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Autore: Freez shad    20/06/2016    8 recensioni
Cosa accadrebbe a Nick se Judy, prima di partire, si preoccupasse di non lasciarlo solo.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Benjamin Clawhauser, Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova vita di Nick'
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Tutto sommato Nick poteva, oltre che doveva in quanto lo esigeva il regolamento, ammettere che il programma di Clawhauser si era rivelato migliore di quanto pensasse.


<< Che dolore! Accidenti a te, razza di ghepardo adiposo e senza fondo >> è vero, verbalmente lo stava maledicendo per l'indigestione che gli aveva provocato, ma mentalmente non poteva che ringraziarlo per avergli, anche se involontariamente, fornito l'unica cosa che chiunque a Zootropolis avrebbe desiderato e che teneva ben nascoste nel suo ufficio: le foto di Bogo spaventato.


La sua fantasia incominciò letteralmente a galoppare sulle grandi distese degli infiniti modi in cui le avrebbe potute utilizzare.

Le idee spaziavano dal semplice deriderlo, al più crudele ricatto a vita, al più accettabile scambio con un viaggio premio, un aumento o a qualche giorno in più di ferie pagate.


Dilemma a cui sicuramente avrebbe trovato risposta, ma al momento la sua testa e il suo corpo erano rivolti altrove; più precisamente in direzione dell'ufficio dello stesso capitano per una faccenda che, personalmente, riteneva molto urgente

<< Capitano, scusi l'intrusione, ma mi dica che ha del digestivo. Ho lo stomaco ancora in guerra con il cibo di ieri e necessita di un armistizio >> disse la volpe, con fare vagamente melodrammatico 

<< Non lo dica a me, Wilde! Ho passato la notte in bianco per colpa di Clawhauser. L'unica differenza è che il mio, di stomaco, vuole anche ripagare colui che l'ha ridotto così e ho intenzione di accontentarlo stasera >>,

<< Capitano... >>

<< Non provi a tirarmi fuori il discorso del regolamento perché nè lei, né un qualsiasi rimorso di coscienza riuscirà a farmi cambiare idea >> rispose risoluto il bufalo,

<< Ma io sono assolutamente d'accordo con lei, solo che non mi ha detto se ha o no del digestivo >>, 

<< A proposito di questo >> incominciò il bufalo estraendo dalla tasca della camicia d'ordinanza uno scuro e piccolo bricco farmaceutico che posò vicino a sé sulla scrivania << Ne ho ancora qualche pasticca, ma se le vuole mi deve prima dare le foto di ieri, ovunque le abbia messe >>


'Cosa? Come ha fatto a scoprirlo?' pensò stupito Nick che, per la seconda volta, era stato smascherato da quel capitano che aveva sempre sottovalutato,

<< Nel caso se lo stia chiedendo, me lo ha rivelato il giostraio quando ieri, prima di andarcene, ero passato da lui per ritirarle.

Dovevo solo aspettare il momento giusto per estorcergliele. Quindi che fa, concicilia? >> gli domandò, con fare superiore.

Se fosse stato in una condizione migliore e che gli avesse permesso di pensare più lucidamente, di certo a Nick non sarebbe passata neanche per l'anticamera del cervello l'idea di cedere al ricatto ma, data la situazione, non poté far altro che ritornare nel suo ufficio, prendere le foto e consegnargliele,

<< Bene, bene! E così l'astuta volpe è stata finalmente giocata a sua volta. Che gli serva di lezione, adesso prenda queste pasticche e se ne vada. Devo ultimare il mio programma per stasera. Mi raccomando, alle cinque e trenta puntuale >> raccomandò Bogo,

<< Grazie capitano. A stasera >> lo salutò imbronciato Nick e con un tono che palesava chiaramente il suo negativo stato d'animo; in fondo la sua reazione poteva essere naturale, persino comprensibile, in risposta del subdolo ricatto che aveva ordito il bufalo a sue spese, anticipandolo.

Ma una volta uscito, sfoggiò quel suo classico sorriso compiaciuto , che niente aveva a che fare con quanto era appena accaduto; effettivamente c'erano molte cose per cui sorridere oltre al non aver affatto perso contro il capitano, come questo credeva, come ad esmpio il pensiero sul suo povero collega maculato e al triste e probabilmente doloroso destino che lo attendeva.



