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Autore: Tony Stark    19/06/2016    2 recensioni
Quel giorno la sorte di un nuovo mondo era stata già scritta. Quel giorno in cui lui, Chris Redfield disse... Sì Capitano.
Genere: Angst, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albert Wesker, Chris Redfield, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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     That day, he said... yes, captain.
    Capitolo 3: 24 Luglio 1998
 
Era arrivato il momento. Oggi, Chris sapeva che avrebbe dovuto dimostrare al capitano di essere in grado di fare quello che aveva più volte promesso.
 
Tradire i suoi compagni...
 
La foresta di Raccon City si estendeva sotto di loro, pareva essere una distesa oscura e frusciante.
 
<< Chris, guarda! >>
 
La voce di Jill lo fece tornare al presente e allora volse lo sguardo verso il punto che Jill gli indicava. Una colonna di fumo grigiastro si alzava verso il cielo.
 
L'elicottero del Bravo Team.
 
 
 
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Chris, Barry e il Capitano Wesker stavano controllando la zona adiacente al relitto dell'elicottero, mentre Joseph era di fianco all'elicottero. 
 
Uno sparo risuonò nel silenzio, le urla di Joseph lo seguirono poco dopo.
 
Jill assisteva impotente a quel terribile spettacolo. Cercando inutilmente di sparare contro le cose che avevano attaccato Joseph non rendendosi conto di avere la pisola scarica.
 
E' appena cominciata, pensò Chris mentre salvava la sua compagna dal morso di uno dei cani infetti.
Cerberus, il loro ID era MA-39, erano cani di razza Dobermann infettati dal T virus dopo essere stati precedentemente addestrati, nel tentativo di creare delle BOW funzionali. Risultato: Ancora da testare.
 
Il giovane Redfield ricordò i dati riguardanti la creatura mentre la abbatteva, un colpo perfetto alla testa. Il Cerberus stramazzò a suolo, dopo aver emesso un breve uggiolio.
 
<< Andiamo! >>
 
Jill si riprese, apparentemente, dallo shock e lo seguì. 
 
Ma Brad era già andato via. Chris sorrise internamente, esattamente come il capitano aveva programmato.
 
<< Brad! >>
Lo strillo spaventato di Jill, gli fece ricordare che la sua reazione non sarebbe dovuta essere tanto calma.
 
<< Dove diavolo sta andando?! Non può abbandonarci qui! >>
 
Questo fu ciò che disse, i ringhi dei cani si erano fatti troppo vicini. Uno dei Cerberus gli balzò contro. Il giovane Redfield si mosse più rapido di quanto avesse mai fatto, ma quel cane sarebbe comunque riuscito a morderlo.
Le zanne di quella creatura erano troppo vicine al suo braccio, il rumore di uno sparo risuonò nell'aria carica di tensione. Il Cerberus crollò contro l'erba.
 
<< Chris, da questa parte! >>
Era stato il Capitano Wesker a salvarlo. Chris lo raggiunse, seguito da Jill.
 
Barry sparò tre colpi contro i cani, uccidendone solo uno.
 
<< Dannazione! >>
 
 Chris alzò lo sguardo, eccola la villa. Erano abbastanza vicini perché potesse chiaramente scorgerne la sagoma.
 
<< Andiamo in quella villa! >>
 
Raggiunsero la villa. E vi entrarono. 
Della Squadra Alpha erano rimasti solo quattro membri: Jill, Chris, Barry e il Capitano Wesker.
 
Presto sarebbero stati in tre, il suo pointman si sarebbe occupato personalmente di Barry Burton.
 
<< Cosa diavolo erano quelle cose? >>
 
<< Sembravano essere cani, Barry >>
 
Chris gli rispose in una maniera fin troppo fredda e impersonale,  Barry rimase in silenzio. Insospettito da quel cambio di comportamento, Chris non era mai stato così freddo... mai.
 
Jill stava per proferir parola quando degli spari risuonarono dalla hall, parevano provenire dalla sala adiacente.
 
