-Non lo fare!! – gridai. Lui m’ignorò e dopo 30 minuti era all’ospedale.
Mentre i dottori cercavano di ricucirlo, io tornai
indietro con la mente nell’estate precedente.
Ero in Croazia per
una vacanza, il mio ragazzo mi aveva appena lasciata e
la mia migliore amica mi propose di svagarmi un po’, così decidemmo di partire
io e lei da sole.
All’inizio non
riuscivo a divertirmi; avevo ancora lui nella mente, finché una sera la mia
amica decise di uscire con un ragazzo che aveva conosciuto la mattina stessa in
spiaggia. Ovviamente il ragazzo in questione aveva organizzato un uscita a quattro ma io non me la sentivo ancora, così
rifiutai.
Dopo un paio d’ore
mentre ero in camera che vagavo con la mente nei meandri del passato, sentii
bussare alla porta…
-
Che scocciatore!! Ma chi sarà mai? – pensai ed
andai ad aprire.
Era un ragazzo. E che ragazzo! Per un attimo dimenticai il mio ex, ma solo
per un attimo. Era alto, fisico da paura, occhi grandi e scuri, capelli neri,
abbronzato. Mi lasciò senza fiato e senza parole. Lui se ne accorse
e senza parlare entrò in camera mia. Senza che potessi
controbattere mi infilò una mano dietro la schiena, mi strinse a sé e mi baciò.
Facemmo l’amore per tutta la notte e con una dolcezza che non avevo mai provato
prima. La mattina mi svegliai sola, pensai che quello che era successo fosse
solo un sogno, ma vidi sul cuscino accanto al mio una
rosa rossa. Bene, non era un sogno. Ecco un altro stronzo
che si era preso gioco di me. Un altro che mi aveva solo usata.
Con questi pensieri uscii in cerca di quel sogno di ragazzo per avere almeno
dei chiarimenti sulla sua sparizione. Lo cercai per tutto il giorno
ma non lo trovai e stanca e stremata tornai in camera mia. Lì la mia
compagna di viaggio mi chiese dove fossi finita per tutto il giorno perché un
bel ragazzo, alto, moro era venuto a cercarmi portandomi la colazione.
Mi chiesi perché sono stata così impulsiva, se fossi rimasta l’avrei rivisto.
Me ne andai a dormire sperando che lui il giorno dopo tornasse
da me.
Non tornò. Lo
aspettai invano per giorni e giorni senza mai uscire
dalla mia stanza, e arrivò il giorno della mia partenza, dovevo tornare a casa.
mentre preparavo la valigia, qualcuno da dietro mi
abbracciò, mi girai e…era lui. Che emozione!! Parlammo
per diverse ore, mi disse che non si era fatto più vivo perché era convinto che
io non volessi più rivederlo, poi però aveva
incontrato la mia amica e gli aveva detto che io ero rimasta ad aspettarlo per
giorni. Lo abbracciai e lo baciai. Tornammo in Italia insieme e io scoprii che
abitava a pochi chilometri da me. Ci vedevamo tutti i giorni e dopo tre mesi ci
sposammo, ero felicissima.
Fino a tre giorni
fa, quando il dottore ci disse che lui avrebbe avuto pochi mesi di vita causa
di una rara malattia genetica. Ci crollò il mondo addosso, tutto quello in cui avevamo creduto, tutto quello che avevamo costruito insieme
si spezzò all’improvviso.
- Signorina,
signorina mi scusi. – Mi girai verso quella voce, era il chirurgo che stava operando il mio amore.
- Mi dica solo che
si salverà – gridai.
- Mi dispiace, noi
abbiamo fatto tutto il possibile, ora solo un miracolo potrebbe
salvarlo. Purtroppo mentre lo stavamo operando è entrato in coma.
Parole di ghiaccio
che mi gelarono il sangue.
- Posso vederlo?-
- Certo, venga. –
il dottore mi portò nella sua stanza.
Rimasta sola con
lui cominciai:
- Perché l’hai fatto? Perché non mi
hai ascoltato? Perché hai deciso di distruggerti? Perché non hai pensato a me? Ti prego non morire, tu non
puoi morire, non puoi. Sai perché? Perché
stai per diventare padre. Aspetto un bambino. L’ho scoperto stamattina,
in bagno, e quando te lo stavo per dire, ti ho visto sul balcone. Quando ti ho detto “non farlo” ormai, eri già tre pani
sotto.