Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Fakir    21/06/2016    1 recensioni
Che ne è stato dei valorosi Gold Saints sigillati nella statua del Tempio di Artemide? Athena dopo essere tornata al Santuario, riuscirà, da sola, a proteggere l'umanità nonostante abbia nuovamente emesso un ordine di non intervento per i suoi cinque Bronze Saints? perchè le difese del Santuario sono allertate nonostante sia tornata la pace? e suprattutto gli uomini sono solo giocattoli... nelle mani degli Dei? Questa storia è collacata temporalmente un anno dopo del Tenkai-hen e tiene conto dell'intera vicenda di Saint Seiya, dalla GW alla corsa alle 12 case, la battaglia ad Asgard, la guerra Santa contro Poseidon e Hades, lo scontro nell'Elisio, i 4 OAV, il manga Saint Seiya G, Shou ad alcune informazione tratte da LC. Non considera la serie Omega, LOS, romanzi, Side Story e, per ora, ND enon ancora conclusosi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pegasus Seiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi alzai con cautela e mi guardai intorno.
Nella stanza, avvolta dalla penombra, vidi una poltrona, un tavolo e una cassettiera dove sopra si trovava un vecchio televisore. Dalle finestre, con gli scuri accostati, entrava il chiaro rumore del mare.
I miei jens si trovavano piegati sopra la poltrona accanto ai miei bracciali d'argento e alle mie armi. Non vidi la la mia giacca nè la mia maglietta. Cercai i miei stivali nella stanza ma, a causa de buio, non riuscii a vedere nemmeno quelli.  
        Uscii con circospezione dalla stanza, cercando di fare meno rumore possibile, la casa era silenziosa e sembrava deserta. Sentii il pavimento del corridoio, freddo, sotto i miei piedi, nudi, quando mi diressi verso quello che sembrava un piccolo soggiorno. La finestra era aperta e da essa si vedeva il sole sorgere sulla darsena, rimasi a osservare il paesaggio nel tentativo di capire in quale parte del porto mi trovassi.

“Davvero una bella vista vero?”
Una voce bassa e morbida mi sorprese alle spalle facendomi rabbrividire

“Seiya?”sussurrai incerta.

“Proprio io” rispose la voce dietro le mie spalle.

“Vedo che ti sei ripresa, mi hai fatto spaventare sai?”
il suo tono appariva più leggero ora, ma io vi sentivo vibrare una profonda nota di ansia.

“Sono felice di rivederti” risposi voltandomi a guardarlo
“Ti trovo bene” continuai

“Perchè ho la sensazione che tu mi nasconda qualcosa?” mi chiese lui scrutandomi con sguardo indagatore.

“Perchè ti sbagli” gli risposi con leggerezza sfiorando appena i capelli che gli ricadevano sugli occhi scuri.

Lui rimase immobile a fissarmi perplesso, mentre un solco badava a formarsi lentamente tra le sopracciglia...

“caffè?”
mi chiese allontanandosi di colpo e andando a prendere due tazze vicino al fornello.

Senza attendere la mia riposta me ne mise una in mano, era un gadget promozionale della Galaxian War, provai una strana sensazione nel vedere le effigi dei dieci Bronze Saints impresse su un oggetto tanto comune...

Sussultai quando sentii la sua mano calda sfiorarmi appena la spalla, alzai gli occhi e incontrai il suo sguardo malizioso...

“Ti dona” disse.

Solo allora, sentendomi avvampare, mi accorsi della manica che era scivolata nuovamente giù della spalla lasciandola nuda, sentii un fiume di parole pizzicarmi sulla punta della lingua ma non ne uscì nemmeno una, rimasero tutte li ammutolite dalla mano di lui che indugiava leggera sulla mia pelle, giocattolando con l'orlo scucito della T-shirt, mentre l'altra mano mi sfiorava il collo giocattolando invece, con un ciocca di capelli scivolata dalla spalla sul petto.
Ignorando il fuoco che sentivo bruciare sulle guance alzai gli occhi per guardarlo. Era li, davanti a me, nonostante tutto ciò che era successo, era li davanti a me, per quanto sembrasse incredibile. 
         I suoi occhi incrociarono i miei ma poi li sentii scorrere lungo il mio collo e poi sul seno, che si muoveva veloce al ritmo del mio respiro accelerato, per giungere ai fianchi dove le sue mani mi cinsero sollevandomi, senza fatica e facendomi sedere su davanzale della finestra per fermarsi, infine, sulle mie labbra.

Rabbrividii fino alle ossa quando sentii il suo respiro sfiorare le mie labbra, un'istante prima che incontrassero le sue, calde, morbide... sentivo il calore delle sue mani, che scivolavano sotto la T-shirt, ad accarezzarmi la pelle nuda della schiena, seguendo la linea della cintura che portavo sui jeans, le sue labbra, ora, indugiare dolcemente sulla pelle della spalla. Dalla finestra incominciava ad entrare la luce dell'alba, assieme al rumore sempre più forte del vento che sbatteva le onde contro i moli della darsena mentre un tuono rimbombava nell'aria, ringraziai che il rumore del mare tempestoso entrasse dalla finestra aperta, tanto forte da coprire i miei sospiri.

“Shaina...”
sentii la sua voce sussurrare solleticandomi il collo dove, un istante dopo, le sue labbra si posarono delicatamente.

“Odio dirlo, ma devo rispondere al telefono, potrebbe essere davvero importante.”

          Solo allora mi resi contro del trillo che proveniva dalla stanza accanto, rimasi ansimante a guardare la sua figura sparire dietro l'angolo della cucina, mi scostai i capelli dal viso, ancora scossa da ciò che era appena accaduto, faticavo a crederci, era successo tutto troppo in fretta, avevo bisogno di riordinare le idee, ma adesso... quando quella telefonata fosse finita, cosa avrei dovuto fare?

   
 
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