<< Cos'è stato? >>
 
La ragazza voltò il viso verso il punto da cui sembrava essere provenuto il rumore.
 
<< Forse un membro del Bravo Team? >>
 
Se loro erano tutti lì, poteva essere stato solo uno di loro. Jill annuì.
 
<< Jill, va' ad indagare >>
 
<< Sìssignore >>
 
La Valentine corse verso la porta, prima di fermarsi quando sentì la voce di Barry.
 
<< Io andrò con lei. Dopo aver visto quelle cose, è meglio non dividerci. Non crede, Capitano? >>
 
<< Bene. Accordato, Burton, tu e Valentine andrete ad indagare. Io e Chris renderemo sicura questa zona >>
 
Barry raggiunse Jill e due varcarono la porta che, Chris sapeva, dava sulla sala da pranzo della villa.
 
Wesker osservò il suo pointman che attendeva un ordine, i suoi occhi  luccicavano di quello stesso bagliore perfido e freddo che vi aveva visto già parecchie volte in quelle ultime settimane. Christopher era pronto, avrebbe agito esattamente come prevedeva il loro piano.
<< Christopher, sai già cosa fare. >>
 
<< Sìssignore >> 
 
Il ragazzo si diresse verso la scala principale. Prima di voltarsi verso di lui e aggiungere:
<< Non la deluderò, Capitano >>
Il suo pointman salì rapidamente le scale dopo aver pronunciato quelle parole. 
 
<< Lo so, Christopher >>
So che non oserai farlo, fu quello che aggiunse mentalmente a quel sussurro.
 
 
 
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Il suo primo obiettivo era liberarsi di Barry Burton. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che sarebbe diventato un ostacolo, non appena avesse capito anche solo una piccola porzione di quello che stava succedendo.
 
Tre colpi cupi rimbombarono nella hall dalla sala da pranzo. Barry aveva appena sparato. Presto Jill e Barry avrebbero raggiunto la hall, dove credevano che ci fossero lui e il Capitano Wesker.
Non avrebbero trovato nessuno.
 
<< Capitano! Chris! >>
 
Il giovane Redfield era già lontano dal piano superiore della hall quando Jill salì a cercarli.
 
 
 
 
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Chris si lasciò sfuggire un ringhio di frustrazione, quel dannato Burton non ne voleva sapere di dividersi da Jill.
 
Aveva già complicato loro le cose abbastanza, rendendo gli enigmi della villa ancor più complessi di quanto non fossero, sparpagliando gli oggetti che servivano a risolverli per l'intera magione.
E ora li aveva persi di vista!
 
Il giovane Redfield sentì un gemito lontano provenire dalla fine del corridoio. 
Un T-Vettore, un'essere umano infettato accidentalmente dal T virus . Quelli che si trovavano nella villa erano gli abitanti di questa. 
Poveri sfortunati.
 
Il tiratore mirò alla testa della creatura non appena questa avanzò nella sua linea di tiro.
Chris guardò quegli occhi vacui e spenti e poi tirò il grilletto. E un terzo occhio di sangue si aprì nella fronte dello zombie che crollò all'indietro, morto.
 
Il V-ACT non si sarebbe avviato, per questo aveva mirato alla testa. Non voleva che ci fossero Crimson Head in giro per i corridoi.
 
<< Chris ? >>
 
Il ragazzo si voltò con uno scatto puntando la pistola contro il suo interlocutore. Il viso che stava puntando era proprio quello di Barry Burton.
 
<< Hey, Chris. Sono io, Barry. Abbassa la pistola >>
 
<< Sì, sì... scusami, Barry >>
 
Fagli abbassare la guardia, pensò Chris e per questo abbassò l'arma. Jill non era in vista. Dovevano essersi divisi, finalmente.
 
<< Sono felice di vedere che tu stia bene, quando non vi abbiamo trovato nella hall abbiamo supposto il peggio >>
 
<< Io e il Capitano siamo stati costretti a dividerci quando siamo stati attaccati da quelle strane creature >>
 
Barry aveva annuito, accettando la sua spiegazione. Chris aveva trattenuto un ghigno, quanto... quanto potevano essere creduloni i suoi compagni?
 
