Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: metaldolphin    22/06/2016    3 recensioni
E' la mia personalissima prosecuzione della serie Endless Odyssey.
Alla fine dell'ultima puntata, dopo il duello tra Harlock e Tadashi, i membri dell'equipaggio dell'Arcadia guardano il ragazzo sbarcare e tornare in città. Ma il Capitano nasconde qualcosa...
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kei non si voltò a guardare Andy, quando la donna fece il suo ingresso in plancia, accompagnata dal capoingegnere. Era ancora risentita per il comportamento che l’amica aveva tenuto nei suoi confronti... Le aveva mentito una volta di troppo e, quale che fosse la causa, la fiducia tra loro era ormai incrinata.  Però doveva riconoscerle il merito di averla incoraggiata con Harlock e sapeva che, in qualche modo, era stata lei a smuovere l'uomo in suo favore. Inoltre l'aveva aiutato a ritrovarla dopo il rapimento di Aalim e poi era stato per merito suo se il Capitano era guarito, grazie alla sua idea di interfacciarsi direttamente con l'Arcadia.
Combattuta tra il bisogno di esserle ancora amica, la gratitudine e il rancore, Kei era rigida alla sua postazione, così distratta da non ascoltare nemmeno ciò che le accadeva intorno.
-Kei! Mi stai ascoltando?- la voce di Harlock la scosse e la obbligò a voltarsi. Quando vide che tutti la fissavano, avvampò in viso per l'imbarazzo.
-Io... Dimmi, Capitano.- mormorò.
Insospettito da quel comportamento, lui le fece cenno di avvicinarsi e lei obbedì. Lasciò la sua postazione e lo raggiunse.
-Stavamo discutendo sul da farsi. Nonostante l'accaduto, ho un debito nei confronti di Andy e non posso certo ignorare la cosa. Mettiti in comunicazione con Bellatrium, dobbiamo cercare di comprendere le loro intenzioni.
La ragazza posò un attimo lo sguardo sul volto colmo di apprensione di Andy... Dopotutto era la sua famiglia quella di cui stavano parlando. L'altra ricambiò l'occhiata carica di tensione, perché sapevano entrambe che il secondo ufficiale non avrebbe voluto obbedire; ma un ordine è sempre tale, anche se lei e il Capitano non erano legati più soltanto dal rapporto gerarchico.
Con la memoria tornò brevemente alla sera avanti, al contatto che avevano condiviso, alla notte trascorsa insieme... Non poteva certo approfittare di quel che era stato appena poche ore prima per fare di testa sua. Così di mala voglia si apprestò ad armeggiare col pannello di comunicazione nella consolle avanti a sé. Fu interrotta da una voce dolce quanto inaspettata.
-Lascia, faccio io, Kei.- dichiarò Meeme, che le si era fatta vicino. Il Capitano non intervenne e lei lasciò all'aliena il compito di stabilire un contatto con il palazzo della Reggenza di Bellatrium. Si fece da parte e con gli altri si mise in ascolto, in attesa di una risposta da Bx1. Passò qualche minuto, poi Meeme si dichiarò sconfitta: -Nulla, Capitano. Nessuna risposta da Bellatrium.
Il viso di Harlock si rabbuiò nel vedere  Andy che aveva chinato il capo per celare la sua espressione e poi voltarsi per uscire fuori dalla plancia con passo veloce. Il silenzio calò sui presenti, la mancata risposta non portava a nulla di buono.
Non passarono che pochi minuti e la donna tornò, trascinandosi dietro un riluttante ed ammanettato fratello e un capoingegnere dall'espressione contrariata la fissò con una smorfia in viso.
Spinse Aalim avanti a sé, rudemente, e quello barcollò, la spalla ancora bloccata perché il colpo di Yattaran gli aveva fracassato l'articolazione e la ripresa non sarebbe stata veloce.
-Hai visto cos'hai combinato, razza d'idiota? Se non avessi combinato questo guaio, non avremmo lasciato Bx1 in questo caos... Non sappiamo nemmeno se il Reggente sia ancora in vita!- gli urlò contro.
Harlock si alzò in piedi, palesemente irato.
-Basta! Questa è la mia nave e non tollerò iniziative del genere! Andrejna, nessuno ti ha dato il permesso di prelevare il prigioniero dalla sua cella, tantomeno di condurlo in plancia... Maji, riportalo indietro!- ordinò.
Aalim si voltò a guardarlo: -Aspetti, Capitan Harlock, un attimo soltanto... Io...- accennò un passo verso Kei, ma tra loro si frappose fulminea la figura nera e minacciosa del Capitano. Ignorandone lo sguardo minaccioso, il principe si rivolse direttamente alla ragazza: -Mi avevi detto di non essere la sua donna!- esclamò con coraggio, ma fu Harlock a rispondergli, con tono da raggelare tutti i presenti sul ponte.
