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Autore: Troki_98    23/06/2016    4 recensioni
*Nessuno è stato maltrattato durante la realizzazione di questa fanfiction*
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I personaggi delle Creepypasta hanno ormai una solida reputazione e sono famosi in tutto il mondo.
Per sopravvivere si sono dovuti alleare e mettere da parte eventuali contrasti che esistevano tra loro perchè la fama porta anche pericoli, pericoli che non sono solo polizia e servizi segreti di mezzo mondo alle calcagna... Il vero pericolo sono le fangirl, le terribili fangirl che li perseguitano e da cui i nostri creepy sono in continua fuga.
Ma adesso anche le fangirl si sono unite, hanno formato un'associazione segreta il cui scopo è quello di catturare i loro personaggi preferiti e sotto la guida di un misterioso capo senza scrupoli faranno di tutto per riuscire nel loro intento.
Si dimostreranno più sadiche dei loro idoli?
I creepypasta riusciranno a sconfiggerle?
Laughing Jack smetterà di mangiare le caramelle?
Leggete per saperne di più! :3
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*Prendete tutto in modo molto ironico, mi raccomando XD*
Genere: Azione, Commedia, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jeff the Killer, Laughing Jack, Nuovo personaggio, Slenderman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Naomi ed Eliza entrarono nell'atrio della clinica privata, la prima si avviò verso gli ascensori ma Eliza la fermò:
-Non dovremmo chiedere informazioni?-
-Stanza 124, terzo piano. Credi che il capo non mi avrebbe detto una cosa del genere?- Naomi premette con violenza il pulsante per chiamare l'ascensore.
-Quando ci ha mandato qui non ha detto nulla riguardo alla stanza e al piano quindi pensavo che...-
-Sono il braccio destro del capo, so tutto quello che sa lei.- la interruppe Naomi con un ghigno di scherno -Beh, quasi tutto.-
Eliza sbuffò, aveva pensato che sarebbe stato più facile fare conversazione con quella strana tipa.
Le porte dell'ascensore si aprirono e le due entrarono insieme a un'infermiera che squadrava male Naomi e il suo bizzarro abbigliamento.
Arrivarono senza problemi davanti alla stanza 124 ed Eliza si strinse nella felpa di EJ  sperando che succedesse qualcosa di interessante.
Naomi spalancò la porta senza bussare:
-Salve!- esclamò come saluto.
Miriam, seduta su una sedia vicino al letto di Claire saltò in piedi:
-Claire non è ancora guarita, non posso tornare finché lei non starà meglio.- si affrettò a dire.
-Il capo stava per mandare gli scacciamosche ma mi sono offerta per portare il tuo culo piatto fuori da qui, considerati fortunata.- Naomi le si avvicinò ghignando e Miriam indietreggiò, i muscoli tesi, pronta a regire a un ipotetico attacco.
-Vicky, Karen e Deborah sono già venute per cercare di riportarmi al quartier generale e ho detto loro perchè voglio restare. Sono sicura che il capo non ha capito bene.- disse cautamente Miriam.
-Oh, ti assicuro che il capo ha capito benissimo ma abbiamo ancora bisogno di te. Non siamo più molto sicure che il gatto ci aiuterà ancora quindi...-
-NO!- urlò Miriam. 
Al nome in codice di Kagekao un'ombra di isteria le era scesa sul volto e, uscendo il coltello di Jeff dalla tasca posteriore dei jeans, si era lanciata su Naomi. Quest'ultima schivò abilmente la coltellata, bloccò il braccio dell'avversaria, la colpì con tre velocissime ginocchiate allo stomaco per poi sbatterla al muro.
Eliza, che fino a quel momento aveva osservato dalla soglia della stanza, corse dentro e prese il coltello dalle mani di Miriam, permettendo a Naomi di scagliarla a terra senza pericolo. La testa di Miriam colpì il pavimento e la ragazza svenne.
-Wow, questo è davvero il coltello di Jeff?- esclamò Eliza ammirando con riverenza l'oggetto che teneva tra le mani.
-Già, è proprio quello.- confermò Naomi grattandosi la testa con aria pensosa, era la prima volta che Eliza la vedeva senza il solito ghigno.
-Tutto bene?-
-Non proprio, non avevo previsto che sarebbe svenuta... Come facciamo a portarla fuori?-
Anche Eliza si rese conto del problema ma guardandosi intorno non vide nulla nella stanza che avrebbe potuto aiutarle.
-Potremmo portarla fino agli ascensori insieme, mettendonci un braccio l'uno attorno alle spalle.- propose.
-Stavo pensando alla stessa cosa e in più c'è un'uscita secondaria vicino agli ascensori del piano terra, se usassimo quella non ci vedrebbe nessuno; il problema è arrivare agli ascensori su questo piano, il corridoio è pieno di inferimeri.- Naomi guardò fuori dalla porta e la richiuse con una smorfia.
-Linda mi ucciderà.- borbottò.
-Ci serve un diversivo.- Eliza vedeva chiaramente che Naomi era in difficoltà, era una persona più adatta a usare la forza bruta che a elaborare un piano.
-Un diversivo?- le lenti blu della fangirl si spostarono sul letto dove giaceva Claire, probabilmente sedata dal momento che la lotta precedente non l'aveva svegliata, e le sue labbra si curvarono in un ghigno malvagio.
-Dammi il coltello.- disse ed Eliza glielo porse un po' dubbiosa.
Naomi lo usò per aprire con la forza un armadietto di legno chiuso da una serratura in un angolo della stanza, dopodiché iniziò a rovistare tra i farmaci, trovato quello che cercava agguantò una siringa sterile e iniziò a scartarla.
-Spero che tu non sia affezionata alla povera Claire... ma in fondo ti ha rubato il pedinamento di EJ dunque non dovrebbe essere un problema se crepa, no?- Naomi inserì la siringa nella boccetta del farmaco e la riempì interamente.
-Vuoi ucciderla?- chiese Eliza strabuzzando gli occhi, finalmente quella cicciona avrebbe avuto quello che si meritava per averle soffiato EJ.
-Sì, però non so quanta morfina serva per uccidere una persona.-
-Allora usiamola tutta.- Eliza trovò un'altra siringa e anche lei la riempì di morfina.
-Il capo non si arrabbierà?- chiese mentre lei e Naomi inserivano le siringhe nel tubicino della flebo di Claire.
-Credo che si infurierà.- il ghigno di Naomi si incrinò un po' -Ad ogni modo puoi stare tranquilla, non se la prenderà con te perché è stata una mia idea.-
-Era l'unica soluzione possibile, posso difenderti se vuoi.-
-Meglio di no, a Linda ci penso io.-
Svuotarono per sicurezza una terza siringa nel tubicino e, mentre si caricavano Miriam in spalla, il grafico che mostrava il battito cardiaco di Claire si appiattì e il macchinario emise un suono assordante.
Si precipitarono fuori gridano:
-Serve un dottore!- 
-Un dottore, presto!-
Si dileguarono facilmente mentre nel corridoio si scatenava il caos, nessuno fece caso alla ragazza svenuta.

