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Autore: rainbowpastels    21/06/2016    1 recensioni
"Devi osare un po' nella vita Scarl!" Mi sprona Lia.
E per una volta le do ragione. Lei parte per prima, scavalca la paratia esultando con i ragazzi dall'altra parte.
"Forza ce la puoi fare!" Mi incoraggiano dall'altra parte.
Faccio un respiro e corro, corro verso quel muro precario e in qualche modo so già che la mia vita cambierà.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si sa bene per quale legge matematica, ma la probabilità che l'unico raggio di sole che filtra tra le persiane colpisca proprio il tuo occhio è del 100%.
Tentai di ignorare quel fastidioso fascio di luce quando il mio telefono prese a vibrare sulla scrivania accanto a me. Ottimo, cos'altro manca?!
Lo spazio nella stanza non permetteva l'esistenza di un comodino da quanto era piccola, quindi la scrivania era una sorta di mobile milleusi.
Sbuffai frustrata e tentai di allungarmi verso il mio vecchio iPhone che non voleva smettere di vibrare, ma qualcosa o meglio qualcuno mi impediva di muovermi propriamente. In quel momento realizzai appieno che avevo dormito per più di 2 ore senza mai svegliarmi.
Abbassai lo sguardo e vidi Michael dormire beato con la testa appoggiata sulla mia pancia. Sorrisi d'istinto vedendo il suo viso rilassato.
Tentai di prendere il telefono senza svegliarlo e trovai una ventina di messaggi e svariate chiamate senza risposta.
Il mittente principale era Lia, li lessi velocemente:
- Cosa diavolo ho appena visto?! Io e te dobbiamo parlare cara mia.
- Non sperare di evitare il discorso.
- Scarlett ci sei?
- Scarl io e i ragazzi stiamo andando a fare colazione in caffetteria, quando vi svegliate raggiungeteci
- Abbiamo appena finito, come siete messi?
- Scarlett?
- S
- C
- A
- R
- L
- E
- T
- T
- Stiamo andando al parco qui fuori dal campus, dateci qualche segno di vita.
- Non ci posso credere, state ancora dormendo?!

Diedi un'occhiata all'ora sull'aggeggio che tenevo in mano. 11.27. Incredibile, dieci ore di sonno filate.
Digitai velocemente un messaggio di risposta:
-Sono viva, si ho dormito fino ad adesso, so già che non vedi l'ora di farmi l'interrogatorio, prendo i panini e arriviamo.
Posai il telefono sul cuscino e abbassando lo sguardo trovai Michael guardarmi.
"Buongiorno" sussurrò.
"Ciao!" gli sorrisi "Lia mi ha mandato miliardi di messaggi, sono al parco qui vicino, dobbiamo raggiungerli con il pranzo."
"Oh ok!" disse lui alzandosi. "Dov'è il bagno?"
"La porta qua di fronte!" gli indicai.
Non ero stupida, sapevo perfettamente di aver davanti a me un estraneo, non sapevo praticamente nulla di lui a parte le poche cose che mi aveva raccontato due settimane prima al concerto. Mia madre probabilmente mi avrebbe urlato contro di essere un'incosciente e svariate altre cose, ma in qualche modo sentivo di potermi fidare, c'era qualcosa in lui che mi incuriosiva e mi tranquillizzava.
Mi alzai dal grumo di coperte che si era formato durante la notte e notai un bigliettino sulla scrivania con una calligrafia che non era la mia e nemmeno quella di Lia.
"L'hai fatto di nuovo, voglio sapere il tuo segreto.
A più tardi,
Ash xx"


"Michael sei sicuro di riuscire a portare tutto?" chiesi mentre uscivamo dal supermercato. Non avevamo più nulla di commestibile in stanza a parte un uovo e del succo di limone.
"Si, tranquilla, sono solo tre buste in fondo!" sorrise.
"Ok, come vuoi."
"Sei... Sei silenziosa oggi..." commentò "Ho fatto qualcosa di sbagliato? Perché qualsiasi cosa io abbia fatto non era intenzione e.."
"Ehi! Frena cowboy!" ridacchiai "Non hai fatto nulla di male! Sto solo pensando!"
"Oh... E a cosa pensi, se posso chiedere?" chiese osservandomi.
"Pensavo principalmente al fatto che a parte le cose che mi hai detto nel backstage quel giorno non so niente di te..."
"Ah... Beh, io pensavo che... Che, ecco avessi letto..." borbottò.
"Non voglio conoscere Michael dei 5sos, io voglio conoscere il vero Michael..." gli sorrisi prendendogli una busta dalle mani. Vidi una scintilla nei suoi occhi, sorpresa, felicità, curiosità.
"Ok allora" disse appoggiando le buste a terra. "Michael Gordon Clifford, piacere di conoscerti" mi porse una mano sorridendo.
"Scarlett Elizabeth Jones" strinsi la sua mano nettamente più grande della mia "Il piacere è mio Gordon!"
"Non chiamarmi così!" Roteò gli occhi al cielo e mi scappò una risata.