Non c'erano T-Vettori nella hall eppure Barry gli aveva creduto ciecamente.
 
<< E Jill? Credevo fosse con te >>
La sua poteva anche essere una domanda lecita, quella di un amico, nonché compagno di squadra, preccupato per la sua incolumità. Mentre invece quello che Christopher voleva tanto sapere era se fosse stata abbastanza vicina da sentire lo sparo.
 
<< Ci siamo divisi. Stiamo cercando una chiave con una corazza incisa sull'impugnatura... >> L'uomo si fermò un attimo << Chi diavolo ha avuto la geniale idea di creare delle serrature così complicate? E tutti questi enigmi... come se si aspettassero che uno scassinatore perderebbe tempo a risolverli... >>
 
<< Già... Anch'io ho avuto qualche problema con tutti questi enigmi >>
 
E poi Barry aveva finalmente abbassato la guardia. Aveva finalmente abbandonato quella postura rigida, di chi si prepara a scattare aspettandosi di essere attaccato.
 
<< Sai una cosa, Barry? >>
Il tono del Redfield si era tinto di un gelido divertimento. Quell'espressione amichevole, che Barry conosceva bene, era appena scomparsa dal suo viso sostituita da un sorriso rettile.
 
<< Pensavo che sarebbe stato più difficile farti abbassare la guardia >>
 
Il ragazzo sollevò la pistola, più rapidamente di quanto il povero Barry Burton potesse fare. 
E in quello stesso istante ancor prima che il red hot si accendesse, Barry Burton, esperto d'armi della Squadra Alpha, crollò contro la morbida moquette rossa con un foro di proiettile in mezzo agli occhi e un espressione atterrita sul viso.
 
Quel sorriso rettile si trasformò in un ghigno, mentre proseguiva scavalcando tranquillamente il corpo di quello che era stato un suo vecchio amico.
 
Punto uno: Eliminare Barry Burton. Fatto.
 
Adesso doveva solo occuparsi di rallentare Jill.
 
Prese una chiave dalla tasca del suo giubbotto tattico, la chiave era argentata e aveva una lama dentellinata in una maniera molto particolare, l'impugnatura aveva la forma di un ottagono colorato a spicchi rossi e bianchi il logo della Umbrella Corp.
Rigirò il passpartout fra le dita, prima di aprire un altra porta e chiudersela alle spalle.
 
 
 
 
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Wesker aveva già raggiunto la casa del guardiano e si stava dirigendo nei laboratori. 
 
Una buona parte della notte era già passata, ma il "loro" piano procedeva senza impedimenti. Sapeva  Christopher non avrebbe permesso che ci fossero, così che Wesker non doveva preoccuparsi di accertarsi che il suo pointman stesse facendo un buon lavoro.
Un ultima cosa mancava prima di riternere davvero il "loro" piano vicino al completamento.
 
Il Capitano si diresse nella stanza 102. E ivi nascosta, all'interno di un libro che al suo interno era vuoto, trovò quello che stava cercando. Una siringa contenente un liquido di un chiaro viola perlaceo. 
Il virus sperimentale che William aveva sintetizzato solo per lui.
Albert Wesker non non ci rifletté neanche un secondo di più, prima di iniettarselo. Calcolando esattamente che da quel momento a quello in cui il Tyrant l'avrebbe "ucciso" il virus avrebbe già avuto il tempo di legarsi al suo DNA, infiltrandosi senza alcuna opposizione nei suoi genomi.
 
Sarebbe morto per poi rinascere come un essere superiore, avrebbe abbandonato la sua mortalità per divenire un Dio.
 
Un sorriso arrogante segnò il suo viso. Un arroganza e un ambizione che avrebbero piegato il mondo al suo solo volere.
 
 
 
 
 
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Jill era fin troppo disattenta per il suo bene. 
 
