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Autore: Dolce Sango91    19/06/2016    2 recensioni
La pelle di Bonnie emanava un profumo tremendamente dolce. Un umano non avrebbe potuto riconoscerne l'esatta fragranza ma l'olfatto super sviluppato di Enzo gli permetteva di intercettare il suo odore. L'odore di Bonnie che ricordava quello dei petali di rosa, mischiato all'intensa aroma del bagnoschiuma che usava per lavarsi. I capelli sapevano sempre di pulito, anche dopo aver passato l'intera giornata a cercare informazioni sull'Armeria.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Enzo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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What kind of man






4. Like when I see you for the first time



Bonnie, le mani poggiate sui fianchi, osservava il bucato steso con cura all'esterno e diviso in base ai colori e alle dimensioni dei capi. Al campus Caroline la prendeva spesso in giro perché quando dovevano lavare i panni sporchi, passava ore a decidere come dividere t-shirt, calzini, mutande e quant'altro, mentre all'amica bastava separare i bianchi dai colorati per sentirsi soddisfatta.
Alzò il capo e si riempì i polmoni dell'arietta fresca montagnina. In cielo non c'era una sola nube e l'azzurro così limpido somigliava a quello del mare. Si godette ancora per un po' la vista mozzafiato che il posto regalava e poi rientrò in casa, dirigendosi in cucina. L'orologio segnava le sei e trenta del pomeriggio e lei iniziava ad avere un certo languorino. Enzo non si faceva vedere da quasi una settimana ma prima di andarsene le aveva lasciato cibo e acqua a sufficienza. Mentre apriva un pacco di patatine, seduta sul vecchio divano a gambe incrociate, nella sua mente apparve il viso del vampiro. Incredibile come pensasse a lui nei momenti meno opportuni. Si era fatto vivo una volta sola per assicurarsi che fosse tutto a posto e la telefonata era durata circa due minuti. Un vero peccato, pensò mentre arrossiva, perché amava ascoltare la voce sensuale e profonda. Così tanto che negli ultimi giorni aveva cercato di ricordare ogni piccola parte di quella conversazione, come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta. Allontanò immediatamente quel pensiero scomodo e finì di sgranocchiare le Doritos e sbuffò. Davanti a lei si apriva un'altra serata in completa solitudine. Avrebbe potuto chiamare Caroline ma quella probabilmente era troppo impegnata a cambiare pannolini per rispondere.
Se solo avesse avuto con sé un computer o Netflix...dio, quanto le mancavano i telefilm. Prima di assopirsi sul divano si chiese a che punto fosse arrivato Game of Thrones e se Daenerys avesse finalmente conquistato i Sette Regni.
Fu svegliata dal rumore di una brusca frenata sull'asfalto e subito si alzò in piedi, il battito del cuore che le pulsava veloce nel petto, tanto che temette di vederlo schizzare fuori. Avanzò lentamente verso la porta dell'entrata e tese l'orecchio per captare qualcosa, le braccia rigide sui fianchi e i sensi all'erta. Stava per essere catturata? Non riusciva a muovere un muscolo e rimase in quella posizione per un momento che a lei parve infinito.
Poi la serratura scattò davanti a lei e comparve Enzo, in tutta la sua fierezza. Bonnie liberò un grosso sospiro di sollievo e in uno slancio di follia il suo corpo si mosse e finì per gettargli le braccia al collo, stringendo lievemente la presa. - Enzo. - Soffiò, sollevata.
Lui, colto alla sprovvista, rimase leggermente impacciato ma alla fine l'abbracciò e fece una risatina. - Mi sei mancata anche tu, streghetta. -
Bonnie si scostò di colpo e fece un passo indietro, abbassando gli occhi. - Io...Io...credevo che fossi...che tu...insomma...- Biascicò, in preda al panico.
Enzo le posò una mano sulla spalla e l'accarezzò con il pollice. - Tranquilla, nessun lupo cattivo all'orizzonte. -
Bonnie ritrovò il coraggio perduto e gli diede una breve occhiata. - Beh? Che ci fai qui? Pensavo saresti rimasto fuori città fino alla prossima settimana. -
Enzo la superò per andare a piazzarsi davanti al camino spento. - Doveva essere così, infatti, ma Alex è partita per Londra e quindi...- Alzò le spalle lasciando cadere il discorso.
