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Autore: mylifearefandom    20/06/2016    0 recensioni
La Guerra Magica è ormai passata da tanti anni, ma viene ancora ricordata come l'evento più significativo degli ultimi 400 anni, e i suoi partecipanti come i più grandi maghi di sempre. Purtroppo, alla fine le famiglie si sono perse di vista, impegnate a tramandare la magia di generazione in generazione. E proprio l'ultima generazione arrivata, quella dei pronipoti dei nostri eroi, è destinata ad intrecciare nuovamente i propri destini, tessendo una nuova, magica avventura.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quell'anno, Lena aveva ricevuto la sua lettera. Non sarebbe potuta andare altrimenti: lei era Lena Potter, discendente di Harry Potter, il famosissimo mago che aveva distrutto il Signore Oscuro anni addietro. Se Lena aveva un difetto, però, era l'ansia, quella preoccupazione che le si appiccicava addosso come le magliette sudate d'estate. Era stata convinta per gran parte delle vacanze estive che il suo gufo non sarebbe mai arrivato, e che sarebbe stata il disonore della sua famiglia, invece che il fiore all'occhiello che avrebbe tanto voluto essere. E finalmente, quando quell'enorme gufo grigio era arrivato, stringendo nel becco la sua lettera, era riuscita a scrollarsi di dosso quell'ansia che tanto l'aveva assillata, lasciandola sveglia e tremante nel suo letto anche nelle notti più scure. Aveva preparato le valigie, comprato tutto quanto, compreso il suo nuovo animale: Mila, la sua gatta tigrata grigia, dai grandi occhi verdi così simili ai suoi. Ed ora? Fremente, alla stazione di King's Cross, fra i binari 9 e 10. Sentiva la presenza dei suoi genitori dietro di lei: Claire e Alan Potter, che le avevano mostrato la magia sin da quando l'unica cosa che riusciva a dire era "mamma" o "papà". Lena si girò. Aveva paura, bisognava che lo ammettesse. La sua mente era già programmata avanti, a quando sarebbe entrata nella Sala Grande e avrebbe indossato il centenario Cappello Parlante. Cosa le avrebbe detto? Tassorosso? Corvonero? O, peggio, Serpeverde? Lena sperava in Grifondoro, la casa che aveva accolto tutte le generazioni dei Potter. -Forza, tesoro, o perderai il treno.-. La voce armoniosa e dolce della madre, la stretta calda e forte del padre, la sensazione di essere incorporea mentre attraversava il muro e si ritrovava, finalmente, sul binario 9 e 3/4. Il treno sbuffava e fischiava, e maghi di tutte le età si accalcavano per salirvi, salutando i genitori, i parenti, gli amici. Lena si riempì gli occhi di quella vista, per far sì che si imprimesse, indelebile, nella sua mente. Si voltò solo un secondo, per vedere i sorrisi dei genitori: e seppe che loro, in ogni caso, sarebbero stati fieri di lei. -Ti vogliamo bene, Lena. Ti scriveremo tutte le settimane e ti spediremo qualunque cosa di cui tu abbia bisogno. Fai la brava, studia e impegnati, cerca di trasgredire un numero limitato di regole- e qui il padre le fece l'occhiolino - e, sopratutto fatti quanti più amici puoi. Ci vediamo a Natale- concluse la madre, sorridendole e baciandola, mentre il padre la stringeva a sè e la faceva ruotare in aria come quando era piccola. Lena sorrise. -Vi renderò orgogliosi di me, fidatevi!- promise. -Ma noi lo siamo già.- le rispose il padre, dandole l'ultimo bacio di addio. Il fischio prolungato del treno interruppe gli addii, e Lena salì in fretta sul primo vagone, trascinandosi dietro la valigia. Salutò definitivamente i genitori sventolando la mano, e tirò un lungo sospiro. Tremava, quando mosse il primo passo per il vagone, ma acquistò sicurezza mentre cercava una cabina libera. Eccolo! In fondo, a destra. Lena affrettò il passo per raggiungerlo... E si trovò in terra, con la gonna a pieghe che mostrava eccessivamente le sue gambe. Si rimise in piedi e se la stirò per bene, come prima cosa. Poi, si rese conto di cosa aveva fatto e si voltò, cercando l'altra vittima dello scontro. E rimase senza fiato. Alto, abbronzato, dai capelli biondi e fini e gli occhi di ghiaccio, che la trafiggevano. -La prossima volta guarda dove metti i piedi, razza di cretina! Esco dal mio scompartimento, e una sgualdrina mi viene addosso! Si può sapere almeno chi sei?