Il Capitano gli aveva detto di fare in modo che almeno lei raggiungesse i laboratori, in modo da poter testare le abilità del Tyrant T-102 e delle Chimere. Ma se la Valentine continuava ad essere così disattenta, non sapeva come diavolo avrebbe fatto ad arrivare nei laboratori.
 
Aveva salvato Richard e incontrato Rebecca Chambers, Chris l'aveva seguita senza farsi notare. Ma quando era giunto il momento di combattere lo Yawn, un cobra gigantesco frutto di una mutazione accidentale del T virus, si era lasciata mordere come una stupida. 
 
Il veleno dello Yawn era infatti letale e non curabile se non con il siero contenuto nella stanza dove l'aveva trascinata. L'aveva trovata di fronte alla porta della soffitta, quasi svenuta che delirava su qualcosa. 
 
Era riuscito solo a captare le parole " Richard.... serpente gigante.... veleno... siero"
 
Quindi l'aveva presa di peso e portata nella stanza dei medicinali, dove oltre il siero si trovavano anche altri tipi di medicine, alcune delle quali sperimentali. L'aveva adagiata sul letto, presente nella stanza accanto ad un tavolino con una vecchia macchina da scrivere(di cui faticava a capirne l'utilità) sopra, e le aveva iniettato l'antidoto.
 
 
Ora aveva lasciato la stanza per inoltrarsi nuovamente nella villa, Richard e Rebecca erano degli imprevisti che andavano eliminati. Avrebbe fatto in modo che il Neptune si occupasse di loro.
Il Neptune, ID FI-03, era uno squalo bianco infettato col T Virus per analizzare e studiare gli effetti del virus sugli animali acquatici. Risultato: Ancora da testare.
 
 
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Ovviamente si era dimenticato di qualcosa.... Ovvio, come poteva non sbagliare in un momento tanto delicato?
 
Chris Redfield riaprì lentamente gli occhi, un dolore sordo alla testa gli fece capire di essere stato stordito. E a giudicare dal rumore di catene trascinate, che si faceva sempre più vicino, ad averlo fatto era l'abominevole Lisa Trevor.
Lisa Trevor era la figlia di George Trevor, costruttore della villa, lei e la madre erano state rapite ed usate come cavie per i test sul Progenitor Virus. I risultati ottenuti furono: la morte della madre di Lisa e la creazione di quell'abominio che Lisa Trevor era diventata.
 
Doveva muoversi in fretta, sapeva che quella cosa non poteva essere uccisa e quindi l'unica cosa che gli rimaneva da fare era scappare. Scappare prima che quella cosa decidesse di ucciderlo o di strappargli la faccia e cucirsela addosso.
 
 
 
 
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Quando riuscì a sfuggire da Lisa, si rese conto che nella villa non c'era più l'ombra di un T Vettore, però al contrario i corridoi e le sale pullulavano di MA-121.
MA-121, o Hunter, erano creature ottenute tramite manipolazione genetica. Armi biologiche intelligenti capaci di riconoscere la differenza fra obiettivi, nemici, alleati e mandante. Risultato: Ancora da testare su campo.
 
Questo significava che il loro piano era già all'ultima fase. Doveva raggiungere il Capitano nei laboratori. 
 
Uno di quegli Hunter gli balzò davanti. Il grosso corpo da rettile che gli sbarrava la strada. Vide quegli occhietti verdi guardarlo.
E poi il MA-121 si scostò. 
 
Certo, il Capitano doveva essersi assicurato che lo riconoscessero come un alleato. 
 
 
 
 
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I laboratori erano più freddi e asettici di quello che si aspettase per qualcosa in cui era accaduto un outbreak con livello di Biohazard 4.
Raggiunse la sala con il Tyrant, con qualche problema dovuto allo sfortuito incontro con tre Chimere.
 
La porta del laboratorio si aprì.
 
Il Capitano, che stava digitando qualcosa sul computer posto di fianco alla capsula contenente il Tyrant, si voltò.
 