Bonnie si prese un abbondante momento per osservare la figura del vampiro, che visto da dietro non era niente male. Beh, se doveva essere sincera, considerava affascinante qualsiasi parte del suo corpo. Indossava una polo a maniche lunghe nera che risaltava i bicipiti prominenti e un jeans stretto e scuro, il tutto accompagnato da un paio di anfibi del medesimo colore. Aveva sempre amato il look total black nei ragazzi ed Enzo sembrava prediligere quegli abiti un po' alternativi che gli calzavano a pennello. - Quanto durerà la vacanza di Alex, comunque? - Si informò.
Lui si girò dalla sua parte e incrociò le braccia al petto, fissandola distrattamente. - Tre o quattro giorni al massimo. - Fece una pausa durante il quale sembrò ricordare qualcosa di importante. - Hai mangiato? -
Bonnie si strinse nelle spalle. - Non proprio. -
Enzo fece una smorfia di disappunto mentre controllava il frigo. - Non c'è molto qui. - Constatò. - Mi dispiace, non ho avuto tempo di fare la spesa ma...posso andare adesso. -
- A quest'ora? -
- C'è un grande supermercato a 10 km da qui. -
Bonnie s'illuminò di colpo. - Posso venire con te? -
Enzo aggrottò la fronte. - Dici sul serio? -
Bonnie ammiccò portando le mani dietro la testa. - Sì, perché no? Ho una voglia matta di cibo spazzatura. -
Lui abbozzò un sorrisetto, divertito dalla sua faccia sognante. Poi tornò serio. - Potrebbe essere pericoloso. Sai, se qualcuno mi avesse seguito. -
Bonnie roteò gli occhi. - Ma invece è tutto ok, no? Dai, voglio passare qualche ora nel mondo reale, fare shopping, shopping e ancora shopping.-
Enzo sembrò impallidire di fronte a quella informazione e ridusse le pozze scure in due sottilissime fessure. - Fammi capire, dovrei accompagnarti a fare shopping? -
Bonnie si morse le labbra cercando di trattenere una risata. - Hai decisamente paura. -
Enzo sospirò ma non negò. - Non c'è modo, vero, di tenerti a casa? -
Lei fece spallucce con noncuranza. - Direi di no. Ti assicuro che sarà una cosa veloce e indolore. - Poi, dopo aver sciolto i capelli raccolti in una coda disordinata li ravvivò con entrambe le mani, e si precipitò fuori.
Enzo la seguì a ruota, prendendo le chiavi dell'auto dalla tasca dei jeans per aprire le portiere. - Prego. - Disse, con un cenno galante.
Bonnie si accomodò nel sedile accanto a lui e con la coda dell'occhio seguì i movimenti di Enzo che accese il motore e partì. La Cadillac uscì dal cortile buio e si inoltrò nella stradina in discesa piena di curve. Erano circondati da un fitto bosco e un silenzio quasi assordante. Davanti a loro infatti si apriva il deserto più totale; nessun'altra auto gli faceva compagnia. Bonnie realizzò solo in quel momento di essere molto vicina a Enzo che, quando cambiava marcia, gli sfiorava impercettibilmente la gamba con il dorso della mano. L'abitacolo tremava sotto le crepe dell'asfalto, rovinato dalle intemperie che per anni vi si erano abbattute.
Bonnie era stranamente agitata. Di solito riusciva a mantenere una tranquillità quasi invidiabile ma in quel momento non sapeva proprio come agire. Se ne stava zitta, tenendo lo sguardo fisso sul paesaggio che si specchiava dal finestrino mantenendo una certa rigidità.
