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Autore: sonietta85    17/04/2009    2 recensioni
-Non lo fare!! – gridai. Lui m’ignorò e dopo 30 minuti... Era alto, fisico da paura, occhi grandi e scuri, capelli neri, abbronzato. Mi lasciò senza fiato e senza parole.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non lo fare

-Non lo fare!! – gridai. Lui m’ignorò e dopo 30 minuti era all’ospedale. Mentre i dottori cercavano di ricucirlo, io tornai indietro con la mente nell’estate precedente.

Ero in Croazia per una vacanza, il mio ragazzo mi aveva appena lasciata e la mia migliore amica mi propose di svagarmi un po’, così decidemmo di partire io e lei da sole.

All’inizio non riuscivo a divertirmi; avevo ancora lui nella mente, finché una sera la mia amica decise di uscire con un ragazzo che aveva conosciuto la mattina stessa in spiaggia. Ovviamente il ragazzo in questione aveva organizzato un uscita a quattro ma io non me la sentivo ancora, così rifiutai.

Dopo un paio d’ore mentre ero in camera che vagavo con la mente nei meandri del passato, sentii bussare alla porta…

-         Che scocciatore!! Ma chi sarà mai? – pensai ed andai ad aprire.

Era un ragazzo. E che ragazzo! Per un attimo dimenticai il mio ex, ma solo per un attimo. Era alto, fisico da paura, occhi grandi e scuri, capelli neri, abbronzato. Mi lasciò senza fiato e senza parole. Lui se ne accorse e senza parlare entrò in camera mia. Senza che potessi controbattere mi infilò una mano dietro la schiena, mi strinse a sé e mi baciò. Facemmo l’amore per tutta la notte e con una dolcezza che non avevo mai provato prima. La mattina mi svegliai sola, pensai che quello che era successo fosse solo un sogno, ma vidi sul cuscino accanto al mio una rosa rossa. Bene, non era un sogno. Ecco un altro stronzo che si era preso gioco di me. Un altro che mi aveva solo usata. Con questi pensieri uscii in cerca di quel sogno di ragazzo per avere almeno dei chiarimenti sulla sua sparizione. Lo cercai per tutto il giorno ma non lo trovai e stanca e stremata tornai in camera mia. Lì la mia compagna di viaggio mi chiese dove fossi finita per tutto il giorno perché un bel ragazzo, alto, moro era venuto a cercarmi portandomi la colazione.

Mi chiesi perché sono stata così impulsiva, se fossi rimasta l’avrei rivisto.

Me ne andai a dormire sperando che lui il giorno dopo tornasse da me.

Non tornò. Lo aspettai invano per giorni e giorni senza mai uscire dalla mia stanza, e arrivò il giorno della mia partenza, dovevo tornare a casa. mentre preparavo la valigia, qualcuno da dietro mi abbracciò, mi girai e…era lui. Che emozione!! Parlammo per diverse ore, mi disse che non si era fatto più vivo perché era convinto che io non volessi più rivederlo, poi però aveva incontrato la mia amica e gli aveva detto che io ero rimasta ad aspettarlo per giorni. Lo abbracciai e lo baciai. Tornammo in Italia insieme e io scoprii che abitava a pochi chilometri da me. Ci vedevamo tutti i giorni e dopo tre mesi ci sposammo, ero felicissima.

Fino a tre giorni fa, quando il dottore ci disse che lui avrebbe avuto pochi mesi di vita causa di una rara malattia genetica. Ci crollò il mondo addosso, tutto quello in cui avevamo creduto, tutto quello che avevamo costruito insieme si spezzò all’improvviso.

- Signorina, signorina mi scusi. – Mi girai verso quella voce, era il chirurgo che stava operando il mio amore.

- Mi dica solo che si salverà – gridai.

- Mi dispiace, noi abbiamo fatto tutto il possibile, ora solo un miracolo potrebbe salvarlo. Purtroppo mentre lo stavamo operando è entrato in coma.

Parole di ghiaccio che mi gelarono il sangue.

- Posso vederlo?-

- Certo, venga. – il dottore mi portò nella sua stanza.

Rimasta sola con lui cominciai:

- Perché l’hai fatto? Perché non mi hai ascoltato? Perché hai deciso di distruggerti? Perché non hai pensato a me? Ti prego non morire, tu non puoi morire, non puoi. Sai perché? Perché stai per diventare padre. Aspetto un bambino. L’ho scoperto stamattina, in bagno, e quando te lo stavo per dire, ti ho visto sul balcone. Quando ti ho detto “non farlo” ormai, eri già tre pani sotto.

  
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