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Autore: TheIrishKiss    19/06/2016    0 recensioni
"La decisione di Kooro era irremovibile. E lui avrebbe fatto ciò che il suo Capo gli diceva di fare. Il vero problema erano i suoi sentimenti. E se non gli era consentito spegnerli, allora avrebbe fatto finta che fosse così. Sarebbe stato come tutti si aspettassero che fosse. Insensibile. Infondo, lui era un vampiro."
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sam si guardò intorno nella piccola sala impolverata e si chiese come aveva fatto in tutti quegli anni a non sapere che dietro quella piccola porta di legno della scuderia si nascondeva tutto quello.

Intorno a sé poteva vedere un'enorme quantità di diari, fogli, carte appunti, abbandonati sul grande tavolo di legno o accatastati sugli scaffali e le librerie.

C'erano anche alcune armi e degli oggetti presumibilmente magici.

Tutto quello che servisse ad un cacciatore di vampiri per compiere il suo lavoro.

Erano passati tre giorni dalla battaglia e andare lì era una delle prime cose che Sam aveva voluto fare una volta arrivata a casa.

Dopo la lotta tutto era tornato alla normalità.

Le persone avevano continuato la loro normale vita, senza sapere del pericolo che avevano rischiato di correre.

I ribelli erano stati uccisi tutti, a parte Monike che era riuscita a scappare.

- È uscita dai confini - le aveva informate Sascha - Non penso si farà viva molto presto -.

- Ed Ewan? -.

Lui l'aveva guardata negli occhi prima di rispondere.

- Lui non è più un problema -.

Ora che tutto era finito, Sam si chiese quante cose all'interno di quello studio, scritte su quei diari, impresse su quelle carte avrebbe dovuto ancora scoprire, quante invece avrebbe preferito non sapere e se sarebbe mai riuscita a tornare alla vita di prima.

Un rumore la sorprese alle spalle ma lei non si spaventò.

Sapeva che era lui. Ormai riconosceva il peso del suo sguardo.

Lentamente si voltò e incrociò il suo viso, illuminato dalla luce che entrava dalla porta aperta.

Lo vide guardarsi intorno.

- Dovresti distruggere tutto - le disse - Tua sorella, Marie Anne, già sente il richiamo del suo sangue. Se dovesse venire a contatto con tutto questo non riuscirebbe più a sottrarsi al suo destino -.

Si fermò a guardarla.

- Se tieni a lei, tienila lontana dal nostro mondo -.

Sam non disse nulla, ripensando all'episodio dell'anello.

Sascha aveva ragione. Come sempre.

Annuì, facendogli capire che aveva capito e lasciò che il silenzio d'intromettesse nuovamente tra di loro.

- Noi stiamo per partire..- disse lui, facendole alzare lo sguardo.

Sam rimase in silenzio e si apprestò a chiudere la porta dello studio alle sue spalle e seguirlo fino alla strada di fronte alla casa.

Dopo la battaglia le avevano portate a casa e avevano deciso di rimanere un altro paio di giorni, ma ora non c'era più motivo per rimanere.

Dovevano tornare alle loro città, alla loro missione.

Ali era già lì, guardava Patrick che era in piedi vicino alla sua moto con gli occhi di chi doveva dire addio a qualcuno che non avrebbe mai voluto salutare.

In quegli ultimi dieci minuti, da quando Sascha si era allontanato lasciandoli da soli, doveva aver mandato indietro le lacrime almeno un centinaio di volte.

Lui rise per l'ennesima volta, prendendola in giro, poi si fece improvvisamente serio.

Dalla tasca del suo giubbotto di pelle Ali lo vide estrarre il braccialetto d'argento.

. Apparteneva a mia madre - le disse guardandolo e poi alzando gli occhi su di lei - Vorrei che lo avessi tu..-.

Ali rimase senza parole mentre lui le afferrava una mano e glielo posava sul palmo.

- No, Patrick, io non..-.

- Oh, tranquilla! È solo in prestito - la interruppe lui - Un giorno me lo darai indietro -.

Lui le sorrise e lei fece altrettanto per poi lanciarglisi al collo e stringerlo a sé.

Sam li guardò da lontano e inconsciamente si voltò verso Sascha.

Incrociò il suo sguardo solo per un attimo prima che lui fuggisse, per guardare qualcosa lungo la strada.

Forse avrebbero dovuto dirsi qualcosa, una di quelle cose banali che si dicono per salutarsi.

O forse avrebbero dovuto abbracciarsi per un'ultima volta.

Sam avrebbe voluto con tutta sé stessa essere ancora stretta tra le sue braccia..

Ma non fece nulla.

Si limitò a restare ad osservare la ghiaia vicino ai suoi piedi, cercando di non guardarlo.

Infondo era meglio così.

Avrebbe rischiato di rendere tutto più difficile di quanto già fosse.

Sentì Ali e Patrick salutarsi ancora una volta, alzò gli occhi sul ragazzo per salutarlo e non riuscì a resistere dal voltarsi di nuovo verso di lui.

Vide i suoi occhi verdi per l'ultima volta prima che lui si infilasse il casco, salisse in moto e accendesse il motore.

Lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava velocemente, seguito a breve distanza dalla moto di Patrick.

Prese fiato solo quando lo vide sparire dietro il folto degli alberi.

Rimase così ancora per qualche minuto fino a quando sentì il tocco della mano di Ali sfiorarle un braccio.

Si voltò a guardarla ed incrociò i suoi grandi occhi azzurri.

Sapeva a cosa stava pensando.

Si affrettò a riscuotersi e a mostrarle un sorriso.

- Forza, andiamo in casa..- disse, affrettandosi a raggiungere il cancello.

Ali la seguì con lo sguardo mentre risaliva la lieve collina, con la testa bassa e le mani nascoste della tasca davanti della felpa.

Sospirò e si affrettò a seguirla, mentre il sole spariva lento dietro le colline, con la promessa di un nuovo giorno.

   
 
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