umbrella,  più precisamente sul grande quadro di Marcus, posizionato alla fine della prima scalinata, videro due persone giungere di fronte al quadro.
Chris riconobbe immediatamente la rossa accanto al ragazzo col tatuaggio sul braccio.
 
<< E quelli chi sono? >>
 
William Birkin lo chiese prima ancora che Chris si lasciasse sfuggire il nome della ragazza.
 
<< La ragazza è Rebecca Chambers. E’ solo una recluta della STARS >>
 
A rispondergli fu il capitano, mentre Chris si concentrava sul ragazzo al fianco di Rebecca, se conosceva il Dottor Marcus doveva essere un membro della Umbrella... ma il suo aspetto il suo viso non gli richiamava niente alla memoria. 
 
Non sapeva chi fosse...
 
<< E lui? >>
 
<< Non lo so. Non è uno dei miei uomini >>
 
William stava per voltarsi verso Chris, ma un improvviso rumore proveniente dallo schermo lo distrasse. Sembrava lo stesso rumore secco di quando si avvia una vecchia registrazione.
 
<< Attenzione, qui è il Dottor Marcus. Osserviamo un attimo di silenzio, riflettendo sul motto della nostra azienda... L'ubbidienza crea disciplina. La disciplina crea unità.  L'unità crea potere. Il potere è vita… >>
 
La registrazione sfumò quando lo schermo si fece statico, prima che si stabilizzasse su un altra inquadratura. C’era un giovane uomo. Che al giovane Redfield ricordò una versione ringiovanita del Dottor James Marcus. L’uomo ridacchiava compiaciuto.
 
<< Chi sei?! >>
 
La voce del capitano si era fatta gelida, era infastidito... Nessuno poteva prenderlo di sorpresa, nessuno doveva permettersi di rovinare un suo piano con la sua presenza.
Vedere il Capitano Wesker tanto infastidito, fece arrabbiare alcuanto il giovane Redfield (una rabbia diretta verso il motivo del fastidio del Capitano). Qualunque cosa provasse a ostacolare il Capitano, doveva morire. Compreso quel giovane molto simile al dottor Marcus.
 
<< Non c'è bisogno di sapere chi sono. Basta sapere che sono stato io a diffondere il T virus nella villa e che ho contaminato anche il treno. >>
 
<< Cosa?! >>
 
In effetti la vera domanda che il Dottor Birkin avrebbe dovuto porre era  "perché". Chris l’avrebbe chiesto ma non voleva dare segno della sua presenza a quell’uomo, voleva studiarlo e capire quali fossero i punti che avrebbe dovuto sfruttare per eliminarlo.
 
<< Per vendicarmi della Umbrella >>
Il giovane uomo cominciò ad intonare una melodia, come quella di un canto gregoriano. Delle sanguisughe, anormalmente grandi, cominciarono a radunarsi di fronte a lui e poi ad ammassarsi, in una colonna informe e viscida.
 
Fino a che divennero la copia esatta del ...
<< Dottor Marcus?! >>
 
L' uomo ridacchiò all’esclamazione incredula del Dottor Birkin e poi puntò lo sguardo su di loro, pareva davvero che li stesse vedendo. 
 
<< Esatto. >> L’uomo si fermò un attimo, il suo tono si fece grave, nel suo sguardo brillava un odio fin troppo personale << Dieci anni fa, il dottor Marcus è stato assassinato dalla Umbrella. Albert, William voi avete partecipato all'omicidio, non è vero? >>
 
E poi lo schermo si fece nuovamente statico, prima di tornare alla sua inquadratura originale. La telecamera puntava ancora sul quadro del Dottor Marcus.
 
<< Come faceva a saperlo?! >>
 
<< Non lo so, Will >>
 
Il Capitano si voltò verso Chris. Lo sguardo del suo pointman si era fatto assente, quello sguardo Wesker l’aveva già visto nell’ufficio della STARS quando Christopher si era perso nei suoi pensieri.
Ma esattamente su cosa stavano vertendo i suoi pensieri in quel momento?
 
<< Cosa ne pensi, Christopher? >>
 
Vide il suo pointman tornare al presente, focalizzandosi su quello che stava accadendo.
 