<< Ehi, Wilde! Come stai? Piaciuto il mio programma? >> gli chiese ingenuamente il felino, inconscio del pericolo al quale quella domanda lo stava esponendo,

<< Certo, caro collega. Me lo stava appunto dicendo anche il capitano e infatti, per ringraziarti, sta preparando una sorpresa per te >> gli rispose melenso la volpe,

<< Oh, caspita! Voglio sapere cos'è, non ce la faccio ad aspettare. Tu non lo sai? >>,

<< Mi dispiace, ma non me lo ha voluto dire. Dovrai aspettare stasera per scoprirlo, ma sono sicuro che ti piacerà da morire >> 'E sono sicuro che piacerà anche a me', concluse tra sé la volpe.


Quel pomeriggio, alle cinque e trenta precise, il trio si ritrovò di fronte allo spogliatoio della centrale; prima di poter entrare però, Bogo si piazzò davanti all'ingresso dello stanza sfilando dalla propria borsa due tute blu.

Date le fattazze, una piccola e slanciata mentre l'altra più grande e con diverse x di larghezza, era impossibile immaginare a quali altri animali, quegli abiti, potessero essere destinati,

<< Capitano, cosa vuole fare con quelle? >> chiese intimorito il ghepardo, divertendo silenziosamente Nick,

<< Ha sbagliato, Clawhauser. Cosa "farai", con questa addosso, è la domanda corretta. Forza entrate entrambi dentro e mettetevele >> ordinò perentorio il capitano,

<< Ma signore, Wilde aveva detto... >>,

<< Andiamo, Clawhauser. Non vorrai certo far aspettare il capitano, vero? >> lo interruppe la volpe, spingendo l'ingombrante collega dentro la stanza, salvandosi da una brutta situazione.


Sotto la rigida guida del bufalo, dopo soli dieci minuti, tutti  e tre pronti si ritrovarono fuori dall'edificio della centrale,

<< Il mio programma è questo: primo, faremo dello jogging lungo questa strada che, alla fine, ci porterà alla palestra che frequento.

Secondo, faremo degli esercizi per tenere il corpo sempre pronto e allenato e sarà lì, Clawhauser, che inizierà il vero lavoro.

Infine, alle nove in punto, andremo a mangiare in un ristorante dove ordineremo solo cibo sano e leggero per il corpo, chiaro? Adesso possiamo partire >>.


Nonostante la corsa, per il capitano, non era niente di più che un modo per scaricare la tensione accumulata al lavoro e riscaldare la muscolatura prima degli.esercizi in palestra, questa volta c'era qualcosa che lo stava letteralmente facendo "imbufalire".

Ma non erano le persistenti richieste di riposo di un'ansimante Clawhauser a farlo irritare, bensì il continuo affiancamento della volpe che, oltre alle solite battute provocatorie, faceva di tutto per non mantenere quella fila che all'inizio aveva imposto,

<< Allora boogie woogie, battiamo la fiacca? Forse dovresti pensare a ritirarsi. Non sai che alla tua età fanno male certi sforzi? >> lo provocò ancora la volpe,

<< Primo, non mi chiami più in quel modo; secondo, anche se siamo fuori dall'orario di lavoro, mi deve dare del " lei"; terzo, io non sono vecchio e lei dove rispettare la fila andando dietro Clawhauser >>,

<< Guardi, signor Bogarto, >> al sentirsi chiamare in quel modo, il capitano fulminò con lo sguardo l'interlocutore che, con nonchalance, continuò con fare divertito << che Clawhauser è già da un po che si è fermato, o forse sarebbe meglio dire accasciato a terra. Sembrava morto, in verità >>,

<< Cosa? Non ho dato nessun ordine di fermarsi! Sopratutto a lui, che è quello più bisognoso di esercizio fisico >>.


Finalmente, dopo aver recuperato e trasportato Clawhauser, il trio raggiunse la palestra di Zootropolis, la più grande e importante della città.