Alla fine fu Enzo a parlare, strappando bruscamente Bonnie dalle proprie riflessioni. - Che hai fatto durante la mia assenza? Trovato qualcosa di interessante? -
Bonnie deglutì mentre osservava il profilo del vampiro, così maledettamente modellato, ancora una volta affascinata dalla sua bellezza. - No, solo noiosissime informazioni sull'Armeria. Mi sono addormentata più volte mentre leggevo la storia nei minimi dettagli.-
Enzo sollevò le guance e sogghignò. - Sanno essere molto esaurienti. -
- A te come è andata invece? -
- Bene, direi. Ho fatto finta di cercarti. - Rispose, dandole una fugace occhiata. - E quindi ho dovuto dare alla squadra di Alex false informazioni. -
Bonnie sollevò il pollice in segno di approvazione. - In poche parole stai svolgendo bene il tuo lavoro da 007. -
Enzo inclinò il capo e gli occhi furono illuminati da un guizzo furbo. - Sean Connery mi fa un baffo. -
Lei ridacchiò. - Vuoi dire Daniel Craig? -
Enzo arricciò le labbra, per niente d'accordo. - Assolutamente no. - Disse, deciso. - Il mio preferito rimane Sean. -
- Oh. - Mormorò Bonnie provando a mantenere un tono serio. - In effetti Sean Connery è un gran bell'uomo. - Poi però scoppiò a ridere.
Enzo roteò gli occhi e incurvò un sopracciglio, rivolgendole un'occhiata che doveva sembrare minacciosa. - Non continuare. - L'avvisò.
Bonnie alzò le mani in segno di resa e tornò a concentrarsi sulla vista che la sera le regalava. I lampioni ai bordi della strada si fondevano in una sola grande luce. Il cielo nero macchiato di nubi deformi sembrava fatto a posta per perdersi dentro. C'era sempre qualcosa di mistico che l'attirava pericolosamente, mentre i suoi pensieri vagavano nel profondo di quell'oscurità.
Ancora una volta, fu Enzo a riportarla alla realtà. - Comunque...stai bene? - Chiese.
Bonnie, che non si aspettava quella domanda, sbatté le palpebre più volte prima di rispondere. - Certo, perché me lo chiedi? -
Enzo si fermò al semaforo rosso e la fissò intensamente. - L'ultima volta che ci siamo visti non eri molto in forma. -
La ragazza interruppe il contatto visivo e abbassò la testa, imbarazzata a causa di ciò che era successo tempo prima. - Beh, ormai è acqua passata. Sto bene. - Assicurò.
La voce roca e appena sussurrata di Enzo la fece sussultare. - Mi fa piacere. Davvero. -
L'auto ripartì, lasciandosi alle spalle la parte incontaminata della montagna per inoltrarsi nel traffico accennato della statale. I due trascorsero il resto del tragitto parlando del più e del meno e dopo circa un quarto d'ora arrivarono nella città di Grapevine dove era situato il centro commerciale, aperto 24 ore su 24. Enzo trovò parcheggio davanti a una delle entrate e arrestò l'auto. - Che vuoi fare per prima? - Domandò girando la chiave nel commutatore di accensione e voltandosi verso di lei.
Bonnie annuì tra sé, mentre vagliava le varie possibilità. - Credo che inizierò dai vestiti. Se non ti va di entrare puoi aspettarmi fuori. -
- Oppure potrei darti alcuni consigli. - Disse, indicando con il mento le vetrine dei negozi di abbigliamento.
La ragazza lo scrutò, scettica. - Cos'è, adesso sei anche un esperto di moda? -
Lui si leccò l'angolo della bocca, sorridendo sornione. - Abbastanza da capire cosa dovresti indossare. -
Bonnie sentì le guance infiammarsi. Possibile che d'un tratto sentisse l'aria più calda? Ritrovata la lucidità momentaneamente perduta, incrociò le braccia al petto. - E sentiamo, cosa dovrei indossare? -
- Seguimi e lo scoprirai. - Fece Enzo, uscendo dall'auto e chiudendo la portiera. Bonnie lo seguì al di fuori e dalla sua gola uscì uno strano suono.
- Toglimi una curiosità. - Proruppe, camminandogli accanto a passo svelto. - Questa è una tecnica che usi per abbordare le ragazze? -
Enzo si arrestò di colpo, lanciandole uno sguardo stranito e allo stesso modo compiaciuto.
- Credi che voglia abbordarti? -
Lei increspò le labbra e arrossì. - Non ho detto questo. -
Enzo si fermò per un secondo a osservarla, divertito, poi riprese a camminare. - Devo dire che spesso funziona. -
In risposta Bonnie si limitò a scuotere la testa anche se, in realtà, dentro di lei poteva benissimo comprendere le miriadi di fanciulle che avevano ceduto al fascino inglese di Enzo St. Jones.