<< Non saprei, Capitano. Per saperlo doveva essere presente, ma la cosa che non mi torna è che l’unica  altra persona presente all’omicidio del Dottor Marcus, oltre lei e il Dottor Birkin, era lo stesso Marcus. Ma non può essere lui, giusto? >>
Sia il Capitano che il Dottor Birkin erano rimasti in silenzio, riflettendo sulle parole di Chris. 
 
Per quanto ne sapevano, James Marcus era morto... ma se in qualche modo fosse stato infettato dal T Virus? Anche se questo non spiegava come potesse essere ringiovanito e come fosse possibile che avesse ancora tutte le sue facoltà mentali intatte.
 
 
 
---
 
 
Era giunto il momento di lasciare il laboratorio di Birkin, di tornare alla STARS. Di proseguire con il “loro” piano. 
 
Christopher lo seguiva, rimanendo silenzioso. Il suo viso non mostrava alcuna emozione, non pensava che avrebbe mai visto il suo viso così inespressivo. Il suo pointman lo sorprendeva ogni giorno di più.
 
<< Questo non ha senso. Credete veramente che questa sia la vera identità di quel folle? >>
 
<< E' l’unica possibilità rimasta, Dottore >>
 
<< E solo che sembra alcuanto improbabile come cosa, ma se è davvero così, per l’Umbrella è la fine. >>
 
Almeno Will aveva smesso di ritenere impossibile ciò che era già accaduto. Sebbene continuasse a ritenerlo improbabile.
 
<< Se viene alla luce il complotto contro il dottor Marcus, la carriera di Lord Spencer è finita.  Per non parlare della nostra. >>
 
William annuì alle parole di Wesker. Se i fautori dell’omicidio di Marcus fossero diventati conosciuti… No, non voleva nemmeno pensarci.
 
Chris si era posto al fianco del suo Capitano mentre questo richiamava l’ascensore che li avrebbe condotti nuovamente a Raccoon City, portandoli fuori dal laboratorio del Dottor Birkin.
 
<< E’ arrivato il momento di agire >>
 
Chris era completamente d’accordo col suo Capitano, non c’era più tempo. Il “loro” piano doveva andare avanti.
 
<< Cos’hai intenzione di fare? >>
 
<< Dire “addio” alla Umbrella. La realizzazione dell’arma biologica che utilizza il T virus è quasi completata. Il nostro ultimo compito - >> il Capitano Wesker spostò lo sguardo su Chris << - è quello di acquisire i dati di combattimento >>
 
<< Stai scherzando?! >>
 
Il tono di William non sembrava essere piaciuto molto al suo point-man, a giudicare dal modo in cui aveva dovuto trattenerlo afferrandogli il braccio in modo che non lo attaccasse.
 
<< Va tutto bene, Christopher >>
 
Chris aveva annuito << Va bene, Capitano >>
 
Ed era tornato al suo fianco. Will era rimasto in silenzio, evidentemente scioccato dal modo in cui quel ragazzo era disposto a eliminare qualunque cosa ostacolasse o anche solo contraddicesse il suo Capitano.
 
<< Al, non posso abbandonare il mio lavoro. Ho bisogno di un po’ più di tempo per completare il G Virus >>
 
William si era fatto più calmo, la sua spiegazione era detta con un tono sommesso. Aveva capito che col giovane Redfield nei paraggi, avrebbe dovuto ben guardarsi dal rivolgersi ad Albert con quel tono.
 
In quel momento l’ascensore arrivò e le porte si aprirono.
 
<< Fai quello che vuoi, Will >>
 
Il Capitano Wesker entrò nell’ascensore, rapidamente seguito da Chris.
 
<< Io continuerò col mio piano iniziale e, con l’aiuto di Christopher, attirerò alla villa i membri della STARS. Il loro allenamento li rende perfetti per i nostri esperimenti… >> 
 
Un sorriso da rettile spezzò l’illusione d’indifferenza che Wesker aveva tenuto fino a quel momento.
Un sorriso da rettile che William Birkin notò essere ricambiato dal giovane Redfield. 
 
