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Autore: BloodGirl    19/06/2016    1 recensioni
Ohlà ragazzi/e!
Vi sono mancata?
Voce interiore: a me non sei mancata per niente!
Zitta tu! Dicevo... ah si! Ecco a voi il seguito tanto atteso (?) de "Il Secondo FFI-Pieno di Sorprese"!
Questa volta vedremo i due piccioncini alle prese con la loro vita di coppia e scolastica, inoltre ci sarà qualche colpo di scena!*magia*
Spero di avervi incuriosito e spero che i seguirete!^-^
Ricordo che ogni recensione, anche negativa, è ben accetta u.u
Buona lettura!
Ps: una cosa che ho dimenticato perché ho una mente bacata: aggiornerò ogni 09 del mese.^^ A volte potrei aggiornare prima o dopo, dipende dagli impegni, ma si parla di massimo due giorni prima/dopo u.u
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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RAIMON HIGH SCHOOL
 

Capitolo 9: San Valentino…

Oggi è San Valentino!
Chi ha trovato la propria anima gemella, si ricorderà sicuramente di questo giorno per fare un regalo alla persona amata. Cosa che ho fatto anch’io. Spero che ad Aida piaccia il mio piccolo regalo: un piccolo pensiero incartato in una scatolina blu. All’inizio volevo solo regalarle delle semplici rose. Ma poi mi è venuta in mente questa trovata. Voglio anche ringraziarla per essermi stata vicina ogni giorno mentre stavo male.
Se ci penso a lungo, mi sembra inverosimile che sia già febbraio. Sono passate le vacanze di Natale trascorse in malattia e un mese e mezzo di scuola in un lampo. Sembra impossibile!
Anche se, pensandoci bene, non è successo nulla di interessante a parte allenamenti spacca-ossa e le verifiche o le interrogazioni di fine quadrimestre che si sono ripetute come un mantra per tutti i giorni trascorsi.
Salgo le scale del dormitorio femminile con lo zaino in spalla. Mi rigiro fra le mani il regalo per Aida. Spero vivamente che le piaccia.
Arrivo in cima, percorro il lungo corridoio e mi fermo davanti alla sua porta. Mi infilo la scatolina nella tasca dei pantaloni. Quindi busso alla porta. Non si sente nessun rumore provenire dalla camera. Spero che non stia ancora dormendo, altrimenti sarò costretto a fare irruzione e svegliarla. Ma ecco che sento la sua voce allegra.
-Chi è?
-Sono Shawn! -
-Solo un attimo…! - dice infine.
Evidentemente è ancora in pigiama e si deve cambiare. Cioè significa che si è appena svegliata. Tipico.
Dopo un minuto scarso, apre di poco la porta, si affaccia e mi dice seria ma anche dolce:
-Chiudi gli occhi-
-Perché? -
-Fallo e basta! E non sbirciare! - esclama. Faccio come richiesto. Aida mi prende per le mani e mi porta in camera. Sono fredde ma morbide. Chiude la porta e mi lascia andare. Sento che fruga con dei fogli. Scommetto che sono tutti spiegazzati e alla rinfusa sulla scrivania.
Mi prende ancora le mani e me le avvolge intorno a un pezzo di carta, in modo da prenderlo solo per gli angoli in alto.
-Tieni questo e non muoverti. Rimani con gli occhi chiusi finché non senti dei suoni…-
Dopo di che la stanza rimane in totale silenzio. Percepisco che lei si sta muovendo intorno, ma non riesco a capire in quali punti. Quando sento il dolce suono di un violino. Apro gli occhi e vedo Aida, in piedi, che con in spalla il suo strumento bianco esegue la più bella melodia che abbia mai sentito. Fissa con gli occhi socchiusi il foglio che sto tenendo in mano, mentre la sua musica mi arriva fino in fondo al cuore. È romantica in un certo senso, ma anche allegra e spiritosa. È semplicemente stupenda.
Mi lascio cullare dalle note del violino per qualche minuto…
-Shawn, buon San Valentino…! - dice, mentre finisce di suonare l’ultima nota della sua melodia.
Lancio il foglio sul suo letto. E mentre cade dolcemente per terra, mancando le coperte, mi avvicino ad Aida e l’abbraccio. L’abbraccio come se fosse l’ultimo della mia vita. Dio, quanto la amo.
-Grazie mille Aida…- le sussurro. Sento le sue esili braccia ricambiare e avvolgermi come se fossero delle piccole ali di angelo.
-Ora ho io una sorpresa per te…- le dico.
Mi sciolgo a malincuore da lei. Metto una mano in tasca, per assicurarmi che ci sia ancora la scatolina. Poi prendo un profondo respiro.
-Chiudi gli occhi- le dico sorridendo.
 
