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Autore: GazettE_no_Aijin    16/04/2009    2 recensioni
La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che schernisce la carne di cui si nutre (W. Shakespeare). "Perchè la gelosia deve legarsi così tanto all'amore?"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoi, Reita
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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titolo: Distress and Coma

autore: GazettE_no_Aijin

genere: triste, sentimentale, malinconico

avvertimenti: slash, OOC probabilmente

 

Mi scuso in anticipo per il capitolo veramente corto, e stupido, lo so, ma mi serve per far andare avanti la storiaXD (che scusa scema, è che tanto sarebbe venuto stupido comunqueXD) la Reila è stupida e anche se l’ha scritto lei ci si è commossa lo stessoçOç che donna baka davvero>.<

Ma abbiate fede, ancora massimo un paio di capitoli e poi lo strazio è finito promesso *faccina puccia*

Bene, sorbitevi questa cosa, e poi potete anche insultarmi.

 

Headache Man:

 

Sono rimasto a guardarti mentre dormivi quasi un’ora intera.

E avrei voluto continuare a guardarti per tutto il tempo del mondo, così da poter imparare a memoria ogni singolo tratto del tuo bel viso, come se cercassi di dipingere nella mia mente il tuo volto, per guardare quel bellissimo quadro quando la solitudine sarebbe stata troppo grande da sopportare da soli.

Volevo rimanere sveglio, davvero, avevo paura di addormentarmi, avevo bisogno di sapere che eri con me, che non te ne andavi.

Le tue parole mi avevano un po’ tranquillizzato,  ma non riuscivo a crederci del tutto. Anche se speravo con tutta l’anima che fossero sincere, non potevo convincermi completamente, non potevo persuadere anche quella piccola parte del mio inconscio che mi suggeriva che domani mattina non ci saresti più stato.

Però mi sono addormentato lo stesso. Ero decisamente stanco, e la tua presenza mi infondeva, incredibilmente, una senso di pace che non credevo neppure di poter provare. Che non dovevo credere di poter provare.

 Come se avessi potuto passare gli anni della mia vita nel tuo abbraccio, al sicuro, senza preoccupazioni.

Perché era quello che veramente volevo.

Ho preferito lasciarmi andare, lasciarmi cullare dal tuo calore, lasciarmi affondare in quell’illusione che poteva essere perfetta.

Poteva essere fantastica, poteva essere la mia vita, se non fosse andata in frantumi nel giro di un secondo.

Perché quella piccola, stupida parte che ho cercato di mettere a tacere, solo per godermi un po’ di più le tue attenzioni e la tua presenza, aveva ragione.

Perché ora che sono sveglio, tu non ci sei.

Di scatto, mi siedo sul letto e giro lo sguardo intorno, come se sperassi con tutte le mie forze di poter vedere la tua testolina bionda spuntare da un momento all’altro da dietro la porta chiusa.

Vorrei ignorare ancora quella vocina dentro di me che sembra gridare che si è solo divertito, che non gli importa nulla, e che era ovvio che se ne andasse, ma stavolta non ci riesco.

Perché aveva ragione.

Perché tu non ci sei.

E questo letto sembra infinitamente troppo grande per svegliarsi da soli.

La stanza è immobile nel silenzio più perfetto che poteva raccogliere il mio dolore, quasi ho paura che spezzando quest’immagine non potrò mai più rimetterla insieme.

Vorrei perdermi in questo silenzio statico, non voglio mandare in pezzi questa finta calma piena di sofferenza.

Non voglio mandare in pezzi il mio cuore.

Si sente solo il mio respiro, che sento diventare più affrettato, e inevitabilmente un piccolo singhiozzo sfugge dalle mie labbra strette.  

Le lacrime cominciano a cadere dai miei occhi, scorrendo sulle guancie pallide come un fiume che non ho più la forza di fermare.

Vedo che queste gocce salate che cadono invano formano delle piccole macchie sul lenzuolo.

Ogni goccia è il mio amore per te, un piccola macchia, qualcosa di sbagliato, qualcosa che non deve esserci, che non avrebbe mai dovuto esserci.

Ma che ormai non si può più cancellare.

Rovina la perfezione del tessuto scuro del letto, e allo stesso modo, tu hai rovinato il mio cuore.

Ad ogni goccia che cade sento che si spezza un po’ di più.

Basterà lavare il lenzuolo per farlo tornare pulito.

Ma io che devo fare per rimettere insieme i pezzi del mio cuore?

Crack

Lo senti?

Crack

Fa male?

Crack

era il tuo cuore che si spezzava per sempre

Crack

Posso piangere abbastanza lacrime da far scivolare via il ricordo di questa notte?