La galleria ospitava una moltitudine di negozi e supermercati e pur essendo passate le 21, continuava ad essere affollato da un via vai di gente indaffarata. Famiglie, bambini e anziani erano raggruppati in vari punti e inizialmente Bonnie si sentì soffocare. Dopo un mese di “prigionia” si era quasi abituata alla quotidiana solitudine e la vista di quelle persone la faceva stare un po' male.
- Ti va di entrare qui? - Chiese la ragazza, individuando il primo dei tanti negozi.
Enzo acconsentì, il viso rischiarato da un bellissimo sorriso. - Andiamo. -
Appena varcarono la soglia, una commessa bionda e abbronzata si precipitò da loro chiedendo se avessero bisogno di aiuto ma subito Enzo la soggiogò affinché li lasciasse girare indisturbati all'interno della boutique.
Bonnie si guardò intorno, osservando con attenzione i capi che le capitavano sotto tiro. C'era un vasto assortimento di t-shirt, jeans, top e quant'altro ed Enzo, dietro di lei, si muoveva silenzioso alla ricerca di chissà cosa. Bonnie si avviò verso uno scaffale colmo di magliette a maniche corte e prese ad ispezionarle una ad una. - Quindi...cosa proponi? - Domandò, notando che nel frattempo l'aveva raggiunta.
- Abbi pazienza, sto ancora guardando. - L'ammonì lui, scherzosamente.
- Intanto io credo di aver trovato qualcosa. - Esultò Bonnie, sventolandogli sotto il naso una maglia color prugna, abbastanza larga e morbida.
Enzo allargò le iridi, scioccato. - Sul serio? -
Bonnie gli diede un pacca su una spalla, mettendo il broncio come una bambina. - Non rompere! E' bellissima. -
Enzo ghignò a gran voce. - Se lo dici tu. -
- Ah, ah. Divertente. - Lo rimbeccò Bonnie con un dito alzato. - Vado a provarlo. - E si voltò di spalle con uno slancio, per poi rintanarsi nei camerini situati in fondo alla sala. Prima di spogliarsi si diede una controllata allo specchio e sospirò. La compagnia di Enzo era piacevole in un modo che non si era mai aspettata e più passava il tempo con lui, più si convinceva del fatto che fosse una brava persona. Avrebbe potuto sbagliarsi ma al momento voleva dare ascolto a quelle sensazioni positive anche a costo di rimanerne delusa. Indossò la t-shirt e girò su se stessa per controllare che tutto fosse a posto. Le piaceva davvero molto come cadeva sul suo corpo e accompagnata da jeans e scarpe appropriate, sarebbe stata perfetta. Uscì, spavalda come non mai piazzandosi di fronte ad Enzo. - Allora? Che ne pensi? -
Il vampiro la osservò dal profondo dei suoi occhi neri e trattenne il respiro. - Non ti sta male. - Affermò socchiudendo le palpebre e, con un gesto teatrale, portò in aria un abitino succinto, tenendolo dalla gruccia. - Fossi in te però, proverei questo. -
Bonnie rivolse l'attenzione verso quella specie di vestito, al quale sicuramente mancava molta stoffa. - Dov'è il resto? - Chiese, allarmata mentre scuoteva il capo più volte. - Non esiste che io metta una roba del genere! -
Enzo si morse un labbro e tirò indietro la testa. - Sapevo che lo avresti detto. Volevo solo vedere la tua reazione. - Ammise. Poi tirò fuori un altro vestito, anch'esso nero ma molto semplice e non troppo corto. - Che ne pensi? -
Bonnie si convinse a provarlo e tornò nuovamente nel camerino. Levò la maglia e i pantacollant e se lo infilò senza alcuna esitazione. Si guardò le Converse grige ai piedi e sorrise, di fronte a quella buffa combinazione riflessa attraverso lo specchio. In realtà però il vestito non era niente male e sembrava fatto su misura per lei. Stretto in vita e più morbido sui fianchi, le lasciava scoperta gran parte della schiena ma era decisamente sobrio, proprio il genere che preferiva. Pensare che avrebbe dovuto farsi valutare da Enzo la metteva parecchio a disagio e prima di muovere un muscolo indugiò qualche istante, cercando di calmare il battito del suo cuore. Infine si voltò in direzione dell'uscita e scostò leggermente la tendina, cercando di individuare il ragazzo. - Devo dire che questo vestito è molto...- Cominciò, bloccandosi di colpo quando percepì una folata di vento investirla a una velocità incredibile mentre le mani di Enzo si serravano sulle sue braccia e la spingevano dentro. L'urto della sua schiena contro lo specchio fu forte, secco e l'intero camerino vibrò sotto quel movimento violento. In un attimo Bonnie si trovò spiaccicata contro il corpo di Enzo e la sorpresa le fece sfuggire un singulto. Prima che potesse parlare però, Enzo le posò un dito sulle labbra, intimandole il silenzio più assoluto. - Shhh, sta ferma. - Ordinò, serio, la stretta sempre più forte e gli occhi ardenti oscurati da un velo di preoccupazione.