***
-Va bene- rispondo e con le mani, mi copro gli occhi, ma non li chiudo. Sono troppo curiosa quindi lascio uno spiraglio fra le dita per sbirciare.
Ma dal mio spioncino, però, non riesco a vedere molto. Anzi, quasi nulla. Non vedo neanche la sua figura. Quando, sento le sue mani sfiorarmi il collo e avvolgerlo ad un filo, forse di metallo, e freddo. Quasi un brivido mi percorre la schiena. Mi sistema i capelli delicatamente sulle spalle. Che cos’è? Spero non un collare. “Dimmi di aprire gli occhi! Non ci vedo più dalla curiosità!”
-Puoi aprire gli occhi! -
Tolgo le mani dal mio viso e le porto al collo, il più velocemente possibile. È una piccola collanina metallica e fine. Rivolgo lo sguardo al suo regalo e vedo che è davvero un bellissimo dono: una collana con un ciondolo color argento e a forma di mezzo cuore. Vi è la sua iniziale sopra. S.
Ma che cosa tenera! È il più bel regalo che abbia mai ricevuto! Quasi mi vengono le lacrime agli occhi…
-Grazie mille Shawn! - dico mentre gli salto al collo, cingendoglielo con entrambe le braccia. Gli bacio la morbida guancia pallida, per ringraziarlo. Posso sentire il suo calore a questa distanza. Ed è piacevole.
Lui ricambia l’abbraccio, cingendomi la vita, trasmettendomi tutto il suo affetto.
-Che ne dici se andiamo in classe? Credo che siamo già in ritardo…- dice, quasi in un sussurro, forse timoroso di rompere questa magica atmosfera che si è venuta a creare.
Mi sciolgo dall’abbraccio e annuisco, guardandolo fisso negli occhi.
Spero che sarà un bellissimo giorno di San Valentino! …
 
Saliamo, mano nella mano, le scale che portano al piano dove si dovrebbe trovare la nostra classe. Io e Shawn parliamo dei compiti difficili che quella “bella signora” della professoressa di inglese ci ha assegnato. O cose del genere.
Quando arriviamo al piano, svoltiamo l’angolo e rimaniamo abbastanza interdetti. Alzo un sopracciglio, abbastanza perplessa della situazione che mi si para davanti.
Guardo Shawn, per vedere se ne sa qualcosa. Ma anche lui ha la stessa espressione perplessa e basita che credo di avere anch’io.
Perché non mi pare assolutamente normale che una folla di sole ragazze, di tutte le età, grandi e piccole, sia accanto alla porta della nostra classe. E direi che sono anche parecchio agitate, dai gridolini di emozione che sento. Ok, che succede?
Shawn mi strattona piano, incitandomi a continuare. Anche se sarei un po’ spaventata da quella situazione decisamente fuori luogo. A meno che qualche compagno della nostra classe non abbia piantato uno stand con scritto “Baci Gratis per San Valentino”. Allora tutto avrebbe un senso. Forse.
Percorriamo il restante corridoio che ci separa dalla folla, e scorgo tra la massa una testolina dai capelli azzurri: Suzette. Mentalmente mi spalmo cinque dita sulla faccia. Scommetto che tutto quello è opera sua.
Strascinandomi dietro Shawn, mi affianco alla suddetta azzurra. Le tocco una spalla per ottenere la sua attenzione.
-Ciao Aida! Devi vedere che gran pezzo di ragazzo che hai in classe! Secondo me è nuovo! - mi dice tutta elettrizzata e parlando ad una velocità disumana. Dopo aver recepito quello che ha detto rimango piuttosto basita.
-Tu ne sapevi nulla? - chiedo a Shawn, mentre entriamo in classe. Lui scuote la testa.
-Non avevo idea che fosse arrivato un nuovo studente…- risponde, mettendo un braccio intorno alla mia vita.
Una volta entrati in classe, vedo il nuovo arrivato, anche se ha un aspetto piuttosto familiare. Ha occhi scarlatti e capelli biondi e corti. Sta tranquillamente seduto al suo banco e riordina i libri. Mi avvicino, non sapendo se dargli il benvenuto o salutarlo normalmente. Ma sembra che sia lui a iniziare il discorso.
-Oh, ciao Aida! - dice radioso, voltandosi. Guardandolo meglio però…. ma è Byron!
-C…ciao Byron, che diamine hai fatto hai capelli?!- domando completamente esterrefatta.
-Li ho tagliati, no? Non mi dire che non mi avevi riconosciuto! - ridendo chissà per quale assurdo motivo. Sono basita, non ci posso credere. Byron con i capelli corti non è una cosa ammissibile!
Però, mi viene subito in mente un pensiero malizioso.
-Non sarà che ti sei tagliato i capelli per far cadere le ragazze ai tuoi piedi? - con un sorrisino che intende tutto.
-Può essere…- risponde vago. Questo tipo, che nervi!
Mi allontano, dirigendomi verso Shawn già seduto al banco. Mi siedo al suo fianco e mi accozzo a lui, ancora grata per il regalo che mi ha fatto.
Non faccio in tempo a dire nulla che entra il professore e iniziamo a far lezione.
Le ore passano a rilento e anche l’intervallo non è dei migliori. L’unica cosa diversa dalla monotonia succede a metà della penultima ora di lezione mattutina, quando un bidello entra in classe e lascia una lettera sulla cattedra del professore.
Questi smette di spiegare e la prende in mano. Uff, sarà una lettera dove il preside gli assegna una supplenza.
Invece, con mia grande sorpresa: -Aida, c’è una lettera per te. È urgente-
Conclude, posandomela sul banco. Sorrido per ringraziare e lui torna alla sua lezione. Ma non ho voglia di leggerla ora, lo farò stasera. Quindi la ripongo nella cartella.
-Non la leggi ora? - mi chiede sussurrando Shawn. Io scuoto semplicemente la testa e continuo a fingere di ascoltare la spiegazione.
 