Gli ingegneri e i costruttori dovevano essersi divertiti a realizzare quella struttura a cui avevano dato la forma di vari pesi di misura diversa che andavano da quello più grande, posto alla base, a quello più piccolo, posizionato all'ultimo piano, il decimo; ogni piano era stato persino colorato coi tipici colori che contraddistinguono ogni peso, variando dal più scuro nero, al più acceso rosso.


Una volta entrati, Bogo fece subito iniziare Clawhauser a fare dei piegamenti sulle ginocchia per rafforzargli gli arti posteriori, invece a Nick lasciò libertà di scelta; mentre stava controllando i due, il capitano si sentì chiamare da due noti frequentatori del luogo

<< Ciao, Bogo. Ti sei dato a fare il babysitter ora? >> iniziò una tigre, provocandolo

<< E dicci, qundo poi saranno stanchi li porterai a fare la nanna? Come sei dolce >> gli fece eco un lupo.


Mentre sia Nick che Bogo li stavano volontariamente ignorando, Clawhauser, spinto dalla fedeltà per il suo capo, volle provare a difenderlo

<< Guardate signori che, a parte che io e la volpe siamo due persone adulte, il capitano vuole allenarci così da diventare poliziotti migliori >> sicuramente il felino non si aspettava di ricevere come risposta le fragorose risate di quei due,

<< Ah, ma allora il caro capitano non si occupa più di criminali, ma bensì di miracoli >> commentò la stessa tigre.


'Se non era per il fatto che sei un povero idiota, avrei anche potuto dire che la tua doppia offesa fosse carina. Ma siccome sei un idiota...' pensò Nick, prima di rimanere colpito dall'azione e dalle parole del capitano: 

Mentre stavano ancora ridendo, Bogo afferrò con una mano un pesante bilanciere che poi posò stendendo il braccio, così da mostrare la sua forza, nelle mani della tigre che però, a causa del peso eccessivo, dovette lasciarlo cadere

<< Quando riuscirai a fare quello che ho fatto io allora, e solo allora, potrai avere il diritto di prenderci in giro. E ora lasciate in pace il ghepardo. È un mio agente >> fu la risposta secca e intimidatoria del bufalo.

Appena se ne andarono, Bogo richiamò il ghepardo e lo fece reiniziare l'esercizio che aveva interrotto.


Un'azione del genere, così sopra le righe per un polizziotto, non se la sarebbe mai aspettata dal capitano; la stessa cosa poteva dirsi per il coraggio di Clawhauser, normalmente più docile e ingenuo, che gli aveva un po ricordato quello di Judy.

Improvvisamente, sentì squillare il telefono nella sua tasca; come se in qualche modo avesse sentito il suo pensiero, a chiamarlo era proprio Judy

<< Carotina, che bello sentirti. Sai, stavo giusto pensando a te. Come stai? >>,

<< Bene, perché anch'io ti pansavo. Qui mi sto annoiando a morte.....cioè, non che mi dispiaccia passare qualche giorno con i miei ma, è solo che qui non c'è lo stesso ritmo di città. Non ci sono più abituata E tu invece, ti stai divertendo con Clawhauser? >> alla domanda, Nick non poté che ripensare al grasso leopardo, completamente esausto, mentre era alle prese con quei pochi addominali, sotto la supervisione del capitano,

<< Bhe, diciamo che sa creare situazioni divertenti, ma sicuramente non saprebbe rimpiazzarti >>,

<< Vuoi dire che non ce la faresti a stare senza di me? Non credevo che, l'indipendente Wilde, si attaccasse cosi tanto a qualcuno >> chiese provocatoria la coniglietta, ma la volpe sapeva come risponderle,

<< Carotina, sai bene che il solo sentirti ha su di me lo stesso effetto di un caloroso raggio di sole durante una tempesta, figurati quando ti ho accanto. Sei uno spettacolo della natura di cui non potrei mai fare a meno >> un'improvviso silenzio piombò dall'altra parte del telefono, rotto solo dalla voce preoccupata della signora Hopps

<< Judy, tesoro, stai bene? Sei completamente rossa >> 'Bingo. Funzionava sempre' << Con chi stai parlando? >>,

<< Con nessuno mamma! Nick smettila! Lo sai che effetto mi fanno le tue parole >> rispose, sussurrando stizzita, Judy,

<< Ma carotina, è proprio questo che mi piace di.... >> si dovette interrompere bruscamente la volpe quando si accorse che, dal lato opposto del suo telefono, c'era Clawhauser intento a origliare la conversazione << Scusa carotina, ma ti devo lasciare. Ho un grosso, ma veramente grosso, problema da risolvere, ciao >> la salutò, chiudendo subito la telefonata.

