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Autore: giugenna    22/06/2016    2 recensioni
Questa storia era (in parte) stata già pubblicata anni fa, ma con un account diverso, che ho deciso di chiudere perchè adesso anche io sono una persona diversa.
Durante il sesto anno a Hogwarts, Hermione si troverà ad affrontare difficoltà mai immaginate, che metteranno in dubbio le sue posizioni all'apparenza così ferme, soprattutto grazie alle persone che troverà al suo fianco in queste vicende. Non bisogna avere paura di fidarsi e di conoscere gli altri per quello che sono davvero
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Era tardo pomeriggio; in un sotterraneo del castello di Hogwarts, i ragazzi del sesto anno di Grifondoro e Serpeverde cercavano (chi più, chi meno) di concentrarsi sui loro manuali, aperti alla pagina della Pozione Persuasiva, un intruglio che, a detta del professor Piton, se ben preparato aveva un potere notevole e poteva risultare anche abbastanza pericoloso.
Hermione Granger, come sempre, occupava il primo banco, senza nessun compagno perchè gli altri preferivano restare indietro nella speranza vana di riuscire a suggerirsi qualcosa o, nel caso specifico di Tiger e Goyle, per dormire della grossa dietro i loro calderoni fumanti.

Qualche fila più indietro, i suoi migliori amici, Harry Potter e Ron Weasley, stavano facendo del loro meglio per non far esplodere l'intera stanza, trattenendo a seconda del momento delle risate isteriche o una sfilza di imprecazioni non esattamente eleganti.
Il professor Piton, arcigno e inquietante come sempre, passava silenziosamente da un banco all'altro, lanciando evidenti occhiate di disapprovazione ai Grifondoro, e facendo finta di non notare chi dormiva o chi si scambiava bigliettini lasciando incustodita la pozione (Pansy Parkinson e Myllicent Bulstrode), ma limitandosi ad annuire pigramente. Del resto, Serpeverde era la sua Casa, e non perdeva occasione per favorirla nel modo più sfacciato.

Continuò il suo giro senza dire una sola parola, nemmeno quando giunse davanti ad Hermione, che aveva praticamente concluso la preparazione della pozione, ovviamente nel migliore dei modi.
Hermione, che quel giorno era particolarmente soddisfatta grazie ai numerosi complimenti ricevuti durante le precedenti lezioni di Incantesimi ed Erbologia, non ci fece caso, ma Harry, che non nutriva una grande stima per il professore (per non dire che l'avrebbe appeso volentieri per le orecchie al suo armadio)si innervosì e sussurrò a Ron:

-Come al solito Piton è disgustosamente parziale! Non ha rimproverato quei due babbei che dormono ma si è complimentato con loro, però non si è accorto che Hermione ha fatto un lavoro probabilmente migliore anche di quello che avrebbe fatto lui! Non lo sopporto proprio!- concluse, tritando con foga un pezzo di Zenzero Zuzzurellone e spargendone la metà addosso all'amico.
-Ehi!! Cerca di stare un po' più attento!!- sbottò Ron, ripulendosi alla meglio -Ho capito che non sopporti quel vecchio pipistrello di Piton, ma non è il caso di coprirmi di questa roba dalla testa ai piedi, anche perchè mi sembra di aver letto che una dose eccessiva può causare risate incontrollabilihihihihihih...- E così dicendo, Ron scoppiò a ridere senza riuscire a fermarsi, accasciandosi di fianco al calderone e rischiando di rovesciare tutto a terra.

-Zitto, Ron!! Vuoi che ci metta in punizione? E muoviti, che ci mancano ancora un sacco di ingredienti da aggiungere!!- bisbigliò Harry, cercando di calmare l'amico. -Non ce la faccio- boccheggiò lui- è più forte di me, non mi posso fermare- e ricominciò a ridere forsennatamente, mentre gli altri ragazzi vicino a lui cominciavano a guardarlo incuriositi.
Harry non sapeva assolutamente cosa fare, ma cercò di mantenere la calma, come se tutto stesse andando nel modo giusto; aggiunse i petali di margherita alla sua pozione, fingendo di non sentire Ron che sghignazzava, e si stava apprestando a mescolare per 37 volte, quando sentì una voce beffarda, a lui ben nota, che diceva: -Weasley non è solo un pezzente, ma anche un incapace! Guardalo, non è ridicolo? Mi chiedo come abbiano fatto lui e Potter ad arrivare fino a qui...-
Harry non ebbe bisogno di voltarsi per sapere chi aveva parlato. Era la voce di Draco Malfoy, il biondo e presuntuoso Caposcuola di Serpeverde, convinto di essere migliore di mezza Hogwarts solo perché apparteneva ad una ricca e influente famiglia Purosangue.
In un’altra situazione, Harry avrebbe saputo ignorare la frecciata di Malfoy, o magari rispondere con una battuta tagliente, ma quella volta, tra la pozione che non collaborava e Ron che si contorceva sul pavimento in preda alle risate, non riuscì a controllare la rabbia, e sfoderò la bacchetta dicendogli, con voce decisamente troppo alta
-Prova a dire un’altra parola, brutto idiota, e ti faccio spuntare una rapa da ciascun orecchio!!-
Malfoy intercettò subito lo sguardo del professor Piton, che l’avrebbe difeso sicuramente.
Piton infatti attraversò in fretta l’aula, lieto di avere una buona ragione per punire quello studente che proprio non poteva vedere.