Qualche ora dopo, passata l’ora di pranzo, le lezioni pomeridiane e gli allenamenti, sono in camera a prepararmi per uscire con Shawn. Ho il cuore che batte a mille, emozionatissima, mentre lancio in giro i vestiti perché non so cosa mettermi. Non riesco a concentrarmi!
-Calma Aida, concentrati e scegli qualcosa da mettere! - mi dico da sola ad alta voce, anche se sembro una pazza. Ma è comunque un metodo di auto convincimento.
Alla fine, ripiego la mia decisione su una maglia verde, con le maniche a pipistrello e un paio di pantaloni bianchi. Ma ora, è il momento del grande ostacolo: i capelli. Mi dirigo in bagno e mi fisso allo specchio, cercando un solo lato positivo nella massa informe che ho in testa. E che cavolo! Non stanno come voglio io!
Dopo una mezz’ora abbondante, li lascio a caso, sciolti sulle spalle il più ordinati possibili. Anche se non è una vera e propria soluzione, ma meglio di niente. Sospiro e sento bussare alla porta.
Esco dal bagno e guardo l’ora sul cellulare: puntuale come sempre. Sorrido, prendendo la borsa e il cellulare. Apro la porta e mi ritrovo davanti chi mi aspettavo: Shawn.
Però a momenti rischio di sbavare: indossa una camicia bianca e un paio di pantaloni blu. Nulla di che lo ammetto ma, prendendo le parole di una certa azzurra di mia conoscenza, è un “gran pezzo di ragazzo” vestito così.
-Vogliamo andare? - mi domanda gentile, con un enorme sorriso. Io ricambio e annuisco, chiudendo la porta della mia stanza dietro di me.
 