Un brivido gelido gli scivolò giù per la schiena vedendo quell’espressione su un viso, che nonostante tutto, pareva ancora troppo innocente… 
 
<< Capisco, va bene Al. >> fu quello che il Dottor Birkin disse dopo un momento di silenzio, sperando che la sua paura passasse inosservata << Nel frattempo io mi occuperò di fermare quel folle. Se non sbaglio, nel sotterraneo dovrebbe esserci il sistema di autodistruzione. >> Si fermò ancora una volta << Lo troverò e ridurrò quel posto ad un cumulo di macerie >>
 
Albert annuì, prima che facesse cenno al giovane Redfield di pigiare il pulsante che avrebbe fatto risalire l’ascensore. Il Redfield lo fece immediatamente, per poi spostare lo sguardo sul Dottor Birkin, un luccichio pericoloso gli illuminava gli occhi.
 
<< Arrivederla, Dottor Birkin >>
 
Le porte dell’ascensore si chiusero in quell’istante. E William Birkin si lasciò sfuggire un impercettibile sospiro di sollievo. Quel ragazzo, quel Redfield lo inquietava, Albert gli aveva parlato di lui, ma non gli aveva detto di quanto quel ragazzo potesse diventare… spaventoso. 
Quel sorriso, quegli occhi freddi, crudeli... e poi il tono con cui aveva rimarcato il modo in cui lo chiamava. Come una promessa, una promessa di morte.
 
 
 
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Il Capitano aveva rivolto la sua attenzione completamente a lui. Mentre attendevano che l’ascensore finisse la sua corsa.
 
<< Quello che stavi per fare, Christopher... era assolutamente inutile >>
 
Chris sentì come una stilettata gelida colpirlo al cuore, aveva deluso il suo Capitano? Aveva infranto la fiducia che aveva riposto in lui?
 
Wesker sorrise internamente vedendo lo sgomento che si era impossessato del suo pointman, Christopher gli era così fedele ed era così ossessionato dal non volerlo deludere che il solo accenno al fatto che potesse averlo fatto, lo aveva mandato nel panico.
 
<< Ma viste le circostanze era perfettamente comprensibile. >>
 
Il suo pointman non rispose, ma vide lo sgomento sparire dai suoi occhi, sostituito da qualcosa di simile al... sollievo? Oh, certo. Adesso sapeva di non averlo deluso, di avere ancora la sua fiducia.
 
<< La prossima volta, usa la pistola Christopher >>
 
Chris pareva perplesso, una chiara domanda era espressa sul suo viso. E in quel mentre le porte dell’ascensore si aprirono.
 
<< La prossima volta se dovesse verificarsi una simile situazione, usa la pistola. Sei un tiratore, sei molto più rapido con le armi da fuoco che non col corpo a corpo >> Spiegò il Capitano, mentre uscivano dall’ascensore, proseguendo verso l’esterno del collettore delle acque, diretti al Dipartimento. << Sebbene sono certo che avresti facilmente battuto William, non ti consiglio di azzardare in un campo in cui non sei esperto in una situazione d’emergenza >>
 
Chris annuì
 
<< Sì, Capitano. Lo terrò a mente e farò in modo di non commettere alcun errore >>
 
Wesker proseguì per il tunnel, la rossa luce sfarfallante del neon d’emergenza si rifletté sulle lenti dei suoi occhiali da sole, facendole apparire come se quel bagliore provenisse dagli occhi nascosti dietro queste. Una predizione di un prossimo futuro. 
 
Il Capitano sorrise sibillino
 
<< Ne sono certo, Christopher >>
 
 
 
Presto sarebbe arrivato il momento in cui il suo fedele pointman avrebbe dovuto mostrargli se davvero la sua fedeltà si spingeva a tal punto da permettergli di svolgere quelle azioni, di tradire la sua squadra, di abbandonare ogni cosa per seguire il suo capitano.
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore
 
Eccomi tornato col secondo capitolo di questa storia, questo è ambientato durante gli eventi di RE0, il prossimo sarà su RE1.
 
Come avete notato ho cercato sia di mantenere la nota introspettiva della storia sia di aggiungervi le azioni dei personaggi e spero di esserci riuscito. Ditemi se non fosse così.
 
Ringrazio Summer_moon e Mattalara per aver recensito il precedente capitolo.
 
-Anthony Edward Stark
   
 
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