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Autore: kiku77    22/06/2016    2 recensioni
Chi possiede la ricetta perfetta per crescere senza cadere, senza sbagliare?
Nessuno.
Non la conosce chi non sa bene cosa vuole, come Yukari.
Ma nemmeno chi sembra avere le idee chiare da sempre, come Genzo…
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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E’ tutto pronto.
La sua camera si è come svuotata: sono rimasti i vecchi libri sugli scaffali, i cd che ormai non ascolta più e pochi altri oggetti personali.
Gran parte delle scatole sono già a Tokyo: suo padre ha affittato un furgone e sono andati a portare tutto qualche settimana fa, in un pomeriggio piovoso e umido.
Sdraiata sul letto, fissa le pareti candide, si sente sola e triste.
Non vuole andarsene, non vuole. Eppure deve.
Lei odia le città, odia le metropoli, le cose che non hanno misura, che non si possono contenere dentro lo specchio visivo.
Lei odia Tokyo.
Non è adatta a vivere in un posto del genere. Lo sa, l’ha sempre saputo.
Ma deve andare.
Non può deludere i suoi genitori, non può accontentarsi di frequentare un corso qualsiasi.
Lei deve andare avanti. Deve fare qualcosa di importante.
“Yukari…”
La ragazza si solleva, poggia saldamente le mani sul letto.
“Entra pure mamma.”
La donna apre con calma la porta.
“Hai dimenticato la tua maglietta rosa.”
Yukari le sorride, mentre sua mamma gliela porge, pulita, stirata e ben piegata.
“E’ un portafortuna…”
“Lo so. Appena mi sono resa conto che la stavi dimenticando, l’ho messa a lavare. Ed eccola pronta.”
Con un’occhiata rapida si assicura che sia tutto a posto e che non ci siano altre cose da portare via.
Resta ancora un momento in piedi, poi si siede accanto a Yukari.
“Hai l’aria tesa. Sei preoccupata?”
“Un pochino. Non mi ambiento facilmente. E poi…”
“E poi?
“I corsi che ho scelto sono molto duri.”
Si morde il labbro, incrocia i piedi scalzi, come quando era bambina.
Dopo il liceo si è presa un anno sabbatico, nel quale ha seguito un corso attitudinale per capire cosa fosse meglio per lei. Ha anche lavorato saltuariamente, e per qualche mese ha pensato che avrebbe potuto continuare a vivere così, senza un lavoro fisso, senza certezze.
Ma vedeva che i suoi genitori non erano contenti.
Una donna, senza un’istruzione adeguata, non ha un grande futuro.
Era diventata la frase che suo padre le ripeteva tutte le mattine e tutte le sere. E in fondo forse aveva anche ragione.
Così ha preso un po’ di coraggio e si è iscritta all’università.
L’ha fatto senza riflettere troppo, perché la tentazione di restare immobile era davvero forte ed ora, ora è arrivato il momento di prendere in mano la propria vita.
“E’ normale avere delle paure. Le abbiamo tutti. Ma a Tokyo ci sono i tuoi amici, non sei sola.”
“Alcuni vanno e vengono, lo sai. A parte Ryo che è stato acquistato dall’FC Tokyo, gli altri hanno la loro vita in giro per il Giappone e fuori. Sanae si trattiene solo per questi impegni della nazionale. E poi se ne torna in Spagna.”
“Arriveranno amici nuovi, vedrai.”
Yukari non ci prova nemmeno a intavolare una conversazione su questo; non vuole decostruire, deframmentare le teorie favolose di sua madre.
Servirebbe solo a creare ulteriori ansie e non è proprio il caso.
“Sì, certo.”
“L’unica cosa che preoccupa me è il fatto che il tuo appartamento sia così in periferia. Dovrai fare dei lunghi tragitti in metro per raggiungere la facoltà. Perderai molto tempo.”
“Lo sfrutterò studiando. Prendere una casa più vicina era da pazzi. Hai visto quanto costano gli affitti, no?”
La donna fa sì con la testa, piega leggermente la bocca. Ha un’espressione incompleta, come se volesse aggiungere altro.
E Yukari sa cosa vuole dire.
“Di andare a vivere da Ryo, non se ne parlava proprio.“
“Ma almeno a casa di Sanae…”
“Ne abbiamo già parlato mille volte mamma. Preferisco così. Non torniamoci sopra.”
La madre di Yukari si alza, solleva le mani in segno di pace.
Si arrende.
“Faccio una doccia e finisco di prepararmi. Tra poco devo andare in stazione”.

 

 

 

   
 
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