Mentre usciamo dal territorio scolastico, tenendoci per mano, chiacchieriamo amabilmente del più e del meno. Finché non mi chiede:-Dove vuoi andare oggi? -
Assumo un’aria pensierosa, intanto che ci dirigiamo verso il centro della città. Di andare a fare shopping non se ne parla proprio: lo detesto come poche cose.
-Magari potremmo andare da qualche parte a mangiare qualcosa! - propongo sorridendo –Non conosco molto bene la città, quindi mi affido a te! -
Shawn sembra rifletterci su, poi il suo sguardo gli si illumina.
-Ho un posto bellissimo dove possiamo andare! - mi stringe la mano e mi trascina con un sorriso adorabile e dolcissimo sul viso. Io mi lascio trasportare ridacchiando.
Dopo circa una decina di minuti, arriviamo davanti ad un locale completamente bianco, con un’insegna argentata: “Ice Café”.
-Entriamo? -
Annuisco a Shawn ed entriamo. All’interno l’ambiente mi è familiare, sembra quasi un paesaggio invernale di Hakkaido: i tavoli sono bianchi e le sedie sono azzurre ed è un ambiente molto arioso. È stupendo!
Prendiamo un tavolo per due.
Ora che guardo più da vicino sui tavoli ci sono delle scritte bianche in rilievo. Poi noto un cartello vicino al muro e lo leggo ad alta voce, in modo da farlo sentire anche a Shawn: “Prendi il pennarello magico e lascia il tuo ricordo in questo locale, scrivendo sul tavolo il tuo pensiero e fissandolo con lo spray speciale che puoi richiedere!” Ma è una trovata geniale! -
-Sapevo che ti sarebbe piaciuta! - dice sorridendo, prendendo poi il menù.
-Lo facciamo anche noi?!- esclamo entusiasta, è una cosa originale mai vista prima!
-Certamente, ma prima prendiamo qualcosa. E poi, ci sarà un’altra sorpresa! -
Non sto più nella pelle! Chissà cosa mi avrà riservato! Questo appuntamento è un sogno per me! Che nessuno osi svegliarmi, voglio andare fino in fondo.
Comincio a leggere il menù e decidiamo di prende un drink che si chiama “Frozen Angel” e una fetta di cheesecake ai mirtilli. Mi viene già l’acquolina in bocca!
Quando arriva il nostro ordine ha un aspetto meraviglioso e finiamo tutto senza lasciare neanche una briciola.
Poi prendiamo i pennarelli e scriviamo sul tavolo. Io scrivo una semplice frase, ma spero che rimanga per sempre: “Io Amo Shawn, il ragazzo più meraviglioso che abbia mai conosciuto”. Mi imbarazzo un po’ se penso che altre persone leggeranno quello che ho scritto.
-Hai fatto? - chiedo all’albino, vedendo che sta scrivendo molto.
Chiude il pennarello con il tappo e annuisce.
-Tu? -
-Anch’io ho fatto…- rispondo rossa in viso. Mi sporgo sul tavolo, incuriosita da cosa abbia scritto Shawn. Prima che l’inchiostro si asciughi, riesco a leggere:
Oggi sono uscito con una persona molto speciale. Il suo nome è Aida ed è la migliore amica, nonché fidanzata, che io abbia mai avuto. Ogni volta che sono accanto a lei mi sento felicissimo, come se fossi in Paradiso. Il suo sorriso rischiara le mie giornate e non riesco a essere triste al suo fianco. La amo con tutto me stesso e vorrei stare con lei per sempre” con un cuore alla fine.
Oh mio Dio! È una cosa tenerissima che ha scritto! Sento che a momenti il cuore mi esplode nel petto oppure mi sciolgo prima!
-Sei tenerissimo…! - gli dico quasi sussurrando.
-Anche tu…- sorridendo. Poi si sporge sul tavolo e mi dà un bacio sulla guancia.
-Adesso che facciamo? -
-Ho un’altra sorpresa per te! - esclama entusiasta, alzandosi in piedi e porgendomi la mano. Io l’afferro e mi faccio guidare. È così calda!
 In fondo al locale ci sono delle porte di vetro opaco. Non sono di certo quelle della cucina perché sono adornate con decorazioni argentate.
Shawn apre la porta, facendomi entrare per prima ed ecco che mi si para davanti una delle mie più grandi passioni.
-Una pista di pattinaggio?!- sono sbigottita.
-Che c’è, non ti piace? -
-Certo che mi piace! Facciamo un giro! - sono entusiasta. Questo è il più bel appuntamento a cui abbia mai partecipato!
Ci mettiamo i pattini, lui neri e io bianchi, e ci fiondiamo in pista.
 
