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Autore: Annabethrock    20/06/2016    1 recensioni
Percy e Annabeth sono due migliori amici che si sono lasciati per 5 anni dopo che il padre di lei ha ottenuto un trasferimento. Ora suo padre viene ritrasferito a Manhattan, dove vive Percy. E se i due capissero di provare più di una semplice amicizia l'uno per l'altro ?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 10

 

 

POV PERCY

 

Mi sedetti su una delle sedia in sala d'aspetto con la testa fra le mani e gli occhi che bruciavano. Stavo per sollevare la testa quando sentii qualcuno che mi toccava, mi si illuminarono gli occhi, forse erano notizie di Annabeth, ma mi ritrovai davanti gli stessi occhi grigi che aveva Annabeth e il viso preoccupato di Frederick.

E ora che potevo dirgli ?

Ehi salve, sa com'è io e sua figlia abbiamo litigato perchè l'ho ferita a morte così si è schiantata contro un camion a 130 all'ora. Comunque come va il lavoro?”

intuii che non era la scelta più indicata.

Mi era difficile guardarlo direttamente negli occhi, quegli occhi così simili alla figlia che non sapevo se si fossero mai più aperti.

“Signor Chase, mi dispiace tanto” abbassai lo sguardo così che non vedesse i miei occhi lucidi

“Non è colpa tua Percy” sentii la sua mano sulla spalla “Come sta?”

“Deve affrontare una difficile operazione”

Nelle successive 6 ora nessuno dei due disse niente, anche Jason e Piper erano in silenzio, lei ancora con gli occhi rossi e la testa appoggiata sulla spalla di Jason.

 

Dopo ancora mezz'ora uscì un dottore dalla porta dove avevano portato Annabeth dirigendosi verso di noi. Scattammo tutti in piedi all'istante appena il dottore arrivò di fronte a noi.

“Chi di voi è il signor Chase”

“Sono io”

“Perfetto, allora l'operazione è riuscita, siamo riusciti a limitare al massimo i danni causati dallo schianto”

“Come sta?”

“Ecco, anche se l'operazione è riuscita Annabeth è in uno stato di incoscienza da più di 7 ore, dovuto ad una piccola commozione cerebrale”

“Quindi?”

“Sua figlia ha l'80% di rischio coma”

Lì tutto il mio mondo crollò. Non potevo rinunciare a lei a non vedere più i suoi occhi grigi che avrebbero potuto non aprirsi mai.

Avevo bisogno di lei come i polmoni hanno bisogno di ossigeno.

Non potevo perderla.

“Posso vederla?” il dottore si girò verso di me

“Può entrare una persona sola per oggi, Annabeth è molto debole”

mi sedetti rassegnato sapevo già che ad entrare sarebbe stato il signor Chase.

“Non vai Percy?”

“Penso dovrebbe andare lei, è suo padre!”

“Va da lei” rispose “Se si sveglia, sarai la persona che più vorrà vedere”

mi ricordai che Annabeth mi aveva raccontato di come suo padre fosse diventato un uomo freddo e chiuso dopo ciò che era successo alla moglie e di come lui e Annabeth non andassero molto d'accordo ultimamente. Non lo biasimavo.

Sua moglie era morta in un incidente e la sua unica figlia stava per andare in coma per colpa di un incidente.

Ed in entrambi i casi lui non aveva potuto fare nulla.

“Grazie signor Chase”

“Un'unica cosa Percy, qualsiasi cosa succeda avvisami e se si sveglia dille che suo padre è qui, lo è sempre stato e le vuole un bene dell'anima. Ok ?”

“Certo” sorrisi guardando Frederick, Piper e Jason che si allontanavano verso l'uscita dell'ospedale ed entrai nella camera di Annabeth.

 

 

POV ANNABETH

 

Bianco.

Tutto intorno a me era di quel colore. Mi sentivo come se stessi fluttuando anche se non vedevo dove stavo andando.

Mi ricordavo vagamente che avevo fatto un incidente ma il resto era tutto nebbia.

Sentivo una voce lontana, come se parlasse attraverso un vetro. La riconobbi subito.

Percy.

Ora ricordavo perchè avevo fatto quell'incidente, ero talmente arrabbiata e ferita che non mi importava più di niente.