–Potter! Credo proprio che dovrai risparmiarci la tua performance imbarazzante…non vorrei che alla fine le rape spuntassero nelle TUE orecchie, considerato quanto sei incapace! Ma visto che hai così tanta familiarità con le piante, come punizione dovrai potare tutti, e sottolineo TUTTI i cespugli canterini della serra numero 3, prima di cena. Ti consiglio di sbrigarti a finire, se non vuoi cominciare direttamente dal dolce.-
Harry strinse forte i denti per impedirsi di ululare contro il professore e abbassò la testa sul suo calderone, dove la situazione stava degenerando. Ron, ancora scosso dalle risa, bisbigliò che doveva essere soddisfatto, perché Piton sembrava essersi dimenticato di togliere dei punti a Grifondoro.
“almeno questo” penso Harry rimettendosi al lavoro; ma non aveva fatto neanche in tempo a leggere una riga dal manuale, che sentì la voce di Hermione esclamare

-Professore, la punizione per Potter è ingiusta! È stato Malfoy a provocarlo con le sue frecciatine odiose, potrebbe confermarlo chiunque!-

Piton trasalì: quella saccente insopportabile della Granger si permetteva di contestare la sua decisione? Benissimo, le avrebbe dato quello che si meritava.
-Signorina Granger, vedo che non riesce proprio a perdere l’abitudine di impicciarsi in faccende che non la riguardano, accusando altri studenti pur di difendere il suo amichetto adorato. Forse le farebbe bene avere un compagno di banco, così la smetterebbe una volta per tutte di essere così assurdamente egocentrica.-
Detto ciò, con un colpo di bacchetta trasferì il calderone fumante di Malfoy, i suoi libri e la sua bacchetta nel banco di Hermione. La Grifondoro si ritrasse in un angolo, sconvolta. Avere di fianco Malfoy era senza dubbio la peggiore delle punizioni, voleva dire sopportare le sue insinuazioni, il suo ghigno e quell’irritante atteggiamento di superiorità. Ma Piton sapeva benissimo che lui odiava la Mezzosangue, perché aveva deciso di “punire” il suo preferito in quel modo?

Mentre Hermione cercava di raccapezzarsi, Harry spuntò dal denso fumo sprigionato dalla sua pozione: -Vado io di fianco a Malfoy, lasci stare Hermione che non ha fatto nulla! Non si merita una compagnia così sgradevole…-
-Potter- sibilò freddo il professore –non sei nella condizione di emettere alcun suono, a meno che tu voglia far perdere altri dieci punti alla tu Casa.-

-Altri dieci punti? Ma come? Non me ne ha ancora tolto nessuno- rispose Harry

-Credi forse che il disastro che c’è nel tuo calderone passerà inosservato? Ti conviene tacere e rimediare il più possibile, altrimenti ti toccherà anche pulire tutto il laboratorio dopo che la tua pozione sarà esplosa-
Harry si voltò preoccupato: effettivamente, mentre più o meno tutti (ad eccezione di Ron, che stava lentamente riprendendosi dagli effetti dello Zenzero, e di Neville che avrebbe preferito affogarsi nel suo calderone piuttosto che permettere a Piton di vedere cosa c’era dentro) erano riusciti a produrre un intruglio trasparente, la sua pozione era di un blu elettrico molto allegro, con la superficie coperta di bollicine.
“Sarà meglio inventarmi qualcosa, o finisce davvero male” pensò il ragazzo, e si mise d’impegno per la prima volta in tutta la lezione.