***
 
Io e Aida pattiniamo un po’ mano nella mano, facendo numerose volte il giro della pista. Di sottofondo le canzoni variano ogni volta, da quelle più lente a quelle un po’ più movimentate. E noi prendiamo il loro ritmo per pattinare. Però non facciamo coreografie o cose particolari. Pattiniamo solo.
Quando un’ennesima canzone finisce e parte la successiva, Aida mi prende ambedue le mani e si mette davanti a me, pattinando all’indietro.
-Ti va di provare qualche figura insieme? - mi chiede dolcemente, guardandomi negli occhi.
-Certo. Quale vuoi fare? -
-Doppio Axel in coppia-
Aspetta, ma questa è una figura difficilissima da eseguire. In singolo penso di riuscire ma non in coppia.  E non so neanche bene la tecnica da applicare per farla.
-Ne sei sicura? Io non so bene come eseguirla- le spiego un po’ preoccupato.
-Certo! Mi fido di te! E poi… massimo cadiamo! - controbatte sorridendomi.
Mi ha convinto.
Le prendo la mano e cominciamo a pattinare, aspettando che la pista si liberi un po’ per evitare di andare a sbattere contro le persone.
Dopo circa dieci minuti vi è abbastanza spazio per eseguirla. Guardo Aida per chiederle conferma. Lei annuisce convinta. I suoi occhi, grigio e verde, sono decisi e mi ci perdo un istante che pare infinito.
Aumentiamo la velocità del pattinaggio, mano nella mano.
Poi mi metto davanti a lei, prendendola per la vita e incrociando il suo sguardo così dolce ma allo stesso tempo coraggioso e pieno di vitalità.
Facendo forza sulle braccia la lancio in aria. Lei rotea, facendo un solo giro su sé stessa, incrociando le braccia al petto. Mentre vola, sembra un angelo bianco. Il mio angelo bianco…
Per fortuna riesco a riafferrarla al volo. Solo che perdo l’equilibrio e finiamo a terra, lei sopra alla mia pancia.
-Tutto bene? - le domando preoccupato. Io non mi sono fatto nulla. Ma la sento così fragile a volte che mi pare sia fatta di porcellana.
Lei si mette a ridere, scostandosi dal mio ventre. La sua risata è talmente contagiosa che mi metto a ridere anch’io. Non smettiamo per cinque minuti abbondanti.
Poi mi rialzo e l’aiuto, rischiando ancora di scivolare e cadere.
-Credo che questo equivalga ad un si- deduco sorridendole.
-Ora sono tutta bagnata! - si lamenta come una bambina, facendo cenno ai vestiti.
-Su, su, per un po’ di ghiaccio! -  le prendo la mano e ci dirigiamo verso l’uscita della pista.
-Lo so ma uffa! - dice scherzando.
Usciamo dalla pista, ridando i pattini presi in prestito al noleggio. Poi attraversiamo le porte opache e torniamo nel locale. Andiamo alla cassa e paghiamo il tutto. Dopo di che usciamo in strada e prendiamo a passeggiare per le vie, con le mani unite.
Verso sera, all’ora di cena ci fermiamo in un piccolo ristorante dove fanno ramen: uno di quelli caratteristici, dove vi è la scritta fuori “ラメン” (Ramen) e pochi tavoli. Se si vuole si può anche mangiare al bancone.
Noi decidiamo di sederci e consumare ad un piccolo tavolino, situato in un angolo del locale. Ci rilassiamo e ceniamo con tutta calma, mangiando la nostra porzione di ramen.
Infine decidiamo di ritornare a scuola, sperando che non ci siano già i cancelli chiusi. E la fortuna ci assiste per una volta.
Mentre camminiamo nel campus verso i dormitori, Aida mi chiede, rossa in viso: -Ti va … di dormire insieme questa … notte? -
Questa proposta fa avvampare pure me e sento molto caldo, nonostante sia metà febbraio. Improvvisamente mi sento nervoso. Mi piacerebbe tanto stare con lei però ho il timore che ci scoprano e ci puniscano. Non voglio che anche lei vada di mezzo.
-Non ti va …? - domanda, visto che è da un po’ che non parlo. Prendo un bel respiro e, senza badare al nervosismo, annuisco.
-Si, vorrei … dormire con te questa notte- dico tutto ad un fiato, stringendole involontariamente la mano. Dalla sua espressione, più rilassata ora, deduco che abbia tirato un sospiro di sollievo. Forse temeva in un rifiuto.
Andiamo in camera sua visto che è singola, dopo che sono passato nella mia per prendere il pigiama: una maglia grigia e un paio di pantaloni blu. Però appena entro mi sento a disagio. Non so perché. Forse poiché non è camera mia…? Non lo so. So solo che sono nervoso. Ecco.
-Non essere così rigido…! - mi rimprovera Aida, mentre prende dei vestiti sotto il cuscino.
-Io vado a mettermi la camicia da notte. Puoi pure cambiarti qui se vuoi- sorride, con le gote un po’ arrossate e si infila nel bagno.
Io credo di essere nella sua stessa situazione. Mi sento rosso ed imbarazzato. Nonostante questo, però, decido di cambiarmi: prima mi metto i pantaloni del pigiama e poi la maglia. Solo che, dopo che ho tolto la maglietta, quando sono a dorso nudo, Aida esce dal bagno.
Distolgo subito lo sguardo, decisamente imbarazzato, e credo che anche lei lo sia. Mi metto la maglia e poi mi siedo sul letto.
-Scusa, dovevo bussare…- si scusa, sedendosi al mio fianco. Le metto una mano intorno alla vita e la tiro più vicina a me.
-Di nulla- le rispondo gentile.
Solo ora mi accorgo che indossa una camicia da notte che le arriva alle ginocchia e con le maniche lunghe, color verde acqua, con qualche fiocco all’altezza del seno. È davvero bellissima!
-E ora che facciamo? -
-Cosa diceva la lettera che ti hanno consegnato oggi…? - mi viene in mente. Non me ne ha parlato quindi deduco che non l’ha ancora letta. Spero che non fosse qualcosa di importante o di urgente.
-Oh, giusto! Me ne ero scordata! - si alza con un balzo e si avvicina alla scrivania cercando la presunta lettera. Avevo indovinato comunque. “Ma quanto è sbadata la mia Aida?” penso sorridendo leggermente.
-Eccola! - esclama estraendola e cominciando ad aprirla e leggerla. Io rimango seduto sul letto.
Mentre la legge il suo viso si fa serio, quasi triste. I suoi occhi si muovono a destra e a sinistra leggendo le varie parole. Finché, questi occhi così belli nella loro diversità, si riempiono di lacrime. Velate lacrime.
Subito balzo in piedi preoccupato.
-No! - grida mentre il suo corpo viene scosso sa singhiozzi violenti.
-Che c’è? Che succede?!- mi affretto ad andarle accanto, con il cuore che mi batte nel petto e un brutto presentimento.
Lei mi porge la lettera e si copre il viso con le mani, piangendo un po’ di più.
Afferro il foglio di carta con una certa irruenza e comincio a leggerlo.
 