"Ciao ragazzi!" salutai "Scarlett porta doni quest'oggi!" aggiunsi indicando le buste.
"Ma allora siete vivi!" ci corse in contro Calum.
"CIBO!" Luke si lanciò su una delle buste cominciando a mangiare un gigantesco panino al prosciutto "Scusate ragazzi, avevo una fame assurda!"

"Ok, propongo di fare un gioco!" propose Lia.
Era ormai metà ottobre e cominciava a fare discretamente caldo a Sidney.
"Spara!" la incitò Ashton appoggiandosi al tronco del grande albero sotto al quale ci eravamo riparati dal sole.
"Allora, prendete un foglietto di carta, scriveteci sopra una domanda e metteteli al centro. Mescoliamo e ognuno dovrà pescarne uno a caso e rispondere a quello che c'è scritto dentro." proseguì lei. "Scrivete la prima cosa che vi viene in mente!"
I bigliettini vennero raccolti nello snapback di Luke e successivamente distribuiti a caso.
"Ok, comincio io!" Disse Calum scartando il suo bigliettino "Se dovessi vivere in un paese che non è l'Australia dove vivresti? Hmm... Probabilmente in Italia, o in America, o in Nuova Zelanda... Non saprei!"
"Vado io!" Ashton scartò il foglietto "Qual'è il tuo colore preferito? Calum. Davvero?! Mi aspettavo qualcosa di meglio!" Lo riprese scatenando una risata generale.
"Oh andiamo! Non mi veniva in mente nulla!" si giustificò il moro "E devi rispondere lo stesso!"
"Oh santo cielo" Ruotò gli occhi al cielo "E' il rosso, Lia è il tuo turno"
"Qual'è il tuo più grande segreto" lesse e arrossì "I-io... Sono ancora vergine" disse diventando ancora più rossa. I ragazzi ammutolirono e la fissarono senza sapere bene cosa dire.
"Bene, il mio dice: Una cosa che gli altri non si aspettano da te!" Presi l'iniziativa e distolsi l'attenzione di tutti da Lia. "Vediamo... Oh si! Ho dei tatuaggi!" esclamai.
"Sei seria?" chiese Calum.
"Perché nessuno mi crede mai quando lo dico?!" mi lamentai.
"Beh non sei esattamente una tipa da tatuaggi!" ridacchiò Ashton.
"Ne ha cinque!" testimoniò Lia, ero riuscita a distogliere l'attenzione da lei e quello era l'importante.
"Cinque?" chiese Luke.
"Pari portano sfortuna! Quindi si, cinque!" gli confermai.
"Ne ha uno sul piede" confermò poi anche Michael.
"E tu come lo sai?!" chiesero gli altri quattro.
"Beh al concerto ho reagito allo stesso modo!"
Sfilai la scarpa e mostrai loro il piccolo tatuaggio sul mio piede.
"E gli altri?" chiese Luke incuriosito.
"Non si possono vedere" gli risposi io "Lia è l'unica che li ha visti"
"Già" sorrise lei "Sono nascosti alla vista di tutti"
"Li ho fatti apposta nascosti... Hanno un significato per me ed è quello che conta!"

La giornata terminò fin troppo in fretta, i ragazzi ci accompagnarono al dormitorio e ci salutarono con la promessa di venire a trovarci presto.
"Scarlett" sentii qualcuno picchiettarmi sulla spalla "Mi daresti il tuo telefono per un secondo?"
"Uhm... Certo!" Allungai l'oggetto a Michael che scrisse qualcosa sullo schermo e me lo rese.
"Ecco" sorrise. "Beh allora ciao!"
"Ci vediamo!" lo salutai con la mano mentre mi allontanavo con Lia.
"Ricordati che io e te dobbiamo parlare" disse la mia amica con un sorriso sornione.
"Sapevo che non vedevi l'ora di farmi il terzo grado!" le diedi una leggera gomitata.
Il telefono che avevo in mano vibrò segnalando l'arrivo di un nuovo messaggio.
Da Sconosciuto:
Non ti libererai di me così facilmente signorina Jones.
Sorrisi al messaggio e digitai velocemente la risposta sapendo già di chi si trattasse.
A Sconosciuto:
Ne ero più che sicura, Gordon.
Da Sconosciuto:
Non chiamarmi così.
  
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