Più avanti, Draco Malfoy lanciava occhiate inorridite alla sua compagna di banco; com’era possibile che dovesse abbassarsi a stare accanto ad una mezzosangue? E per giunta la Mezzosangue più saccente e perfettina di tutta la scuola. Quando Piton gli passò accanto, lo afferrò per un lembo della veste, per chiedergli spiegazioni, ma ricevette in risposta uno sguardo gelido e l’ordine di stare seduto e lavorare.
Hermione era decisamente perplessa: il professore aveva forse una doppia personalità e ogni tanto si dimenticava che il suo preferito era Draco? Oppure era finalmente diventato onesto e puniva chi se lo meritava? Beh, meglio non perdere tempo e travasare la pozione nell’ampolla da consegnare alla cattedra. Anche quella volta sarebbe stata la prima!!

Ma proprio mentre si stava alzando, con un sorriso soddisfatto, vide che accanto a lei Draco stava facendo lo stesso, aveva in mano un’ampolla con una pozione molto ben preparata, trasparente quasi più della sua. Hermione lo fissò: questo voleva dire che gli ottimi voti che prendeva sempre in Pozioni non erano solo merito delle preferenze di Piton, ma che lui era oggettivamente bravo? La cosa avrebbe potuto farle piacere, se si fosse trattato di un ragazzo simpatico e amichevole, ma la persona in questione non aveva fatto altro che ferirla e offenderla per i sei anni precedenti…

-Cosa c’è, Mezzosangue? Sei invidiosa perché la mia pozione è migliore della tua? Devi rassegnarti ad essere inferiore…- la voce beffarda di Malfoy la scosse dai suoi pensieri. Erano entrambi davanti alla cattedra, e si lanciavano sguardi di sfida. Lei, la Grifondoro coraggiosa e fiera anche delle sue origini babbane, stava a testa alta puntando gli occhi dorati, infiammati dalla rabbia, in quelli grigi e penetranti del biondissimo Serpeverde, poco abituato ad avere qualcuno che gli teneva testa.
Appoggiarono le pozioni sulla cattedra nel medesimo istante; Piton le raccolse e fece loro cenno di andare a sedersi, mentre anche gli altri finivano.
Draco si guardò in giro con aria annoiata, desiderando che la lezione finisse il prima possibile per raggiungere i suoi compagni e liberarsi della mezzosangue; si era reso conto che le continuava a guardarlo fisso, quasi volesse leggere quello che c’era dietro la sua espressione fredda e imperturbabile come sempre.

Hermione, dal canto suo, aveva aperto un libro di Aritmanzia e cercava di portarsi avanti con i compiti per i giorni successivi, ma non riusciva a concentrarsi. Il suo sguardo era come calamitato dal giovane che le stava di fianco. Non l’avrebbe mai ammesso, nemmeno con se stessa, ma ammirava le sue capacità, e addirittura lo invidiava, perché sapeva benissimo che non studiava neanche la metà di lei. Certo, era sempre impegnato a fare il cascamorto con tutte le ragazze che gli giravano intorno…chissà poi cosa trovavano di affascinante in lui!
Beh, questo forse non era tanto un mistero: non si poteva non notare il suo fisico slanciato e muscoloso, i suoi occhi argentati, i suoi capelli biondi e setosi…Un momento!! Si stava parlando di DRACO MALFOY, probabilmente la persona più sgradevole di sua conoscenza, dopo Voldemort in persona e suo padre Lucius. Non bastavano di certo due occhi magnetici per farle cambiare idea, proprio no.

Gli scoccò un’occhiata di disapprovazione e riprese la lettura. Finalmente, pochi minuti dopo, Piton disse che la lezione era terminata. Tutti si alzarono per consegnare il loro intruglio, compresi Harry e Ron, ancora scosso da qualche risatina occasionale, che miracolosamente erano riusciti a mettere insieme un risultato passabile.
Hermione si alzò per raggiungere i due Grifondoro, e vide che Malfoy si era allontanato a gran velocità, in compagnia di Blaise Zabini, il suo migliore amico, e l’unico che riuscisse a sopportare i suoi continui cambiamenti di umore e le sue sfuriate. Si sorprese a pensare che forse i due stavano parlando di lei, ma si diede subito della sciocca. Probabilmente Draco non si era nemmeno accorto che lei gli era stata seduta di fianco, era sempre troppo concentrato su di sé.
Ron la prese sotto braccio e si diresse con lei nella Sala Comune di Grifondoro, mentre Harry, col morale a terra, si preparava a qualche ora in compagnia dei cespugli nella serra numero 3.
 
 
 
 
   
 
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