Bonnie non osò fiatare, né tanto meno battere ciglio. Credeva che da lì a poco il cuore le sarebbe uscito fuori dal petto e non sapeva per quanto tempo ancora le gambe avrebbero retto. Gli occhi di Enzo sembravano in grado di scrutarle l'anima, concentrati e immensi e incapaci di staccarsi da quelli verdi di lei. Bonnie si perse così a mirare ogni particolare del viso di Enzo, come se volesse imprimerselo nella mente, come se avesse paura di dimenticare ciò che stava provando in quel preciso istante. Rimasero bloccati per un tempo indefinito, fino a quando la presa di Enzo divenne, se possibile, ancora più forte e le sue viscere si contrassero e lo stomaco fece una doppia capriola mentre l'aria sferzava sopra la sua testa. Un attimo dopo erano all'esterno, davanti alla Cadillac bianca. Bonnie si portò una mano alla pancia e ansimò.
- Perdonami, Bonnie. - Disse Enzo, sfiorandole la testa con la mano. - Ma dentro c'era uno scagnozzo di Alex e ho dovuto portarti fuori. -
Subito il panico si impossessò della ragazza che impallidì. - Cosa? Credi che mi abbia vista?-
- Non penso. Mi sono accorto di lui in tempo. - Spiegò, rilassandosi un poco. - Dobbiamo tornare subito a casa, non si sa mai. -
Bonnie annuì e poi si rese conto di avere addosso ancora l'abito non pagato e di aver lasciato le sue cose all'interno del negozio. - Devo prendere i miei vestiti. - E fece per superarlo, ma Enzo la bloccò per un polso. - Vado io. E nel frattempo passo a comprarti qualcosa da mangiare. Tu sali in macchina e, mi raccomando, occhi ben aperti. Ci metterò pochissimo, promesso. - Rispose in tono rassicurante e premuroso. Le porse le chiavi e fece un sorriso dolce.
Bonnie obbedì e si rinchiuse in macchina, ancora scossa da tutto quel movimento. Lo seguì con gli occhi fino a quando le fu possibile e una volta rimasta sola con se stessa, capì di essere irrimediabilmente e totalmente sconvolta. Enzo gli era entrato sottopelle come un virus, come una malattia incurabile, come qualcosa di terribilmente sbagliato. Quel giorno lei lo aveva visto per la prima volta e non voleva assolutamente dimenticare il turbine di emozioni che l'aveva assalita fino a portarla all'esasperazione. Non poteva e non voleva. Non voleva dimenticare i suoi occhi...per nessuna ragione al mondo.






Angolo autrice:


Buonasera ragazzi, sono tornata ^_^
Scusate il ritardo ma in questi giorni sono molto impegnata e nonostante avessi molta voglia di scrivere...il tempo a disposizione è quello che è. In questo capitolo Bonnie ha realizzato di provare qualcosa per il sexy Enzo. Evvai, direte voi. Beh...non vi illudete. Le cose si sono appena messe in moto ma nel prossimo capitolo ci sarà una situazione un po' particolare che potrà turbare gli animi di entrambi. Ma non posso dirvi altro. Spero che continuerete a seguirmi e naturalmente voglio sapere cosa ne pensate, accetto qualsiasi recensione positiva o negativa che sia! Vi auguro una buona notte (vista l'ora) e ci sentiamo al prossimo aggiornamento! Bacioni :*


DS91

  
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