titolo: Distress and Coma
autore:
GazettE_no_Aijin
genere:
triste, sentimentale, malinconico
avvertimenti: slash,
OOC probabilmente
Mi
scuso in anticipo per il capitolo veramente corto, e stupido, lo so, ma mi
serve per far andare avanti la storiaXD (che scusa scema, è che tanto sarebbe
venuto stupido comunqueXD) la Reila è stupida e anche se l’ha scritto lei ci si
è commossa lo stessoçOç che donna baka davvero>.<
Ma
abbiate fede, ancora massimo un paio di capitoli e poi lo strazio è finito
promesso *faccina puccia*
Bene,
sorbitevi questa cosa, e poi potete anche insultarmi.
Headache Man:
Sono
rimasto a guardarti mentre dormivi quasi un’ora intera.
E avrei
voluto continuare a guardarti per tutto il tempo del mondo, così da poter imparare
a memoria ogni singolo tratto del tuo bel viso, come se cercassi di dipingere
nella mia mente il tuo volto, per guardare quel bellissimo quadro quando la
solitudine sarebbe stata troppo grande da sopportare da soli.
Volevo
rimanere sveglio, davvero, avevo paura di addormentarmi, avevo bisogno di
sapere che eri con me, che non te ne andavi.
Le tue
parole mi avevano un po’ tranquillizzato,
ma non riuscivo a crederci del tutto. Anche se speravo con tutta l’anima
che fossero sincere, non potevo convincermi completamente, non potevo
persuadere anche quella piccola parte del mio inconscio che mi suggeriva che
domani mattina non ci saresti più stato.
Però mi
sono addormentato lo stesso. Ero decisamente stanco, e la tua presenza mi
infondeva, incredibilmente, una senso di pace che non credevo neppure di poter provare. Che non dovevo credere di poter provare.
Come se avessi potuto passare gli anni della
mia vita nel tuo abbraccio, al sicuro, senza preoccupazioni.
Perché era
quello che veramente volevo.
Ho
preferito lasciarmi andare, lasciarmi cullare dal tuo calore, lasciarmi
affondare in quell’illusione che poteva essere perfetta.
Poteva
essere fantastica, poteva essere la mia vita, se non fosse andata in frantumi
nel giro di un secondo.
Perché quella
piccola, stupida parte che ho cercato di mettere a tacere, solo per godermi un
po’ di più le tue attenzioni e la tua presenza, aveva ragione.
Perché ora
che sono sveglio, tu non ci sei.
Di scatto,
mi siedo sul letto e giro lo sguardo intorno, come se sperassi con tutte le mie
forze di poter vedere la tua testolina bionda spuntare da un momento all’altro
da dietro la porta chiusa.
Vorrei
ignorare ancora quella vocina dentro di me che sembra gridare che si è solo
divertito, che non gli importa nulla, e che era ovvio che se ne andasse, ma
stavolta non ci riesco.
Perché
aveva ragione.
Perché tu
non ci sei.
E questo
letto sembra infinitamente troppo grande per svegliarsi da soli.
La stanza è
immobile nel silenzio più perfetto che poteva raccogliere il mio dolore, quasi
ho paura che spezzando quest’immagine non potrò mai più rimetterla insieme.
Vorrei
perdermi in questo silenzio statico, non voglio mandare in pezzi questa finta
calma piena di sofferenza.
Non voglio
mandare in pezzi il mio cuore.
Si sente
solo il mio respiro, che sento diventare più affrettato, e inevitabilmente un
piccolo singhiozzo sfugge dalle mie labbra strette.
Le lacrime
cominciano a cadere dai miei occhi, scorrendo sulle guancie pallide come un
fiume che non ho più la forza di fermare.
Vedo che
queste gocce salate che cadono invano formano delle piccole macchie sul lenzuolo.
Ogni goccia
è il mio amore per te, un piccola macchia, qualcosa di sbagliato, qualcosa che
non deve esserci, che non avrebbe mai dovuto esserci.
Ma che
ormai non si può più cancellare.
Rovina la
perfezione del tessuto scuro del letto, e allo stesso modo, tu hai rovinato il
mio cuore.
Ad ogni
goccia che cade sento che si spezza un po’ di più.
Basterà
lavare il lenzuolo per farlo tornare pulito.
Ma io che
devo fare per rimettere insieme i pezzi del mio cuore?
Crack
Lo senti?
Crack
Fa male?
Crack
era il tuo cuore che
si spezzava per sempre
Crack
Posso piangere
abbastanza lacrime da far scivolare via il ricordo di questa notte?
Annego
nelle illusioni che mi sono creato.
Annego nel
tuo ricordo.