-Ti aveva detto bene. Non lo era.
Aveva messo in chiaro la novità senza tanti preamboli, come suo stile. Poi richiamò il capo ingegnere: -Maji!- e quello si affrettò a compiere l'ordine già impartito.
Uscendo passarono davanti alla sorella del prigioniero, che gli sibilò: -Idiota! Cosa credevi di poter fare con Kei?
Ma non ricevette risposta, perché lui fu condotto via.
Nel frattempo il Capitano si era voltato verso la compagna per accertarsi che stesse bene. Non si dissero nulla, gli altri non fiatarono e sul ponte l'unico rumore che rimase fu il ticchettio della strumentazione.
Poi Andy chiese brevemente scusa per l'iniziativa presa e per il comportamento del fratello, quindi si ritirò nella sua cabina.

La brillante Bellatrix splendeva di fronte all'Arcadia già da ore, facendosi sempre più grande, quando avvistarono l'unico pianeta abitato che le girava attorno. Gli altri componenti del sistema erano giganti gassosi ben lontani dalla enorme forza gravitazionale della gigantesca stella azzurra.
Nonostante l'enorme distanza, l'astronave dovette effettuare numerose correzioni di rotta, durante l'avvicinamento al pianeta, a causa dell'imponente pozzo gravitazionale della stella e del forte vento solare che la stessa era in grado di emanare.
Nel tempo che occorse loro per giungere presso l'orbita del pianeta, l'equipaggio rimase concentrato ed attento al punto che ognuno pranzò nel luogo in cui gli competeva stare. Masu-san si affaccendò dalla cucina per tutta la nave, irritata come ogni volta che quel genere di operazioni la costringeva a spargere pasti per l'Arcadia, tallonata da Mii-kun e Tori-san che speravano in un boccone poco gentilmente donato o furtivamente sottratto.
Giunta in plancia, la bisbetica cuoca notò lo strano silenzio che la pervadeva; per carità, di solito non è che il luogo abbondasse di vita, ma stavolta c'era qualcosa di diverso nell'aria artificiale del luogo. Stringendosi nelle minuscole spalle, andò via borbottando inquieta: era sempre l'ultima a sapere la cose, su quella nave!

Seduto sulla cuccetta della spartana cella, Aalim si fissava le mani.
Andy aveva ragione. Cosa aveva creduto di poter fare? Kei gli piaceva, ma sapeva che avrebbe attirato qualsiasi uomo, bella com'era. E anche se non ci fosse stato Harlock di mezzo, lei restava una pirata e lui il secondo nella linea di successione alla reggenza del suo pianeta. Però quella ragazza  dall'aria così tosta, indipendente e diversa da tutte le donne che fino a quel momento aveva conosciuto, l'aveva attratto sin dal momento in cui l'aveva vista a palazzo. Aveva persino esercitato la sua autorità col secondino, pur di essere lui a portarle la cena e conoscerla di persona. Come era sexy in quella tuta rosa dall'apparenza forse troppo ingenua, con quei guanti bianchi sulle dita sottili. I capelli biondi e gli occhi chiari dalle lunghe ciglia erano davvero irresistibili e gli era dispiaciuto doverla colpire, ma portava ancora impressa sulla pelle la sensazione del suo calore e del suo peso, quando era fuggito portandola via. Per non parlare della morbidezza delle sue labbra e del calore di quella bocca assaporata per un tempo fin troppo breve.
Di certo lei non aveva raccontato al suo Capitano di quando l'aveva gettata sul letto della piccola astronave, altrimenti non sarebbe sopravvissuto fino a quel momento. Perché Kei l'aveva coperto? Per un momento sperò di poter essere ricambiato, forse Harlock la costringeva, era pur sempre un pericoloso criminale il cui volto da ricercato tappezzava tutte le colonie sparse per la galassia.
Però poi ricordò lo sguardo spaventato di lei, legata ed immobile sotto di lui e della sicurezza che invece poteva leggerle sul bel viso quando era vicina al suo uomo. Che sciocco era stato!
L'unico motivo poteva solo risiedere nell'amicizia che legava Kei a sua sorella: non avrebbe certo voluto che Harlock uccidesse il fratellino della sua migliore amica!
Solo, nel silenzio della cella, Aalim si fissava le mani e sorrideva. Forse non tutto era perduto, lui otteneva sempre ciò che voleva, in un modo o nell'altro.