<< Christopher, vedo che sei riuscito a seguire il nostro piano alla perfezione >>
 
<< Sì, Capitano. Barry Burton è morto, Jill Valentine dovrebbe raggiungerci fra poco e Rebecca Chambers e Richard Aiken sono stati divorati dal Neptune >>
 
Le porte del laboratorio si aprirono una seconda volta e da questa entrarono Jill e Rebecca
 
 
<< Sull'ultima parte non sarei tanto sicuro, Christopher >>
 
Chris guardò con odio l'ultimo sopravvissuto del Bravo Team. Doveva essere sfuggita al Neptune quando Lisa l'aveva stordito.
 
 
<< Chris, allontanati. Wesker è il traditore! >>
 
Chris guardò Jill, prima di ridacchiare brevemente della sua esclamazione.
Il Capitano Wesker continuava a digitare i codici per il risveglio del Tyrant.
 
<< Chris, ma cosa...? >>
 
<< Non l'hai ancora capito, Jill? >>
 
Le puntò contro la pistola... anche se c'era un altro membro della STARS sapeva che era disarmata... avendo, Rebecca, perso la sua pistola.
 
<< Siete stati voi! Voi siete dietro tutto questo! >>
 
<< Ben fatto, Jill. L'hai capito finalmente. >>
La voce di Chris era divertita, Jill non la riconosceva, non era da Chris essere così.
 
<< P-Perché avete eliminato la STARS? >>
 
Il Capitano aveva terminato di immettere i codici adesso doveva solo confermare l'operazione. E fu allora che prese la parola.
 
<< Che ci crediate o no, era intenzione della Umbrella >>
 
<< Quindi avere la STARS che indagava era sconveniente... >> Jill si interruppe per qualche istante, prima che continuasse, la sua voce era alta arrabbiata nonostante la pistola che gli era puntata contro << Siete proprio come le cose che si trovano in questa villa.... schiavi della Umbrella! >>
 
<< Hai detto la cosa sbagliata, Jill >>
 
Fu il sibilo arrabbiato di Chris, la Valentine credeva che gli stesse per sparare e in effetti lo credette anche il capitano Wesker. Ma il ragazzo spostò l'arma con uno scatto e sparò contro Rebecca, un colpo dritto al petto.
 
La rossa del Bravo Team stramazzò a terra come un burattino a cui vengono tagliati i fili. Jill la guardò sconvolta, ma senza emettere un suono.
 
Wesker sorrise
 
<< In effetti, Christopher non ha sbagliato, Valentine. Hai proprio frainteso tutto. Io e Christopher non lavoriamo per la Umbrella e le cose a cui ci hai paragonato bruceranno insieme a questo laboratorio. E questo segnerà la fine del mio legame con l'Umbrella >>
 
<< Cosa? Che avete intenzione di fare? >>
Questa fu la domanda che pose una volta ritrovata la voce.
 
<< Vedrai Jill. >>
Se sopravvivrai al Tyrant, fu quello che il capitano aggiunse poi mentalmente. Mentre confermava l'operazione di risveglio del Tyrant.
 
 
Poi si voltò e osservò la capsula mentre questa si svuotava. Anche Christopher stava guardando, sebbene continuasse a tenere Jill sotto mira. 
 
Il Tyrant era una creatura possente, pallida all'inverosimile, con la destra munita di lunghi artigli affilati. Il cuore batteva al di fuori della gabbia toracica.
 
<< E' meraviglioso >>
Fu il sussurro meravigliato di Chris mentre pensava a quanto quell'essere fosse perfetto. La forma di vita definitiva. Il Tyrant.
 
<< Sì, è così, Christopher >> 
 
Chris abbassò l'arma mentre guardava il Tyrant che non si era ancora svegliato. Wesker si diresse verso la capsula.
 
<< La forma di vita definitiva... il Tyrant >>
La sua voce pareva incantata com'era stata quella di Chris.
 
Jill invece era disgustata. Quella cosa era mostruosa come potevano Chris e Wesker trovarla tanto meravigliosa? Certo era il potere ad attirarli, il potere che possedere un arma simile avrebbe dato loro.
 