 

Annego nelle illusioni che mi sono creato.

Annego nel tuo ricordo.

Annego nel sogno spezzato.

Annego nel mio amore sbagliato.

Annego in queste troppe lacrime che non vogliono smettere di cadere.

 

 La stanza sembra girare intorno a me, troppo in fretta per riuscire a fissarci lo sguardo, sembra dissolversi e farsi opaca, mentre torno a sdraiarmi.

Tiro su il lenzuolo, rifugiandomi nella parvenza di calore che mi dà.

E’ questo che faccio.

Mi rifugio nelle apparenze migliori, quelle più dolci, come quella del tuo amore.

Ma poi le apparenze evaporano, scompaiono come tutto, e non mi rimane più nulla che possa accogliermi.

Il calore si dissolve, se ne va, e rimane solo il freddo, buio della mia anima.

Ora c’è solo questa stanza, che accoglie ed osserva il mio pianto, che ha visto nascere un amore che già finisce.

Improvvisamente, mi accorgo che fa freddo, ma non ho la forza necessaria per alzarmi e vestirmi.

E poi in fondo fa sempre freddo a stare da soli.

Riesco solo a stringere il tuo cuscino e bagnarlo delle mie lacrime.  

Tanto sono tutte versate per te.

Hai aperto una ferita troppo profonda, fa troppo male.

Poso una mano sul mio petto, dove c’è il cuore, come per accertarmi che batta ancora.

Tanto batteva solo per te.

Voglio addormentarmi, dormire per mille anni e svegliarmi quando l’eco del tuo nome non urlerà più nella mia testa.

Si può morire di dolore?

Si può morire d’amore?

Quella cicatrice con il tuo nome che hai lasciato, ora si sta riaprendo.

Ora la ferita ricomincia a sanguinare.

Proprio qui sul petto, all’altezza del cuore, e non posso risanarla, solo tu puoi, ma è come un taglio sulla pelle, che sanguina e sanguina, e sanguina.

Allora cosa mi rimane da fare?

O ti dissangui, o la ferita si chiude.

E in questo momento io non vedo nessuna differenza tra le due.

Forse preferirei dissanguarmi, almeno smetterei di soffrire.

Ma prima o poi si chiude questa maledetta ferita?

Prima o poi smette di stillare sangue?

Prima o poi smetterò di piangere allora?

Forse quando avrò finito le lacrime, tornerai da me solo per farle ricominciare.

Forse colmerò questa ferita con il pianto, o forse brucerà troppo.

In fondo lo sapevo.

La tua piccola stella reclama che il suo bel sole splenda, e tu non hai più tempo da perdere, regalando la tua luce a una pallida luna egoista.

Io lo sapevo che malgrado tutto non ti avrei trovato con me, lo sapevo, avrei potuto scommetterci l’anima.  

E allora perché fa così dannatamente male?

Perché mi sento così?

Perché ti devo amare così tanto?

 

 

 

Grazie a tutti quelli che con immenso coraggio si leggono questa roba, perché davvero, ci vuole coraggio O_O

Grazie a un po’ di care personcine troppo gentili:

Rukisan: *si nasconde* addirittura doppia maledizioneXD    bhè, me la sono cercataXD                    comunque hai coraggio davveroO_O  ti sei letta praticamente tutte le mie storie.                                                                  Mi fa veramente piacere trovarti sempre tra le recensioni *si esalta* anche se mi malediciXD stavolta ho aggiornato presto, anche se è più corto il capitolo e mi potevo risparmiare sta cosa, lo soXD    Posso dirti solo grazie per il supporto moraleXD  e verrò a portarti il death note così non ti faccio penare tutti i capitoliXD  Per le altre due ficcy….giuro che le aggiorno presto, promessoXD  

Aoichan: in effetti povero caro lo faccio soffrire un sacco in questa ficcyçOç in questo capitolo peggio che peggioçOç *si sente cattiva*   Sul fatto che reita sia fondamentalmente un idiota concordo assolutamenteXD forse l’ho fatto un po’ troppo intelligente in questa storia…Comunque devo ringraziare moltissimo anche te, perché sono troppo contenta che segui la storia e che apprezzi…posso dirti solo grazie<3 e aggiornare in tempi più decentiXD

GothicGirl: cara eccoti! Cominciavo a pensare che eri scappata dato che il capitolo fa effettivamente pena>.<  Già, povero piccolo yakuza lo faccio soffrire un cifroçOç  sono felicissima che questa storia ti prenda così tanto, e riesce a farti immedesimare, anche se mi dispiace farti piangere *Reila è baka perché anche se l’ha scritta lei ci piange comunque*  spero ti piaccia anche questo *incrocia le dita* 

  
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