<< No, ma perché lo hai fatto? Era tutto così bello. Cosa ti ha risposto l'agente Hopps dopo quelle tue belle parole, eh?  >> domandò senza malizia il grasso collega,

<< Ascoltami bene Clawhauser, io ho mai origliato una tua telefonata? No. Neanche quelle che fai quotidianamente alla pasticceria più vicina per ordinare le tue solite tre dozzine di ciambelle e quindi, perché non ti fai gli affari tuoi? >> lo rimproverò Nick, nello stesso modo con cui un genitore rimprovera il figli piccolo,

<< Oh, ma siete così teneri. Come si può... >> qualsiasi cosa stesse per dire il ghepardo, venne interrotto dall'imponente e minacciosa ombra del capitano, che gli si posò addosso,

<< Clawhauser, ha finito con la serie alla pressa >>,

<< Non ancora capitano, stavo solo riposandomi.... >>

<< Se è abbastanza riposato per farsi gli affari degli altri, allora lo è anche per continuare l'allenamento. Si muova! Potrei anche cambiare idea e offrirvi di cenare nella nuova paninoteca, che ha come logo quella "M" dorata >>.

Era difficile capire se fu più l'ordine di Bogo o la sua offerta di una cena ben diversa da quella proposta in origine a motivare il felino che, comunque sia, ripartì con più energia di prima.


<< Se c'è una cosa che proprio non sopporto, oltre ai delinquenti, sono quelli che violano la privacy altrui. E lei stia più attento a come parla. Certe effusioni mi fanno stare male, peggio della cena di Clawhauser >>,

<< Come vuoi Big-B, a proposito complimenti per l'ottima azione contro quei due idioti. Di la verità, ti sei divertito, vero? >>, chiese ironico Nick,

<< Ascolti Wilde, a parte che ormai può chiamarmi come vuole perché ci rinuncio, poi deve sapere che tutti i componenti della polizia sono come una famiglia per me, compreso lei e Clawhauser.

Quando sono stato promosso capitano ho ricevuto, insieme alla carica, anche la responsabilità di proteggere il nome e i componenti della PDZ, sempre e comunque. Quando stavo per ritirare il distintivo all'agente Hopps, non era solo per punirla, ma anche per proteggere il nome della polizia e di tutti i suoi colleghi. So che può sembrare crudele, ma questa è la mia prerogativa personale >> concluse Bogo, ritornando a controllare che Clawhauser avesse realmente ripreso gli esercizi.


Nick, nonostante la sua solita e impassibile espressione, dentro di sé sentì crescere una profonda ammirazione per il suo superiore che, a rischio di sembrare antipatico, scontroso, iracondo e altro ancora, aveva scoperto dentro di lui un profondo affetto per quella inusuale famiglia; diversi aggettivi potevano essere usati per definirlo ora: autorevole, serio, capace ma ,più di tutti, leale.


Una qualità che sapeva sarebbe servita anche a lui nei riguardi della partner e che, aveva trovato in Bogo, uno splendido maestro da cui imparare.


N.d.A.


Salve a chiunque segua. 

Questo capitolo l'ho voluto principalmente dedicare a quello che, nel film, Bogo mi ha fatto intendere coi suoi modi di fare.

In fondo, lui stesso è responsabile di tutto e in quanto tale, ci tiene che l'intero corpo di polizia non venga infangato.

Ditemi se vi è sembrato abbastanza IC o troppo personalizzato.

Comunque sia, buona lettura. A proposito, le diverse impaginazioni sono volute in modo da distinguere ogni personaggio di cui la storia si concentrerà


   
 
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