Annego nel
sogno spezzato.
Annego nel
mio amore sbagliato.
Annego in
queste troppe lacrime che non vogliono smettere di cadere.
La stanza sembra girare intorno a me, troppo
in fretta per riuscire a fissarci lo sguardo, sembra dissolversi e farsi opaca,
mentre torno a sdraiarmi.
Tiro su il
lenzuolo, rifugiandomi nella parvenza di calore che mi dà.
E’ questo
che faccio.
Mi rifugio
nelle apparenze migliori, quelle più dolci, come quella del tuo amore.
Ma poi le
apparenze evaporano, scompaiono come tutto, e non mi rimane più nulla che possa
accogliermi.
Il calore
si dissolve, se ne va, e rimane solo il freddo, buio della mia anima.
Ora c’è
solo questa stanza, che accoglie ed osserva il mio pianto, che ha visto nascere
un amore che già finisce.
Improvvisamente,
mi accorgo che fa freddo, ma non ho la forza necessaria per alzarmi e vestirmi.
E poi in
fondo fa sempre freddo a stare da soli.
Riesco solo
a stringere il tuo cuscino e bagnarlo delle mie lacrime.
Tanto sono tutte versate per te.
Hai aperto
una ferita troppo profonda, fa troppo male.
Poso una
mano sul mio petto, dove c’è il cuore, come per accertarmi che batta ancora.
Tanto batteva solo per te.
Voglio
addormentarmi, dormire per mille anni e svegliarmi quando l’eco del tuo nome
non urlerà più nella mia testa.
Si può morire di dolore?
Si può morire d’amore?
Quella
cicatrice con il tuo nome che hai lasciato, ora si sta riaprendo.
Ora la
ferita ricomincia a sanguinare.
Proprio qui
sul petto, all’altezza del cuore, e non posso risanarla, solo tu puoi, ma è
come un taglio sulla pelle, che sanguina e sanguina, e sanguina.
Allora cosa
mi rimane da fare?
O ti
dissangui, o la ferita si chiude.
E in questo
momento io non vedo nessuna differenza tra le due.
Forse
preferirei dissanguarmi, almeno smetterei di soffrire.
Ma prima o poi si chiude questa
maledetta ferita?
Prima o poi smette di stillare sangue?
Prima o poi smetterò di piangere
allora?
Forse
quando avrò finito le lacrime, tornerai da me solo per farle ricominciare.
Forse colmerò questa ferita con il
pianto, o forse brucerà troppo.
In fondo lo
sapevo.
La tua
piccola stella reclama che il suo bel sole splenda, e tu non hai più tempo da
perdere, regalando la tua luce a una pallida luna egoista.
Io lo
sapevo che malgrado tutto non ti avrei trovato con me, lo sapevo, avrei potuto
scommetterci l’anima.
E allora
perché fa così dannatamente male?
Perché mi
sento così?
Perché ti
devo amare così tanto?
Grazie a
tutti quelli che con immenso coraggio si leggono questa roba, perché davvero,
ci vuole coraggio O_O
Grazie a un
po’ di care personcine troppo gentili:
Rukisan: *si nasconde* addirittura doppia
maledizioneXD bhè, me la sono
cercataXD comunque hai coraggio davveroO_O ti sei letta praticamente tutte le mie storie.
Mi
fa veramente piacere trovarti sempre tra le recensioni *si esalta* anche se mi
malediciXD stavolta ho aggiornato presto, anche se è più corto il capitolo e mi
potevo risparmiare sta cosa, lo soXD Posso
dirti solo grazie per il supporto moraleXD
e verrò a portarti il death note così non ti faccio penare tutti i
capitoliXD Per le altre due ficcy….giuro
che le aggiorno presto, promessoXD
Aoichan: in effetti povero caro lo faccio
soffrire un sacco in questa ficcyçOç in questo capitolo peggio che peggioçOç
*si sente cattiva* Sul fatto che reita
sia fondamentalmente un idiota concordo assolutamenteXD forse l’ho fatto un po’
troppo intelligente in questa storia…Comunque devo ringraziare moltissimo anche
te, perché sono troppo contenta che segui la storia e che apprezzi…posso dirti
solo grazie<3 e aggiornare in tempi più decentiXD
GothicGirl: cara eccoti! Cominciavo a pensare che
eri scappata dato che il capitolo fa effettivamente pena>.< Già, povero piccolo yakuza lo faccio soffrire
un cifroçOç sono felicissima che questa
storia ti prenda così tanto, e riesce a farti immedesimare, anche se mi
dispiace farti piangere *Reila è baka perché anche se l’ha scritta lei ci piange
comunque* spero ti piaccia anche questo
*incrocia le dita*