<< Questa cosa sarebbe la forma di vita definitiva?! >>
 
<< Non capirai mai, Valentine >>
 
Il Capitano si era voltato verso di lei e in quell'istante il Tyrant aveva aperto gli occhi, bianchi e vacui. E aveva tirato un artigliata alla capsula. 
 
Era stato un attimo e quegli artigli avevano trafitto anche il capitano Wesker.
 
<< Capitano! >>
L'urlo di Chris Redfield era forse straziante quanto quello lanciato dallo stesso Albert Wesker. E poi il Tyrant aveva spostato la mano artigliata con uno scatto. Il corpo del Capitano Wesker finì a terra.
 
Jill vide Chris dimenticarsi di lei, mentre puntava l'arma contro la cosa che aveva ucciso il suo Capitano. La cosa che lui stesso aveva considerato meravigliosa.
 
<< Maledetto bastardo, siamo stati noi a svegliarti. Dovevi seguire i nostri ordini! >>
Fu il ringhio furioso del giovane Redfield mentre sparava contro il Tyrant.
 
La creatura si voltò e con quella stessa mano artigliata ancora macchiata dal sangue del suo Capitano, lo colpì, scaraventandolo in aria e lanciandolo lì accanto a quell'uomo per cui aveva tradito la sua squadra.
E poi da Chris non ci fu più alcuna reazione.
 
La Valentine combatté contro la creatura e riuscì ad eliminarla grazie alla Colt Python, l'ultimo dono che Barry le avesse fatto, prima di finire ucciso.
 
Era l'ultima sopravvissuta della STARS... questo pensò prima di vedere Rebecca muoversi.
 
<< Rebecca! >>
Corse al suo fianco.
<< Sto bene, Jill. Ha preso il giubbotto anti-proiettile >>
 
Quando Rebecca si alzò, il suo sguardo cadde su quell'angolo dove si trovavano i traditori. La ragazza represse un grido.
 
Il capitano Wesker era coperto di sangue, il suo stesso sangue, con una profonda ferita sull'addome. La testa reclinata in avanti che le impediva di vedere il suo viso, ma era certa che su questo fosse impresso l'ultimo istante di terrore vissuto da quell'uomo affamato di potere.
 
Accanto a lui c'era il suo pointman, il suo alleato, Chris. Gli artigli del Tyrant gli avevano lasciato quattro profondi segni sul petto tagliando il giubbotto d'ordinanza (o almeno così pareva a quella distanza). Il capo piegato leggermente verso sinistra, poggiato contro la spalla del suo capitano, e il sangue che gli inzaccherava i capelli castani. Da quello che poteva vedere a quella distanza aveva gli occhi chiusi... come se stesse dormendo fu il paragone che le venne in mente.
 
<< Sono stati uccisi dallo stesso potere che volevano possedere >>
Fu la lapidaria considerazione di Jill Valentine. Prima che le facesse cenno di andarsene da quel laboratorio. Il più velocemente possibile.
 
 
 
 
 
 
 
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Quando Albert Wesker tornò dall'oblio della morte si rese conto immediatamente, ancor prima di riaprire gli occhi, che i suoi sensi erano migliorati. Riusciva a sentire anche il più piccolo suono, anche se l'avviso dell'autodistruzione lo stava stordendo tanto era forte. E l'odore del sangue era così intenso... 
 
E poi si rese conto di avere qualcosa poggiato contro la spalla... Aprì gli occhi, ogni cosa pareva essere più luminosa e dettagliata di quanto fosse mai stata anche con gli occhiali da sole a oscurarle. Voltò leggermente il viso e vide Christopher, il suo pointman. 
 
Vedeva, sentiva il sangue su di lui ma allo stesso tempo sapeva che fosse vivo. Il battito del suo cuore riusciva a sentirlo con chiarezza. Era regolare, quindi Chris non era stato ferito. Anzi era stato ferito ma non era qualcosa di grave.
 
<< Christopher >>
In quell'istante persino la sua stessa voce gli suonò estranea. Chris non sembrava sentirlo.
 