Da Bx1 non aveva risposto nessuno, ma il segnale era stato intercettato: ad attendere l'Arcadia c'era una piccola flotta di astronavi in assetto da guerra. Vedendole, Andy impallidì: suo padre non avrebbe mai messo a rischio così tanta gente, men che meno quella della figlia che credeva ostaggio dei pirati. La situazione sintetizzava lo stato del potere sul pianeta: era chiaro che la sua famiglia aveva perso la reggenza.
Harlock chiese di stabilire un contatto e sul grande schermo apparve il viso di una donna dall'aria marziale. Indossava l'uniforme in dotazione alle forze armate del pianeta e sfoggiava molte decorazioni sul petto. Il movimento quasi impercettibile dei suoi occhi chiari fece intendere al Capitano che aveva scorto Andy presente in plancia e la conferma gli giunse dalla curva ironica che presero le sue labbra: -Sono il colonnello De S'antis. La vostra fama di precede, Capitan Harlock. Adesso anche una ex principessa nella vostra ciurma? Sembra un ottimo acquisto come meccanico.- la schernì senza guardarla, rivolgendosi solo a lui.
Ad Harlock bastò un solo gesto della mano per fermare Andy che stava per andare alla carica.
Il pirata non rise alla battuta, ma rispose minaccioso: -Fateci passare, l'Arcadia avanzerà comunque. Non sarà certo la vostra flottiglia a fermarci. Se, come affermate, sapete chi sono, saprete anche che sarà così.
A quelle parole la donna si rabbuiò. Lui non attese la sua risposta e tolse la comunicazione, quindi diede i primi ordini agli uomini pronti all'azione. Fermo al timone, indirizzò le squadre ai compiti preposti e, mentre c'era chi correva ai cannoni e chi ai posti di manovra, Andy, confusa ed impotente, guardò Kei che sistemava le ultime cose alla sua postazione prima di lasciarla: sapeva bene che l'amica era capo navigatrice dell'Arcadia, ma anche l'ufficiale in comando alla squadra degli Space Wolf. In apprensione per i rischi che avrebbe corso, la guardò avvicinarsi al timone, dove il Capitano le si avvicinò per posarle una mano sulla guancia e mormorarle qualcosa. Lei aveva sorriso e annuito con un cenno del capo, poi era corsa via alla volta dell'hangar.
Forse sentendosi osservato, Harlock si voltò verso di lei e il suo viso assunse un'espressione che alla donna non piacque. Ma quell'uomo, lei lo sapeva bene, non aveva torto: se si trovavano in quella situazione la colpa era anche sua e della sua famiglia, col carico di bugie che si tiravano dietro da generazioni.
Le fece cenno di avvicinarsi e non poté che obbedire e quello che le disse la raggelò.
-Se non dovessi ripagare il mio debito, ti avrei messa su una navetta per spedirti su quel maledetto pianeta senza far correre rischi al mio equipaggio. Ma ti devo la vita e Kei nonostante tutto ti è amica... Prega a affinché non le accada nulla.- disse, sottolineando minacciosamente l'ultima frase.
Era chiaro che fosse preoccupato per la compagna, ma da buon comandante non faceva favoritismi: Kei quel ruolo ricopriva e non sarebbe mutato, anche se tra loro le cose erano cambiate. Andy poté solo fare un cenno di assenso e correre via.
Harlock la fissò severo uscire dalla plancia e cercò di concentrarsi per l'imminente battaglia. Era nervoso per la piega che avevano preso gli eventi e avrebbe voluto allontanarsi da lì senza mettere in pericolo Kei. Fissò lo spazio avanti a sé e percepì ancora una volta il portellone dell'hangar che veniva aperto e lo squadrone degli Space Wolf che si lanciava nella battaglia e presto le prime esplosioni brillarono nel campo tra le due fazioni.
L'Arcadia virò rabbiosamente seguendo i movimenti del suo Capitano alla ruota del timone, gli Space Wolf ad accompagnarla come un branco di pesci pilota al seguito di un grosso cetaceo. Gli ordini di Harlock furono secchi e duri, volti alla rapidità d'azione, e presto le forze di Bx1 si resero conto che, anche se in minoranza, quei piloti sapevano il fatto loro.
Veloci e precisi, i piccoli astrocaccia arrivavano dove la prora e i cannoni dell'Arcadia non potevano giungere e in capo ad una ventina di minuti gli avversari chiesero la resa.
A dichiarare la sconfitta non fu la donna apparsa nel primo collegamento tra le navi, ma un giovanissimo ufficiale dall'aria spaurita.
-Capitan Harlock, ci arrendiamo! Parlo a nome del colonnello De Santis!
Il pirata lo fissò e chiese dove fosse il colonnello.