- domanda, furente. Allora Lena, la timida Lena, prese il coraggio che l'avrebbe portata tra i Grifondoro e rispose: -Senti, brutto incivile del cavolo, cretina lo dici a tua madre e sgualdrina a tutte le oche che vedo nella tua cabina! Io sono Lena Potter, caro, e imparerai che nessuno mi mette i piedi in testa, men che meno tu!-. "Ecco," pensò la streghetta "non è neanche il mio primo giorno che già mi creo nemici!". Però il ragazzo sembrava essersi calmato. -Oh, questo lo vedremo. Io sono Draco Malfoy, chiamato così in nome del mio nobile antenato. Uh, dalla tua faccia sembri saperne qualcosa... Meglio, così capirai che io faccio quello che mi pare, quando mi pare.- disse, prendendola per un polso. Lena si divincolò. Draco, a quel punto, rientrò nel suo scompartimento, lasciandola sola nel corridoio, ma lei si riprese subito. Sfortunatamente, la cabina prima vuota era stata nel frattempo riempita. E quando la aprì, si vide venire incontro una nuvola di capelli rossi che la abbracciò. -Oh, sì! Papà me lo diceva sempre: diceva che suo nonno gli diceva, vedrai piccolo, troverai i figli di Harry Potter e dirai loro di essere nipote di un Weasley! Capiranno subito, e se tu aggiungerai il nome Ron prima di Weasley, sarà anche meglio! Insomma, il mio bisnonno era Ron e il tuo Harry, almeno da quanto ho capito dalla tua discussione col pronipote di Draco Malfoy. I nostri bisnonni erano migliori amici, e sono sicura che anche noi lo diventeremo! Fatti guardare: capelli neri, occhi verdi, snella, dall'aspetto fragile... Sì, una Potter! Il bisnonno da piccola me lo diceva sempre, com'erano i Potter! Oh, che emozione!- la nuvola rossa, che si scoprì essere una ragazza, non aveva preso fiato un attimo. Ma Lena era molto felice, perchè sapeva dei Weasley, e di quanto la sua famiglia si fosse rammariccata di averli persi di vista. -Io mi chiamo Penelope, ma puoi chiamarmi Penny. Tu sei Lena, giusto?-. La ragazzina era carina: a parte i capelli, che erano il suo tratto distintivo e che le sfioravano la vita, aveva anche dei begli occhi nocciola e una carnagione che pareva di porcellana. Tutta diversa da Lena, più abbronzata e con i capelli neri (e molto meno vaporosi, benchè ricci) che le arrivavano al seno. La Weasley era anche leggermente più in carne di lei, e i suoi occhi non avevano niente a che fare con quelli verde foresta della Potter. Senza contare che quest'ultima era molto più taciturna dell'altra! -Sì, sono io. Lui chi è?- chiese alla fine Lena, indicando il ragazzo dall'aria tranquilla che le si stava avvicinando per stringerle la mano. -Lui è mio cugino. Il suo bisnonno era George. E' un altro Weasley, insomma. Però ha ripreso più da sua mamma, una Lupin. I suoi nonni non si erano mai intrecciati con i Weasley, ma il loro è stato un  colpo di fulmune. Anche quando i miei si sono intrecciati è stato così.-. Lena sorrise, stordita. -Piacere di conoscerti, io sono Josh.-. Il ragazzo aveva capelli lisci e castano chiaro e gli occhi neri, e la carnagione olivastra. -Spero che diventeremo amici... Non ho voglia di affrontare Malfoy da sola.- Lena faceva così, quando voleva fare amicizia. No lo diceva apertamente, ma si capiva. E si capiva tutto anche dal sorriso radioso di Penny e da quello gentile di Josh.
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Spero vi piaccia, è solo il primo capitolo dove si spiega come si sono conosciuti... Basta và, o faccio spoiler. Spero DAVVERO che vi piaccia, recensite e ditemi che ne pensate!

   
 
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