<< Christopher, non abbiamo tempo, riprenditi >>
 
Non poteva muoversi se quel ragazzo continuava a rimanergli tanto addossato. Anche perché non conosceva le abilità che il virus gli aveva fornito e non voleva rischiare di danneggiare il suo pointman. Il suo alleato.
Solo allora Chris lo sentì. E notato di essergli così vicino, si allontanò rialzandosi. 
 
<< Capitano, ha bisogno di una mano? >>
 
Wesker lo guardò, dissentendo con un gesto. Prima di alzarsi, per un solo istante poggiò la mano sul sostegno d'acciaio che rinforzava il pilastro lasciando impresso sull'acciaio l'impronta della sua mano guantata.
 
Quindi... mi ha fornito una forza sovraumana, oltre che la rigenerazione e il miglioramento dei miei sensi, pensò l'uomo. 
 
Lasciò cadere gli occhiali, su una delle stecche campeggiava la scritta in bianco "Propriety of Umbrella Corporation" seguita poi dal logo della compagnia. 
 
<< Ancora un minuto disponibile per l'evaquazione. Il personale è pregato di abbandonare l'edificio >>
La voce dell'AI risuonò nel laboratorio. Infastidendolo alcuanto, era sempre stato  così acuto e metallico il suo tono?
 
<< Dobbiamo ancora recuperare i dati, Capitano >>
Gli ricordò il suo pointman, come se lui l'avesse dimenticato. La voce di Christopher non sembrava suonargli così diversa, sembrava ancora la stessa anche ora. Al contrario della sua voce.
 
Si diresse al terminale, inserì il suo ID e poi la password. Ma gli venne rifiutata.
 
<< Signor Wesker i suoi privileggi sono stati ridotti al solo accesso al mainframe >>
Suonò una voce femminile
 
<< Chi sei? >>
 
<< Sono la regina rossa e il mio principale obiettivo è .... >> 
 
Wesker non aveva più ascoltato l'AI, mentre per la frustrazione dell'accesso negatogli aveva scagliato un pugno contro il computer... non aspettandosi di trapassarlo da parte a parte.
Tirò indietro la mano e si voltò verso l'uscita.
 
<< Christopher andiamo >>
 
<< Sì, Capitano >> Il Redfield poi sussurrò qualcosa, qualcosa che normalmente Wesker non avrebbe sentito se non prestando attenzione << Quel bastardo del Tyrant ci è andato pesante, pensavo che mi avrebbe ucciso >>
 
 
 
 
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Lisa Trevor era ancora viva e aveva cercato di impedire loro la fuga ma alla fine non c'era riuscita. Il prezioso lampadario di cristalli della hall della villa si schiantò contro la Trevor.
 
<< Fa' la brava ragazza e resta morta, stavolta >>
 
Fu il sibilo del Capitano. E poi i due ex-agenti STARS uscirono dalla villa. Riuscirono fortuitamente ad allontanarsi abbastanza dalla villa prima che questa esplodesse.
 
 
Il fuoco bruciava lento e la sua luce offuscata brillava come fosse un tramonto creato solo per loro, illuminandoli con una luce infernale. Gli occhi di Wesker brillavano di un rosso infernale, innaturale. 
Quelli di Chris Redfield erano ancora com'erano sempre stati. Ma non del tutto, la loro freddezza era innaturale quanto il colore degli occhi del suo capitano.
 
 
Quello fu il giorno in cui gli eventi presero la loro prima, nuova svolta.
Quello fu il giorno in cui Chris Redfield confermò la sua fedeltà.
Quello fu il giorno in cui Albert Wesker divenne un Dio.
Quello fu il giorno che segnò il passo fondamentale verso un nuovo futuro.





 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'Autore
 
Eccomi tornato col terzo capitolo. So di aver riassunto un po' il gioco ma non potevo descriverlo interamente (anche perché io non ho mai giocato né al Remake né al Remaster, io ho giocato solo al primo RE quello per PS1)
Ringrazio Summer_moon per aver recensito il capitolo precedente
-Anthony Edward Stark
 
 
   
 
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