Cara Aida Hunt
Dopo un periodo di divisione con l’orfanotrofio a cui appartieni a causa dell’incendio avvenuto qualche anno fa, sono lieta di annunciarle la completa riabilitazione della struttura.
Infatti questa è stata interamente ricostruita sopra le macerie di quella precedente, con un sistema di educazione e regolamentare ancora più rigido di quello vecchio.
Pertanto, le ordiamo di comunicarci la sua attuale posizione, nonostante noi ne siamo già in possesso per aggiornare gli archivi anch’essi andati perduti durante il tragico fatto.
Una macchina con una nostra collaboratrice verrà a prenderla il giorno 16/02 alle ore 8:30 per riportarla all’orfanotrofio da cui proviene. La prego di essere puntuale come la nostra disciplina le ha imposto.
Distinti saluti
La Direttrice
 
Le lacrime si sono impossessate anche dei miei occhi e le mani mi tremano.
-Quindi te ne devi andare per sempre…? - chiedo, quasi in un sussurro.
La sua voce è spezzata dai singulti e le guance rigate dalle lacrime che escono dai suoi occhi non migliora la sua situazione. Risponde flebilmente.
-Si…-
 
 
 
 
Angolo Autrice
Salve a tutti !^-^
Scusate per l’immenso ritardo di questo capitolo è solo che ho avuto problemi con la scuola e famiglia e quindi non ho avuto molto tempo per correggerlo e pubblicarlo.
Giuro che il prossimo capitolo uscirà esattamente tra un mese, avete la mia parola!
Ora, non uccidetemi per l’alto contenuto diabetico in questo capitolo ma dovete sapere che sono una tenerona ^-^
E mi scusi con tutti coloro che praticano pattinaggio sul ghiaccio: io non sono un’esperta, anzi tutt’altro e quindi ho cercato più informazioni possibili sulla figura che eseguono. Ovviamente se qualcuno sa il nome preciso di quel salto sarò disponibile a cambiarlo subito ^-^
 
Beh, spero vi sia piaciuto il capitolo e magari lasciate una recensione anche piccolina mi va bene ^^
Un abbraccio
 
BloodGirl
   
 
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