“Annabeth, mi senti?”

lo sentivo ma non riuscivo a rispondergli. Sentii una pressione sulla mia mano segno che lui l'avesse presa fra le sue.

Se fossi stata sveglia l'avrei ritratta subito ma dato che non potevo decisi, dopo settimane, di sentire ciò che aveva da dirmi senza interromperlo.

Era ancora tutto bianco attorno a me, mi concentrai per sentire la sua voce e lui iniziò a parlare.

 

POV PERCY

 

 

Annabeth era distesa sul letto dell'ospedale senza dare segnali di vita. Le maggiori ferite erano state curate e fasciate. L'unico rumore che riuscivo a percepire era quello delle macchine attorno a lei che la tenevano in vita.

Oh Annabeth, mi dispiace così tanto

Presi una sedia e mi sedetti accanto al suo letto osservandola.

Dicono che una persona incosciente a volte riesca a sentire ciò che le succede attorno senza però poter reagire.

Forse quello era l'unico modo per farmi finalmente ascoltare da lei.

“Annabeth, mi senti?” le presi la mano. Era fredda e piena di graffi, ma la tenni comunque tra le mie.

“E' da settimane che cerco di parlarti, e forse questo è l'unico modo per farlo, anche se penso che piuttosto di darmela vinta e ascoltarmi ti sveglieresti subito” risi “comunque sfruttiamo questo periodo in cui non puoi contraddirmi” le accarezzai una guancia fredda con la mano “Annabeth, mi dispiace di tutto, tu non meritavi tutto questo e certamente non meriti un stronzo come me che ti faccia soffrire. Ma anche se non vorrai più parlarmi o se non riesci a sentirmi sappi che io ti amo”

presi un respiro profondo “Si Annabeth Chase, io ti amo, ti ho sempre amato e da quando te ne sei andata non ho mai smesso di amarti e mai lo farò. Pensavo di potermi ricostruire una vita quando te ne sei andata, per questo stavo con Rachel, ma ogni volta che stavo con lei non facevo che pensare a te, per questo ci siamo lasciati. Non potevo andare avanti a stare con una persona quando quella che amavo non era lei. Si Annabeth io amo tutto di te, amo quel tuo sorriso perfetto, i tuoi riccioli biondi, i tuoi occhi grigi.

Amo come riesci a farmi sorridere sempre, come sei testarda, amo quel tuo fare da Sapientona, amo quando di fronte a te mi sento stupido solo ad aprir bocca.

Ti amo Annabeth e se devo ripetertelo finchè non ti sveglierai lo farò. Perchè io so che ti sveglierai, Annabeth sei la ragazza più forte che conosco lotta ti prego, on posso sopportare di perderti, anche se forse l'ho già fatto e non mi perdonerò mai per ciò che ho fatto.” una lacrima cadde sulla mano Annabeth intrecciata alla mia “Ti prego Annabeth, non lasciarmi”.

Appoggiai la testa sul letto e mi addormentai, ancora con la sua mano nella mia.

 

 

POV ANNABETH

 

Si Annabeth Chase, io ti amo, ti ho sempre amato e da quando te ne sei andata non ho mai smesso di amarti e mai lo far”

Anche io, Percy anche io.

Avevo ascoltato tutto ciò che mi aveva detto, magari se l'avessi fatto prima non sarei in questa e potrei stringerlo forte tra le mie braccia e non lasciarlo mai più.

Si perchè ero a rischio coma, con mezzo corpo rotto e l'unica cosa che avrei veramente voluto era stare tra le sue braccia.

Non l'avrei perdonato tanto facilmente per ciò che era successo ma almeno ora eravamo un passo più vicino.

Mentre le parole di Percy mi balenavano nella mente vidi una figura avvicinarsi in mezzo a tutto quel bianco.

All'inizio era sfocata, quando si avvicinò notai che era una donna, capelli biondi e occhi azzurri.

“Ciao Annabeth”

“Mamma...”

TAN TAN TAAAAAAAN. NUOVO CAPITOLO. GRAZIE DELLE TANTE LETTURE E DELLE RECENSIONI.
LA DOMANDA E' ANNABEH SI SVEGLIERA'?

   
 
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