Masky e Hoodie arrivarono davanti alla porta e si videro orribilmente riflessi nel vetro della finestrella, non erano più abituati a uscire senza maschera e cappuccio.
-Sei pronto?- chiese Hoodie accovacciandosi dietro un cespuglio in modo che Jay non avrebbe potuto vederlo aprendo la porta, se Masky fosse riuscito a risolvere tutto sulla soglia lui non avrebbe dovuto nemmeno farsi vedere, purtroppo quella parte del piano era altamente improbabile.
Masky rispose con un grugnito e dopo una profonda inspirazione riuscì a convincere il proprio braccio a distendersi per suonare il campanello.
Il suono rimbombò nel silenzio e la porta si aprì nel momento in cui Masky stava per voltarsi e correre via.
Jay sgranò gli occhi nel riconoscerlo:
-T...Tim? Sei... sei tu?-
-Sì... Ehm, ciao Jay. Ascolta, vorrei solo farti una domanda e poi me ne vado.- Masky cercò di suonare rassicurante e si esibì in un sorriso tirato.
-No, Tim, vattene. Ti avevo detto che non volevo più...- Jay indietreggiò, la mano ferma sulla maniglia della porta.
-Aspetta, sto solo cercando di rintracciare delle persone e forse tu sai...- lo interruppe l'altro indietreggiando a sua volta per fargli capire che non aveva intenzione di fargli del male.
-No, no, no. Non di nuovo, per favore. Non di nuovo, non di nuovo. Ti prego, non...- Jay era pallido, sembrava sul punto di svenire e, dopo aver lanciato un'occhiata al boschetto dall'altro lato della strada, chiuse la porta in faccia al suo vecchio amico.
-Sapevamo che non avrebbe funzionato.- disse Hoodie alzandosi e aggirando il cespuglio -Facciamo irruzione con la forza?-
-No, credo che stia scappando dal retro.- nonostante sentisse davvero il bisogno di mettere più distanza possibile tra lui e Jay, Masky sapeva che dovevano impedire che fuggisse.
-Ok, allora io lo inseguo da questo lato della casa e tu dall'altro?- propose Hoodie e Masky annuì.
In quel momento uno straziante urlo di Jay si alzò dal giardino sul retro e i due ragazzi si precipitarono lì per vedere cosa fosse successo.



Sono riuscita ad aggiornare in tempo :3
Bene, iniziamo a vedere la spietatezza delle fangirl e un piccolo accenno al casino che sta per accadere con Jay v.v
So che alcune aspettavano con ansia un capitolo pieno di feels su Marble Hornets ma sarà il prossimo, statene certe.
Questo è un capitoletto di passaggio che finisce un po' in sospeso (comincio a capire il piacere perverso che provano gli scrittori nel far finire così i loro libri *ghigno sadico*) ma spero ci sia piaciuto.
Non siate timidi e lasciate una recensione, mi accontento anche dei pronostici sul prossimo capitolo ma fatemi sapere che ci siete, a giovedì prossimo!

 
  
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