-È stata gravemente ferita in battaglia... glielo assicuro, parlo a nome suo, mi ha dato lei i codici per comunicare con voi!
-Sospendete l'attacco!- ordinò Harlock, poi: -Kei!
-Agli ordini, Capitano!- la voce della ragazza risuonò in plancia, poi il suo viso incorniciato dal casco da pilota apparve in un riquadro laterale dello schermo.
-Scorteremo le navette fin sulla superficie del pianeta.
Dalla visiera sollevata del casco sfuggivano un paio di ciocche bionde sul volto soddisfatto di Kei e, ancora una volta, Harlock non poté fare a meno di notare quanto fosse bella quella guerriera dello spazio. Si tenne a freno per non sorriderle nel vederla incolume, che quasi non ascoltò la sua risposta, pronta ad eseguire gli ordini.
-Sarà fatto.- gli assicurò, poi, rivolta alla sua squadra: -Avete sentito il Capitano... Riprendere la formazione, ragazzi!
Ancora coi cannoni spianati a far desistere da qualsiasi ripensamento gli avversari, l'Arcadia virò verso la superficie di Bx1, penetrando la sua atmosfera con il giusto angolo d'ingresso. L'attrito che ne conseguì riscaldò la prora e poi l'intero scafo, poi la grande astronave scese maestosa, planando come se non avesse peso, verso l'astroporto militare che confinava con la Capitale.
Una volta completato l'atterraggio, Harlock diede precisi ordini e si avviò verso l'esterno per sbarcare. Dietro di lui, gli uomini scortavano Andy e Aalim, la prima con l'aria mesta, il secondo con un'espressione cupa in viso.
Poggiati gli stivali neri sulla pista impolverata dal deserto vicino, il Capitano guardò ad una ben precisa navetta appena atterrata: da essa balzò giù Kei con felina agilità. La osservò togliere il casco e scuotere i luminosi capelli chiari, sistemarli sbrigativamente con le dita aperte della mano e, con il casco sottobraccio, farglisi incontro, il passo svelto e sinuoso, un gran sorriso soddisfatto sulle labbra rosa.
Era felice di vederlo e per la vittoria riportata, non era difficile capirlo. Sembrava avere proprio l'aria serena “come un tempo” pensò lui.
Nonostante il braccio fuori uso, Aalim fu veloce: messo fuori combattimento l'uomo che lo teneva distrattamente sotto tiro, si affrettò a spianare l'arma appena sottratta verso la schiena di Harlock che lo precedeva.
A differenza del Capitano, che non poteva osservare la scena che si svolgeva alle sue spalle, Kei vide con orrore la sequenza di azioni, come se si svolgessero in un tempo innaturalmente dilatato.
Nel movimento corale dei presenti distinse l'uomo di scorta venire spintonato e disarmato, mentre le sue spalle che impattavano al suolo sollevavano una nuvola di polvere.
Vide il mantello di Harlock dispiegarsi, perché lui, leggendo l'espressione di orrore che le si era dipinta in volto, si era voltato di centottanta gradi, estraendo contemporaneamente la Cosmo Dragoon, per puntarla contro Aalim che nel frattempo faceva fuoco.
Vide Andy gettarsi sul fratello a braccia tese e la luce del laser superarla, forare il mantello del Capitano e raggiungerla, silenzioso e mortale.
Incredula, ebbe appena il tempo di realizzare un lampo di dolore provenire dal torace, e perdere forza alle gambe per cadere al suolo, prima di perdere i sensi, gli occhi colmi di lacrime che sgorgarono non appena li chiuse.
Il casco rotolò lontano da lei, libero dalla presa delle sue mani e si fermò nella polvere.
Non poté udire l'urlo di Harlock, e le grida dell'amica, come non riuscì a sentire l'unico gemito di Aalim, freddato con un unico colpo della Cosmo Dragoon che lo centrò in piena fronte. Il principe rimase al suolo, da solo, mentre gli altri correvano da Kei. Solo Maji si occupò di Andy, ferita di striscio ad un braccio dallo sparo del fratello, nel tentativo di fermarlo.
Harlock si gettò al suolo accanto a lei, nel tentativo di comprimere la ferita che appariva davvero grave. Come il pianeta in cui era stata ferita per colpa dell’avventatezza di Tadashi, anche questo era arido e polveroso e come quella volta ebbe paura per lei.
-Kei...- lo sentirono espirare disperato i suoi uomini, anche loro sconvolti dall'accaduto, mentre dall'Arcadia il dottor Zero e Meeme accorrevano: il primo a soccorrere la ferita, la seconda a sostenere l'uomo che le era inginocchiato accanto a comprimere la ferita.
   
 
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